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Discussione: L'inspiegabile (e spiegabilissima) passione per l'uniforme

  1. #11
    Moderatore L'avatar di Vinfer
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    Citazione Originariamente Scritto da BlackTie Visualizza Messaggio
    Buongiorno a tutti, oggi volevo proporvi una mia riflessione sul perché indossare un'uniforme è più di un lavoro (qualsiasi uniforme militare o della polizia, vvf etc...).
    Prendete questo topic come uno sfogo personale...
    Ebbene, ciò che sto per dire è soltanto un mio punto di vista, condivisibile o non condivisibile, poiché ognuno ha le proprie motivazioni per fare determinate scelte.
    Premettendo che sono un appassionato di tutto ciò che ha a che fare con un'uniforme, mi sono reso conto di quanto questo lavoro per certe persone sia una vera e propria vocazione.

    L'idea di affrontare i problemi mentre le persone normali sono al sicuro nelle proprie case, è qualcosa che attira in modo inspiegabile, come se si facesse parte di una specie differente nata per vegliare su chi ha bisogno di aiuto.

    Ho sempre portato come esempio alcune famiglie di insetti che, per quanto possa essere banale, prevedono nella loro organizzazione alcuni soggetti nati e geneticamente predisposti (e visibilmente riconoscibili grazie al loro fenotipo) per proteggere tutti gli altri.
    In un certo senso mi chiedo se a livello inconscio non accada la stessa cosa con noi esseri umani.

    Tornando a noi... ho letto infinità di discussioni, ho conosciuto diverse persone che indossano un'uniforme e tutti loro hanno una motivazione diversa. C'è chi voleva un posto sicuro, chi lo ha fatto per seguire le orme del padre ed infine chi sentiva di avere qualcosa di inspiegabile dentro (e lì ho capito che non sono soltanto io ad essere matto, almeno non del tutto ).

    Personalmente ho provato anche io ad entrare in questo mondo quando avevo 20 anni (due anni fa), tuttavia le prove attitudinali hanno creato un dipinto di me inaspettato, pazienza...
    Ho in definitiva assaggiato soltanto l'idea di questo lavoro, un'idea veramente bella devo dire. Magari qualcuno di voi che ne fa effettivamente parte avrebbe qualcosa da dire anche in senso negativo, si sa, i problemi ci sono sempre...
    Tuttavia io rimango dell'idea che se ci fosse la possibilità di dedicare del tempo libero per aiutare, anche a distanza (essendo un informatico), un qualsiasi corpo delle forze dell'ordine o simili, io lo farei gratuitamente, anche per il solo gusto di avere un tesserino che attesta una sorta di appartenenza.

    Ed ora vi chiedo, quanti altri si sentono matti come me?
    Buona giornata
    Che dire, io pure sono (ero) informatico, poi ho scelto la via dell'uniforme pur avendo un lavoro "a casa". E' stato quello che volevo fare fin da quando ero piccolo. E' vero, era una cosa innata (oppure plasmatasi nella mia mente per chissà quali motivi da piccolo), in famiglia mai nessun militare e nessun poliziotto. La genetica credo possa avere un ruolo ed infatti il tuo discorso non è banale anzi, è oltremodo interessante.

