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Discussione: Concorso allievi marescialli

  1. #51

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    Citazione Originariamente Scritto da Charlie 2 Visualizza Messaggio
    Un buon Comandante non ha bisogno di fare il VFP1 per conoscere le dinamiche della truppa. Tutte fesserie. Se si vuole fare l'Ufficiale, facendo prima il VFP1 (che non serve a niente all'Ufficiale) si perde un anno.
    Se si vuole fare l'Ufficiale, dato che su 7000 domande i vincitori sono 140, si deve mettere in conto che possano esserci degli incidenti di percorso. Ho solo detto che, nel caso in cui il concorso non riesca al primo colpo, ci si può iniziare a fare un'idea della vita militare durante un anno da P1. Sinceramente non riesco a capire in quale parte del messaggio io abbia esposto la tesi "Se vuoi fare l'Ufficiale parti da P1", ma a quanto pare dai miei post traspare involontariamente questo concetto.

    A mia discolpa posso dire che in questi due anni ho sempre fatto domanda solo per Accademia e SSE EI, mai P1, mai altre FFAA o FFOO. Resta il fatto che mi trovo maggiormente d'accordo con Pecs: anche secondo me vivere le dinamiche della truppa è un punto a favore per un futuro comandante di uomini. Indubbiamente i tempi erano diversi, l'Esercito di un tempo non ha nulla a che vedere con quello moderno e non esistono più le mezze stagioni, ma mi appello al modello Messe, che partendo dal basso è diventato uno dei generali più grandi del Regio Esercito Italiano e uno tra i più stimati in tutto il mondo.

  2. #52
    Utente Expert L'avatar di Pecs
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    Citazione Originariamente Scritto da Charlie 2 Visualizza Messaggio
    Un buon Comandante non ha bisogno di fare il VFP1 per conoscere le dinamiche della truppa. Tutte fesserie. Se si vuole fare l'Ufficiale, facendo prima il VFP1 (che non serve a niente all'Ufficiale) si perde un anno.
    Punti di vista: un buon comandante per essere tale non avrà certo bisogno di fare il p1, ma farlo (aspettando, ad esempio, l'inizio dell'anno per il bando accademia) male non può fargli; sicuramente le accademie forniranno una preparazione adeguata per essere quadri, ma una piccola esperienza dal punto di vista della truppa non può essere che formativa.

  3. #53

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    Condivido in pieno il ragionamento di Charlie 2, che da quel che mi pare di aver capito dalle molte discussioni sulla Marina Militare, ha una notevole esperienza sul campo. Comunque il problema gira e rigira è sempre questo, e cioè che il vfp1 andrebbe visto come un anno di prova, un anno dato alle persone più insicure per capire se la scelta che stanno andando a intraprendere è quella giusta o se stanno facendo una baggianata. Un anno di prova certo, ma non un anno di ripiego come ormai è uso comune fare, questo vuol dire non avere alcuna minima idea di quello che si vuole fare. Parlo per la Marina Militare dato che appartengo a questa Forza Armata; Potete provarmi a spiegare il perché una persona che ha come aspirazione quella di comandare Unitá Navali dovrebbe andare a ramazzare il ponte di batteria, servire gli Ufficiali nei quadrati e svolgere per lo più lavori PRATICI il più delle volte di bassa manovalanza? Provate a essere oggettivi nelle cose, è proprio da questo che poi nasce frustrazione e malumori all'interno delle nostre Forze Armate; il non capire i ruoli, i compiti e le responsabilitá di ogni figura appartenente all'Amministrazione. C'è gente che non ha una predisposizione a ruoli direttivi ma magari gli riesce bene fare lavori manuali e pratici; in quel caso quello che gli consiglierei sarebbe un percorso di carriera da truppa. Altra gente invece vorrebbe aspirare a ruoli di comando e direttivi, come è quello che ho fatto io a 18 anni. Ognuno è diverso ed è per questo che bisognerebbe pensarci bene, non stare a vedere la facilitá o no dei concorsi. Un aspirante Ufficiale che non passa il concorso e per entrare a tutti i costi nella Forza Armata tenta il VFP1 potrebbe provare sentimenti di frustrazione e inadeguatezza al ruolo. E questo non lo dico io ma lo dice la realtá dei fatti. Provate a farvi un giro per le caserme o le nostre imbarcazioni. Quanti vfp1 si lamentano che i compiti affidatogli non fanno per lui e non sono di suo gradimento ? Quanti dopo un cesso da lavare vanno letteralmente in stato di shock? Quanti si lamentano della paga bassa? Ma come? Non siete stati voi ad esservi arruolati VOLONTARIAMENTE? Ognuno diventa ciò che crede possa diventare. Buona giornata.

