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Risultati da 11 a 20 di 4153

Discussione: Immissione in SPE dei volontari VFP4: EI - MM - AM = 1^ - 2^ - 3^ immissione 2006

  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da occhidilince Visualizza Messaggio
    Ma tu come fai a sapere tutte ste cose?
    Io spero che non sia cosi e che anche se escono pochi posti al concorso ordinario ne escano almeno 1500 allo straordinario anche io sono VFP4 e queste voci che corrono mi preoccupano...:-(
    io non credo possano essere cosi' pochi al primo ordinario,io penso che siano al meno 450 ad immissione...450 per 3 immissioni mi sebra davvero poco...

  2. #12

    Predefinito discorso di castagnetti

    Io ho trovato un discorso di castagnetti al senato, ke parla degli arruolamenti delle rafferme e degli avanzamenti di grado x gli anni 2010 e 2011.....Ps spiegatemi come si inseriscono i file e la posto

  3. #13

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    Il generale Castagnetti Si sofferma poi sull’addestramento delle unità, facendo presente che per il mantenimento del livello ottimale di operatività dell’Esercito sarebbero necessari, annualmente, circa 26 milioni di euro, che consentirebbero a tutte le unità operative di completare l’approntamento specialistico, tecnico-professionale e per unità, con il conseguimento del quarto livello di addestramento, necessario per la loro immissione nei teatri d’operazione (il citato budget è stato calcolato considerando i costi addestrativi necessari per il mantenimento del livello ottimale di operatività di un Comando di Corpo d’Armata, due Comandi Divisione, undici Comandi Brigata e circa cento reggimenti delle Forze Operative Terrestri). L’andamento delle assegnazioni di bilancio per la Funzione Difesa e l’ulteriore ridimensionamento previsto per il 2009, che limita fortemente i fondi per l’esercizio, fa emergere però chiaramente l’impossibilità di raggiungere pienamente i previsti obiettivi addestrativi. Per il 2009, con una disponibilità del 25 per cento del budget previsto per il citato mantenimento ottimale del livello di operatività, potrà essere garantito solo il parziale addestramento delle unità (terzo livello addestrativo fino al livello compagnia) di previsto impiego nei teatri di operazioni: sei Comandi Brigata, dodici reggimenti di manovra e dodici reggimenti di supporto. Tale dato consentirà il solo mantenimento delle operazioni in atto in Libano, Kosovo e Afghanistan. Per tutte le altre unità dell’Esercito non potrà essere svolta alcuna attività preparatoria addestrativa, comprese quelle chiamate a svolgere in patria i compiti discendenti dalle operazioni "Strade sicure" e "Strade pulite".
    In riferimento al modello professionale stabilito dalla legge n. 331 del 2000, il generale Castagnetti rileva che essa prevede per le tre Forze armate un volume organico di 190.000 militari, di cui 112.000 per l’Esercito. Tale modello prevede un’armonica ripartizione tra le categorie del personale militare, che nel 2021 dovrebbe essere costituito da 12.050 ufficiali, 24.091 sottufficiali e 75.859 volontari di truppa, secondo le attuali esigenze ordinative e funzionali della Forza armata. Al 1° gennaio 2008, la situazione rispetto a quella prevista a regime presenta circa 1.700 unità in più negli ufficiali, e circa 2.500 unità in più nei sottufficiali, mentre il ruolo dei volontari in servizio permanente (VSP) presenta una carenza di oltre 