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Discussione: Gran Bretagna fuori dall'UE: e ora?

  1. #101
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    Ci penserà Theresa, la nuova Maggie, a pensare qualcosa: quasi fosse la proprietaria dell'unico neurone superstite in UK dopo il suicidio di massa chiamato Brexit. In realtà non se n'è salvato nessuno.
    Avranno decenni gli inglesi per piangere sulla loro stupidità, mentre le masse muoiono di fame e i pochi speculatori (però Brits) si mangiano quel che resta d'Inghilterra e Galles.
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  2. #102
    bartok
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    Citazione Originariamente Scritto da flowers Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo. Ma: cosa hanno votato esattamente? Armiamoci e partite?
    Adesso che oltre a (giustamente) Cameron si è dimesso e anche Farage, e Boris ha annunciato che non corre per PM, qual'è il piano?
    come precedente scritto, già nutrivo dubbi sul fatto che il RU esca veramente dall'UE. questi dubbi, però, si stanno ulteriormente rafforzando con il susseguirsi dei fatti. Potessi scommettere, scommeterei 10 a 1 che il RU non uscirà affatto dall'UE per diversi fatti:

    1-il referendun, è solo consultivo: non obbliga nessun Governo a formalizzare la volontà di uscita.
    2-del punto 1, di cui si è parlato poco, non me ne sono accorto solo io, ma pure uno studio legale londinese (http://www.wallstreetitalia.com/brex...e-articolo-50/), il quale ha avviato una disputa legale per dimostrare che il Governo non può avviare la procedura di uscita, senza che si sia preventivamente espresso in tal senso il Parlamento.
    3-Cameron ha detto che non sarà lui ad avviare la procedura di uscita. sarà forse il suo successore tra 3/4 mesi. ma il suo successore sarà probabilmente contrario all'uscita dall'UE, in quanto il partito Conservatore è in maggioranza a favore di rimanere nell'UE e così il Parlamento in Generale.


    Quindi avremo un Parlamento a favore del "rimanere" e, probabilmente, anche un premier schierato allo stesso modo. Se verrà dimostrato, com'è probabile, che per avviare la procedura di uscita serve una preventiva approvazione del Parlamento, questo già da solo basterebbe a rendere molto improbabile un'effettiva Brexit.

    A questo si aggiunge che nei mesi che ci separano dalla nomina del nuovo premier, la campagna contraria alla Brexit da parte dei cittadini favorevoli a rimanere sarà continua, martellante, molto ben sovvenzionata. Probabilmente potrà diventare anche violenta e ovviamente per violenti passeranno i favorevoli al Brexit.

    quindi cosa avremo: Palamento a favore dell'UE, premier a favore dell'UE, migliaia di cittadini a favore dell'UE scenderanno continuamente in piazza e a queste manifestazioni pacifiche sarà dato un grandissimo risalto, esaltando quanto siano pacifiche, progressiste, per un mondo aperto e accogliente. baci e abbracci e tanti colori. I favorevoli al Brexit saranno dipinti come gli xenofobi e magari saranno o passeranno per responsabili di qualche atto violento. a quel punto il referendum sarà già vecchio di 4/5 mesi e si dirà che la situazione è cambiata.

    Il Regno Unito non uscirà dall'UE.
    Ultima modifica di bartok; 06-07-16 alle 13: 23

  3. #103
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    Anzitutto precisiamo che la violenza è caratteristica di parte del fronte antieuropeista, se vogliamo usare quest'espressione, e colgo l'occasione per ricordare il deputato laburista Jo Cox, barbaramente assassinata a pochi giorni dal voto da un demente ultranazionalista che urlava "Britain first!" mentre sparava a una donna indifesa, madre di due figli. Ricordo anche i numerosi (migliaia) episodi di razzismo violento contro cittadini europei (italiani inclusi, ovviamente), frequenti in campagna referendaria e aumentati dopo la Brexit, visto che naziskin et similia si sa da che parte stanno, la stessa di Breivik. I pro-Brexit (e questo t'è proprio sfuggito perché evidentemente non hai seguito per nulla la campagna referendaria, mentre io l'ho fatto con assiduità) sono xenofobi: i toni, i termini, gretti e volgari, dei Leavers sono stati esattamente "fuori gli stranieri, riprendiamoci il paese (con abbondanza di f*ck)". Il voto popolare, di protesta, ha avuto come primo e principale obiettivo gli stranieri.

