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Discussione: Operazioni di Servizio dei corpi di Polizia Locale

  1. #1231
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    Va bè, a napoli è la normalità

  2. #1232
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    Citazione Originariamente Scritto da mib Visualizza Messaggio
    Va bè, a napoli è la normalità
    Quando il gatto (governo) non c'è, i topi ballano.
    Beh, nella nostra realtà il gatto ha fatto amicizia con i topi
    "chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" - P.Borsellino

  3. #1233
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    Roma, terrore al Colosseo: uomo con un coltello
    minaccia una ragazza gridando «Allah è grande»


    notizia poco pubblicizzata....forse perchè il soggetto è stato arrestato dalla Polizia Locale penso io malignamente? :P
    Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo. Paolo Borsellino.

  4. #1234

  5. #1235

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    Tentano di rubare ciclomotore, arrestati dalla PM di Palermo

    https://www.comune.palermo.it/noticext.php?id=17460

  6. #1236

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    https://ameleguardie.wordpress.com/2...va-di-brescia/
    la Squadra Operativa di Brescia – A me le Guardie
    7-9 minuti

    In una delle Polizia locali più attive d’Italia, quella della città di Brescia, lavorano i ragazzi della Squadra operativa, un’eccellenza tra le eccellenze il cui nome ha varcato da tempo i confini comunali, ma anche quelli provinciali e regionali. Grazie ai social, che ne hanno diffuso le gesta, la Squadra operativa è una realtà citata ad esempio in ogni angolo della penisola italiana. Non la conoscete ancora? La volete conoscere meglio? Allora leggete qui.

    brescia_sfondo

    Gli arresti effettuati lo scorso anno sono stati 113, un numero profetico, forse, perché loro sono una squadra di Polizia locale con la P maiuscola. La compongono 4 agenti ed un ufficiale, ragazzi affiatati che fanno con passione e dedizione il loro lavoro. Cinque giovani leoni, degni figli di quella città che tenne sotto scacco gli Austriaci per dieci giorni, guadagnandosi per sempre il titolo di leonessa d’Italia. Ho avuto la possibilità di parlare con alcuni di loro, basta farci due chiacchiere e, dalle loro parole, emerge uno straordinario amore e dedizione per il loro lavoro. Sono professionisti seri, ma sono anche ragazzi italiani che hanno saputo trasformare la propria passione in professione, ragazzi in divisa di cui essere orgogliosi senza se e senza ma. Qualora sentiate dire “se” e “ma” a parlare è chi vorrebbe essere come loro, ma non ne è capace, non ne ha la possibilità o “non ha tempo”. Ma cosa fanno questi ragazzi? Come passano la loro giornata? Come trascorrono il tempo lavorativo e non? Il loro obiettivo è molto chiaro: arrestano i cattivi, in prevalenza gli spaccia morte ossia coloro che vendono droga immettendo nella nostra società un veleno mortale.

    IMG-20180219-WA0014

    I ragazzi, che operano sempre in borghese, vanno a colpire quegli spacciatori che vorrebbero ritagliarsi fette di territorio, sottraendolo alla legalità e alla gente, per farne un mercato della droga. Prendono lo spacciatore che vende le buste nei parchi, agli angoli della strada,davanti alle scuole, nei parcheggi o in casa, magari, così come è già successo, quando è agli arresti domiciliari. Vanno quindi a colpire quello spacciatore che in tanti sanno essere spacciatore e che solitamente rimane impunito perché considerato, erroneamente, troppo piccolo per altre squadre investigative ( ammesso che riescano ad individuarlo) , ma troppo scaltro per la pattuglie in divisa che tentano di incastrarlo. Arrestano lo spacciatore, sequestrano la droga, i Giudici lo condannano una prima volta, sospendendogli la pena, quindi lo liberano.