30.000 unità, parzialmente compensata da volontari in ferma breve (VFB) e ferma prefissata a 1 e 4 anni (VFP 1 e 4), sicché è possibile affermare che al momento nell’Esercito non vi è un esubero quantitativo bensì una carenza di 8.332 unità, sbilanciamenti interni alle categorie di personale in alcuni ruoli rispetto ai volumi organici di legge che dovrebbero essere riequilibrati entro il 2021: risulterebbe sempre valido, allo scopo, il criterio di agevolare gli esodi naturali nelle categorie dove sono presenti le eccedenze tramite un maggiore finanziamento ad hoc dell’articolo 6 del decreto legislativo n. 215 del 2001. Ricorda poi che il decreto-legge n. 112 del 2008 ha introdotto, relativamente alle risorse del settore "personale", la riduzione del 7 per cento per il 2009 e del 40 per cento a decorrere dal 2010 delle risorse destinate alla professionalizzazione delle Forze armate. In particolare, relativamente al 2009, la citata riduzione comporterà per l’Esercito un taglio di circa 22 milioni di euro sul volume finanziario del previsto stanziamento, che porterà a limitare in parte i nuovi reclutamenti. Per quanto riguarda il biennio 2010-2011, la prevista riduzione comporterà per la Forza armata il blocco totale dei nuovi reclutamenti, delle rafferme e l’impossibilità di sostenere il transito interno nei vari ruoli.
    La maggiore criticità che si potrà verificare sarà costituita dalla pressoché totale impossibilità di transitare i VFB/VFP4 nel servizio permanente, con evidenti pesanti ripercussioni di ordine funzionale e morale per il personale nonché sull’immagine della Forza armata. Inoltre, per effetto del blocco dei reclutamenti, le consistenze della Forza armata si attesterebbero, nel 2012, su valori di poco superiori alle 71.000 unità (a fronte delle 112.000 previste per legge), di cui 33.300 volontari e 38.000 tra ufficiali e sottufficiali. Verrebbero anche temporaneamente chiusi tutti gli enti e le scuole destinati al reclutamento e alla formazione del personale, con conseguenti incidenze fortemente negative.
    Prosegue sul punto notando come l’Esercito sia la componente che maggiormente risente dei tagli ai finanziamenti rispetto a quanto previsto dal cosiddetto modello professionale, in quanto l’Esercito è la Forza armata con il maggior numero di reclutamenti di personale non in servizio permanente che, notoriamente, è la categoria ad essere ridotta per prima in caso di minori disponibilità. Ciò non può non comportare una serie di riflessi negativi sull’operatività dello strumento terrestre che, avendo nel soldato il "fulcro" della sua operatività, ha bisogno di una programmazione certa dei reclutamenti. Per quanto riguarda le altre esigenze connesse con il personale, rileva che la mobilità dei militari è fondamentale alla funzionalità della Forza armata. In tal senso le risorse preventivate consentiranno esclusivamente di effettuare i minimi e indispensabili trasferimenti previsti per legge. Con riferimento alla formazione avanzata sarà possibile negli anni a venire soddisfare solo le esigenze incomprimibili, quando, tenuto conto della globalizzazione degli impegni, sarebbe auspicabile poter continuare a svolgere con continuità corsi di lingua, di aggiornamento professionale, di specializzazione. In merito alla formazione del personale civile della Forza armata sarà invece possibile condurre esclusivamente corsi di antinfortunistica e sanità e corsi di specializzazione in numero limitato.

