Buonasera.
Un quesito a mio avviso aspro ma che occorre tenere in conto, soprattutto per chi lavora su strada:
- Mettiamo il caso che in un ammanettamento dove l'arrestato si rifiuti con ogni sua forza (alimentata magari da sostanze) di collaborare all'ammanettamento e, per motivi di colluttazione non legati alla volontà degli operatori di Polizia se non a quella di bloccarlo con le dovute tecniche senza usare violenza superflua e volontaria, allo stesso consegua una ferita (frattura o altro non di rilevanza vitale) superiore ai 20 giorni di prognosi, in questo caso quali saranno le procedure conseguenti?
Colleghi indagati? Se si appura che non vi sia stato il dolo ma esclusivamente conseguenza della turbolenta azione di resistenza dell'arrestato (quindi anche sbattendosi volontariamente contro pali, marciapiede, o buttandolo a terra per bloccarlo, etc. o anche il semplice fatto che per raggiungere l'intento occorra necessariamente la forza pur facendo riferimento esclusivamente alle leve insegnate al corso di formazione ?
P.S. : mia considerazione personale, il teaser risolverebbe ogni problema anche di natura giuridica. E' impensabile che le ff.pp. in Italia non ne siano ancora in possesso.
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