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Discussione: Nuova Uniforme Esercito?

  1. #21
    bartok
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    Pecs,
    Ho capito, ma allora se per quanto riguarda il colore la questione è chiara e si tratta solo di cambiarlo, da un punto di vista prettamente stilistico, cosa si intende con "darle un taglio più moderno"?
    per esempio, risolvendo il problema che ha riportato bacioch:

    Non permette libertà di movimento....se fai un saluto non riesci ad alzare il gomito.idem da seduto una tortura
    o quello riportato da beowuff:

    Certo si potrebbe ammodernare un po' il taglio, abbandonando quello stile classico, a maggior ragione dei pantaloni, che per la moda di oggi è al limite dello sbragato.
    oppure ancora, con un tipo di tessuto meno soggetto a spiegazzarsi. l'ordinaria e la drop basta solo guardarle perché si formino le pieghe. Bisogna averne una cura maniacale perché non si spiegazzino. E questo non va bene, ma non va bene neanche risolvere il tutto dicendo: "ok, mettetevi il sacco di patate" (che sarebbe la mimetica) giusto perché non richiede praticamente nessuna cura, se non di non essere lavata a 90 °C.

    Insomma. Come fanno i Carabinieri? Copiamo.
    Ultima modifica di bartok; 17-01-17 alle 16: 24

  2. #22

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    Il link non è funzionante, qualcuno che gentilmente posta l'immagine? grazie
    2° BLOCCO 2015----NON IDONEO---------

  3. #23
    Utente Expert Esercito L'avatar di vegepat
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    Citazione Originariamente Scritto da beowuff Visualizza Messaggio
    ...come fa a non piacerle la SCBT? Si vede proprio che lei è Ufficiale
    Ho sentito dire, però, che esistono anche Ufficiali che preferiscono la mimetica
    In ogni caso, il principale ostacolo al cambiamento dell’Uniforme Ordinaria/di servizio non credo risieda in improbabili reazioni da parte di antimilitaristi o nelle spese che potrebbero tranquillamente essere assorbite e ridotte al minimo.

    Credo che il problema principale sia: perchè farlo?

    Avrebbe avuto un senso, probabilmente, farlo quando è stata sospesa la leva per marcare un passaggio “epocale”.
    Ma ora… ormai tutti si sono abituati al khaki, che è il colore con cui tutti identificano l’Esercito Italiano e a cui tutti associano l’immagine che la Forza Armata si è faticosamente costruita in questi anni, facendo iniziare a dimenticare le linobanfiane/alvarovitalesche memorie najose fatte di visite di leva e mamme in pena per il nonnismo.
    Ora che l’immagine è stata (o inizia ad essere, almeno un po’) associata al coraggio, al sacrificio, all’operatività…. che facciamo, cambiamo ancora?
    Con una uniforme per cui si verrebbe confusi con Guardia di Finanza? Ex forestali? Per carità, nulla contro di per se… ma non sarebbe l’opposto del risultato che si vuole ottenere?

    Si potrebbe, magari, allora, andare a cercare un colore e una foggia che fossero di nuovo davvero caratteristici e peculiari… riprendendo lo stile “inizio I G.M.”, con colletto alto e grigio-verde propriamente detto… o tornando più indietro ancora al primo esercito unitario, a cui fanno riferimento le uniformi storiche (stile Accademia/Scuola Sottufficiali/Lancieri di Montebello)… ma sempre con un occhio all’economia, dovendo ovviamente evitare fili argentati, mostrine e fregiature cucite (che sono un incubo per le lavanderie), pendagli dorati, piume di Dodo... comunque non staremmo più parlando della proposta iniziale.

    A ben vedere, poi, l’Esercito Italiano non è mica l’unico ad usare un colore di quella tonalità: facendo una veloce ricerca su google si scopre che inglesi, spagnoli, US Marines, brasile e tanti altri… usano tutti tonalità del verdone-kakhi per l’equivalente delle loro “uniforme di servizio/ordinaria”. Poi, magari, hanno anche una particolare “uniforme da cerimonia” (stile giubba rossa, o dress blues) ma allora anche l’E.I. ce l’ha ed è la cosiddetta “Gala”.
    Per tutti questi motivi, al di là del fatto che a me non dispiaccia nessuno dei due colori, la mia opinione è che sarebbe meglio restare col khaki, se vogliamo essere razionali. Cosa che, purtroppo, spesso riesce difficile in un Paese come il nostro in cui si tollera che il vezzo individuale si esprima in scempi come il mantenimento o l’introduzione di elementi uniformologici inutili, costosi e scomodi (come il piumetto o la penna da elmetto o il coriaceo foulard… per non parlare della patetica guerra tra copricapi di specialità indossati sulla SCBT) piuttosto che pensare, ad esempio, ad un equipaggiamento individuale al passo con i tempi.
    Magari sarebbe bene migliorare la qualità dei tessuti (cosa, peraltro, che mi sembra si stia facendo), rendere il taglio più ergonomico e ben fatto, rimettere le controspalline fisse piuttosto che quella ciofeca in cartone… ma poi… bon, finita li.
    Per una volta ogni tanto che si fa qualcosa di razionale (prendere tempo per riflettere se ne val proprio la pena), dovremmo esserne contenti.

