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Discussione: Gran Bretagna fuori dall'UE: e ora?

  1. #11
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    La tua ignoranza storica è pari soltanto alla superficialtà con cui tratti questioni politico-militari che non conosci né capisci.
    Pensare che un'unione politica possa nascere dall'ambito militare è come credere che una stretta di mano possa causare una gravidanza.

    Lo UK è ormai DK, Dissolved Kingdom, ridotto a Inghilterra e Galles, con le zone di Londra e Cardiff che meditano di uscire pure loro per restare in Europa
    Dovrebbero incriminare Cameron per Alto Tradimento e Altissima Stupidità.
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  2. #12

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    A mio avviso diventa molto difficile destreggiarsi in questa autentica Chernobyl politica ed economica quando ancora le bocce sono tutte in movimento.
    Personalmente concordo con @gagliardi nella valutazione dello "spessore" di Cameron in questa faccenda: in tempi non sospetti sarebbe stato garrottato.... Ha avuto comunque il buonsenso di rassegnare le proprie dimissioni, cosa che dal lato politico è apprezzabile, mentre da quello sociale apre un ulteriore spaccato che dovrà essere analizzato. Lo stesso Mario Monti (verso cui non vanno certo le mie simpatie...) ha avuto oggi parole di fuoco verso il premier inglese.
    La frattura transnazionale (con Irlanda del Nord, Scozia e altre zone del Paese che stanno rivendicando posizioni filo-UE) è l'aspetto che più mi preoccupa. L'Irlanda del Nord in particolare, con il suo odio mai sopito verso la Corona, mi fa temere rigurgiti terroristici separatisti che ci rigetterebbero indietro di almeno quarant'anni.
    Ho provato a calarmi nella posizione di @cossac, ma l'unica cosa che mi vede d'accordo è la tanto malcelata spocchia con cui l'UK si è sempre rapportata con la UE, con un piede dentro e uno fuori, sempre molto attenta a conservare un presunto giubbotto di salvataggio che oggi potrebbe in effetti diventare...un giubbotto di cemento.
    Ecco perché quello che doveva essere uno scatto di "orgoglio nazionale" (così definito dal Telegraph) lo vedo sempre più come un clamoroso autogol politico, sociale, economico e - Dio non voglia - separatista.
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  3. #13
    bartok
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    Cossack,
    da un punto di vista anche militare potrebbe esserci un risvolto nel lungo termine : la UK è sempre stata il maggiore ostacolo nelle commissioni UE contro la creazione di vere forze armate europee (su pressione transatlantica, affinché non si creasse un pericoloso concorrente alla Nato, che potesse significare indipendenza militare per il continente).
    Come dice gagliardi, l'Esercito europeo è una boiata propagandistica. E per 2 motivi molto semplici. il primo, è che l'"Esercito europeo" già esiste: è la NATO. La NATO non è un concorrente. A quali compiti istituzionali dove ottemperare un "Esercito europeo" che non siano appannaggio della NATO, la quale già agisce in quanto tale o sotto mandato ONU? Cioè: ci vedo poco senso a predisporre una forza armata europea che poi di fatto coinciderebbe in tutto e per tutto con la NATO! I militari della NATO sarebbero gli stessi di questa ipotetica forza armata...
    Il secondo, è che l'Europa di oggi è estremamente pacifista e praticamente del tutto smilitarizzata. Non c'è né la voglia, né l'intento, di investire denaro e volontà in un progetto del genere!
    Sotto il profilo militare, dunque, l'uscita del Regno Unito dall'UE non ha nessunissimo contraccolpo: il Regno Unito era e rimane un Paese cardine della NATO.


