Vorrei tornare un attimo sulla campagna mediatica creata attorno ad alcuni fatti di cronaca che hanno riguardato di recente i Colleghi dell'Arma.
Lo faccio perché a mio avviso non è da stigmatizzare tanto la "fagianeria" dei suddetti, quanto un attacco senza precedenti che ha messo in luce come tutti i vertici siano condizionati dal "quarto potere", cioè la stampa.
In entrambi i casi (mi riferisco ai fatti delle studentesse di Firenze e a quello della bandiera della Marina austroungarica) nel giro di poche ore un ministro della Difesa ha PRETESO punizioni esemplari stilando già una sentenza di condanna senza un minimo di informazione preliminare. In tempi non sospetti, con uno stile tutto "Prima Repubblica", il ministro della Difesa si sarebbe limitato ad assicurare un'indagine interna. Il Comandante Generale dell'Arma si sarebbe mosso poi attraverso quei cari vecchi corridoi di autotutela che avrebbero garantito all'Arma la conservazione della sua immagine e nel contempo la punizione adeguata - se del caso - dei responsabili.
Oggi basta invece un giornalaio da strapazzo che scatti una foto e la condivida sui social per tirare su un caso nazionale e per fare "appecorare" nientemeno che i vertici istituzionali. Mi domando se qualcuno ha fatto partire una CNR a carico del giornalaio da strapazzo per avere immortalato l'interno di una struttura militare..... Per fortuna che esistono ancora i Regi Decreti!
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