  4. #54
    Utente Expert L'avatar di Pecs
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    Secondo me non si tratta di una questione di prova o di insicurezza, si tratta semplicemente di esperienza che può tornare utile, e non basta credere di poter diventare chi si vuole per effettivamente diventarlo. Buona giornata.

  5. #55

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    Citazione Originariamente Scritto da Pecs Visualizza Messaggio
    Secondo me non si tratta di una questione di prova o di insicurezza, si tratta semplicemente di esperienza che può tornare utile, e non basta credere di poter diventare chi si vuole per effettivamente diventarlo. Buona giornata.
    Le mia ultima frase andrebbe virgolettata più e più volte. Certo che ci sono variabili che non possiamo controllare, ma sapere già a che percorso di carriera puntare può essere un buon inizio no?
    Se posso andare per un secondo offtopic vorrei chiedere a @Charlie2 di che corso faceva parte in Accademia.

  6. #56
    Utente Expert L'avatar di Pecs
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    Citazione Originariamente Scritto da Karling Visualizza Messaggio
    Certo che ci sono variabili che non possiamo controllare, ma sapere già a che percorso di carriera puntare può essere un buon inizio no?
    Indubbiamente.

  7. #57

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    Citazione Originariamente Scritto da Karling Visualizza Messaggio
    Potete provarmi a spiegare il perché una persona che ha come aspirazione quella di comandare Unitá Navali dovrebbe andare a ramazzare il ponte di batteria, servire gli Ufficiali nei quadrati e svolgere per lo più lavori PRATICI il più delle volte di bassa manovalanza? Provate a essere oggettivi nelle cose, è proprio da questo che poi nasce frustrazione e malumori all'interno delle nostre Forze Armate; il non capire i ruoli, i compiti e le responsabilitá di ogni figura appartenente all'Amministrazione. C'è gente che non ha una predisposizione a ruoli direttivi ma magari gli riesce bene fare lavori manuali e pratici; in quel caso quello che gli consiglierei sarebbe un percorso di carriera da truppa. Altra gente invece vorrebbe aspirare a ruoli di comando e direttivi, come è quello che ho fatto io a 18 anni.
    Se fosse come dici tu non esisterebbero i concorsi interni. Invece ci sono militari che entrano come P1, P4 e poi passano al Ruolo Marescialli. Sono pazzi? Sono insicuri?
    A parer mio no. Evidentemente per quanto uno possa informarsi su Internet e su Radio Naja non sa cosa significhi Truppa e cosa Comando finché effettivamente non vive le cose sulla sua pelle. Con questo io non voglio andare contro la tua idea di arruolamento: senza dubbio la cosa migliore è essere decisi fin dall'inizio sulla carriera da intraprendere, ma non siamo tutti uguali, quindi se un individuo ritiene utile fare un anno da P1 per comprendere come girano le cose non vedo perché giudicarlo negativamente.

    Nei vostri discorsi percepisco molta polemica sull'attuale situazione in cui versano le FFAA. Tuttavia questa situazione non è dovuta all'indecisione di alcuni sulla carriera militare da intraprendere, in quanto l'anno da P1 viene presentato dal Ministero stesso come "un'esperienza formativa in grado di preparare sia alla vita militare che alla vita civile". Dall'esterno non è facile avere un'idea della vita militare, quindi è normalissimo che molte persone decidano di rinunciare durante il RAV. Certamente ci si arruola VOLONTARIAMENTE (anche se questo linguaggio maiuscolettato sa molto di 40enne indignato su Facebook), ma personalmente a nessun aspirante P1 viene detto che una volta a reparto farà un costante "passa la cera togli la cera", quindi è comprensibile l'insoddisfazione di alcuni.
    Naturalmente le mansioni sono molte a reparto e i P1, come è logico che sia, devono svolgere le meno ambite, quelle che richiedono una minor assunzione di responsabilità. Ma a questo molti non pensano quando si arruolano, quindi non vedo cosa ci sia di strano nell'insoddisfazione. Sinceramente nelle vostre polemiche noto molta aria fritta, i soliti concetti triti e ritriti.
    Ultima modifica di matteoinc; 06-08-19 alle 01: 14

