Un intervento assai condivisibile...
Per quanto riguarda l'ultima parte da te scritta, che ho posto in grassetto, vorrei aggiungere la mia esperienza personale: quando anch'io dovevo sbarcare il lunario dopo la laurea e non riuscivo ad inserirmi nel mondo del lavoro, ho accettato di lavorare come assistente di un gestore di CAV, quindi agivo come una specie di concierge e maggiordomo per turisti da appartamento.
Ebbene, in alcuni periodi dell'anno, mi trovavo a registrare documenti e prenotazioni di molti militari, i quali, nell'attesa di trovare una abitazione in affitto, cominciavano ad uscire dalla caserma nei week-end vivendo nei vari CAV e, intanto, erano alla ricerca di una sistemazione duratura fuori dalla caserma. Nel momento dell'accoglienza degli ospiti facevo sempre quattro chiacchiere con loro, un po' per presentare loro l'appartamento e i servizi... di tanto in tanto si parlava anche del lavoro (molti ospiti, in realtà, non erano turisti, bensì persone in viaggio di lavoro): molti militari mi hanno detto senza tanti giri di parole che non volevano vivere in caserma.
Comunque secondo me la discussione andrebbe ampliata non solo per quanto riguarda l'esercito italiano ma in generale a tutte le forza armate. Ma credo che questo si sia capito comunque. E la questione ahimè non riguarda solo concorsi per il ruolo truppa come il vfp1 ecc ma anche concorsi più difficili con percorsi di studio e formazione più impegnativi come l'Accademia. Mi chiedo solo come una persona possa reggere la vita d'istituto e la vita da Ufficiale dentro un'Istituzione in cui non condivide nessun valore se non quello dello stipendio e diritti.
E questo è stato l'inizio della fine, a partire dalla destrutturazione dello spirito di Corpo che forse - e dico forse - rimane in alcuni reparti dove la convivenza forata rimane un obbligo (penso alla Marina Militare e alla sua vita d'imbarco). Finito quello, a cascata viene meno tutto il resto, riducendo il militare a un semplice impiegato.
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Eh, purtroppo io non posso entrare nel merito, in quanto manco di conoscenza specifica... posso solamente dirti che, più che mancanza di spirito di corpo, mi è parso, invece, di avvertire quella che chiamo "la sindrome della Generazione Y" (alla quale, nolente, appartengo anch'io): essere eccessivamente abituati ad un certo tenore di vita.
Per dire, ricordo un episodio che aveva fatto imbestialire il mio capo quando era presente anche lui durante l'accoglienza di uno di quei militari: premetto che costui era ancora agli inizi con l'attività di gestione dei CAV e, dunque, garantiva un certo budget per ogni spesa. Ricordo altresì che ho dovuto scegliere personalmente i materassi secondo la somma di denaro che aveva stanziato. Dopo tanti giri, avevo optato per materassi [edit staff]. Certo, non sono la Ferrari dei materassi, ma sono pur sempre equivalenti, per mantenere la metafora, ad una bella berlina tedesca. Ebbene, alcuni militari si erano lamentati dei materassi: erano scomodi e gli ricordavano quelli in caserma. Il mio capo era uscito congedandosi perché stava per andare in autocombustione: lui aveva fatto la naja nel 1969 e ricordava ancora le maledette brande...
Ultima modifica di Kojak; 27-08-19 alle 16: 02 Motivo: pubblicità non ammessa
Un esempio calzante, che si colloca benissimo nella moderna ottica impiegatizia con cui in tanti approcciano le FF.AA., salvo poi congedarsi dopo la prima settimana di RAV. Orari comodi, pernotto a casa o - se possibile - in strutture alternative alla caserma, stipendio sicuro, mense-ristorante.... Una vita da crociera che si scontra inevitabilmente con la "spartanità" che viene richiesta al soldato il cui impiego - va ricordato - si incardina in tutt'altri scenari. Inevitabile la "delusione!" che subentra non appena la realtà sostituisce l'immaginazione con cui da aspiranti questi ragazzi hanno idealizzato il servizio: a costoro andrebbe bene spiegata la differenza che intercorre tra il termine ARRUOLAMENTO e ASSUNZIONE.
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Il problema è che di questa spartanità di cui parli, Kojak, secondo me non ce n'è poi così tanta! Prendiamo un p1 dell'Esercito: tralasciate le poche settimane di RAV dove forse vede un po' di naja (poca perchè senno parte la telefonata a papà/zio/nonno/cugino del tipo:"eh ma oggi ci hanno fatto segnare la corsa un'ora/abbiamo marciato tutto il giorno/ ci hanno tenuto fino alle sette digli qualcosa") cosa fa un p1 di così estenuante? Le guardie? I piantoni? Le pulizie di competenza? Oltre alla differenza tra arruolamento e assunzione andrebbe spiegato anche che c'è gente plurilaureata che prende il loro stesso stipendio per mansioni più difficili e magari meno riconosciute, oppure che si fa un mazzo tanto mandando avanti un'attività per uno stipendio modesto ma sicuramente più sudato di loro.
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in realtà credo che comunque siano in diminuzione le domanda nell'Esercito e in aumento quelle per altre amministrazioni, c'era da dire che questa ''obbligatorietà'' di aver servito un anno in EI-AM-MM stonava (Secondo me) con chi voleva tentare un arruolamento in altri corpi. Detto questo date le ''necessità'' gioco forza che,sempre a mio parere, dovrebbero avere i corpi di FFAA/FFOO trovare tutti con una ''passione per la divisa'' alta sarebbe difficile. Rimane comunque da sottolineare che rimane pur sempre un lavoro molto bello, utile,e che da molte soddisfazioni dal mio punto di vista rispetto a tanti altri.
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