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Risultati da 1 a 10 di 18

Discussione: Laurea in Economia concorso Allievi Marescialli

  1. #1

    Predefinito Laurea in Economia concorso Allievi Marescialli

    Ciao a tutti,
    se si ha conseguito una laurea in materie economiche, gli esami superati e che sono affini a quelli presenti nel piano di studio del corso di laurea al quale si viene iscritti una volta vinto il concorso, vengono riconosciuti?

  2. #2

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    No, ma sarai agevolato nelle materie che già conosci, quindi ti risulteranno più facili. Ma dovrai seguire i corsi con i tuoi (eventuali) compagni di corso e sostenere insieme a loro i relativi esami. Nessuno sconto.
    Se tu sapessi come s'incede più gagliardi -- sotto il fuoco di fila dei malevoli sguardi;
    quali sul giustacuore, quali macchie gentili -- fan gl'invidi il fiele e la bava dei vili!

  3. #3

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    Ok grazie. Ulteriore domanda. Nei Carabinieri vi è un ferreo rispetto della disciplina ed essendo militari conducono una vita molto (e forse eccessivamente) "impostata". Nella GdF si respira la stessa aria nelle caserme? Ci sono orari da rispettare per esempio per la sveglia o è possibile occupare gli alloggi all'interno della caserma senza vincoli di orario quando non si è in servizio? I superiori come si relazionano con i subordinati? Si avverte molto la gerarchia? In una sola parola, c'è la naja?
    Ultima modifica di BetaComo; 30-12-22 alle 21: 00

  4. #4

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    I Corpi militari hanno regolamenti di servizio e di disciplina tra loro molto simili, naturalmente adeguati alla struttura in cui sono incardinati.
    Le caserme non sono alberghi nei quali un cliente va e viene a piacimento: l'assegnazione del posto letto comporta alcuni vincoli tra i quali - almeno nei reparti inquadrati - la richiesta del pernotto esterno da presentare di volta in volta al proprio comando.
    I superiori si relazionano con i subordinati secondo regolamento: obbligo del saluto, uso del "lei", rispetto rigoroso della scala gerarchica.
    Non so cosa intenda lei per "naja": di sicuro non ci sono atti di nonnismo né punizioni moralmente mortificanti.
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  5. #5

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    Ok grazie. Anche in Polizia è così?

  6. #6

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    Citazione Originariamente Scritto da BetaComo Visualizza Messaggio
    Ok grazie. Anche in Polizia è così?
    Trattandosi di un Corpo civile a inquadramento militare, il regolamento di servizio è più "morbido" rispetto a quello previsto per i corpi militari.
    In seno ai reparti inquadrati (i Reparti Mobili) la figura del pernotto è ancora in auge, anche se nella pratica essa viene disattesa: la ratio di questa norma sta nel pronto reperimento di forze da impiegare subito in caso di emergenza. Oggi con i telefonini tutto è più facile, ma ci sono strutture in cui il pernotto è ancora richiesto.
    I rapporti gerarchici sono invece analoghi a quelli previsti per le altre forze di Polizia.
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  7. #7

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    Grazie mille.
    Io vorrei scegliere un corpo in cui con i propri colleghi sia possibile fare gruppo e tessere rapporti che vadano aldilà dell’ambito lavorativo senza che il tutto sia guastato da formalismi e rigidi rapporti gerarchici. Non pretendo di potermi rivolgere irrispettosamente a un superiore, ma se con il quale ho condiviso tanti anni di lavoro, sia quantomeno facoltizzato a rivolgermi a lui con il “tu” (se non è un ufficiale e di età anagrafica non è anziano).
    Cerco un po’ di elasticità nei limiti del possibile. Ad esempio: se fa un freddo cane e io mi metto uno scaldacollo che non è previsto, io non voglio che qualcuno mi venga a dire di toglierlo. Oppure se mi metto gli anfibi al posto delle scarpette per fare servizio esterno... nei Carabinieri per esempio ti rompono [edit staff] se lo fai. Secondo me poi è anche importante che ci siano dei sindacati. Poi altra cosa, essendo militari se fanno qualche [edit staff] oltre a essere giudicati dal tribunale civile sono anche giudicati dal tribunale militare vero?
    Però dall’altro lato della medaglia, la GdF dispone di maggiori risorse economiche, almeno così mi è parso di capire facendo un confronto tra lo stato delle loro caserme e del loro parco macchine rispetto a quello delle altre forze di polizia. Trattandosi di polizia economico finanziaria probabilmente hanno a disposizione anche strumentazione informatica più recente.
    Ho letto tante volte che in polizia manca il vestiario e gli agenti sono costretti a comprarselo per conto loro. I finanzieri invece li vedo sempre con le divise nuove.
    Io facendo un altro lavoro percepisco poco di quello che è la realtà all’interno, quindi per favore potresti aiutarmi a fare la scelta migliore?
    Ultima modifica di Kojak; 02-01-23 alle 14: 00 Motivo: turpiloquio