    Per venire al discorso della Brexit, ritengo francamente che si debba essere cauti. Molto cauti. Personalmente, sono felicissimo dell'esito, ma si è visto poi com'è finita con la Grexit! I greci avevano, a gran maggioranza, votato per non accettare i diktat vessatori e umilianti di Bruxelles, però poi i politici greci hanno fatto tutto "in amicizia" e se ne sono fregati altamente. Per quanto riguarda UK: intanto sappiamo che per l'uscita dall'UE servono almeno (ALMENO) 2 anni. Ora tutti ne parlano e sull'argomento c'è "panico e paura" su tutti i mercati del mondo... poi però tra 2/3 mesi saremo tutti storditi dalle fesserie a raffica di Renzie, tutti penseremo al referendum costituzionale, mentre negli altri Paesi UE ognuno pensera a chissà cos'altro! Insomma: c'è il serio rischio che tra un po' tutto vada verso il dimenticatoio, come quelle cose che sembrano tanto importanti oggi e che dopo 2 mesi ci si accorge che in realtà non contavano nulla. E' chiaro che adesso le alte cariche dell'UE fanno la "voce grossa" e dicono che le procedure per l'uscita dell'UK dall'UE devono essere veloci e che non sono ammessi ripensamenti. Poi però bisogna vedere se è vero! noi non sappiamo cosa viene detto a porte chiuse. E io ci scommetto: sicuramente sono in atto trattative tra i politici filoeuropeisti britannici e i loro capi a Bruxelles.
    Se qualcosa non si muove su altri fronti, c'è il serio rischio che non accada assolutamente niente e che tra un po' di tempo, cioè tra qualche mese, qualche anno, vedremo che il Regno Unito è sempre membro dell'UE e la cosa non stupirà nessuno.

    L'unica vera grande speranza, è che venga cavalcata l'onda. Non è improbabile: c'è veramente molta antipatia per l'UE. Se si realizzasse un devastante effetto Domino, sarebbe l'ideale: se Svezia e Olanda facessero anche loro un referendum e vincessero le correnti antieuropeiste, allora ci sarebbe veramente qualche speranza: l'impianto comincerebbe veramente a vacillare. Paesi come l'Italia (soprattutto l'Italia), la Grecia, la Spagna, non aspettano altro che capire dove va il gregge. Politicamente, l'Italia è fortissimamente schierata per l'UE, ma tra le righe noi andiamo dove tira il vento: se il vento cambia domani, l'Italia domani è fermamente antieuropeista.



    per quanto riguarda gl'intenti secessionistici irlandesi o gallesi, io non ci darei molta importanza. Ormai i tempi dell'IRA sono finiti. certo c'è qualche nostalgico folklorista che se n'è uscito dicendo "e allora pure noi facciamo il referendum!". ma sono solo parole. E comunque, il referendum scozzese del 2014 aveva visto la sconfitta degli indipendentisti. Ma a parte questo, se all'esito della Brexit veramente corrisponderanno i fatti, verrà sancita la supremazia dello Stato sovrano. E se veramente lo Stato torna sovrano, non saranno permesse secessioni.

    E comunque... noi ragioniamo da italiani: come se il Regno Unito si fosse "tirato fuori" da un gruppo. No! Quando sulla Manica c'è burrasca, le previsioni meteo inglesi dicono che "il Continente è isolato"!