    Passando a trattare il settore delle infrastrutture, il generale Castagnetti rammenta che, al fine di ottimizzare e rendere funzionale il vasto e vetusto parco infrastrutturale dell’Esercito sono state condotte precipue attività di razionalizzazione, in linea con gli obiettivi di dismissione posti dalla legge finanziaria 2007 e dalla legge finanziaria 2008, che prevedevano la predisposizione di quattro "pacchetti" di immobili, per un valore ciascuno di 1.000 milioni di euro, da alienare da parte dell’Agenzia del demanio negli anni 2007 e 2008, al fine di ricavare risorse da destinare al risanamento del debito pubblico. In tale quadro, nel mese di febbraio del 2007 è stato emanato il decreto che individua il primo "pacchetto" di beni, costituito da 201 immobili, di cui 156 dell’Esercito, mentre nel luglio dello stesso anno è stato definito il secondo "pacchetto", comprendente 198 beni, di cui 139 dell’Esercito. Circa il terzo e il quarto gruppo di immobili, il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ha da un lato cancellato 2.000 milioni di euro quale obiettivo delle ulteriori dismissioni, e dall’altro ha offerto alla Difesa la possibilità, d’intesa con l’Agenzia del demanio, di effettuare permute di immobili non più utili con beni e servizi, anche con società a partecipazione pubblica e soggetti privati. Su tali nuovi basi sono in atto tutti i necessari approfondimenti per definire le più vantaggiose ipotesi di razionalizzazione e dismissione degli immobili in uso alla Forza armata, dovendosi ancora compiere progressi sul piano dei rapporti con gli interlocutori a livello locale. Gli interventi nel settore infrastrutturale sono prioritariamente indirizzati verso gli obiettivi dell’ammodernamento del parco, da perseguire attraverso l’elevazione dei livelli abitativi degli alloggi presenti all’interno delle caserme, nell’adeguamento delle mense/refettori, nell’esecuzione di lavori per il graduale adeguamento delle restanti infrastrutture e nella razionalizzazione del parco infrastrutturale esistente, nella consapevolezza che il parco infrastrutturale dell’Esercito è costituito da beni risalenti in gran parte a prima del secondo conflitto mondiale. Per quanto riguarda l’ammodernamento ed il rinnovamento infrastrutturale (settore investimento), le disponibilità finanziarie finora concesse e prevedibili in futuro sono da considerare appena sufficienti a garantire nel tempo uno standard consono ad un Esercito tutto professionale. Permane, invece, e sarà aggravata in futuro, la criticità dell’attività di manutenzione delle infrastrutture, le cui spese ricadono nel settore finanziario più deficitario, cioè l’esercizio.
    Segnala successivamente il tema degli alloggi di servizio che, destinati a favorire la mobilità del personale sul territorio, contribuiscono a migliorare la funzionalità e la capacità operativa della Forza armata. Essi non rappresentano quindi un diritto ma un beneficio, oggetto di temporanea "concessione" al fine di facilitare i frequenti trasferimenti di tutte le categorie del personale, l’immediata reperibilità, l’esigenza di raggiungere in tempi brevi il reparto di appartenenza. Il patrimonio abitativo dell’Esercito, con particolare riferimento agli alloggi, è attualmente costituito da 10.227 unità abitative, di cui circa il 34 per cento è occupato da utenti sine titulo e quasi il 25 per cento è in attesa di lavori: da ciò risulta l’esiguità del patrimonio abitativo in rapporto al personale in servizio permanente, mentre vi è il rischio di depauperamento dello stesso a causa della carenza di adeguate risorse finanziarie per lavori di ripristino/manutenzione. Rileva inoltre la mancata alimentazione, da circa otto anni, del capitolo di bilancio relativo alla realizzazione di alloggi di servizio per il personale con famiglia.
    Il generale Castagnetti fa poi presente che nel processo di trasformazione dell’Esercito sarà garantita la presenza di una componente pesante per soddisfare le esigenze connesse con un eventuale impiego in operazioni ad alta intensità per la difesa della Nazione e per soddisfare gli obblighi derivanti dall’Alleanza Atlantica. In questo contesto si sta provvedendo all’acquisizione di: settanta obici semoventi d’artiglieria PzH 2000 aventi caratteristiche tecniche d’avanguardia, veicoli da combattimento DARDO, sistema missilistico a media portata SAMP/T. Il grosso delle forze nel futuro sarà tuttavia rappresentato dalle forze medie che garantiscono la necessaria versatilità e flessibilità per il soddisfacimento di un ampio spettro di impieghi. La piattaforma che contraddistingue le forze medie è il veicolo blindato medio VBM 8x8 Freccia, con consegna dei primi esemplari attesa per la fine dell’anno in corso e completamento della produzione per il 2017. Per quanto riguarda la componente leggera dell’Esercito, vi sono programmi legati alla fanteria leggera, riguardanti il completamento dell’approvvigionamento del veicolo tattico leggero multiruolo Lince e l’installazione di una torretta remotizzata sui mezzi VBL 4x4 e 6x6 Puma. La componente ad "ala rotante" verrà ammodernata con l’acquisizione dell’elicottero per il trasporto tattico NH-90 nel periodo 2008-2017 e l’elicottero da trasporto pesante CH-47 F. È inoltre in atto la razionalizzazione della componente aeromobile dell’Esercito che prevede la riduzione da duecentosessanta velivoli a circa duecento, con l’accorpamento delle linee di volo da sette a quattro.
