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Discussione: Proporzionalità in caso di omicidio/fuga

  1. #1
    Maresciallo L'avatar di Amon1
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    Predefinito Proporzionalità in caso di omicidio/fuga

    Buonasera.
    Vorrei confrontare conoscenze/opinioni in relazione al presunto evento: delinquente che spara ad una persona (civile o pubblico ufficiale in servizio) e si dà immediatamente alla fuga.
    Se inseguito da un pubblico ufficiale che ha assistito a tutto, quest'ultimo per impedirgli la fuga gli spara, ferendolo o uccidendolo. Può essere considerato legittimo l'uso delle armi in questo caso?

    Cito da Wikipedia:

    La sentenza più nota in argomento è certamente quella della Corte di Assise di Roma dell'8 luglio 1977, che in un passo ormai assorbito in dottrina, recita:

    « L'uso da parte degli organi statuali di mezzi coercitivi, e quindi anche delle armi, per vincere forme di resistenza illegale, indipendentemente dal modo, pacifico o non, in cui detta resistenza si attui, deve ritenersi sempre lecito ogni volta che il ricorso alla forza miri a salvaguardare interessi cui debba essere riconosciuto un valore sociale superiore, o anche solo uguale, a quello dei diritti dei residenti esposti a sacrificio in conseguenza dell'impiego dei mezzi di coazione. Poiché la fuga integra un'ipotesi di resistenza illecita, ai sensi del disposto dell'articolo 53 del codice penale, l'uso delle armi contro le persone per reprimerla può essere considerato ammissibile ogni volta che la fuga stessa sia attuata in condizioni e con modalità tali da costituire un attentato particolarmente grave a beni giudicati di rilevante importanza dall'ordinamento. »
    Con l'intelligenza si vincono le battaglie, con la fede si vincono le guerre.

  2. #2
    Maggiore
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    Se spari per uccidere e ci riesci ti becchi omicidio volontario.
    se spari per intimorire, e per sbaglio lo colpisci e lo uccidi, ti becchi omicidio colposo.
    se mente scappa continua ad attentare alla tua incolumità (es. Ti punta l'arma, spara ecx
    )o di altri e tu lo accoppi, sei scriminato.
    poi ci sarebbero i casi di eccesso colposo di legittima difesa ma senza un quesito più preciso sarebbe inutile spiegarli
    quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare,vi è un prezzo da pagare,ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare

  3. #3
    Tenente L'avatar di Pol
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    Citazione Originariamente Scritto da Amon1 Visualizza Messaggio
    Buonasera.
    Vorrei confrontare conoscenze/opinioni in relazione al presunto evento: delinquente che spara ad una persona (civile o pubblico ufficiale in servizio) e si dà immediatamente alla fuga.
    Se inseguito da un pubblico ufficiale che ha assistito a tutto, quest'ultimo per impedirgli la fuga gli spara, ferendolo o uccidendolo. Può essere considerato legittimo l'uso delle armi in questo caso?

    Cito da Wikipedia:

    La sentenza più nota in argomento è certamente quella della Corte di Assise di Roma dell'8 luglio 1977, che in un passo ormai assorbito in dottrina, recita:

    « L'uso da parte degli organi statuali di mezzi coercitivi, e quindi anche delle armi, per vincere forme di resistenza illegale, indipendentemente dal modo, pacifico o non, in cui detta resistenza si attui, deve ritenersi sempre lecito ogni volta che il ricorso alla forza miri a salvaguardare interessi cui debba essere riconosciuto un valore sociale superiore, o anche solo uguale, a quello dei diritti dei residenti esposti a sacrificio in conseguenza dell'impiego dei mezzi di coazione. Poiché la fuga integra un'ipotesi di resistenza illecita, ai sensi del disposto dell'articolo 53 del codice penale, l'uso delle armi contro le persone per reprimerla può essere considerato ammissibile ogni volta che la fuga stessa sia attuata in condizioni e con modalità tali da costituire un attentato particolarmente grave a beni giudicati di rilevante importanza dall'ordinamento. »
    No, tale scriminante dipende sempre e comunque da legittima difesa/stato di necessità, almeno uno dei due deve necessariamente sussistere, non è un qualcosa a sé stante
    "chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" - P.Borsellino

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