E' andata in onda la solita inqualificabile querelle mediatica che anche in queste ore sta ammorbando tg e talk show. Tutti gli esperti di ordine pubblico "da ombrellone" stanno facendo a gara a chi esprime il parere più glamour, più controtendenza, più foriero di like e tweet....
Il tutto, non sulle persone sgomberate, delle quali in realtà non frega niente a nessuno; non su una situazione di cronica illegalità perdurante da mesi; non sulla valanga di soldi pubblici che tale situazione è costata ai contribuenti.
No.
Il tutto attorno a una frase, anzi, a una parola in dialetto romanesco: "spaccatejenbraccio".
Siamo arrivati all'assurdo: i nostri tuttologi da OP hanno ritenuto che una tale frase, pronunciata da un funzionario rappresentante lo Stato italiano, avesse un tale peso e fosse da considerare di tale gravità da pretendere, esigere e infine ottenere la sospensione dal servizio di chi l'ha pronunciata. E il "palazzo", pronti, comandi, signorsì! Provvedimento adottato nel giro di 24 ore.
Poco importa che il funzionario in questione sia persona assolutamente professionale, a un passo dalla nomina ai ruoli apicali, stimato e benvoluto da colleghi e dalla cittadinanza. Una testa doveva cadere, una testa è caduta.
Ora, è fin troppo facile dire: trovatevi in mezzo, beccatevi sampietrini e sassate, trovatevi in minoranza numerica rischiando di finire in ospedale. Chi ha fatto realmente OP sa cosa si prova, sa che un conto è parlare seduti al tavolino di un bar sorseggiando una birra, ben altro trovarsi al centro dell'arena.
Il dramma è che un intero sistema è ostaggio del cosiddetto "quarto potere", costituito da una manica di giornalisti che non rendono onore né alla professione che svolgono, né al ruolo che rivestono. "Spaccatejenbraccio" rischia di diventare il nuovo tormentone estivo, un becero soprannome attaccato alla giubba di un funzionario di polizia.
Al "quarto potere" non si sfugge. Esso decreta "pollice verso" chi soccombe e chi sopravvive. Un piano ben architettato: "spaccatejenbraccio" VS foto-di-celerino-che-accarezza-una-manifestante. Il male contro il bene. Il tutto decontestualizzato, come sempre.
Speravo in un finale diverso. Speravo in questo Capo in grado di arginare la questione. Speravo.... Ma Abatantuono diceva: "Chi visse sperando....".
Mi devo arrendere all'idea che abbiamo alti funzionari bravissimi nel fare il loro lavoro, salvo essersi dimenticati di come si fa il Poliziotto.
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