Gli obblighi nei confronti della comunità imporebbero a chi si dovrebbe occupare della sicurezza di 60 milioni di italiani di fare qualcosa per il contrasto alle mafie vero cancro italiano e invece no sembra sufficiente fare la voce grossa con i migranti, trasformati in un’emergenza che non c’è e in un capro espiatorio, così mentre il governo è occupato a mostrare i muscoli con 49 africani la n'drangheta nel giorno di Natale uccide un familiare di un pentito che sarebbe dovuto essere sotto la protezione dello stato, a Milano un gruppo di CRIMINALI provenienti anche dall'estero riesce ad organizzarsi per tendere un agguato ad un gruppo di tifosi in trasferta negli scontri muore un uomo tutto ciò in via Novara a due passi dallo stadio con la polizia che ancora non si è capito per quale motivo non era lì. Mentre accadono questi due GRAVISSIMI fatti chi avrebbe dovuto far si che tutto cio non accadesse continua a fingere che non esistano altri problemi per la sicurezza degli italiani oltre ai migranti. Tanto è vero che con il decreto "Salvini" scompare quasi per magia un’emergenza vera, quella rappresentata dalle mafie italiane. Eppure queste possono contare, ogni anno, su circa 150 miliardi di ricavi e, a fronte di poco più di 35 miliardi di costi, su utili per oltre 100 miliardi. Roba da fare invidia ai colossi europei dell’energia.
Salvini nel decreto non si occupa delle cosche, perché evidentemente non ritiene che minaccino la sicurezza. D’altra parte da qualche anno i mafiosi non fanno stragi sanno come votare, cercano di passare inosservati. Quindi non ci rendono “insicuri”. Pertanto siccome un decreto legge si fa quando ci sono i presupposti di necessità e urgenza non citare i boss significa considerarli un problema secondario. Al contrario, chi vive nei territori in cui questi incombono è ben consapevole del fatto che sono al lavoro eccome. Silenziosamente le mafie riciclano (corrompendo chi è necessario corrompere) centinaia e centinaia di milioni nel cuore delle città d’Italia e d’Europa: acquistano ristoranti, negozi, hotel, palazzi, farmacie, imprese. Indisturbate o quasi, nonostante alcune inchieste e processi in corso nel Nord della Penisola, un tempo caro alla vecchia Lega, mostrino quanto siano in forma pure a qui da noi al nord. Inoltre si aggiunge una novita che è a mio giudizio è di una gravità inaudita il decreto Salvini introduce la possibilità di vendere anche a privati i beni confiscati ai clan. Secondo Enzo Ciconte (fra i massimi esperti in Italia delle dinamiche delle grandi associazioni mafiose, docente universitario di Storia della criminalità organizzata) cito “ È un segnale molto pericoloso perché chi conosce le dinamiche mafiose sa bene che mettere in vendita questi beni significa offrire su un piatto d’argento la possibilità ai mafiosi di riacquistarli. Se ciò avvenisse lo Stato ne risulterebbe sconfitto perché i mafiosi potrebbero dire ai paesani: avete visto? NOI SIAMO PIÙ FORTI DELLO STATO (l'uccisione di un testimone "protetto" vi dice qualcosa?). E questa è una verità incontrovertibile. Qualche speculatore potrebbe comprarsi grosse fette di questo patrimonio, magari utilizzando ditte e imprese ‘partecipate’ dal capitale mafioso”. Praticamente lo stato che si arrende di fronte alle difficoltà del pieno ed effettivo riutilizzo sociale dei beni confiscati, come prevede la legge. Cioè prima GRAZIE AL LAVORO DELLE FORZE DELL'ORDINE E DELLA MAGISTRATURA i beni vengono confiscati poi per incapacità sopravvenuta rivengono praticamente consegnati su di un piatto d'argento ai clan perché parliamoci chiaro chi in certe zone avrà il coraggio di partecipare all’asta per la villa del boss locale? Le inchieste sul tentativo delle mafie di rimposessarsi dei beni confiscati si sprecano per i mafiosi perdere i beni è una perdita di credibilità, di autorità, di controllo del territorio. Soprattutto se poi vengono utilizzati a fini sociali, dando lavoro pulito ed educando i giovani alla legalità. Ed il governo che fa? Introduce la possibilità di venderli all'asta ai privati, permettendo che l’acquisto possa essere realizzato da professionisti, imprenditori, faccendieri, che agiscono formalmente nella legalità, ma in realtà operano per il riciclaggio del denaro sporco per conto dei clan. Tutto cio è GRAVE, SCANDALOSO E VERGOGNOSO è nessuno ne parla sono tutti troppo impegnati a fare la guerra a 4 gatti che arrivano con i barconi, perché tanto basta far credere che la sicurezza si tutela facendo vedere i canini ai migranti continuando con la storiella dell'assioma migranti=insicurezza e intanto la mafia uccide ma lo fa in silenzio quindi va bene giusto Bartok...?
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