    Chiarito questo punto, e ribadito che non esiste nessuna Spectre europea, sul punto 2 non sarei tanto sicuro che il Governo non possa avviare la Brexit sulla sola base del referendum consultivo.

    Punto 3, il sostituto di Cameron per ora è difficile dire con certezza chi sarà, ma, poiché continuo a seguire il dibattito politico di Londra posso segnalarti che (anche secondo i media italiani, avrai visto qualche servizio) sta nascendo la stella della Nuova Thatcher, Theresa May, assai tiepidamente (e quasi silenziosamente) Remain durante la campagna (anche perché direttamente impegnata nei lunghi negoziati per l'entrata in UE), la quale ora, come la maggioranza dei Tories e (per ragioni che sarebbe un po' lungo discutere ora) persino dei laburisti, è esplicitamente pro-Brexit. In questo momento la confusione regna sovrana, coi tre maggiori partiti senza capi e senza chiari programmi, in preda a violente faide interne.
    Theresa sembra (agli inglesi) l'unica a sapere che cosa fare, ed ha espressamente chiarito due cose: Brexit is Brexit, cioè indietro non si torna; il Parlamento non sarà sciolto anticipatamente, ma arriverà alla naturale scadenza nel 2020. Ha poi aggiunto che ci vorrà molto tempo (anni) per negoziare accordi soddisfacenti con UE.
    Concordo sul fatto che in questo momento il loro interesse sia tirarla per le lunghe, ma non che ci sia un disegno della Spectre europea per capovolgere l'esito del referendum. La mia opinione è che Brexit ci sarà, tra dieci anni forse, ma ci sarà. E sarà una via crucis per gli inglesi, non per la "vendetta" UE (che non ci sarà affatto, anzi, visto che la UE, cioè la Germania, fa ottimi affari con UK) ma per motivazioni macro-economiche. Nel frattempo il governo inglese dovrà confrontarsi con recessione e depressione. Non ci sarà nessun bisogno di aizzare il malcontento popolare, perché gli inglesi più vecchi e ignoranti e impoveriti e rancorosi, circa metà degli elettori, hanno votato Brexit pensando che il problema fossero EU e stranieri: via gli stranieri, fuori dall'EU, tutto si sarebbe risolto. Invece Brexit non risolve un bel nulla. Rimangono, al contrario, tutti i problemi strutturali di un'econmia con pessimi fondamentali. Aggiungi crollo della sterlina, inflazione alta, ulteriori trurbolenze quando, nei prossimi cinque anni, la Scozia lascerà UK per UE, portandoci in dote tutto il Brent...
    E questo senza contare il malcontento della parte più avanzata del paese, l'altra metà degli elettori, che soffrirà anch'essa gli effetti di una crisi per cui non ha votato.

    E qui c'è, secondo me, il punto politico fondamentale: un capo di governo non indice un referendum il cui risultato, quale che sia, già si sa che spaccherà il paese in due. E Cameron l'ha fatto non per un astratto desiderio di democrazia, ma come azzardata scommessa per rafforzare il proprio potere personale. Non ha mai pensato né all'interesse della GB né a quello dei suoi concittadini.
    Tu lo vedi come una specie di eroe liberatore forse, per me è lo Schettino di UK.
    Ultima modifica di gagliardi; 06-07-16 alle 18: 41
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  4. #104
    bartok
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    gagliardi,
    finalmente un post ben argomentato.

    Tu lo vedi come una specie di eroe liberatore forse, per me è lo Schettino di UK.
    no, anche secondo me Cameron ha tentato di fare il colpo grosso, sperando vincesse i Remain.

