E' uscito il film "Sulla mia pelle", dopo lo scalpore suscitato alla mostra del Cinema di Venezia.

Fermo restando che MAI NESSUNO deve entrare in una struttura detentiva da vivo per poi uscirne da morto....
Fermo restando che MAI NESSUNO deve eccedere nella gestione delle misure coercitive....
Fermo restando che c'è un processo in corso, dal quale noi appartenenti alle FF.P. per primi pretendiamo che sia fatta chiarezza una volta per tutte....
Fermo restando che alla famiglia Cucchi va tutto il mio personale rispetto per un dolore immenso....

Ebbene, dopo tutte queste premesse devo dire che ho trovato questo film avvilente sotto ogni punto di vista. Si tratta di una pellicola la cui sceneggiatura fa indiscriminatamente a pezzi l'intero sistema italiano: i Carabinieri? Tutti sadici aguzzini. La Penitenziaria? Un branco di ignoranti. I medici? Tutti incompetenti. Ne emerge un "martirologio" in cui il regista ha già pronunciato la sentenza di assoluta colpevolezza, in barba allo Stato di Diritto in cui ancora molti di noi credono. Dall'inizio alla fine si ha l'impressione di assistere a una Via Crucis con le relative stazioni, fino alla crocifissione finale sul Golgotha.

Sui badi bene: Stefano Cucchi DOVEVA essere tutelato. Se la sentenza arriverà a stabilire inequivocabili responsabilità a carico di una o più articolazioni dello Stato, queste dovranno pagare fino in fondo per ciò che hanno fatto. Ma se questo film doveva essere girato, buon gusto avrebbe voluto fosse fatto dopo la sentenza definitiva, con un minimo di introspezione anche verso tutti coloro che nella trama vengono descritti semplicemente come aguzzini, facendo come sempre di tutta l'erba un fascio.