  4. #14
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    Una vittoria per tutti i nazionalisti anti europeisti, a mio parere il risultato del referendum non fa ancora la differenza perché passerà molto tempo per trovare un accordo tra UK e UE e francamente non vedo spiragli di trattative fine usando non si sarà chiarito il futuro politico interno. Per quello che riguarda il nostro paese sono molto contento, finalmente un colpo andato a segno sul faccione di questa brutta e triste Europa! Nel nostro paese però non è possibile un referendum del genere e fin quando sarà governato da certe persone saremo sempre succubi della Germania. Infondo, come ha dichiarato un noto leader politico italiano, l'Europa unita è un sogno di quella generazione e di conseguenza non rappresenta minimamente la gioventù. L'UE europea intralcia la nostra economia per non parlare della boiata schengen che ha permesso allo straniero di invadere e al criminale di delinquere senza alcuna frontiera! Non vi preoccupate, il piano dei cervelloni europeisti data di introdurre la Turchia, la casa del terrorista. Sono fiero di essere cittadino italiano non europeo!
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  5. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da bartok Visualizza Messaggio
    Come dice gagliardi, l'Esercito europeo è una boiata propagandistica. E per 2 motivi molto semplici. il primo, è che l'"Esercito europeo" già esiste: è la NATO. La NATO non è un concorrente. A quali compiti istituzionali dove ottemperare un "Esercito europeo" che non siano appannaggio della NATO, la quale già agisce in quanto tale o sotto mandato ONU? Cioè: ci vedo poco senso a predisporre una forza armata europea che poi di fatto coinciderebbe in tutto e per tutto con la NATO! I militari della NATO sarebbero gli stessi di questa ipotetica forza armata...
    E' un ragionamento perfettamente logico. Da un punto di vista filoatlantico naturalmente.

    La cosa in realtà da un punto di vista invece filocontinentale (mi autodefinirò così da ora in avanti dato che qui ormai mi si da in alternanza del "simpatizzante Terzo Reich" o "filosovietico") sarebbe molto semplice : non ci sarebbe alcun doppione, nel senso che la Nato verrebbe sciolta, e l'esercito europeo ne prenderebbe il posto. Fine della questione.


    No, ti correggo nel senso della frase : la NATO non è un "esercito europeo". E' un "esercito che si trova sul suolo europeo". C'è una grossa differenza. Direi enorme.

    Il fatto concreto è che la Nato è una forza profondamente egemonizzata dall'elemento angloamericano, cosa normale dal momento che loro ne sono i fondatori. E' un'istituzione che riflette perfettamente gli equilibri postbellici del 1945 (angloamericani vincitori).
    Il primo segretario della Nato, nei primi anni 50, si espresse (cosa in seguito dimenticata e che si è evitato di ricordare) in questi termini per descrivere l''organizzazione come fatta per "To keep germans down, the americans in and the russian out". Anche qui...testuale. Storico. Cercatevelo.

    Tutti sapete l'inglese presumo. E' chiaro che tal generale, da buon militare non conoscendo evidentemente le arguzie della diplomazia, si lasciò sfuggire questa bella perla (accuratamente oscurata in seguito, ma nota agli storici).

    Per un europeo credo sia naturale sentirsi più affine a tedeschi e russi, che non agli anglosassoni (d'oltreoceano tantomeno). E trovo l'uscita oggettivamente scandalosa.


    La Nato nelle sue premesse ideologiche e fondative NON è un "esercito europeo" ovvero una forza armata continentale indipendente, al comando esclusivo di Bruxelles ma anzi, al contrario è costituito anche e soprattutto per prevenire il formarsi di un esercito europeo, lasciandone sul campo uno dove gli arbitri ultimi sono ufficiali USA.
    Il Pentagono ha, tramite la Nato il suo personale esercito in Europa. E logicamente NON vuole che esista un concorrente che metta in pericolo questa egemonia. NON vuole un esercito Europeo "degli europei", indipendente e potenzialmente rivale degli Usa. Perché non vuole una terza potenza militare di alto livello ed indipendente tra sé e la Russia. E soprattutto vuole evitare che un Europa fattasi entità militarmente indipendente possa avvicinarsi al blocco eurasiatico russo di Putin. E' questo che vuole evitare da 15 anni a questa parte. E' l'incubo peggiore (anche se lontano) degli analisti della Casa bianca.
    L'Europa, nei piani di Washington dovrebbe rimanere quello che è rimasta per tutto il lunghissimo dopoguerra : un gigante economico ,ma un nano politico. Benestante affinché generi una società pacifica e neutrale, poco aggressiva a cui non vengano guizzi di grandezza o altre stranezze. Senza strumenti militari propri o controllati da loro, soprattutto.
    La UK si è battuta strenuamente negli ultimi 15-20 anni per impedire, rimandare o sabotare qualsiasi iniziativa a favore di forze armate europee. Controllare per credere, informarsi. Tutto è in rete.