    Osserva che, mentre nel settore investimento il bilancio ordinario consente oggi di proseguire lo sviluppo dei principali programmi relativi a mezzi, veicoli e servizi per la digitalizzazione, la diminuzione di risorse per l’esercizio provocherà una progressiva perdita di efficienza di mezzi e sistemi e un inevitabile decadimento della capacità operativa, rendendosi necessario individuare ulteriori risorse dalle altre aree della Difesa.
    Rileva peraltro che nell’ambito del processo di adeguamento dello Strumento militare nazionale alle esigenze dei moderni scenari di impiego, l’Esercito ha intrapreso la via della "digitalizzazione dello spazio della manovra" che consentirà di migliorare e incrementare la conoscenza della situazione operativa, la proiezione, l’interoperabilità con gli altri eserciti, la flessibilità operativa, l’efficienza logistica e, soprattutto, la capacità di protezione del personale, in un’ottica che non segue più solamente la vecchia e consolidata logica del cambiamento di sistema d’arma, ma si basa più precisamente su nuovi concetti evolutivi che tengono conto da un lato delle nuove tecnologie disponibili e dall’altro delle possibili modalità di integrazione delle stesse tra le diverse componenti. Il principale programma di trasformazione in questo senso è il progetto Forza NEC che rappresenta il progetto cardine per rendere competitivo, nel prossimo futuro, l’Esercito e più in generale lo Strumento Militare Nazionale. Nel contempo tale progetto risulta essere altamente ambizioso e costoso e vede, di fatto, un prolungato impegno finanziario nel tempo che rappresenta, da solo, circa il 45 per cento dell’intero investimento destinato alla Forza armata nel lungo termine.
    Il processo riguarderà inoltre un insieme di specifici sistemi digitalizzati che consentirà di integrare i sistemi digitali di Comando e Controllo (C2) ai vari livelli ordinativi, dal singolo combattente fino alle Grandi Unità complesse. In particolare, vi sono in tale ambito tre programmi fondamentali: il SIACCON (SIstema di Comando CONtrollo), per l’automazione delle funzioni di C2 dal livello Corpo d’Armata a livello Reggimento, il SICCONA (Sistema di Comando controllo e navigazione), connesso con il SIACCON, installato sui mezzi da combattimento, il sistema Soldato Futuro che si prefigge lo scopo di incrementare l’efficienza operativa delle minori unità e del combattente appiedato esaltandone la letalità, la protezione, la mobilità, la componente C4I, per soddisfare le esigenze relative alla gestione integrata dei sensori e delle comunicazioni radio e all’aggiornamento costante dei dati di situazione e, infine, l’autonomia.
    Il generale Castagnetti si sofferma quindi sugli aspetti relativi alla disponibilità finanziaria, osservando come dal 2002 al 2009 le spese per il personale siano in costante aumento, fino agli anni 2016-2018. La quota per l’investimento è rimasta, sostanzialmente, a un livello costante e sufficiente, mentre il vero problema è rappresentato dall’esercizio.
    In proposito, evidenzia come la parte afferente alla spesa per consumi intermedi si sia ridotta ben al di là del contenimento imposto ad altri Dicasteri, mentre per la Difesa, e quindi per l’Esercito, essa serve oltre che a garantire l’ordinario funzionamento a permettere di addestrare il personale e curare la manutenzione di mezzi e materiali.
    In merito all’eventualità del ridimensionamento e della riorganizzazione dello strumento militare, fa presente l’esigenza di disporre di una legge delega quadro che fornisca gli strumenti essenziali per realizzare i cambiamenti che verranno ritenuti necessari per migliorare l’organizzazione e il funzionamento dello strumento militare terrestre, mentre sarebbe riduttivo incentrare il problema del dimensionamento dello strumento militare e della sua sostenibilità solo sull’aspetto quantitativo. Inoltre un’eventuale contrazione non dovrebbe essere operata mediante la riduzione dell’entità numerica del personale giovane, in quanto le capacità dell’Esercito sono legate anche alla corretta e calibrata dimensione delle risorse umane nelle varie componenti. Serve dunque un migliore equilibrio di spesa fra le componenti personale, esercizio ed investimento, nonché, nel singolo settore, nella consapevolezza che, in un Esercito di professionisti, la prospettiva di vita dei militari anche nel contesto delle famiglie di appartenenza rappresenta un nodo fondamentale.
    Nell’avvicinarsi a concludere, osserva che l’Esercito è in grado di rispondere, con efficienza, rapidità e generosità, a tutte le richieste della comunità internazionale e della società civile, prodigandosi con professionalità, meritando spesso riconoscimenti e contribuendo ad elevare il prestigio dell’Italia nel contesto internazionale, grazie, in particolare, all’acquisizione di una mentalità expeditionary, alla cooperazione civile-militare, alla capacità di operare tra la gente e per la gente, alla conoscenza delle lingue e delle procedure di lavoro multinazionali. A fronte di queste innovazioni, resta tuttavia immutato il tessuto etico e morale che da sempre ha contraddistinto l’istituzione militare e che continua ad ispirare le azioni del soldato italiano. Richiama quindi l’attenzione sulla necessità di valorizzare il personale militare e di dedicare la giusta attenzione alle famiglie dei soldati.

