Originariamente Scritto da
Orange
Riguardo un po' delle mie storie :
Mi sono arruolato a Fort Saint Nicolas, a Marseille, ma siccome stava già trasformandosi in albergo/alloggi per i militari in licenza, mi hanno mandato al centro di Malmousque, alcuni kilometri più distante. Per paura di essermi perso, volevo domandare la strada a qualcuno, ma mi sentivo un po' in difficoltà sia per la lingua, sia per dover dire che stavo andando in Legione. Ho visto una signora anziana. Era una vecchina molto distinta, con un atteggiamento molto fiero e con uno sguardo simpatico. Ho cominciato a balbettare se sapeva la strada per..... mi ha interrotto e mi ha detto "Ti vuoi arruolare in Legione ? La Malmousque é li'" e mi ha indicato la strada. L'ho ringraziata e prima di andare via, mi ha preso la faccia fra le sue mani e con uno sguardo di una dolcezza infinita, mi ha baciato sulla fronte e mi ha detto : "Grazie per quello che fate per la Francia; ma stai attento figlio mio, tanti non tornano". E mi ha lasciato con una carezza sulle guance. Mi sono sentito un po' destabilizzato ed ho continuato per il centro di arruolamento. Arrivato a Malmousque, avevo appena passato la sbarra che c'era all'entrata, quando un caporal-chef mi ha bloccato subito per chiedermi cosa volessi. Mentre gli spiegavo che ero li' per arruolarmi abbiamo sentito un forte trambusto ed un tizio tutto trafelato é uscito dalla curva che c'é una trentina di metri prima dell'entrata di Malmousque e si é catapultato dentro il centro. Il caporal-chef gli ha chiesto cosa volesse e che non era quello il modo di entrare, ma appena questo tipo gli ha detto che era li' per arruolarsi, abbiamo visto alcuni poliziotti arrivare all'entrata, inseguendo visibilmente questo nuovo candidato. Il caporal-chef ha fermato gli agenti alla sbarra e quando questi hanno fatto cenno di voler entrare per forza, il caporal-chef, per nulla turbato ha detto "Dietro questa sbarra é terreno della Legione Straniera, qui dentro ci sono solo legionari e voi non avete nessun permesso per entrare. Se ci provate vi rompo". Una volta i poliziotti partiti, siamo entrati nell'ufficio di arruolamento. Ci hanno chiesto, dandoci del lei, se eravamo li' per delle informazioni o per arruolarci. Appena confermato che eravamo li' per arruolarci, tutto é cambiato di colpo. Ci hanno spogliato completamente, fatto una visita sommaria, vestiti con una tuta sportiva. Abbiamo firmato un atto di arruolamento temporario e subito siamo partiti a lavare piatti nelle cucine del centro. Nessuno ci dava più del lei. Ci davano del tu, qualche spintone quando non si capiva, e vietato assolutamente parlare né fra di noi né con nessuno. Dopo due giorni cosi' ci hanno portato a Aubagne. Al centro di raccolta di Aubagne ci hanno tolto tutto quello che avevamo e aspettavamo in una corte, nel mese di dicembre, dalle 5 di mattina alle 8 di sera, che ci chiamassero per le vare prove di selezione, visite, colloqui ecc ecc. Stavamo fuori, al freddo, vestiti con una sola tuta da ginnastica vecchia. Facevamo più adunate al giorno e chi non partiva per le visite o altro partiva a lavorare o fare corvées di ogni genere. Per un si' o per un no volavano botte e schiaffoni. I caporaux-chef instauravano già dall'inizio un regime del terrore, per demotivare rapidamente i più deboli. E ci riuscivano benissimo, *****. Una volta, ispezione della camerata. Eravamo una trentina a piedi del letto ed ogni volta che il caporal-chef passava e ripassava davanti a me, trattenevo il respiro e indurivo il più possibile i muscoli dell'addome, nel caso in cui mi avesse colpito per qualche ragione. Avevamo tutti la sensazione bruttissima di essere nelle mani di quella gente e di non poter fare niente altro che subire. Un francese ha chiesto di poter parlare ed ha detto che avrebbe voluto ripartire a casa sua. Il caporal-chef gli é andato davanti, gli ha detto che ormai era li' e che solo lui gli avrebbe detto quando avrebbe potuto andarsene, e subito dopo gli ha dato una testata che gli ha letteralmente esploso il naso. Poi si é rivolto a noi dicendo che in Libano aveva ucciso in un solo combattimento più gente di quanti fossimo noi li' in camerata e che da adesso, per noi, si partiva, si tornava, si mangiava , si moriva solo quando lui ce ne avrebbe dato l'ordine. Io cominciavo veramente a chiedermi dove ero finito, come avrei potuto togliermi da una situazione del genere, e come avrei potuto sopravvivere nel caso avessi voluto o dovuto restare !!!
Segnalibri