    Anzitutto precisiamo che la violenza è caratteristica di parte del fronte antieuropeista, se vogliamo usare quest'espressione, e colgo l'occasione per ricordare il deputato laburista Jo Cox, barbaramente assassinata a pochi giorni dal voto da un demente ultranazionalista che urlava "Britain first!" mentre sparava a una donna indifesa, madre di due figli. Ricordo anche i numerosi (migliaia) episodi di razzismo violento contro cittadini europei (italiani inclusi, ovviamente), frequenti in campagna referendaria e aumentati dopo la Brexit, visto che naziskin et similia si sa da che parte stanno, la stessa di Breivik. I pro-Brexit (e questo t'è proprio sfuggito perché evidentemente non hai seguito per nulla la campagna referendaria, mentre io l'ho fatto con assiduità) sono xenofobi: i toni, i termini, gretti e volgari, dei Leavers sono stati esattamente "fuori gli stranieri, riprendiamoci il paese (con abbondanza di f*ck)". Il voto popolare, di protesta, ha avuto come primo e principale obiettivo gli stranieri.
    chiaramente il fronte Brexit si presta meglio agli estremismi di estrema destra: ben difficilmente uno xenofobo e un naziskin sono per il Remain! Il fronte Remain è un fronte moderato, prudente, peace & love. Il peggio che può essere uno del fronte Remain, è essere un banchiere/economista. proprio per questo penso che nel periodo di tempo che intercorre tra il referendum e la presentazione della domanda per uscire dall'UE, sarà facilmente strumentalizzabile.

    non sarei tanto sicuro che il Governo non possa avviare la Brexit sulla sola base del referendum consultivo.
    infatti è quello che cercano di capire.

  5. #105
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    Oggi sul Guardian brillante intervento di Ian "Macabre" McEwan, grande e controverso romanziere, che dà un'idea della caotica situazione attuale.
    Acuto, ironico, profondo; stile e lingua di alto livello.

    https://www.theguardian.com/commenti...P=share_btn_fb
    Ultima modifica di gagliardi; 10-07-16 alle 00: 15
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  6. #106
    herman
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    il partito conservatore Inglese è moderatamente euroscettico, quindi sicuramente una sua parte di elettori ha votato per il Leave... a questo punto mi chiedo ci sarà una parte di Parlamento favorevole al Leave o no?

  7. #107
    Maresciallo
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    Citazione Originariamente Scritto da herman Visualizza Messaggio
    l'unico fattore positivo a fronte dell'euro sarà che la sterlina (moneta più forte) perderà valore...
    Sicuro?
    Pensa a tutte le aziende italiane che esportano parecchio in UK: pasta, vini pregiati, olio, mozzarella ecc ma anche prodotti industriali.

  8. #108
    herman
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    cosa c'entra? La sterlina ora come ora ha un cambio (verso l'euro) di 0,83 contro 1!!!! l'euro ci ha guadagnato parecchio considerando anche la recente svalutazione voluta dalla BCE.

  9. #109
    herman
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    intanto tutti quelli che prevedevano conseguenze disastrose per la sterlina si sono sbagliati alla grande. Dopo un periodo in cui si era arrivati al record storico, testato da persone a me vicine, dove con 1 euro ti davano 0,97 sterline, ora quei bei momenti sono svaniti... ora invece 1 euro viene cambiato con 0,86!!!!!!!

  10. #110
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    @herman,
    per controllare i valori dei cambi non ci si rivolge a "persone a noi vicine", ma si va in banca o si resta chez soi, usando un pc.
    Non capisco il tuo post: le conseguenze disastrose previste per la sterlina stanno proprio nei dati che hai riportato. La divisa britannica in 6 (sei) mesi è crollata da oltre 1,5 sul dollaro Usa all'attuale 1,2. Per quanto riguarda il cambio con l'euro, era 1,31 ora è 0,85. Vale a dire che la sterlina ha perso buona parte del proprio valore, e tutto quel che in Uk si compra in dollari (prodotti petroliferi - attività finanziaria) e in euro (prodotti finiti e semilavorati) viene pagato molto più di 6 (sei) mesi fa. Al contrario, per chi paga in dollari Usa o euro è divenuto molto più conveniente acquistare in Uk. Potresti abbonarti oggi al Financial Times a prezzi promozionali stracciatissimi, 1 pound per 4 settimane, documentandoti meglio sulla situazione economica e valutaria di Uk nel mondo.
    Ultima modifica di gagliardi; 03-01-17 alle 08: 25
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