    Il presidente CANTONI ringrazia il generale Castagnetti per il contributo di informazione e di analisi assicurato alla Commissione.

  4. #14

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    questo è il discorso di castagnetti al senato

  5. #15
    Salentino
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    in poke parole voi tutti vfp4 passate vsp ho c'è il rischio di essere congedati??

  6. #16
    Maresciallo L'avatar di Dieg0-87
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    Citazione Originariamente Scritto da Salentino Visualizza Messaggio
    in poke parole voi tutti vfp4 passate vsp ho c'è il rischio di essere congedati??
    Ho letto metà articolo e da quello che ho capito che a partire dal 2010 saranno c***i amari per tutti (vfp1-vfp4 e via discorrendo)
    -Se la realtà ti prende a tibiate, non ti batte ma rende più forte- Guè

  7. #17
    occhidilince
    Guest

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    quella dichiarazione del Generale è da tanto che c'è più di un anno ...è stata fatta x sollecitare il governo a stanziare maggiori fondi x i reclutamenti.

  8. #18
    Nicole89
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da occhidilince Visualizza Messaggio
    quella dichiarazione del Generale è da tanto che c'è più di un anno ...è stata fatta x sollecitare il governo a stanziare maggiori fondi x i reclutamenti.
    sicuro????mmmmmm

  9. #19
    occhidilince
    Guest

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    Si sicuro...io ce l'ho salvata nel notebook ed è parecchio che la possiedo....

  10. #20

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    L'ha fatta a novembre 2008...ma la situazione non è cambiata...è praticamente la stessa..secondo voi perchè ancora non è uscito il 15° per i vfb??? o il bando per la 1° imm.vfp4??? perchè soldi non ce ne sono!!!! qualcosa faranno..sicuramente...qualcosa si inventeranno..non possono mandarci tutti a casa...ma sicuramente i posti saranno pochi..io finisco la ferma proprio in qst biennio, come tanti di voi...ma sinceramente non sono molto ottimista

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