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Discussione: Perdere la propria identità linguistica

  1. #1
    Utenti Storici L'avatar di basilischio
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    Predefinito Perdere la propria identità linguistica

    Per cause di forza maggiore, mi sono dovuto recare all’ospedale a far visita ad una persona cara, lì ricoverata.

    Un ospedale di recente costruzione in cui non ero mai entrato. Nel vecchio ospedale, entravo nell’atrio, leggevo i cartelli dei vari reparti e senza troppi problemi raggiungevo sempre il posto dove dovevo andare. Entrando nel nuovo ospedale mi sono trovato di fonte ai soliti cartelli, ma scritti in lingua inglese. Guardo meglio se trovo la traduzione, ma vedo solo delle locandine in cui, in tutte le lingue si spiegava come disinfettarsi le mani; bella cosa ma non mi risolve il problema, così mi avvicino all’accettazione e chiedo all’addetto se mi può indicare il reparto.

    Questo con il solito fare da Italiano, mi risponde: “segua i cartelli”…
    Ora a me che non conosco l’inglese, sentirmi dire, segua i cartelli, è come darmi un pugno sul muso; ma mi trattengo e no reagisco. Chiedo ancora con molta educazione qual è il cartello che indica il reparto dove voglio andare. Il tizio scocciato biascica una frase incomprensibile, in un idioma che non sa ne di italiano ne di inglese, e mi indica un corridoio.

    Mi avvio per il corridoio ed ho l’accortezza di memorizzare il cartello in inglese che assomiglia di più alla biasciatura del tizio (Week Surgery). Non so cosa voglia dire, ma l’importante è arrivare a destinazione. Percorro il corridoio, arrivo ad un grande disimpegno con due rampe di scale e un’infinità di cartelli, tutti in inglese. Io seguo il mio (Week Surgery) e finalmente arrivo a destinazione.

    Finita la visita cerco di tornar via per la solita strada, ma nel frattempo è stata chiusa per fare dei lavori; cose che capitano. Mi fermo davanti i cartelli per cercare la parola EXIT ( è una delle poche che conosco), ma con grande sorpresa trovo scritto USCITA; mi vien quasi voglia di far un reclamo alla direzione chiedendo: “perché avete scritto il cartello più semplice in italiano e gli altri in iglese?”.

    La colpa non è del povero tizio che biascicava frasi incomprensibili, probabilmente anche lui di inglese ne sapeva quanto me, ma che cavolo siamo in Italia o dove?

    Ora io mi domando: “possibile che in Italia e, a maggior ragione in Toscana, patria della lingua italiana, maremma boia, debba trovare, in una struttura pubblica, tutti i cartelli in inglese quando, andando nelle regioni con minoranza linguistica, trovo i cartelli bilingua?”

    Per caso, se andiamo all’estero troviamo i cartelli in Italiano?

  2. #2
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    Addirittura... da non crederci in Italia e per giunta in Toscana esiste un nuovo Ospedale con le indicazioni in Inglese....

  3. #3

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    Certo! In Italia abbiamo rinunciato da tempo alla nostra identità nazionale. Ci siamo svenduti al miglior offerente (o al peggiore, a seconda dei punti di vista...). Abbiamo rinnegato il nostro passato, la nostra storia, la nostra individualità. Mandiamo gli ex brigatisti a tenere corsi all'università, leggo oggi addirittura ai giovani magistrati. Condanniamo un onesto cittadino per eccesso colposo di legittima difesa nonostante pm e avvocato avessero concordato sull'assoluzione, in base all'assunto che la vita umana è un bene assoluto e non primario (ma l'Antolisei non diceva il contrario?...). Obblighiamo a rinnegare le nostre tradizioni in nome dell'accoglienza.
    E tu PRETENDI di trovare in qualsiasi ufficio pubblico una scritta ADDIRITTURA in italiano?????????
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  4. #4
    Utenti Storici L'avatar di basilischio
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    Citazione Originariamente Scritto da Kojak Visualizza Messaggio
    .....abbiamo rinunciato ....Ci siamo svenduti.... Abbiamo rinnegato.....Mandiamo gli ex brigatisti a tenere corsi all'università....Condanniamo un onesto cittadino .....Obblighiamo a rinnegare le nostre tradizioni in nome dell'accoglienza.
    E tu PRETENDI di trovare in qualsiasi ufficio pubblico una scritta ADDIRITTURA in italiano?????????
    Io non pretendo. Io ESIGO e farò di tutto per ostacolare l'avanzata di questo assurdo declino, magari facendo anche la parte dell'gnorante, del razzista, perchè i razzisti sono quelli che in nome dell'accoglienza indisciminata, danno in pasto i profughi alle cooperative che gestiscono l'accoglienza e si rimpinguano le tasche con i 30 € pro capite al giorno che rivevono.