    Allora lui torna nel “suo” territorio e si rimette a spacciare. Se finisse qui , la Squadra operativa si meriterebbe un bravo e noi tutti staremmo a lamentarci, secondo IMG-20180219-WA0012me legittimamente, dell’eccessiva tolleranza del sistema giudiziario e della mancanza delle espulsioni degli stranieri senza permesso di soggiorno. Ci lamenteremmo che in questo Paese non si può cambiare nulla, ma invece la squadra operativa non si ferma e accende una speranza. Ed infatti ecco che i ragazzi della Squadra operativa lo ribeccano, lo arrestano una seconda volta, gli sequestrano la droga, lo portano, di nuovo, di fronte ad un giudice che, anche in considerazione dei precedenti reati individuati dalla stessa squadra operativa, lo sbattono nel leggendario quanto temuto Canton Mombello, il carcere di Brescia. E ripetono questo modus operandi per decine di spacciatori. Come fanno? Con metodi tradizionali, osservazione,appiattamento, controllo e qualche piccolo segreto che si tengono per loro. La squadra operativa è così temuta dagli spacciatori che chi fa le intercettazioni riferisce confidenzialmente che gli spacciatori, ormai, temono più la Locale delle altre divise. E’ l’onore delle armi del nemico. Uno di loro, una volta, sorpreso in flagranza mentre spacciava ha detto: “ Ma dove eravate, non è che vi eravate nascosti nei tombini?”. Loro si fanno vedere solo quando sono pronti a mettere le manette ed allora non c’è possibilità di fuga. I 5 eccellenti investigatori si aiutano e si compensano: c’è chi guidando trasforma le Punto in Ferrari, chi è veloce nella corsa, chi è esperto di sostanze stupefacenti e chi sa scrivere bene gli atti. Atti che reggono molto bene anche di fronte ai migliori avvocati. Esperienza, predisposizione, occhio attento e coraggio sono doti che li caratterizzano. Se gli si chiede se qualche volta, visti i rischi, hanno paura, si fermano un attimo come se a questa cosa non avessero mai pensato davvero fino in fondo, poi rispondono che in realtà durante l’azione sono concentrati sull’obiettivo, che l’arresto si deve fare e basta e quindi va fatto perché è giusto.

    IMG-20180219-WA0013

    “Quando ti trovi di fronte uno di 120 chili che ha fatto il pugile, bisogna distinguere il coraggio dalla stupidità e quindi si prendono le opportune precauzioni, si va in forze e alla fine scattano sempre le manette, i buoni vincono, noi non molliamo”.

    Certo – aggiungono- quando sei in un condominio e aspetti il momento giusto o quando per radio ti dicono andate a prenderlo, lì la tensione sale, ma non siamo spaventati siamo concentrati”. E a casa cosa dicono? “ Quando torno tutti dormono”, scherza uno. “ Mia moglie, vuol sapere tutti i dettagli dell’operazione, prima di leggerseli sui giornali, perché anche lei indossa una divisa e mi capisce”. Tutti concordano che senza la pazienza della famiglia a casa, sarebbe impossibile fare questo lavoro perché l’orologio non lo guardano mai, si finisce quando il cattivo è preso. L’essere nella Locale aiuta o è un intralcio ? “Con questa divisa si possono fare davvero buone cose,– rispondono- non c’è un codice penale per gli altri ed uno più piccolo per noi,siamo agenti o ufficiali di polizia giudiziaria, abbiamo le qualifiche e le usiamo. Ben vengano le tutele e l’accesso allo Sdi, ma noi andiamo avanti. Vogliamo ringraziare anche gli altri colleghi il cui lavoro ci permette di fare il nostro”.

    giornale

    Se in genere i sequestri si pesano in grammi, la squadra operativa talvolta sequestra gli etti o i chili. Il sequestro di 5 chili di eroina, un chilo di cocaina, 25.000 euro in contanti, due etti di coca… già fatti. Ma ci sono anche le azioni contro lo sfruttamento della prostituzione, quelle antiscippo. C’è la colluttazione con il nomade e la mazzetta per abbattere le porte che non si aprono, c’è soprattutto tanto coraggio e tanta professionalità. C’è ancora una cosa che è la cifra della Squadra Operativa, loro ” hanno sempre fame”, non sono mai sazi o stanchi di …..prendere i cattivi. Appena si conclude un arresto i ragazzi hanno già voglia di prendere un altro cattivo, sono ragazzi fatti così, sono ragazzi della Polizia Locale, sono i Sempre Operativi della Squadra Operativa della Polizia Locale di Brescia. Sono un esempio per tutti noi.

    squadraoperativa

    Con questo primo articolo, a firma del collega Nicola Alberti, già in forza alla Polizia Locale di Sirmione e giornalista, si conclude il primo degli articoli dedicati ai reparti della Polizia Locale sparsi per l’Italia: tra 15 giorni, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, alla scoperta del Reparto Infortunistica del Corpo di Polizia Municipale di Bologna.

