Originariamente Scritto da
Orange
Una volta selezionati ci hanno mandato a Castelnaudary dove eravamo in pochi ed abbiamo aspettato una settimana in caserma alla 3 compagnia che arrivassero altri aspiranti-futuri-veri-uomini come noi. Eravamo in contatto solo con dei caporali inquadratori e tutti erano più o meno gentili. La settimana seguente la sezione si é completata e siamo partiti in 24 alla "ferme" di Reissac. La ferme era una casona di campagna senza porte né finestre. Per doccia c'era un tubo di acqua fredda ed era il mese di gennaio. Quando siamo arrivati c'era la neve. Ci hanno spogliati e portati nudi sullo spiazzo davanti alla ferme, nella neve. Dopo un po', un uomo in mimetica é uscito, ha messo per terra una cassetta della frutta vuota e ci é salito sopra. Aveva una lunga cicatrice sulla faccia ed un'impressionante serie di nastrini di campagne e decorazioni. Stavamo per conoscere il nostro capo sezione che non avevamo ancora mai visto. Ci ha detto:" Buongiorno, io sono il tenente ....... Ho cominciato 26 anni fà da legionario semplice come voi. Non ho mai fatto scuole, ma tutti i gradi e le promozioni che ho preso li ho guadagnati in combattimento. Mio padre non l'ho mai conosciuto, mia madre faceva la *******, io ho la rabbia e l'odio ancora dentro me e voi la pagherete per tutto questo.
Benvenuti a Reissac." E' sceso ed abbiamo cominciato il nostro periodo di istruzione di base di un mese alla ferme. Il mattino seguente c'erano già quattro aspiranti legionari in meno. Durante la notte, molto corta, due erano partiti in ospedale per scollamento della retina, uno con una spalla fratturata, ed il mio binomio Simon perché era "scivolato sul tubo della doccia" e vomitava sangue. La mattina ci svegliavano alle 03h15 ed andavamo nudi verso un laghetto, piuttosto uno specchio d'acqua che era gelato. Ognuno aveva sotto il braccio sinistro l'asciugamano piegato regolarmentalmente, il sapone in mano, e nella mano destra una piccozza. Una volta al lago bisogna rompere il ghiaccio e saltare dentro l'acqua completamente, immergendendosi fino a non far più apparire la testa, uscire, insaponarsi bene e risaltare dentro per lavarsi bene e sciacquarsi. Poi si tornava su e ci si radeva facendo attenzione a non aprirsi la faccia con la lametta perché tremavamo tutti come delle foglie. E cosi' la giornata cominciava e sarebbe continuata fino a circa le 9 di sera, quando avremmo cominciato a cantare i canti da imparare fino a mezzanotte. Ma nessuno si lamentava, perché stavamo diventando dei veri uomini, il fior fiore del mondo, dei veri super eroi, l'oggetto dell'ammirazione universale ..... o più semplicemente perché se uno si azzardava a dire una parolina fuori posto al momento sbagliato, sicuramente sarebbe scivolato nelle docce che non c'erano o avrebbe sbattuto accidentalmente contro la porta che non c'era nemmeno lei. Vive la Légion
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