    Passando oltre…
    Il khaki non è stato “imposto” dalle potenze vincitrici.
    Semplicemente, dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43 e il passaggio del Regno d’Italia al fianco degli Alleati, il Regio Esercito aveva bisogno di nuove uniformi per non rischiare di essere confusi con i Reparti rimasti fedeli all’Asse. Le uniformi, con relativa buffetteria, prontamente disponibili in grande numero erano quelle khaki inglesi e quelle furono adottate dai Reparti regolari italiani che combatterono per la liberazione della penisola.

    Infine…
    Come già discusso in altro thread, il senso dello stare in mimetica in Italia è semplice: lo scopo di un soldato è combattere o addestrarsi a farlo. Anche se si trova in Patria, non si capisce che altre attività possa stare facendo che non siano operative/addestrative (anche il lavoro d’ufficio può essere considerato operativo, nel senso che serve ad assicurare l’operatività di un Reparto). Queste attività non si possono svolgere che in mimetica o altra uniforme da lavoro. La vera insensatezza è indossare giacca e cravatta quando non si è in cerimonia o rappresentanza.
    O, peggio ancora, prendere a modello amministrazioni che hanno missioni diverse... allora perchè non mettere la tuta arancione? All'ANAS usano quella. Prendiamo esempio?
    Che baggianata.

    La Caserma non è un Ministero né una multinazionale finanziaria. Questo dovrebbe essere chiaro.
    Non ci si dovrebbe arruolare nell’Esercito se si ha l’aspirazione a stare in giacca e cravatta.
    Hey, gunner man, that's quicksand, that's quicksand, that ain't mud
    Have you thrown your senses to the war, or did you lose them in the flood?

  4. #24
    Utente Expert L'avatar di Pecs
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    Citazione Originariamente Scritto da vegepat Visualizza Messaggio
    ...anche il lavoro d’ufficio può essere considerato operativo, nel senso che serve ad assicurare l’operatività di un Reparto). Queste attività non si possono svolgere che in mimetica o altra uniforme da lavoro...
    Mah, io penso che non si tratti di aspirare a stare in giacca e cravatta, a mio avviso a meno che non si parli di reparti operativi nel senso più stretto del termine, si debba stare in drop per il semplice fatto che la drop da un senso di disciplina, di formalità, di uniformità appunto (ad esempio se mi faccio un giretto al museo della Fanteria vuoi mettere un bel p1 stravaccato col cellulare in drop che uno con la mimetica?).
    Comunque sia il punto focale secondo me è questo:
    Citazione Originariamente Scritto da vegepat Visualizza Messaggio
    Si potrebbe, magari, allora, andare a cercare un colore e una foggia che fossero di nuovo davvero caratteristici e peculiari… riprendendo lo stile “inizio I G.M.”, con colletto alto e grigio-verde propriamente detto… o tornando più indietro ancora al primo esercito unitario, a cui fanno riferimento le uniformi storiche (stile Accademia/Scuola Sottufficiali/Lancieri di Montebello)… ma sempre con un occhio all’economia, dovendo ovviamente evitare fili argentati, mostrine e fregiature cucite (che sono un incubo per le lavanderie), pendagli dorati, piume di Dodo... comunque non staremmo più parlando della proposta iniziale.
    Allora sì che si parlerebbe di qualcosa di veramente caratteristico e peculiare...

    Citazione Originariamente Scritto da parachute Visualizza Messaggio
    Il link non è funzionante, qualcuno che gentilmente posta l'immagine? grazie


    Infine ritornando al discorso della foggia e relativi problemi, mi sembra che siano sostanzialmente uguali alle attuali...

