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Discussione: Ansia e stress - ho bisogno di un consiglio

  1. #11

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    Intanto grazie per le ulteriori risposte.
    Già il fatto che mi abbiate detto che non c'è il pericolo di perdere il lavoro è qualcosa che mi aiuta tantissimo, se non altro per affrontare il problema con serenità, che è la cosa principale.

    @Charlie 2
    Grazie per le infinite informazioni, ne farò tesoro.

    @Kojak
    Qui nessuno vuole prendere per i fondelli nessuno, tantomeno la propria amministrazione. I furbetti sono di sicuro altrove. Il solo fatto di chiedere info qui, credo che sia una chiara dimostrazione della mia volontà nel voler esplicitare il problema e la trasparenza e sincerità di quello che dico. E' chiaro però, dato la delicatezza del problema, sincerarsi per tempo su come fare e cosa fare. Non mi pare che sia strano cercare di chiedere per vedere al di là del proprio naso quando si parla di occupazione e di lavoro, visti i tempi di magra...

    Qualcuno potrebbe obbiettare del perchè io non l'abbia fatto a qualcuno del posto dove lavoro. Intanto mi confidai qualche tempo fa con un medico che mi rispose che ero matto, cioè folle se avessi detto una cosa del genere perchè avrei rischiato tutta una serie di situazione che alla fine manco io ho capito a cosa sarei andato incontro. Pensando così di avere a che fare con persone che alla fine manco sanno quello che dicono ho deciso di continuare a fare il pesce e a mettere le pezze dove potevo. Ho poi evitato di parlarne sul posto di lavoro:

    1) perchè se parli di ansia e di attacchi di panico, c'è sempre il cog***e di turno che ti etichetta come un pazzo o un folle. E visto che non mi andava di essere etichettato come un malato di mente e non mi andava di alimentare un chiacchericcio che non avrebbe fatto altro che creare più problemi che soluzioni, ho preferito tenere per me una situazione che reputo altamente personale e che in pochi, forse, avrebbero capito.

    2) perchè penso che il problema riguardi in primis il mio posto di lavoro. Se è vero, com'è vero, che il mio lavoro mi ha causato dello stress, non credo che la mia amministrazione sia contenta di sentirselo dire e/o "pagare" per ciò che è successo. Da qui le mie pippe mentali nel tenere la mia situazione di malessere, defilata fin dove potevo, per capire il da farsi e come agire. Non capita raramente che le amministrazioni non riconoscano delle cause di servizio perchè non reputano che quel tipo di problema sia dipeso dal servizio (anche quando la cosa è estremamente lampante e non dirmi che non è così altrimenti significa che tu non abiti in Italia).

    3) perchè ammettere ai colleghi che il tuo stato mentale è parecchio fragile per via del lavoro, significherebbe esporti a continue critiche. Del tipo "ah, tu sei stressato per il lavoro, perchè non chiedi a me che ti dico come sono io?". Il problema è che di fondo ognuno risponde allo stress in maniera diversa. Evidentemente, dopo 10 anni, io ho raggiunto la mia soglia di saturazione. Magari un altro ci impega 15 o 20 anni a raggiungerla. Dipende sempre da cosa fai, come lo fai, le cose che ti accadono, ecc. Avrei quindi dovuto mettermi a discutere con tutti o con alcuni sulla "bontà" del mio malessere. E sinceramente ho altro a cui pensare che dare spiegazioni ai colleghi che comunque - per inciso - non fanno il mio stesso lavoro e non possono lamentarsi per cambi, ferie, giorni, lavoro, ecc.

    Quindi credimi, nessuna presa per i fondelli. E la storia del tesserino e della pistola è solo un modo per capire come procedere. Non mi interessa assolutamente tenerli. Il mio obbiettivo è stare bene e nel frattempo non perdere quello che ho conquistato con molta fatica.

    Grazie però per le risposte.