  6. #16
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    Tutto in rete, compresi i dossier sulle scie chimiche, Area 51, X-files etc.

    La UE soffre di molti mali, dal soffocante apparato burocratico alla tirannia tedesca. Rimane una struttura necessaria, da adeguare e migliorare. Vedere negli accordi di Shengen una semplice apertura allo "straniero" (il "Polish Plumber" di Farage) significa non conoscerli. Studiare un po' di storia contemporanea, un minimo di storia e legislazione della UE, alzerebbe il livello della discussione.
    La nostalgia di frontiere nazionali, come se potessero difenderci dal mondo esterno e dalla globalizzazione (un processo mondiale di crescente interdipendenza economica, finanziaria e informativa che si può variamente giudicare, ma continua ad operare mentre noi lo giudichiamo), è totalmente inefficace.
    Al di là delle mancanze e degli errori dei singoli governi nazionali, le economie dell'area euro hanno gravemente sofferto (con poche eccezioni) quest'ultimo decennio di politiche recessive: abbiamo perso la quantità di PIL che solitamente va perduta durante una guerra, e siamo quasi tutti più poveri e incazvolati. La Grecia messa all'asta e i suoi principali asset controllati da burocrati EU (di nazionalità e obbedienza tedesca), il popolo greco ridotto in carestia dall'inflessibile arroganza dei crucchi. La follia del pareggio di bilancio nella Costituzione, l'altrettanto demenziale e astratto rapporto PIL/deficit ed altro ancora di macroeconomico. Poi c'è stata l'ipocrita gestione della "crisi dei profughi", che hanno fatto notizia non quand'erano centinaia di migliaia in Italia ma qualche migliaio in Germania, e tutte le problematiche conseguenti, con molte divisioni tra i paesi membri (oggettivamente segno d'una pessima gestione del problema).
    Da tutte queste turbolenze, il Regno Dissolto era stato tenuto al riparo con un trattamento di favore, no euro, no Schengen, totale controllo sulla tassazione nazionale (senza contare che ai Brits non è stato chiesto un penny per il "salvataggio della Grecia", cioè delle banche tedesche piene di titoli del governo ellenico, che invece a noi è costato fior di balzelli aggiuntivi). Grazie a questo trattamento di favore, la GB ha avuto in questi dieci anni un tasso di crescita costantemente più alto (doppio e triplo) rispetto alle economie euro, e un tasso di disoccupazione molto basso. Quindi la scelta di lasciare l'EU, quando si sarebbe potuto e dovuto rimanere per riformarla, questa scelta ha un sapore amaro, di tradimento.
    Non c'è possibilità per le economie nazionali di competere a livello globale, qualche forma di federazione è indispensabile. Distruggere (senza oltretutto ben conoscere) quel che abbiamo invece di migliorarlo è una scelta da ignoranti e suicida.


    Notazione a margine: mantenere la sterlina pur aderendo alla zona-euro ha consentito alla divisa britannica un forte apprezzamento rispetto a euro e dollaro, che ha avuto per i consumatori locali effetti benefici. Ora che Londra non è più il terminale finanziario di contatto e interazione tra zona-euro e le altre economie mondiali, il valore dell'economia inglese lasciata a sé stessa crolla, e con esso il valore della divisa. Anzitutto gli elettori britannici dovranno confrontarsi con un immediato aumento dei prodotti petroliferi e un generale aumento dei prezzi di beni provenienti dalla zona euro. Tra qualche anno, con l'indipendenza della Scozia, gli Inglesi perderanno il controllo sul Brent, e pagheranno il petrolio in dollari. Dopo anni di crescita, perderanno diversi punti di PIL ogni dodici mesi, in una spirale depressiva che la confusione politica renderà ancora più profonda. 'Zzi loro.
    Gli effetti economici di questa scelta politicamente miope flagelleranno l'economia britannica, proprio mentre una Scozia quasi costretta all'indipendenza, contro la sua volontà, e un'Irlanda finalmente unita adotteranno l'euro.
    La disintegrazione del Regno Unito sarà il prezzo della stupidità di Cameron&C.
    Ultima modifica di gagliardi; 28-06-16 alle 08: 10
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  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da gagliardi Visualizza Messaggio
    .....................La disintegrazione del Regno Unito sarà il prezzo della stupidità di Cameron&C.


