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Discussione: Perché alcuni non sono contenti degli Ufficiali

  1. #11

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    Citazione Originariamente Scritto da Kojak Visualizza Messaggio
    I reparti di specialità (Polfrontiera, Polstrada, Polfer) erano gestiti in via esclusiva da personale militare. La stessa cosa avveniva per altri reparti quali i Reparti Mobili e Celeri, gli Istituti di Istruzione, i servizi aerei e marittimi, gli Ispettorati.
    Il personale del ruolo civile dei Commissari era dislocato nelle questure (in tutte le loro articolazioni): in esse i servizi operativi erano disimpegnati da personale militare suddiviso anch'esso nelle varie articolazioni (gruppo guardie, nucleo op, nucleo servizi, squadra mobile, polizia politica, ecc.), alle dipendenze però degli appartenenti al ruolo commissari.
    Affascinante spaccato storico... Detta così direi che era organizzata davvero bene

  2. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da Voluntary Visualizza Messaggio
    Qualche anno fa, in ambito associativo, mi capitò di scambiare quattro chiacchiere con un Brigadiere da poco in congedo dopo una vita nei Carabinieri. Non ricordo da dove partì la cosa ma disse -Di Ufficiali veramente bravi ne ho incontrati pochi- però non ebbi tempo di approfondire la discussione.
    Alcune altre volte, altri CC esternarono pareri dello stesso tipo.
    Secondo voi perché? Faccio questa domanda perché non riesco a spiegarmelo
    Il discorso è lungo e complesso.
    Essere Ufficiali non è poi così semplice. Salire sempre più in alto nella scala gerarchica comporta l'assunzione di responsabilità maggiori, il comando di reparti sempre più ampi, la gestione di un personale sempre più numeroso. Comandare può voler dire, a volte, scontentare qualcuno, ma non per questo si deve essere additati come cattivi Ufficiali.
    La gestione di un reparto, più o meno grande che sia, non è affatto semplice. L'obbiettivo è puntare all'efficienza dello stesso e questo non lo si raggiunge senza l'equilibrio che deve contraddistinguere un Comandante; equilibrio che spesso comporta l'essere rigidi e fermi su una decisione non condivisa da tutti. Ma gli Ufficiali, i Funzionari, i Quadri e Dirigenti sono chiamati proprio a fare questo: decidere, assumendosi le relative responsabilità. Sta anche nel collaboratore comprendere il perchè sia stato deciso in tal senso, comprendere che tutti operiamo nell'interesse dell'Amministrazione, ed ognuno nell'ambito della propria sfera di competenza.

    Bisognerebbe mettersi più spesso nei panni di coloro che ogni giorno devono prendere decisioni, sapendo che queste incideranno sulla vita dei propri collaboratori, e spesso anche su quella privata. Pensate sia facile decidere in tal senso?
    Non lo è. Adempiere il proprio dovere sempre in maniera eccellente, senza, e ripeto, scontentare nessuno, è quasi impossibile.

    Per quanto concerne il "distacco", bisogna scindere due situazioni:
    - il rapporto personale che inevitabilmente si crea stando a contatto con i propri uomini ogni giorno;
    - il rapporto professionale che deve esistere tra un Comandante ed i propri uomini.
    Ecco, questi due rapporti non vanno mai confusi. Spesso, infatti, si tende ad esagerare; a scambiare una semplice e spontanea rilassatezza sul piano formale con un "rapporto di amicizia" che porta ad eccedere sul piano della confidenza. E' bello ed è giusto costruire un rapporto umano con i propri colleghi, mangiare una pizza insieme, festeggiare successi, festività ed altro...ma quando si deve lavorare, ognuno deve rientrare nel proprio ruolo e non si deve, mai, colpevolizzare il proprio Comandante perchè ha deciso in un modo diverso dalle proprie aspettative (su qualsiasi piano). Anche perchè, dubito che ne esista qualcuno che in caso di bisogno di un proprio uomo non si faccia in quattro per aiutarlo. Ci sono circostanze e circostanze e, come l'Ufficiale ed il Funzionario devono osservare un equilibrio nello svolgere la propria funzione, così anche gli altri collaboratori devono adottare un equilibrio nel relazionarvisi. Tutti lavoriamo per un interesse e obiettivo comune, questo deve essere chiaro, anche se sempre più spesso si tende a dimenticarlo.
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