Dal blog Polizianellastoria.it (partner ufficiale di MF) propongo questa riflessione.


LA SQUADRA VOLANTE: IL “PARENTE SCOMODO” DI QUESTA POLIZIA

di Gianmarco Calore

E’ stato recentemente presentato il calendario ufficiale 2017 della Polizia di Stato.

Come sempre, visto il successo degli anni passati, le foto sono state commissionate a uno dei massimi professionisti del settore, proseguendo nell’azzeccatissima formula inaugurata nel 2004 con Oliviero Toscani. Anche quest’anno la qualità del lavoro è indubbiamente elevata, adeguandosi allo standard voluto.

Da osservatore ormai disincantato della realtà che ci riguarda, non ho potuto esimermi dal notare che per l’ennesima volta non è stata dedicata una sola fotografia a quella che una volta era la “punta di diamante” della prevenzione generale: la Squadra Volante.


Se già nel 2004 questo assordante silenzio era stato notato dai più attenti “addetti ai lavori” (che lo avevano fatto passare per una…dimenticanza…), lo stesso non può più dirsi per ciò che è avvenuto negli anni successivi. Siamo stati estromessi dal panorama-Polizia, in una gestione sempre più manageriale che predilige la vendita di un prodotto che debba essere sempre e comunque “politically correct”. Evidentemente, le Volanti non sono più considerate all’altezza di questo prodotto. Peggio: la loro rimembranza potrebbe addirittura abbassarne il valore.

Allora, mi domando che cosa non funzioni più in questo sistema.

Eppure Noi delle Volanti siamo quelli che hanno sempre tolto le castagne dal fuoco in qualsiasi circostanza. Il nostro lavoro quotidiano è fatto di mille piccoli tasselli, come in un puzzle. Ma siamo anche quelli che – loro malgrado – a volte devono fare anche quel “lavoro sporco” che oggi da troppi viene visto come uno schizzo di fango che macchierebbe il prodotto-sicurezza.

No, tranquilli, non fate nessun salto sulla sedia! Quando parlo di “lavoro sporco” resto sempre in limine legis , non temete! Qui non leggerete mai nulla che travalichi quei confini: chi lo ha fatto, è stato giustamente posto nelle condizioni di non nuocere più.

Ma se mai nessuno vuole ammettere che per arrestare un malvivente, a volte è necessario nostro malgrado ricorrere alle maniere forti, davvero questo discorso non ci porterà da nessuna parte.

Noi delle Volanti siamo quelli che lavorano una notte ogni cinque giorni. Ce lo siamo scelti noi, per carità di Dio! E non ci piangiamo certo addosso per questo. Nè facciamo pesare a nessuno i sacrifici familiari che questo tipo di lavoro comporta, il non esserci mai perché quel giorno “tocca lavorà”.

Noi delle Volanti siamo quelli che corrono come disperati a ogni invocazione di aiuto. Ogni volta ci ripromettiamo di andare più piano, che non ne vale più la pena…ma non appena dal 113 ci mandano su un intervento urgente, ci spuntano le ali alle ruote.

Noi delle Volanti siamo quelli che quotidianamente si sorbiscono le scene più crude: la donna pestata a sangue dal convivente, il bambino brutalizzato dal'”orco”, i rinvenimenti di cadavere che si presentano a volte nel modo peggiore, la disperazione dei familiari quando tocca andare a casa loro per annunciare che un loro caro non tornerà più, ogni volta cercando parole che non ci sono. Sono solo alcuni degli esempi, la lista completa non finirebbe tanto in fretta. E’ un fardello che ci portiamo a casa, bene attenti a non condividerlo con nessuno se non con i colleghi, gli unici in grado forse di comprendere.

Noi delle Volanti siamo quelli che vedono troppo spesso mistificato il proprio lavoro, magari portato a termine con fatica e rischio personale, da un sistema giudiziario a sua volta minato nelle sue fondamenta da scelte politiche che hanno fatto del buonismo e del garantismo più oltranzista la loro bandiera. Vai a spiegare alla parte lesa di un reato che il suo autore lascerà i nostri uffici prima ancora che noi abbiamo finito di scrivere!

Nel 1972 fu girata una fortunatissima serie televisiva. Si intitolava “Qui Squadra Mobile – Cronache di Polizia Giudiziaria”. Le puntate le potete trovare su YouTube. Vi consiglio di andarle a vedere: osserverete una Polizia che, all’indomani dell’introduzione del numero di emergenza “113”, rispecchiava quello che oggi cerchiamo di trasmettere ancora alla gente: umanità e comprensione, ma anche fermezza e intransigenza quando il caso lo richiede. Era una bella Polizia, quella di allora: e quelle puntate (che oggi appaiono essere girate secondo un format che può far sorridere) ne sono il fedele specchio.

Noi delle Volanti siamo quelli che sono stati ancora una volta messi da parte. Siamo a tutti gli effetti i “parenti scomodi” dell’attuale Polizia, forse perché non rispettiamo i target di vendita del prodotto-Sicurezza. E pertanto non meritiamo neanche una fotografia nel calendario per i Cittadini. Ho provato anche a postare il mio disappunto nelle pagine ufficiali di un noto social network: i miei commenti sono stati regolarmente rimossi, di sicuro perché non in linea con i nuovi parametri.

Del resto – come diceva un grande vecchio poliziotto – noi siamo come i cassonetti dell’immondizia: tutti ne hanno bisogno, ma nessuno ci vuole sotto casa.

E probabilmente neanche sulle sue pareti.

Per la redazione Polizianellastoria.it: Gianmarco Calore