Originariamente Scritto da
fatality
io ho già espresso, liberamente, il mio parere al riguardo in questa discussione e continuo a ribadire senza alcun problema che il luogo di lavoro e le condizioni in cui lo stesso si viene messi in condizione di esercitarlo, fa ampiamente la sua parte.
così come reputo da ignoranti qualificati i discorsi del tipo "gli psicologi non servono a niente o sono roba per i pazzi".
soprattutto alla luce del fatto che per prevenire e men che meno risolvere le problematiche derivanti dal deteriorarsi o dal rompersi dei rapporti familiari, poco o nulla si può fare.
quindi, per essere ancora più chiari ed espliciti, e tornando all'esempio dell' "acqua nel vaso" che facevo qualche post fa, ritengo doveroso che lo STATO (così come ogni altro datore di lavoro, sia chiaro) faccia la propria parte, partendo dal dare applicazione alle norme vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e stress lavoro correlato.
perchè se anche una parte (perchè nei confronti di colui a cui un solo aspetto della propria vita, quello familiare, viene meno per far "riempire di botto il vaso", poco ci si può fare) di suicidi e omicidi/suicidi si possono evitare dando attuazione CONCRETA alle norme emanate dal legislatore nella materia suddetta, ED IO SONO CONVINTO DI QUESTO, sarebbe già un grande passo in avanti.
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