Il suicidio tra gli appartenenti delle FF.AA. e FF.OO.: un fenomeno in crescita.

[VxVendetta]

4 solo nella Polizia Locale da novembre...ogni volta si inventano "problemi personali" o "esterni al lavoro", collegando l'essere poliziotti - indipendentemente dalla forza di appartenenza - alla sola facilità di esecuzione avendo la pistola.

Sinceramente mi sembra un modo ipocrita di negare che lo stress del nostro lavoro incide, specie se unito a problemi pregressi, e che ancora non si voglia andare oltre quell'idea veteromachista del "poliziotto a cui non serve alcun aiuto", fregandosene ampiamente del problema per non ammetterne l'esistenza al popolino bue (che sarebbe capace di disprezzarlo peraltro, ormai facebook è il megafono degli imbecilli).

Considerando che se si chiede aiuto la prima cosa che fanno è levarti l'arma e mandarti dietro una scrivania (con innegabili effetti deprimenti sia a livello personale -dequalificazione - ed economico - le indennità varie-) nessuno parla mai e alla fine succedono queste cose, e lo Stato non si azzarda nemmeno a mettere su un osservatorio serio, lasciando ce le cose le dicano associazioni varie.

[altairV]

MI permetto di analizzare alcuni punti

...si apre il baratro dell'aspettativa non retribuita...

Per arrivare a tanto vuol dire essere in convalescenza per più di un anno e quindi che la situazione è gravissima. Meglio curarsi e al limite perdere qualche soldino o perdere la vita?

...via pistola, manette e tesserino

Sai che danno. Anzi tre pensieri in meno.

deferimento alla CMO...

Può succedere anche per una frattura.

...con tempistiche da quaresima che aggravano (non aiutano) la situazione.

Queste patologie non si curano con tempi certi e di solito servono mesi. Alla CMO invece cercano di farti rientrare prima possibile. Con il rischio di non essersi curati.

...psicanalisti cui il dipendente possa rivolgersi in modo assolutamente anonimo e garantito...

Le strutture pubbliche, CSM o CIM come si voglia chiamarle qualcosa già fanno.

Un giorno vi racconterò la mia esperienza.

[bacioch]

Guardavo i numeri in internet:
in Italia abbiamo una media abbastanza costante di 10 suicidi ogni 100.000 abitanti.
In Polizia,arrotondando,sono circa 100.000,con una media di circa 1 caso all'anno nel passato,e una recrudescenza (7 e 14) negli ultimi due...quindi potrebbe essere solo un caso di tendenza al pareggio della media nazionale.

[Kojak]

@AltairV, il grosso problema è che siamo lontani anni luce da quel sistema di reale assistenza che ci si aspetterebbe da un Paese evoluto.
Diciamoci la verità: un collega con problemi psicologici è una rogna per la propria amministrazione. Si pensa prima allo scarico della responsabilità su qualcun altro, poi a farlo stare meglio. D'altro canto, nessuno è in grado di prevedere il gesto estremo di un uomo: bastano pochi secondi di "buio"... Ma è anche vero che in generale sono gli stessi colleghi che arrivano a emarginare la persona "problematica": battutine, sorrisini, mezze frasi buttate là... In pochi offrono un aiuto vero. Tutte cose viste e riviste. Ho idea che questo topic porterà a galla posizioni di disaccordo, confronti anche aspri. Ma se servirà a salvare anche solo una vita, magari a qualcosa è servito.

[ilthwall]

Salve a tutti . Premettendo che anche chi indossa la divisa è un essere umano (con propri sentimenti, passioni,ideali ecc), è a mio avviso poco giusto attribuire alla crisi economica la causa di un gesto estremo. Io penso che sia collegato a un insieme di fattori , personali/sentimentali, di stress lavorativo , e se vogliamo mettiamo anche l'aspetto economico. Però a questo punto analizzando i dati di suicidio nel corso degli anni mi sorge un dubbio: io non credo che nel 72 la gente/uomini in divisa se la spassava meglio di noi ragazzi.è vero non vi era una crisi che imperversava come oggi , ma ricordiamoci/ricordatevi che la disciplina della divisa era molto ma molto più ferrea , la mole di lavoro fisico e psicologico più elevata. Vi era un post guerra da dover affrontare con poche certezze. Io credo una cosa: credo essenzialmente che siano cambiati i valori , credo che il senso di aiuto e fratellanza nel momento del bisogno sia ormai perduto , credo che le persone /uomini in divisa siano divenuti più fragili mentalmente perchè in fondo ,anche se in un mondo in crisi , viviamo in un momento storico piuttosto benestante con molti privilegi che non vi erano in passato. Al momento in cui si presentano delle difficoltà serie , come possono essere la perdita di lavoro,una storia sentimentale finita ,la perdita di una cara persona ,la disoccupazione ecc, ecco che quelle doti psicologiche che servirebbero per superare tali momenti vengono a mancare. Di una cosa mi stupisco:generalmente è risaputo che chi indossa una divisa,più che fisicamente ,è forte mentalmente,pronto a superare molte situazioni avverse PERCHè è il lavoro stesso a richiedere queste caratteristiche. Quello che , a mio avvisio non va, è il sistema italiano. Ci vorrebbero più controlli ,sia a livello fisico (per non incorrere in uomini in divisa che superati la quarantina hanno la panza e svolgono ruoli piu o meno operativi) ,ma soprattutto a livello psicologico , con visite di controllo a cadenze semestrale o di un anno per verificare effettivamente lo stato di buona salute della testa . Un uomo in divisa malato di testa , oltre ad essere un pericolo per se stesso , lo è anche e soprattutto per gli altri !