    Non mi stuzzicare sull'accoglienza, altrimenti sbotto

    Non si puo parlare di accoglienza quando si inviano 18 migranti in un paesino di montagna, con 30 residenti, sopra i 70 anni, a 20 km dalla città, dove non esiste un bar, un alimentari, un edicola, dove non funziana internet e la telefonia moobile, i trasporti pubblici sono inadeguati ecc... Abbandonati a se stessi, senza controllo, senza avergli insegnato come si vive in un paese civile ecc...
    Vorrei, ma no posso, mostrarvi le foto di come hanno ridotto, in soli tre mesi, la struttura dove sono stati ospitati......
    Se un'accoglienza ci deve essere, questa deve essere controllata, educata, seguita, integrata,...... non si abbandonano le persone come le capre al pascolo.
    Il razzista non sono io ma chi si approfitta di certe situazioni.



    MA dopo questo sfogo sarà meglio rimanere in tema
    Ultima modifica di basilischio; 02-02-16 alle 21: 43

  5. #5
    herman
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    in una frazione manco comune

  6. #6
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    Graziano preferisco non dilungare il tuo post. Diventerei 'razzista' ad honorem. Ma ci sarebbe di che parlare...eccome...

  7. #7
    Utenti Storici L'avatar di basilischio
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    Nelll'articolo si parla di 16 migranti e 33 residenti.
    In realtà, nel frattempo, la situazione è cambiata. I migranti sono aumentati a 18 mentre i residenti sono scesi a 30 semplicemente perché 3 sono deceduti, almeno 5 hanno più di 90 anni. I pochi giovani, meno di 10 partono la mattina e tornano la sera per motivi di lavoro.
    Oggi non ci sono migranti ma la struttura è pronta ad accoglierne di nuovi. Per fortuna quest'anno non ha fatto freddo e neve, altrimenti c'era veramente da preoccuparsi.

  8. #8
    Maresciallo L'avatar di ValerMic
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    È uno scandalo questa cosa, sono il primo a dire che bisognerebbe per quanto possibile e soprattutto logico nel 2016 avere sia la nostra lingua e su questo neanche a discutere sia la lingua inglese cosa che quasi mai avviene. A Parigi per esempio le indicazioni nella metropolitana sono sia in francese che in inglese tanto per fare un esempio.

    È chiaro che cosi è ampiamente oltre il limite logico, andatelo a spiegare al povero anziano che molto probabilmente conosce la nostra lingua e basta o (cosa molto frequente anni fa) conosce il francese anziché l'inglese.
    >>> <<<

  9. #9
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    Le regole della buona educazione vorrebbero che quando vai a casa di qualcuno rispetti le regole, gli usi, i costumi ed il modo di vivere di chi ti ospita e non che arrivi e ti imponi oppure che il padrone di casa debba in nome di una tanto decantata integrazione adeguarsi all' ospite. Ma tanto qua agli 'ospiti' tutto è permesso, le ''regole'' valgono solo per i padroni di casa.
    Integrazione...bisognerebbe che una mente superiore spiegasse a chi di dovere cosa significa...prima che se ne parli...

  10. #10

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    Questa è una situazione che mi da molto fastidio, dove molte parole già esistenti nella lingua italiana vengono sostituite da parole inglesi.
    Gli esempi che si possono vedere in questi ultimi tempi sono "jobs act", "whistleblower", "coming out", ecc.
    Non capisco il motivo di tutto questo. Ciò non deriva solo dalle persone comuni, influenzati soprattutto dai social network (eh sì, altra parola anglosassone), ma anche dagli stessi giornalisti.
    Un esempio ecclatante è di un noto giornale di Torino, che mise sul sito una petizione a favore del minor utilizzo di anglicismi (la petizione si chiama "dillo in italiano"). Questa è stata una buona iniziativa, se non fosse per il fatto che loro han continuato ad usare parole di origine inglese, non solo quelle già in uso nella nostra lingua, come ad esempio computer, ma termini che si possono tradurre facilmente in italiano.
    Una nota positiva è che, dove sono andato io, i cartelli li ho trovati al massimo bilingua.

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