  5. #25
    Utente Expert Esercito L'avatar di vegepat
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    Citazione Originariamente Scritto da Pecs Visualizza Messaggio
    a mio avviso a meno che non si parli di reparti operativi nel senso più stretto del termine, si debba stare in drop per il semplice fatto che la drop da un senso di disciplina, di formalità, di uniformità appunto (ad esempio se mi faccio un giretto al museo della Fanteria vuoi mettere un bel p1 stravaccato col cellulare in drop che uno con la mimetica?)
    ...e quindi giungiamo a chiudere il cerchio del ragionamento

    La Forza Armata ha già deciso dove è necessario che i suoi militari indossino una uniforme piuttosto che l'altra e, per fortuna, su questo argomento mi sembra abbia agito in modo abbastanza sensato.

    Come sensato mi pare che si sia stata (forse) rinviata la decisione sulla necessità di una nuova uniforme... spero perché si sia preferito concentrarsi su cosa dar da fare a quel p1 per non lasciarlo li a giocare al cellulare...
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  6. #26
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    Speriamo!

  7. #27
    bartok
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    vegepat,
    Ma ora… ormai tutti si sono abituati al khaki, che è il colore con cui tutti identificano l’Esercito Italiano e a cui tutti associano l’immagine che la Forza Armata si è faticosamente costruita in questi anni, facendo iniziare a dimenticare le linobanfiane/alvarovitalesche memorie najose fatte di visite di leva e mamme in pena per il nonnismo.
    Ora che l’immagine è stata (o inizia ad essere, almeno un po’) associata al coraggio, al sacrificio, all’operatività…. che facciamo, cambiamo ancora?
    non credo proprio che sia il cambio del colore di un'uniforme che dal kaki passa al grigio/verde a far cambiare in peggio, o in meglio, o a vanificare, l'immagine che la Forza Armata si è costruita. a meno che... non si parli del rosa. Ma finché siamo sul grigio/verde, credo che il buon nome della FA possa conservarsi intatto.

    A parte questo, io non sottovaluterei così tanto l'immagine che la FA aveva una volta. Le linobanfiane/alvarovitalesche, sull'argomento, ci scherzavano sopra, ci ironizzavano, ma certo non gettavano fango. O dovremmo forse pensare che oggi gl'insegnanti, i professori e la scuola in generale sono finalmente associati all'idea di "studio, rendimento, cultura", facendo iniziare a dimenticare altre linobanfate anni '70 con le porno-professoresse alla Edwige Fenech?
    La scuola era associata all'idea di cultura e studio negli anni '70, più di quanto non lo sia ora. Eppure Edwige Fenech nelle "linobanfate" faceva la porno-professoressa. E non per questo la gente aveva meno rispetto della scuola!

    Lo stesso è per l'Esercito. Io negli anni '70 non c'ero, ma un'idea me la sono fatta. Il fatto stesso che la quasi totalità della popolazione maschile avesse in comune l'"avventura" della Naja, era già di per sé un fatto di straordinaria coesione sociale. Ma non solo: creava una vera e propria osmosi con la società civile, perché tutti, in famiglia, avevano chi era sotto le armi, o c'era stato, o ci doveva andare. tutti avevano amici arruolati, tutte le donne avevano avuto o avevano fidanzati che erano stati o erano in una caserma.
    Oggi, questa osmosi, non c'è. E' inutile poi raccontarsi la favola dell'"operatività". Oggi si fanno missioni all'estero, una volta no. ma in quanto ad operatività, negli anni '70 erano certo più operativi, perché adesso di addestramento se ne fa proprio poco (ma si sta con la mimetica), si spara ancora meno, e l'età media è piuttosto elevata.

    Magari sarebbe bene migliorare la qualità dei tessuti (cosa, peraltro, che mi sembra si stia facendo), rendere il taglio più ergonomico e ben fatto, rimettere le controspalline fisse piuttosto che quella ciofeca in cartone… ma poi… bon, finita li.
    Per una volta ogni tanto che si fa qualcosa di razionale (prendere tempo per riflettere se ne val proprio la pena), dovremmo esserne contenti.
    eh, mi pare già qualcosa.

    Il khaki non è stato “imposto” dalle potenze vincitrici.
    Semplicemente, dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43 e il passaggio del Regno d’Italia al fianco degli Alleati, il Regio Esercito aveva bisogno di nuove uniformi per non rischiare di essere confusi con i Reparti rimasti fedeli all’Asse. Le uniformi, con relativa buffetteria, prontamente disponibili in grande numero erano quelle khaki inglesi e quelle furono adottate dai Reparti regolari italiani che combatterono per la liberazione della penisola.
    interessante. Però insomma, i repubblichini sono stati sconfitti ormai.

