La Vigilanza Privata è un insieme di uomini e mezzi che sono ordinati nelle leggi affichè operino per la sicurezza privata e anche pubblica.
Quella che tu definisci la tua “ignoranza in materia” a mio avviso si concretizza nel non accettare che la “sicurezza” in termini anche di vita, trova ragione al di sopra di qualsiasi “autorità” o attività di polizia. Gli ordinamenti pure locali che regolamentano il lavoro delle Guardie giurate in dette postazioni particolari, non possono che tenere conto di questa ovvietà; se ciò non succede, di certo succederà nelle aule di tribunale; e se non succede ancora, vuole dire che la legge mette davanti l’autorità o una attività di polizia anche a danno della sicurezza (e della vita) di chi lavora baluardo della tutela! E in questo ultimo caso preferisco rispondere con provvedimenti (che puzzano di abuso) del caso, piuttosto che poter ritrovarmi a rispondere a chi potrebbe sotto una falsa divisa portare un AK-47. Anche perché ho bene presente l’alternativa …
Infine, non esiste un regolamento nazionale che tratti la questione in modo generale, ma il problema è al vaglio del Questore che dispone la materia localmente e più precisamente in quel determinato servizio. Altrimenti qualsiasi cliente che paventi un servizio antirapina (alle caramelle? … Ai fiori? … eccetera) potrebbe far diventare esilarante la regola. Per questo ho suggerito ai colleghi che non dispongono di regole specifiche scritte di rivolgersi alle segreterie sindacali.
Concludo. L’intervento del moderatore basilischio oltre a consigliare di interrompere questo discorso, dice che ho spiegato molto bene come stanno le cose, analizzando caso per caso. Nessun “duetto”, ma necessità di chiarire che con il termine “autorità” si intende quell'insieme di qualità proprie di una istituzione (o di una singola persona) alle quali gli individui si assoggettano in modo volontario per realizzare determinati scopi comuni; e non come sinonimo di “potere”.
(Il “simpatico” in pubblico diviene spontaneo quando l’argomento trattato, per ovvietà, rasenta il comico.)
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