Originariamente Scritto da
Kojak
Bisogna distinguere la finzione scenica dalla realtà.
Premetto che in questo si stava meglio quando si stava peggio: con i gradi militari questo genere di confusione non sarebbe mai accaduta.
I Funzionari della Polizia di Stato si dividono in "Ruolo Commissari e Direttivi" e "Ruolo Dirigenti": il primo ha inglobato gli ex ufficiali subalterni e ufficiali inferiori (da sottotenente a tenente colonnello); il secondo ha inglobato gli ufficiali superiori e ufficiali generali (da colonnello a tenente generale ispettore).
Oggi un funzionario esce dal corso di formazione già con il grado di commissario capo (equivalente a maggiore): un abominio che sfrutta l'onda lunga delle riforme delle carriere superiori che di fatto hanno relegato la qualifica iniziale di vice commissario e commissario al solo periodo di frequenza del corso. Dopo sette anni nella qualifica, il commissario capo viene promosso a vice questore aggiunto (equivalente a tenente colonnello) per scrutinio aperto. E lì la sua carriera si ferma. Il passaggio alle qualifiche superiori avviene solo previo superamento di un concorso interno per titoli ed esami indetto sulla base del numero di Primi Dirigenti (equivalenti a colonnello) di cui la PS abbisogna volta per volta.
E qui le cose si complicano maledettamente. Il grado di Vice Questore Aggiunto (tenente colonnello) non ha niente a che spartire con la mansione di Vice Questore Vicario (cioè l'alto funzionario che fa le veci del questore in sua assenza): quest'ultima carica viene ricoperta da un funzionario con la qualifica minima di Primo Dirigente (cioè colonnello) e con un'anzianità nel grado già abbastanza elevata. A sua volta il ruolo di Questore (che non è un grado della Polizia, ma una mansione apicale) è riservato per nomina politica agli alti funzionari che rivestano il grado minimo di Dirigente Superiore (ex Maggiore Generale) o apicale di Dirigente Generale (ex Tenente Generale Ispettore).
Bene. Ora andiamo tutti a pigliarci un Alka Seltzer.....
Segnalibri