  2. #12

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    Piano piano piano.
    Voglio che siano chiare da subito alcune cose, a evitare incomprensioni!
    1) nessuno ha detto che TU fai il furbetto! Il mio era un discorso volutamente generale per farti capire come funzionano le cose. Del resto, da subito ho detto che nessuno può permettersi il lusso di venire a mettere il becco nelle TUE faccende.
    2) nessuno ti ha invitato ad ACCUSARE la tua amministrazione del malessere che ti ha colpito! Il riconoscimento della dipendenza da un'eventuale causa di servizio dipende da ben altre persone che non da quattro scribacchini da forum quale mi reputo.
    3) dei colleghi te ne devi fo**ere alla grande! Tanto, secondo la loro ottica, come fai sbagli! Se non dici niente, sei un irresponsabile; se ne parli apertamente, sei un pazzo...
    Lascia stare tutto e pensa come prima cosa a riacquistare il tuo benessere: non c'è oro che lo paghi.
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  3. #13

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    Concordo pienamente con Kojak, il problema non è da sottovalutare e di sicuro non è importante avere l'arma o il tesserino quando sull'altro piatto della bilancia c'è la propria salute.
    Collega posso dirti che ho visto diversi nostri colleghi che hanno affrontato e superato brillantemente problematiche del tutto simili a quelle da te descritte......ovviamente con un aiuto qualificato!
    In particolare mi preme specificare, se non fosse ancora abbastanza chiaro, che essere collocati a disposizione della C.M.O. non significa che si va per forza a finire ai ruoli civili!
    In ogni caso è importante tenere presente che non resteresti comunque senza lavoro in quanto anche nell'ipotesi estrema del transito ai ruoli civili manterresti lo stipendio attuale (ovviamente senza indennità e trattamenti accessori).

    Il consiglio che posso darti da collega è quello di affrontare il prima possibile il problema che ti affligge senza ulteriori ansie inerenti il futuro professionale ma puntando all'obbiettivo di curarti e guarire.....perchè si può guarire!

    Infine per gli aspetti legali relativi ad eventuali cause giudiziarie in materia di mobbing ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato in quanto nessuno può consigliarti senza avere un racconto diretto, dettagliato e documentato della tua personale esperienza dalla quale rilevi la violazione dei tuoi diritti di lavoratore.

    Resto a tua disposizione , eventualmente anche in privato, se hai necessità di parlarne!

    Un saluto fraterno Collè !
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


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  4. #14

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    @Kojak
    Grazie per i chiarimenti. Volevo però evidenziare come non ci stessi marciando su tutto questo. So che molti si fingono malati per farsi riformare. Anzi, il mio lavoro, quello che faccio e che porto avanti, mi piace e mi fa stare bene (parlo del lavoro in sè e non delle sue conseguenze) e quindi è davvero lontana da me l'idea di farsi riformare o altro. Anche perchè credo che superato questo momentaccio, alla fine posso tranquillamente rimettermi in carreggiata, facendo però tesoro dell'esperienza. Ringraziando Dio non ho problemi di depressione, non sono bipolare o problemi dell'umore, o altre malattie che sono davvero pesanti e toste. La mia è solo un ansia malcurata, o forse non proprio curata, che me la sono portata dietro e a cui non ho dato importanza per molto tempo, credendo di poterla domare (cosa impossibile da fare con il mio lavoro e causa di esso).

    Ti voglio tranquillizzare però che non sei, o non siete, dei "scribacchini". Non sapete quando conforto mi state fornendo anche solo ipotizzando delle strade. Ti pare poco caro collega? Per questo ti ringrazio!

    @A_N_T_O_N_Y
    Grazie anche a te per le conferme. Vediamo che succede, intanto questa settimana vado dallo specialista e poi vediamo come muovermi anche in merito all'ufficio.

    Se volete vi terrò informati. Chissà, ma magari mi auguro anche di no, che non serva pure a qualcuno in futuro e che in questi post trovi un conforto o dei consigli.

  5. #15

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    Questo è l'approccio giusto! Continua così e vedrai che in breve tempo il tuo problema sarà solo un ricordo!

    Un abbraccio!
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


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