Obbligo patente consegnataria di secondo grado

[meltinpot]

ciao a tutti, oggi mi hanno detto che sono obbligato a diventare autista vista la carenza presente al reparto, quindi dovrei fare il corso per la patente di secondo grado. Possono obbligarmi? Considerato che c' è gente molto più giovane di me.

[Kojak]

A Reparto il Comandante è il signore e padrone, non avrai altro dio al di fuori di lui!
Battute a parte, in un reparto mobile il conseguimento della patente ministeriale di secondo grado (vecchia denominazione, oggi non più esistente) è cosa assolutamente naturale, anzi, fisiologica poiché tutti (o quasi) i dipendenti devono essere in grado di portare veicoli superiori alle 3,5 tonn. in qualsiasi momento. Di solito il comandante, sulla base delle esigenze di servizio, fa predisporre alle furerie gli elenchi di personale scelto in base a vari criteri, non ultima l'anzianità di servizio e l'assenza di domanda di trasferimento ad altra sede. Se il tuo comandante ti "obbliga", lo fai e basta. Con tutti i colleghi che vorrebbero farlo e non li mandano....

[meltinpot]

Intanto grazie per le delucidazioni in merito. Capisco benissimo che c'è gente che vorrebbe farlo e non la mandano, ma questo non è il mio caso. Volevo solo sapere se sono obbligato per qualche circolare ministeriale o se sta scritto da qualche parte che possono obbligarmi a diventare autista, non cosa dovrei fare.

[Kojak]

Questo genere di scelte in seno a un reparto vengono fatte partendo prima di tutto dai volontari. Qualora essi non siano in numero sufficiente, decide il Comandante in base a criteri di valutazione che competono al suo grado. Non esistono circolari che OBBLIGANO. Se non vuoi fare l'autista mettiti a rapporto da lui e segnala il tuo disappunto.

[folgore987]

Mi permetto di citare, a conforto di quanto affermato da Kojak, quanto sancito dal D.M. 5 agosto 2009, art. 3 punto 2: "al predetto corso teorico-pratico, con esame finale (...) per il personale della Polizia di Stato che non abbia ancora conseguito tale titolo di abilitazione, il Capo dell'Ufficio di appartenenza dovrà disporre che lo stesso sia avviato alla frequenza dei predetti corsi per il conseguimento della patente ministeriale, dopo l'accertamento dei requisiti psico-fisici da parte del medico della Polizia di Stato."
Il punto 1 del medesimo articolo, a cui fa riferimento il suddetto punto 2, parla di "patente di guida", senza fare riferimento ad un certificato in particolare.
Pare quindi legittimo dedurre che il dirigente dell'Ufficio o il comandante del Reparto abbia ampia discrezionalità non soltanto de facto, ma suffragato da questa fonte normativa, de iure.

[Kojak]

Grazie a @folgore987 per la citazione del passaggio normativo.
Esso fa riferimento strictu sensu alla patente ministeriale di primo grado cert. 2/B (vecchia denominazione), vale a dire la patente ordinaria per la conduzione dei mezzi di polizia fino a 3,5 tonnellate. Tale circolare introduce un vero e proprio obbligo di conseguimento della patente di 1° grado, questo secondo la logica di evitare disservizi in seno all'ufficio o reparto di destinazione o appartenenza.
Per la patente di 2° grado (al cui corso di formazione non partecipano solo ed esclusivamente gli appartenenti ai Reparti Mobili) vige di solito il criterio della volontarietà, trattandosi di una patente particolare per la quale il Ministero investe parecchi denari: provate a chiedere a una qualsiasi scuola guida quanto costa fare la patente C.... Tale discorso, applicato ai Reparti Mobili, acquista un significato ancora più pregnante poichè quasi tutti i mezzi destinati all'ordine pubblico superano le 3,5 tonnellate: la carenza di autisti specializzati è un fattore molto pericoloso che potrebbe nuocere all'operatività del reparto. Ecco perchè il Comandante ha ampia discrezionalità nell'invio alla frequenza del corso per il 2° grado. L'eventuale rifiuto ancorchè motivato opposto dal candidato potrebbe anche ripercuotersi nelle note caratteristiche.