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Discussione: Essere autorevole e non autoritario?

  1. #31

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    Citazione Originariamente Scritto da Vinfer Visualizza Messaggio
    Se ti sbuffa in faccia vuol dire che non ha proprio nulla da insegnarti. A buon intenditor...
    E come potrei "reagire"?
    Io obiettivamente sono una persona tranquilla e educata, ma certe cose (Come questa) mi irritano. Quindi potrei perdere a lungo andare la tranquillità ed educazione che mi caratterizza con questa persona.
    Maresciallo dei Carabinieri
    Non c'è cosa peggiore dei fantasmi del proprio passato.

  2. #32
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    Cerca di valutare. Se pensi che comunque quello che ti viene detto ti può essere utile, lascia correre sbuffi e scocciature, altrimenti, lesson learned...in futuro cerca di dare meno confidenza a persone che ritieni poco collaborative o che ti guardano con sufficienza, o peggio, che puntano solo a prenderti in giro.
    La vita comincia quando non si hanno più certezze

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  3. #33
    herman
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    Io penso che sia tutto ''soggettivo'' esisteranno sempre dei subordinati che giudicheranno male il proprio superiore, sta a quest'ultimo decidere come farsi rispettare e adottare il comportamento che ritiene più idoneo a seconda delle situazioni.

    - - - Updated - - -

    Citazione Originariamente Scritto da Kojak Visualizza Messaggio
    . E siccome la grammatica non è acqua fresca, ecco che gli "ordini" si chiamano oggi "disposizioni"... il "comandante" è diventato "dirigente". E così i rapporti tra superiori e subordinati (che oggi per inciso si chiamano "collaboratori").
    A questo punto, di cosa volete che parliamo?
    Sei contrario ad un rapporto amichevole tra un Superiore e un Subordinato? Ad esempio un Ufficiale e alcuni Soldati? Ritieni che si debba dare sempre del lei?

  4. #34
    Moderatore L'avatar di Vinfer
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    Citazione Originariamente Scritto da Shalton Visualizza Messaggio
    E come potrei "reagire"?
    Io obiettivamente sono una persona tranquilla e educata, ma certe cose (Come questa) mi irritano. Quindi potrei perdere a lungo andare la tranquillità ed educazione che mi caratterizza con questa persona.
    Parli sempre per esempi giusto?
    Allora io ribadisco che se un sottoposto mi sbuffa in faccia allora non ha da insegnarmi proprio nulla.
    Puoi agire in due modi: A) Nessuno è indispensabile in questo mondo. Passa appresso. Di persone competenti ne troverai molte. 0 confidenza, totale noncuranza.
    B) Se poi ritieni, ripeto, se TU ritieni che i suoi insegnamenti siano assolutamente utili, sebbene uno che ti sbuffa in faccia non so come possa insegnarti qualcosa, allora assimila l'assimilabile fregandotene del resto e gli paghi pure il caffè dopo la lezione. In tale caso è anche possibile che comincerà a sbuffare un po di meno.
    L'unica cosa che non devi fare è fare l'offeso e prendertela a male.

  5. #35
    Utenti Storici L'avatar di AlexanderAvi
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    Citazione Originariamente Scritto da Shalton Visualizza Messaggio
    E come potrei "reagire"?
    Io obiettivamente sono una persona tranquilla e educata, ma certe cose (Come questa) mi irritano. Quindi potrei perdere a lungo andare la tranquillità ed educazione che mi caratterizza con questa persona.
    Essendo un tirocinio, il mio consiglio è quello di assorbire il più possibile in quei pochi giorni di territoriale. Se il collega ha dei modi poco consoni di interfacciarsi con te, ma comunque le cose te le spiega, allora (per il momento) va bene così.
    Se, invece, è restio dall'illustrarti nel pratico come funzionano certe cose (dopo cortesi richieste), nulla ti vieta di osservarlo mentre disimpegna il suo servizio, così da poter rubare con gli occhi tutto il sapere che trasuda dalle sue esperte mani.

    Perdere la tranquillità serve solo a creare astio e a peggiorare la situazione, col rischio di conseguenze più problematiche.
    I primi tempi è così, si impara dal basso, osservando e coadiuvando i più anziani (di servizio), quasi mettendosi al loro pari, ma senza mai esulare dalle normali forme di reciproco rispetto. Ruba il lavoro, fatti assegnare delle pratiche e se hai difficoltà nel risolverle, guarda i precedenti e se ancora non comprendi, chiedi aiuto e spiegazioni. Non serve bombardare di domande gli altri colleghi...si impara molto di più facendo, perchè solo così potrai trovarti di fronte a un problema che in un modo o nell'altro dovrai risolvere.