    Analisi interessante, in parte condivisibile, mi fermo solo sulle ipotetiche conclusioni finali sottolineate in nero : assai apprezzabile e positivo. Grave indebolimento di un nemico dell'Europa. Una vittoria per tutti noi.

  8. #18
    Sergente L'avatar di Gera
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    Eppure di imprenditori ne conosco molti e tutti sono certi che la propria economia migliorerebbe senza UE, diminuirebbero le importazioni e di conseguenza sarà possibile aumentare le vendite del prodotto italiano. A cosa servo lo spazio schengen? A cosa serve l'UE? I problemi di sicurezza sono 20 volte superiore rispetto a se avessimo le frontiere chiuse. Il progetto iniziale è bello che fallito, dovremmo sentirci uniti con tutti gli Stati aderenti ma francamente siamo un mucchio di Stati differenti dalla A alla Z, non ha per niente senso e non vedo l'ora che la barca affondi.
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  9. #19

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    Eppure di imprenditori ne conosco molti e tutti sono certi che la propria economia migliorerebbe senza UE, diminuirebbero le importazioni e di conseguenza sarà possibile aumentare le vendite del prodotto italiano. A cosa servo lo spazio schengen? A cosa serve l'UE? I problemi di sicurezza sono 20 volte superiore rispetto a se avessimo le frontiere chiuse. Il progetto iniziale è bello che fallito, dovremmo sentirci uniti con tutti gli Stati aderenti ma francamente siamo un mucchio di Stati differenti dalla A alla Z, non ha per niente senso e non vedo l'ora che la barca affondi.
    Concordo.


    Finalmente uno straccio di democrazia, ed è questa la cosa di cui si dovrebbe parlare. La Gran Bretagna è un paese fortissimo, gli effetti negativi di questa scelta si avranno a breve-medio termine, a lungo termine gli effetti possono essere solo positivi. D'ora in poi chi governa non dovrà sottostare a diktat europei e potranno agire politicamente per il bene della loro nazione. Il fatto che anche la Regina Elisabetta non volesse far parte dell'Europa è un segno intangibile di come il mondo politico/finanziario inglese si sia già preparato a questo risultato; loro sapranno cosa fare, e quella dell'altro ieri è la miglior scelta che potesse fare l'UK.

  10. #20

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    Il sistema monarchico è per definizione un anti aggregante verso qualsiasi altra forma che implichi associazionismo. L'UK non ne fa difetto. Questo è ciò che ha fatto la differenza in questa Brexit.
    Il ruolo della NATO io non lo svilirei a semplice opposizione concettuale "esercito europeo - esercito che si trova sul suolo europeo": la sua nascita e i suoi criteri di adesione rispondono alla politica dei blocchi contrapposti instauratasi col dopoguerra. A mio avviso, la partecipazione complementare di TUTTI gli Stati membri lo rende a tutti gli effetti un esercito transnazionale. E in ogni caso, il suo collocamento concettuale ha poca rilevanza per ciò che riguarda questa discussione, anche perché la politica dei blocchi contrapposti è morta e sepolta.
    Detto questo, mi continua a sfuggire il motivo di tutta l'acrimonia che leggo nei confronti del popolo inglese...
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