  8. #8

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    L'appartenere a una Forza Armata o a una Forza di Polizia non può prescindere in alcun modo dal rispetto del regolamento di servizio e dal regolamento di disciplina. Ciò che lei chiama "formalismi" e "rigidi rapporti gerarchici" sono in realtà l'ossatura di tutto il dispositivo, senza la quale lo stesso collasserebbe poiché ognuno si sentirebbe autorizzato a fare ciò che vuole. In sintesi, si deve accettare qual'è esattamente il proprio posto in questa grande tavola imbandita dove l'ultimo invitato ne occuperà necessariamente l'ultimo, spesso accontentandosi degli avanzi degli altri o mangiando la pietanza fredda.
    Quindi:
    - l'uso del LEI caratterizza ogni rapporto formale tra superiore e inferiore gerarchico, così come previsto dai regolamenti. Se poi tra pari ruolo (ad esempio un appuntato e un agente) si passa al TU è un accordo che il superiore concede al subordinato.
    - l'uso di capi di abbigliamento non facenti parte dell'uniforme e non previsti dal relativo regolamento è sanzionabile a livello disciplinare; il "io non voglio che qualcuno mi venga a dire di toglierlo" semplicemente non si può leggere e denota una forma mentis diametralmente opposta a quella che viene richiesta....
    - se l'ordine di servizio prevede l'utilizzo di determinati capi di abbigliamento, quelli lei dovrà indossare. Se prevede l'uso delle scarpe, lei non potrà indossare gli anfibi; se prevede l'uso della camicia, lei non potrà indossare il maglioncino; se fa freddo o se fa caldo, semplicemente lo impara a sopportare.

    Inoltre, dall'uso di un determinato linguaggio (che è stato opportunamente editato dal suo post) traspare una certa insofferenza a quella che è la subordinazione a norme, regolamenti e gerarchie. Questo la porterà inevitabilmente in rotta di collisione con un sistema che alla lunga finirà col triturarla.
    Se lei non è in grado di accettare questo schema, semplicemente la invito a lasciar perdere la strada dell'arruolamento.
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  9. #9

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    Quindi in breve la forma conta quanto la sostanza?
    Non sono insofferente al rispetto dei regolamenti, ma non capisco perché io non possa indossare uno scaldacollo non previsto (tra l’altro se non lo indosso mi ammalo e poi mi devo mettere in malattia). Che poi comunque alla fine magari non è così tragica come dice… non penso che qualcuno le venga a dire qualcosa se in inverno sotto al giubotto si mette uno scaldacollo. Poi magari Lei essendo anziano ha acquisito certe “libertà”.
    Il problema delle scarpette è superato perché voi indossate sempre gli anfibi… mica come i Carabinieri…
    Non c’è problema per quanto riguarda l’ultimo arrivato, sto al mio posto ci mancherebbe. L’ultima cosa che ci tengo a chiederle è sugli alloggi… non penso si possa usufruire di un posto branda in qualsiasi destinazione… in quel caso cosa si fa? Si trova un appartamento in affitto o c’è qualche posto convenzionato?

  10. #10
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    Mi permetto di rispondere, si, la forma conta tanto quanto la sostanza in certi contesti, costituisce un importante biglietto da visita ed è rappresentativa non solo di se stessi ma dell'istituzione che si rappresenta.
    Chiunque, dal generale all'ultimo dei graduati, a prescindere dall'anzianità, rappresenta una istituzione vestendo la divisa.

    Il problema qui non è tanto lo scaldacollo o le scarpe, è proprio una forma mentis errata: "perchè deve essere cosi e non come dico io se come dico io è più logico?" questo atteggiamento costituisce una forte incompatibilità col mondo militare, nel senso, è inevitabile che vada a finire male, bisogna adattarsi e farsi andare bene anche cose che non troviamo giuste, l'intero sistema FFAA/FFOO funziona cosi e chi non è disposto a sottostarci è destinato a sbattere inevitabilmente contro un muro.

    Un esempio perfetto è il discorso alloggio che ha portato in tavola: perchè secondo lei molti militari che potrebbero vivere in caserma con vitto e alloggio pagato preferiscono andare in affitto? Perchè non ci sono posti? No, semplicemente perchè la vita in caserma è pesante: orari e regole ben definite, obblighi, necessità di arrangiarsi ecc ecc.

    Insomma, bisogna uscire dalla mentalità che si tratti di una offerta di lavoro, non lo è. Si tratta di accettare e abbracciare uno stile di vita con pro e contro. Se non si è disposti a capitolare su piccole, ma soprattutto grandi cose, io lo sconsiglio fortemente.

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