    Inoltre, come ha detto anche Vinfer, cerca di trovare sempre un modo alternativo di risolvere questi piccoli problemi. Cerca di creare un rapporto anche con chi ti sbuffa in faccia, affrontando la questione da un punto di vista differente, cercando di capire prima con chi stai parlando, come la pensa e perchè è così stufato dalla tua presenza Credimi, a volte bastano due chiacchiere ed un caffè per sistemare le cose.
    Ultima modifica di AlexanderAvi; 28-10-17 alle 23: 55
    Rendere la propria vita agli altri senza nulla ricevere in cambio, se non la stima della gente orgogliosa di averci al suo fianco. Ecco cosa significa essere CARABINIERI
    Prendi in mano la tua vita e fanne un capolavoro (Giovanni Paolo II)
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  6. #36

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    Cito due esempi personalmente successi.

    Il primo riguarda alcune pratiche che stavamo compilando un OP-85, e l'appuntato mi fa "Fallo tu, guarda gli altri se non riesci". Mi capitava di sbagliare un paio di passaggi (Confondendomi per esempio con la data poiché era un atto del giorno prima) e me lo faceva notare sbuffando e con toni del tipo "Guarda bene cosa stai facendo". Oppure "mi rimproverava" perché ero "lento" a scrivere al pc.

    Il secondo esempio riguarda che al turno di notte dovevamo controllare una persona sottoposta ai domicidiali e che avevamo controllato al mattino. Arriviamo nella via opposta a quella del mattino e mi fa "Vai a controllare con XXX" (Era presente un terzo collega), solo che io non ricordavo dove fosse (Essendo al luogo del tirocinio da pochi giorni). La sua reazione è stata sbuffare e borbottare.

    In tali casi io non ho reagito per il fatto che, come dice Alexanderavi, ero al tirocinio.
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  7. #37
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    E' normale che i più anziani pretendano una certa "agilità" dai più giovani. C'è chi lo fa per metterti alla prova, chi per metterti in difficoltà, chi solo per frustrazione personale. Come detto da chi mi ha preceduto, cerca di rubare con gli occhi da chi pensi abbia qualcosa da insegnarti, e di selezionare ciò/chi è utile da ciò/chi non lo è.
    Fa anche un po' parte della gavetta iniziale, serve a fare esperienza, capire come funzionano le cose, soprattutto a livello di rapporti interpersonali, e a "svegliarsi" un attimo
    Credo poi che nel corso della tua carriera di gente così, superiori o sottoposti che siano, ne troverai a bizzeffe, se la prendi sul personale con ciascuno di questi, stiamo freschi. Irritarsi danneggia solo te, ti mangi il fegato per niente e rischi di fare il tuo lavoro con poca concentrazione ed equilibrio.
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  8. #38
    Moderatore L'avatar di Vinfer
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    Citazione Originariamente Scritto da Kojak Visualizza Messaggio
    Non posso che quotare @Orange.
    Proprio oggi, al termine del turno di notte, ho cavato il pelo a uno dei nuovi agenti che si è azzardato a rispondere male, con supponenza e arroganza, quando gli è stata rinfacciata una sua mancanza disciplinare. Di sicuro la cosa non finirà qui, mi aspetto già di essere chiamato dal dirigente e di dover mettere nero su bianco l'accaduto. Ma tant'è.
    Io che appartengo a un'Amministrazione che non porta più le stellette da quasi quarant'anni posso dirvi che a monte di tutto questo sfacelo sta proprio quell'atteggiamento sempre più permissivista, del tipicamente italiota "volemosebbene" che ha messo in crisi tutto l'impianto di gerarchia di una struttura militare o civile ma a ordinamento militare. E siccome la grammatica non è acqua fresca, ecco che gli "ordini" si chiamano oggi "disposizioni"... il "comandante" è diventato "dirigente"... tutto edulcorato, ammorbidito, ammansito.... E così i rapporti tra superiori e subordinati (che oggi per inciso si chiamano "collaboratori").
    A questo punto, di cosa volete che parliamo?
    Voglio riallacciarmi al discorso di Kojak e di Orange prima, aprendo una breve parentesi a margine, ma proprio a margine di questa discussione. Premesso che tutto quanto detto da me prima e tutti i consigli dati a Shalton sono VALIDISSIMI, volevo fare una considerazione un po al di fuori della domanda di Shalton.