    il senso dello stare in mimetica in Italia è semplice: lo scopo di un soldato è combattere o addestrarsi a farlo. Anche se si trova in Patria, non si capisce che altre attività possa stare facendo che non siano operative/addestrative (anche il lavoro d’ufficio può essere considerato operativo, nel senso che serve ad assicurare l’operatività di un Reparto).
    La vera insensatezza è indossare giacca e cravatta quando non si è in cerimonia o rappresentanza.
    Visto il tuo ragionamento, perché? O si torna al motivo base da cui scaturisce il concetto di "mimetica", e cioè che serve a mimetizzarsi in ambito operativo o in una situazione di addestramento e che, quindi, è l'abbigliamento adatto a quel contesto, oppure si fa un ragionamento diverso: la SCBT è l'uniforme. punto. E quel punto ci togliamo di mezzo la giacca e la cravatta. L'uso della SCBT nelle cerimonie può sempre essere considerato operativo, nel senso che serve a rappresentare l'operatività del Reparto. Quindi se la giacca e la cravatta non vanno bene se si fa attività d'ufficio, allora non vedo perché vada bene in una cerimonia.

    Non ci si dovrebbe arruolare nell’Esercito se si ha l’aspirazione a stare in giacca e cravatta.
    certo non andrei a fare un campo in giacca e cravatta. E non ho questa passione smodata per la giacca e la cravatta tale da non volerlo fare perché aspiro troppo a stare in ufficio in giacca a cravatta. Il campo lo faccio volentieri e senza dubbio voglio farlo in mimetica. Secondo me, però, ogni contesto ha l'abbigliamento giusto. Comunque, si fa per parlare... se non fosse per la mia ragazza andrei in giro vestito come un ingegnere nella sua versione trasandata. Per cui a me, in fondo, non è che me ne importi granché di come devo vestirmi.
    Ultima modifica di bartok; 17-01-17 alle 21: 23

  8. #28

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    Come taglio giudico eccellente l'attuale, vestibilità non saprei dirvi (non l'ho mai indossata), il colore verde lo trovo fuori luogo perché la prima vera uniforme del nostro esercito era composta da giubba blu e pantalone grigio. Poi perché questa combinazione di colori sia attualmente usata dalla polizia non saprei

  9. #29

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    Citazione Originariamente Scritto da GuerrieroVerde Visualizza Messaggio
    Come taglio giudico eccellente l'attuale, vestibilità non saprei dirvi (non l'ho mai indossata), il colore verde lo trovo fuori luogo perché la prima vera uniforme del nostro esercito era composta da giubba blu e pantalone grigio. Poi perché questa combinazione di colori sia attualmente usata dalla polizia non saprei
    Concordo, e posso dirti che pure la vestibilità è buona.
    Neanch'io so per quale motivo questa combinazione cromatica venga utilizzata dalla PdS. Io la modificherei in giacca blu e pantalone cremisi; oltretutto bottoni e distintivi non dovrebbero essere dorati, ed il ruolo Dirigenti non dovrebbe portare la sciarpa azzurra, essendo peculiarità militari. Sempre riguardo i Dirigenti, i loro attuali alamari li vedo meglio per il Corpo Ingegneri dell'Esercito e per gli Ufficiali Medici.
    Al momento dell'Unificazione, la tenuta più diffusa era proprio giacca blu/pantalone grigio, sono quelli colori originali dell'Esercito e delle Guerre Risorgimentali. Dovremmo tornare a questi, invece di continuare con un colore che non si riesce a capire neppure se sia verde o kaki.
    Dell'attuale modello è apprezzabile anche la controspallina, che però andrebbe rifilata nel colore di Arma/Corpo. Il basco nero è il segno distintivo dei Carristi, quindi soltanto quei reparti dovrebbero indossarlo; con la drop è molto meglio il cappello rigido.

  10. #30

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    Neanch'io so per quale motivo questa combinazione cromatica venga utilizzata dalla PdS.
    Perché riprende i colori dell'uniforme del primo Corpo delle Guardie di P.S. (1852).
    ...ed il ruolo Dirigenti non dovrebbe portare la sciarpa azzurra, essendo peculiarità militari.
    Non è esattamente così. Con la riforma della 121/81 e la costituzione di un "Corpo civile a ordinamento speciale" furono mantenute alcune prerogative tipiche delle FF.AA., tra cui l'utilizzo dei gradi militari (inizialmente sostituiti da quelli che oggi sono i gradi del ruolo Ispettori), degli alamari in canutiglia (che hanno sostituito quelli metallici alla fine degli anni Ottanta) e la possibilità di utilizzare la sciarpa azzurra (inizialmente abolita).
    Ultima modifica di Kojak; 25-05-17 alle 11: 55
    Sovrintendente della Polizia di Stato
    Componente di Staff www.cadutipolizia.it
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