  7. #1237

  8. #1238

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    L GIALLO
    Mamma scomparsa, il marito: «Non l'ho uccisa io, è sparita»
    Brescia e Hinterland
    8 giu 2018, 22:30
    DONNA SCOMPARSA, IL MARITO NEGA OGNI ACCUSA


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    Dal carcere di Canton Mombello, dove si trova in stato di fermo da mercoledì sera, nega ogni accusa. «Non ho ucciso io mia moglie, è sparita da sola», ripete il 50enne marocchino residente a Seniga, nel Bresciano, accusato dell'omicidio e dell'occultamento di cadavere della moglie, connazionale e più giovane di 21 anni, Suad Allou. Madre di due bambini di 3 e 9 anni, è scomparsa da domenica sera.

    L'ultima volta è stata vista mentre entrava a casa, in via Milano 138. Ad inquadrarla le telecamere di un bar sotto l'abitazione, lo stesso occhio elettronico che ha poi registrato
    immagini che inchiodano il marito. Alle 23 di domenica lo si vede che porta i figli nell'appartamento, dopo aver trascorso con loro il fine settimana, attorno alle 2 viene ripreso mentre si asciuga il sudore e verso le 5 trascina invece in auto un grosso sacco nero. Poi parte in auto, con una vecchia Mercedes e se ne va, lasciando i due figli nell'alloggio dove vivevano con la madre.

    È la bambina, 9 anni, il giorno successivo, quasi 24 ore dopo ad andare dai vicini di casa indiani per chiedere aiuto: «Mamma non c'è più, questo è il numero di papà». È stato l'uomo, contattato dalle forze dell'ordine a denunciare la scomparsa della consorte, dipendente di un ristorante self service in città. La ricostruzione fornita agli inquirenti non
    convince e le immagini delle telecamere spingono il sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo a disporre il fermo in carcere.

    Stamattina il marocchino, per oltre due ore davanti al magistrato, ha continuato a negare. «Nel sacco c'erano solo vestiti», ha detto. Al termine dell'interrogatorio il suo legale, l'avvocato bresciano Gianfranco Abate ha annunciato: «Rinuncio all'incarico. Non ci troviamo». Domattina sarà però ancora lui ad assistere lo straniero durante l'interrogatorio di convalida fissato dal gip.

    La casa della donna è stata posta sotto sequestro così come l'auto del marito: non ci sono tracce di sangue. La 29enne aveva già denunciato per maltrattamenti il marito e nel passato aveva vissuto anche in una casa protetta. I due figli della coppia sono stati affidati dalla Procura dei Minori di Brescia ad una comunità.

    https://www.giornaledibrescia.it/bre...rita-1.3277730

    Indagini seguite dalla P.L. di Brescia.

  9. #1239
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    "chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" - P.Borsellino

  10. #1240
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    http://www.napolitoday.it/cronaca/ag...g-cocaina.html

    "Colpo" di un agente della municipale non in servizio: scopre 7 kg di cocaina

    L'intervento di un agente della polizia municipale partenopea, peraltro non in servizio, è stato determinante per il sequestro di ben 7 kg di cocaina.

    L'agente si trovava all'interno della propria auto, al Rione don Guanella, in sosta ad attendere un suo conoscente. L'attenzione dell'uomo è stata ad un certo punto attratta da un passaggio sospetto di borsa, questo avvenuto tra due motociclisti.

    Immediatamente il poliziotto ha intercettato la persona cui era stata consegnata la borsa: ne è nata una violenta colluttazione, al termine della quale l'agente è riuscito a impossessarsi della droga ma non a bloccare il malvivente.

    Sul posto sono poi giunte altre tre pattuglie. All'interno della borsa sono stati rivenuti sette panetti di droga sigillati e sottovuoto. Immessi nel mercato, avrebbero avuto un valore pari a circa 2 milioni di euro.
    Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo. Paolo Borsellino.

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