  2. #12

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    Citazione Originariamente Scritto da Vinfer Visualizza Messaggio
    Che dire, io pure sono (ero) informatico, poi ho scelto la via dell'uniforme pur avendo un lavoro "a casa". E' stato quello che volevo fare fin da quando ero piccolo. E' vero, era una cosa innata (oppure plasmatasi nella mia mente per chissà quali motivi da piccolo), in famiglia mai nessun militare e nessun poliziotto. La genetica credo possa avere un ruolo ed infatti il tuo discorso non è banale anzi, è oltremodo interessante.
    Stessa cosa nel mio caso. Nessun appartenente in famiglia. Ero in seconda elementare più o meno, quando vedevo i Carabinieri che vigilavano di mattina prima dell'inizio delle lezioni. Ricordo che già da allora c'era qualcosa in loro che mi attirava. Il secondo segnale che prima ignoravo ma che ora ritengo più comprensibile: avevamo tutti quanti un grembiulino nero che arrivava fino alle ginocchia, ne andavo fiero e doveva essere impeccabile. Il fatto di uniformarsi l'ho sempre visto come un far parte di un gruppo, anziché un'imposizione per non risaltare.
    Ma la dimostrazione massima che qualcosa accomuna alcuni di noi l'ho scoperta durante la permanenza in Accademia Navale (i 7 giorni per terminare le prove concorsuali). Quelli del mio gruppo che si sentivano "qualcosa" dentro si sono intesi fin da subito e in libera uscita sono rimasti tra di loro (io ne facevo parte). Il resto dei concorrenti ai miei occhi sembravano fuori posto o comunque mossi da una motivazione che nulla aveva a che fare con la nostra, tant'è che si sono fatti un gruppo tutto loro, più numeroso del nostro. Alla fine bene o male sia alcuni del mio gruppo e sia altri dell'altro gruppo sono stati fatti idonei o non idonei, non sto qui a sindacare sul lavoro della commissione, non è lo scopo del topic.
    Ora mi ritrovo a frequentare l'università con una passione per le intelligenze artificiali e allo stesso tempo devo assolutamente colmare un vuoto che deriva dal fatto di non indossare un'uniforme (ovvero: non far parte di un gruppo di cui invece dovrei far parte per natura). Queste sono le mie sensazioni
    Ultima modifica di BlackTie; 11-11-19 alle 00: 16

  3. #13

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    Ciao Black. Perché non provare il vfp1? Se ti piace davvero potrebbe essere un buon inizio .

  4. #14

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    Citazione Originariamente Scritto da SwissSoldier Visualizza Messaggio
    Ciao Black. Perché non provare il vfp1? Se ti piace davvero potrebbe essere un buon inizio .
    Eh ci sono due motivi dietro questa cosa. Dopo essere stato scartato dall'Accademia è stata una delusione totale, non ho più voluto perdere tempo con dei quiz e mi sono impegnato su percorsi certi come l'università (essendo del nord Italia, studiare informatica nella mia zona vuol dire avere già un lavoro in mano, anche conoscendo diversi imprenditori locali). Successivamente ho incontrato una ragazza e per quanto possa essere non condivisibile, lo vedo come un impegno preso e non ho alcuna intenzione di trovarmi a dirle "devo essere trasferito" da un momento all'altro... Se fossi solo, probabilmente un'altra prova l'avrei fatta, tipo vfp1 e poi Carabinieri. Però, per l'appunto, non sono solo e non voglio vincolare una persona alle mie scelte. Trovo che il volontariato sia l'unica strada che posso percorrere per soddisfare quel buco che mi rimane, da una parte avrò un impiego sicuro come informatico, dall'altra soddisferò la mia passione nel tempo libero. Non vedo vie alternative
    140° CC

  5. #15

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    Citazione Originariamente Scritto da BlackTie Visualizza Messaggio
    Eh ci sono due motivi dietro questa cosa. Dopo essere stato scartato dall'Accademia è stata una delusione totale, non ho più voluto perdere tempo con dei quiz e mi sono impegnato su percorsi certi come l'università (essendo del nord Italia, studiare informatica nella mia zona vuol dire avere già un lavoro in mano, anche conoscendo diversi imprenditori locali). Successivamente ho incontrato una ragazza e per quanto possa essere non condivisibile, lo vedo come un impegno preso e non ho alcuna intenzione di trovarmi a dirle "devo essere trasferito" da un momento all'altro... Se fossi solo, probabilmente un'altra prova l'avrei fatta, tipo vfp1 e poi Carabinieri. Però, per l'appunto, non sono solo e non voglio vincolare una persona alle mie scelte. Trovo che il volontariato sia l'unica strada che posso percorrere per soddisfare quel buco che mi rimane, da una parte avrò un impiego sicuro come informatico, dall'altra soddisferò la mia passione nel tempo libero. Non vedo vie alternative
    Non hai paura di qualche rimpianto in futuro? Se ci tieni tanto io ti consiglio di pensarci su, tuttavia le scelte sono scelte come è giusto che sia

