Non vedo cosa c’entri il rispetto con il fatto che le droghe leggere siano diffuse tra i giovani militari - di ogni ordine e grado – così come lo sono nella società odierna?
E’ ovvio che non tutti gli oltre 290.000 appartenenti ad EI, M.M. ed AM sono afflitti da questa problematica.
Tra l’altro, non parlo per sentito dire….
Il discorso è che se eseguo un controllo in strada, posso rivolgere un trattamento diverso per il collega delle Forze di polizia solo perché evito di controllare il suo nominativo al terminale perché riscontrerebbe (ovviamente) esito negativo. E’ una fatica in meno. Poi, c’è chi il controllo in banca dati lo fa comunque e, magari, lo hanno fatto anche a me.
Ciò non toglie che, in ogni caso, rivolgerei al collega delle forze di polziia qualche domanda su dove presta servizio o su colleghi di comune conoscenza, così, tanto per capire con chi ho a che fare e per tenermelo a mente a “futura memoria” .
I colleghi delle altre Forze Armate, invece, per me, sono cittadini come tutti gli altri. E se dico “come tutti gli altri” non vedo nulla di irriguardoso.
In base a questo principio, con tutti i militari, poliziotti, ministeriali, commessi al Senato e alla Camera, lacchè e portaborse vari che vivono e si muovono a Roma chi dovrebbe controllare il buon Tibidabo e tutti gli altri radiomobilisti romani? Al riguardo, credo che lui abbia diversi aneddoti su “personalità” varie fermate durante i controlli…
Infine, lascia stare il discorso del rispetto che dovrei portare ai fanti, ai marinai e agli avieri che vanno a difendere in armi l’onore italico all’estero.
E’ un argomento che non mi impressiona affatto, ci vuole ben altro.
Il rispetto di cui parli non lo ricevo neanche io che questo lavoro lo faccio dal 1984 quando la maggior parte degli utenti di questo forum sguazzava ancora nel liquido amniotico e, forse, neanche questo…
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