    Perché l'appuntato si è comportato così mandando a quel paese il maresciallo che gli ha dato un ordine assolutamente legittimo? Io credo che in una nostra FFAA qualsiasi di 50 anni fa una cosa del genere sarebbe stata non solo impossibile, ma anche inimmaginabile. Perché Shalton è qui a porsi alcune domande a seguito di ciò? Qualcosa non va, qualche ingranaggio è un po inceppato. Qualcosa proprio non torna.
    Prendiamo la Polizia, e tutte le altre FFPP, di casi di persone che mandano al quel paese i superiori gli esempi si buttano, ma proprio si buttano. Con Orange ho più volte avuto modo di confrontarmi, anche quando è stato mio ospite dal vivo. Sono rimasto affascinato dall'assetto della Legione Straniera, non tanto dalle cazzate che attirano i bimbo******callofdutysoftairmaniacs ma piuttosto per la semplicità e il rispetto rigoroso della gerarchia, è tutto lineare è semplice. E il fatto che la Legione resiste da decadi superando anche durissimi assalti politici è una prova provata che il meccanismo funziona, ok? Funziona. Mi spiego meglio. Da una parte l'obbedienza all'ordine legittimo può sembrare un ritorno indietro di 50 anni, ma ad una più profonda considerazione non credo sia così in un contesto di FFAA. In un mondo dove il rispetto all'ordine è prioritario oggi qui Shalton non starebbe a farsi queste domande. E non torna nemmeno il discorso del fatto che poi c'è modo e modo di eseguire un ordine, perché il modo dovrebbe essere uno, il migliore possibile. Una FFAA deve essere elastica nell'operatività ma rigida nella disciplina. I venti dei sindacati tendono ad indebolire la struttura portante di una FFPP/FFAA i cui componenti dopo poco tempo dall'arruolamento e dagli entusiasmi iniziali cominciano ad "assuefarsi", ciò mina le basi stesse della FFAA sebbene non ce ne si rende conto, la mina rendendola suscettibile a tutti gli attacchi esterni, di qualsiasi tipo essi siano, soprattutto politici. Lo ho vissuto io stesso in primis al mio corso sott.li. Durante le fasi concorsuali viene pincolallino e chiede al candidato X "ehei senti, tu vinci il concorso però te ne vai dalla Sicilia ai confini più freddi d'Italia, in Val Da Osta, in un paese di 50 abitati a 60 minuti dal più vicino centro nel quale c'è quanto meno un bar decente", il candidato X avrebbe messo la firma, controfirma, e rifirma con proprio sangue per accettare la proposta.
    Poi comincia il corso, vabbè i primi 6 mesi ok, poi si comincia con qualche pretesa qui, qualche pretesa lì. Viene il rappresentante sindacale a parlare di questo e di quello, applausi a destra e a sinistra. Spetta quello, quello no, quello si, quello non ti tocca, ecc.. Dopo 10 mesi di corso torna pincopallo e richiede al candidato X la stessa cosa, ma sta volta il candidato X risponde "e sti C****, ma chi ci vuole andare, io massimo in 100km da casa".
    Il fatto è che se tali comportamenti come quello descritto da Kojak, potevano essere giustificati durante la leva perché appunto la gran parte dei ragazzi non voleva servire, appaiono del tutto fuori luogo in un contesto dove vige l'incorporamento VOLONTARIO, della seria "qui nessuno ti ha chiamato". L'indebolimento di una FFAA passa anche di qui, soltanto che nessuno se ne rende conto. Più una FFAA si piega alle rappresentanze, ai sindacati, ai diritti superiori ai doveri, all'ammorbidimento delle punizioni, ecc, più la struttura della stessa è vulnerabile in primis alla politica. Come una bestia che, vivendo sempre al caldo e al riparo perisce alla prima bufera, così una FFAA dove il diritto è malamente bilanciato con il dovere tende a vacillare, e finanche a scomparire (il cfs insegna), a qualsiasi tipo di attacco. E' un semplice questione di selezione naturale e il fatto che stiamo andando a p****** a 360° in ogni contesto nazionale è una prova comprovata delle mie riflessioni da 4 soldi.
    Ultima modifica di Vinfer; 30-10-17 alle 18: 34

  9. #39
    herman
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    Citazione Originariamente Scritto da Shalton Visualizza Messaggio
    Cito due esempi personalmente successi.

    Il primo riguarda alcune pratiche che stavamo compilando un OP-85, e l'appuntato mi fa "Fallo tu, guarda gli altri se non riesci". Mi capitava di sbagliare un paio di passaggi (Confondendomi per esempio con la data poiché era un atto del giorno prima) e me lo faceva notare sbuffando e con toni del tipo "Guarda bene cosa stai facendo". Oppure "mi rimproverava" perché ero "lento" a scrivere al pc.

    Il secondo esempio riguarda che al turno di notte dovevamo controllare una persona sottoposta ai domicidiali e che avevamo controllato al mattino. Arriviamo nella via opposta a quella del mattino e mi fa "Vai a controllare con XXX" (Era presente un terzo collega), solo che io non ricordavo dove fosse (Essendo al luogo del tirocinio da pochi giorni). La sua reazione è stata sbuffare e borbottare.

    In tali casi io non ho reagito per il fatto che, come dice Alexanderavi, ero al tirocinio.
    Non prendertela a male, ma non ci vedo niente di cosi strano, normale che succeda questo, in qualsiasi ambito lavorativo, soprattutto posti di Comando

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