  6. #16

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    Citazione Originariamente Scritto da SwissSoldier Visualizza Messaggio
    Non hai paura di qualche rimpianto in futuro? Se ci tieni tanto io ti consiglio di pensarci su, tuttavia le scelte sono scelte come è giusto che sia
    Temo di più una buona riuscita in un concorso con conseguente trasferimento. So che alcuni sono seguiti dalle proprie mogli in giro per l'Italia, nulla in contrario con ciò ma io non me la sentirei proprio. Piuttosto do il mio contributo nel tempo libero, così ottengo sia un lavoro che non mi dispiace (informatica è anch'essa una mia passione) e allo stesso tempo entro a far parte di una famiglia di persone che sono lì per vocazione
    140° CC

  7. #17
    Utente Expert Marina L'avatar di Charlie 2
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    Il comportamento è assolutamente corretto. Una delle caratteristiche militari è quella di poter essere destinato in qualsiasi parte del territorio nazionale o all'estero. Se non si accetta la lontananza dalla famiglia (nel senso più largo del concetto ... quindi fidanzate, mogli, conviventi figi, mamma o papà ecc.) si vive male e si fa male il proprio lavoro.
    Ci sono incarichi o compiti in cui bisogna svuotare la testa e dedicarsi esclusivamente a quello che si fa ma se la testa è impegnata altrove sono dolori.

    E' vero che la famiglia può seguire il militare in un'altra città ma se poi si deve andare fuori per missione o se la nave esce in mare che succede?

    Maglio scegliere un altro lavoro.
    Chi semina raccoglie, ma chi raccoglie si china......... è a quel punto è un attimo......

  8. #18

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    Quotando sia la posizione davvero matura di @BlackTie, sia quanto scritto da @Charlie 2, mi permetto di dire la mia, premettendo che il mio post va inteso a carattere generale e senza riferimento ai partecipanti a questo topic.
    Sull'ambiente del volontariato (soprattutto quello a carattere di emergenza) fate molta attenzione a non cadere ostaggi delle manie di protagonismo che molti "volontari" manifestano nell'indossare un'uniforme. Volontariato è fare bene agli altri, è essere "samaritano" e tanto più questo bene viene fatto nel silenzio e nell'anonimato, tanto più puro e nobile è il suo risultato. Vengo da 25 anni di volontariato nel soccorso sanitario, da cui mi sono staccato proprio per l'arrembaggio di molti (anche non proprio giovincelli) colti dalla smania della sirena/lampeggiante, del tesserino di riconoscimento, della divisa sgargiante multicolore su cui hanno appiccicato qualsiasi tipo di stretch che li qualificava nei modi più incredibili. Se uscivano in sirena, sarebbero disposti a finire in capo al mondo; se si trattava di fare un servizio ordinario, sparivano dalla circolazione. E - devo dire - molti di loro erano "militari mancati": gente che non aveva potuto/voluto intraprendere una carriera militare (o nelle FF.P.) o da essa era stata esclusa. Gente alla quale - dico io - una divisa non sarebbe mai dovuta essere data. Nemmeno nel volontariato.
    Sovrintendente della Polizia di Stato
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  9. #19

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    Quoto entrambi, una passione colma di ansia e frustrazione diventa un incubo. Per quanto riguarda i maniaci di potere, perché è questo che sono, non capisco come facciano a vivere in un contesto di volontariato. Due sirene che suonano e già pensano di essere Dio. Io se dovessi entrare nei VVF sarei già contento di tosare l’erba della caserma, giusto per farvi capire... Lo scopo è prestare aiuto e sostenere allo stesso tempo il luogo in cui si presta servizio. Se mai dovessi pubblicare una mia foto o una qualsiasi cosa del genere, lo farei o per promuovere l’operato (puntando a raccimolare nuovi volontari) oppure se nella foto ci sono altre persone o situazioni particolari, lo farei per condividere con i miei amici un ricordo di quel momento. Niente selfie con sguardo da pirla per intenderci
    140° CC

  10. #20

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    Citazione Originariamente Scritto da BlackTie Visualizza Messaggio
    ...... Niente selfie con sguardo da pirla per intenderci
    Sarebbe meglio niente selfie.....
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