Originariamente Scritto da
Ippogrifo
Missile.
Qui invece entriamo nello specifico e le prove,sia pure poche e contestate (quando non addirittura IGNORATE) ci sono.
Intanto l'esame dei danni.
I fori prodotti dalle scheggie ci sono,contrariamente a quanto sostenuto da molti,e furono rilevati,fotografati e allegati nelle perizie.
Ma inspiegabilmente furono definiti "troppo pochi".
Eppure la loro conformazione,e il composto del loro metallo,non lascia molti dubbi.Sono fori prodotti ad altissima velocità con traiettoria proveniente dall'esterno dell'aereo!
E le scheggie ritrovate sia nei cadaveri,che nel rivestimento di alcune poltrone erano di alluminio compatibile ( per non dire identico) con quello delle coperture aerodinamiche dei missili ( citato in perizia),così come le traccie di vernice verde ritrovate sugli stessi,non compatibile con NESSUNA PARTE DELL'AEREO
Ritornando alla perizia del collegio Ugolini,si arriva a dire che
le traccie di esplosivo ritrovate in prossimità dei fori delle scheggie prodotti sui sedili,è di composizione T4 e di TNT,con perforazioni da outside a inside a velocità superiori a quella di crociera sul portello del vano anteriore bagagli, distruzione di una porzione di aeromobile - sulla registrazione sul CVR di un rumore con caratteristica dall’esterno, su una parola troncata del pilota “gua...” - che altro non poteva che significare “guarda” ed era certamente riferibile a qualcosa all’esterno
La estrazione da cuscini e schienali di schegge di lamiera - la 6-4M rosso e la 52-1M -, che all’analisi qualitativa e quantitativa del Rarde sarebbero apparse di composizione incompatibile con quella delle strutture del DC9 I-Tigi, fanno propendere per la provenienza di tali schegge da “skin removal” di testata di missile, e ciò anche per la morfologia e la geometria delle due schegge. Una osservazione che appare rilevante è quella secondo cui la scheggia 52-1M, allorchè fu estratta dal cuscino n. 52 dalla posizione 1, presentava strati di “pittura verde chiara”. Tale pittura viene indicata anche per altre schegge di lamiera estratte dai cuscini e dagli schienali, e per una scheggia estratta durante l’autopsia della Calderone. L’analisi cromatica e chimica di tale pigmento, non presente nei colori del DC9 Itavia, unita all’atipica composizione centesimale, potrebbe condurre con certezza verso schegge di origine militare, ove si ricordi l’uso in tale ambito della caratteristica “olive grey mimetic paint”.
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