  8. #58
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    Secondo me non c'è nulla di troppo complicato in tutto questo discorso. Mi pare limpido che le due carriere, quella da militare di Truppa e quella da Ufficiale, prevedano due percorsi differenti, in termini di capacità, competenze, incarichi. Se è vero che a 19 anni uno può anche non essere pienamente consapevole di sé stesso e delle proprie ambizioni, credo possa avere la minima cognizione se da grande vuole comandare una Ompagnia/Nave da Guerra o se vuole stare con fucile e zaino in mezzo al deserto/davanti un radar. Ora, il problema non è tanto questo, che se ci si impegna e si fa il proprio mestiere con passione, le soddisfazioni arrivano comunque. Il punto è perché si decide di compiere una determinata scelta; fare il Volontario perché il concorso è più semplice, o fare l'Ufficiale perché mamma ci vuole vedere con la sciarpa blu, è deleterio non solo per noi stessi, che a 40 anni saremo belli che frustrati, ma anche per l'Amministrazione presso cui si farà servizio, che avrà sul groppone una persona che non vuole e con ogni possibilità non sa fare ciò che è chiamato a fare.
    Ad ogni modo, finché ci si decide se diventare ammiraglio della flotta interstellare o gran custode del magazzino di compagnia, fare un anno da VFP1 è sempre meglio che stare a bighellonare per il paesello a spese del papi...
    La vita comincia quando non si hanno più certezze

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  9. #59

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    Citazione Originariamente Scritto da matteoinc Visualizza Messaggio
    personalmente a nessun aspirante P1 viene detto che una volta a reparto farà un costante "passa la cera togli la cera", quindi è comprensibile l'insoddisfazione di alcuni.
    Naturalmente le mansioni sono molte a reparto e i P1, come è logico che sia, devono svolgere le meno ambite, quelle che richiedono una minor assunzione di responsabilità. Ma a questo molti non pensano quando si arruolano, quindi non vedo cosa ci sia di strano nell'insoddisfazione. Sinceramente nelle vostre polemiche noto molta aria fritta, i soliti concetti triti e ritriti.
    Inconsciamente hai ribadito proprio quello che sostenevo e cioè che la maggiorparte di chi si arruola volontario non sa minimamente cosa andrá a fare, proprio perché non c'è stata una minima presa di coscienza all'inizio. Tu dici "a nessuno viene detto che passeranno la cera e toglieranno la cera", ma scusa, cosa vi aspettavate di fare dopo un addestramento di 2 mesi nell' esercito e 40 giorni in marina? (parlo al plurale ma non è riferito a te ma in generale). Se uno si arruola come VOLONTARIO (si sono un 40enne su Facebook, peraltro commento azzeccato all'interno del discorso) un minimo di coscienza sul ruolo che andrá a fare lo dovrebbe avere non credi? O si pensa di comandare il Cavour? Poi la frase "sinceramente non vedo nulla di strano nell'insoddisfazione" o una cosa del genere sinceramente non la capisco, o meglio la capisco, ma non andrebbe vista come una cosa normale. L'insoddisfazione nasce quando le aspettative incontrano la realtá dei fatti, e la realtà dei fatti non è sempre come ce la immaginiamo. Comunque potremo stare qui a parlarne per sempre ma non ne verremmo a capo perché abbiamo due visioni differenti. Buona giornata.
    Ultima modifica di Kojak; 06-08-19 alle 16: 07

  10. #60

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    Non è impossibile, ma certamente gli accertamenti attitudinali partiranno in salita, ovvero partiranno o passeranno sicuramente per questo tuo "fallimento".
    Tutto dipenderà da come e quanto hai fatto "ammenda" della tua rinuncia.
    Quindi, dopo una rinuncia bisogna dimostrare molta più motivazione e maturità di quanto fatto in precedenza.

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