[Kojak]

Ci vorrebbero più controlli ,sia a livello fisico (per non incorrere in uomini in divisa che superati la quarantina hanno la panza e svolgono ruoli piu o meno operativi) ,ma soprattutto a livello psicologico , con visite di controllo a cadenze semestrale o di un anno per verificare effettivamente lo stato di buona salute della testa . Un uomo in divisa malato di testa , oltre ad essere un pericolo per se stesso , lo è anche e soprattutto per gli altri !

Perfetto. Fin qui la teoria. Metti caso che il buon Kojak venga sottoposto a visita psicologica e non la superi. Viene lanciato così un pericoloso boomerang, poiché Kojak potrebbe domandare il riconoscimento della causa di servizio derivante da qualche particolare episodio che lo ha scosso nel profondo (e te ne potrei raccontare....). Se mi riconoscono la causa di servizio e l'inidoneità ai servizi di polizia mi devono collocare da un'altra parte o mettermi in pensione...sempre che non decida di chiedere anche l'equo indennizzo. Soldi non ce ne sono. Quindi, che si fa? Meglio fare come fanno adesso: disconoscere il problema, sottovalutarlo, attribuire il suicidio sempre e solo a "imprevedibili fattori personali". Della serie: arrangiati! Come sempre...

[TuneUp]

Diciamoci la verità: un collega con problemi psicologici è una rogna per la propria amministrazione.

Purtroppo è così, ma è proprio la tipologia di lavoro che richiede un intervento "deciso" da parte dell'amministrazione di appartenenza. Così come non si può mettere un aereo in mano ad un soggetto con problemi psichici (e anche lì purtroppo a volte i controlli non bastano), allo stesso modo non si può permettere che il poliziotto/militare malato continui ad avere strumenti (es. armi) e prerogative di cui potrebbe abusare anche nei confronti di terzi.
Ovviamente è un circolo vizioso: la persona che ha problemi tende ad evitare di chiedere aiuto nelle prime fasi di disagio proprio per non incorrere nelle possibili "contromisure" dell'amministrazione, il problema poi finisce per aggravarsi e da lì a compiere un gesto insano è un attimo.
Il punto è che se per alcune situazioni l'amministrazione può fare obiettivamente poco, per altre potrebbe fare davvero molto se solo volesse (tanto per fare un esempio, evitare di spremere fino al midollo poliziotti penitenziari che già di base vivono situazioni difficili e oltremodo stressanti, aumentando le risorse all'interno dei penitenziari).

Salve a tutti . Premettendo che anche chi indossa la divisa è un essere umano (con propri sentimenti, passioni,ideali ecc), è a mio avviso poco giusto attribuire alla crisi economica la causa di un gesto estremo.

Nessuno ha attribuito esclusivamente a quello la causa di tutto. A volte può essere una causa primaria, a volte solo una concausa, altre ancora può non entrarci per nulla.

[ilthwall]

Perfetto. Fin qui la teoria. Metti caso che il buon Kojak venga sottoposto a visita psicologica e non la superi. Viene lanciato così un pericoloso boomerang, poiché Kojak potrebbe domandare il riconoscimento della causa di servizio derivante da qualche particolare episodio che lo ha scosso nel profondo (e te ne potrei raccontare....). Se mi riconoscono la causa di servizio e l'inidoneità ai servizi di polizia mi devono collocare da un'altra parte o mettermi in pensione...sempre che non decida di chiedere anche l'equo indennizzo. Soldi non ce ne sono. Quindi, che si fa? Meglio fare come fanno adesso: disconoscere il problema, sottovalutarlo, attribuire il suicidio sempre e solo a "imprevedibili fattori personali". Della serie: arrangiati! Come sempre...

Hai ragione,purtroppo il più delle volte il motto "Mai nessuno deve essere lasciato solo in battaglia", in questo caso battaglia psicologica,può esitere solo nei film.La cosa più preoccupante è che il tutto è collegato alla mancanza di soldi , il famoso Dio denaro ha sparso talmente tante vittime da far invidia al peggiore dei killer.Dispiace perchè di mezzo ci sono famiglie rovinate.

Nessuno ha attribuito esclusivamente a quello la causa di tutto. A volte può essere una causa primaria, a volte solo una concausa, altre ancora può non entrarci per nulla.

Si ho sbagliato a scrivere , dovevo anteporre l'avverbio sola prima di crisi economica. Le cause son diverse ma di base la crisi c'è quasi sempre anche se la povertà c'è sempre stata , è cambiato il modo di reagire a determinati problemi.

[altairV]

(tanto per fare un esempio, evitare di spremere fino al midollo poliziotti penitenziari che già di base vivono situazioni difficili e oltremodo stressanti, aumentando le risorse all'interno dei penitenziari)...

Grazie caro

[ilthwall]

Altra tragedia questa mattina presso 183esimo di Pistoia...Purtroppo i casi aumentano di giorni in giorni