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Soldato
Operazioni dei Cinofili
Nessuno era mai finito dietro le sbarre in così breve tempo. Dalla libertà alla cella in meno di un minuto. Ieri mattina due donne sono state arrestate a Buoncammino dagli agenti del gruppo cinofili della Polizia penitenziaria: addosso avevano hascisc e cocaina da consegnare, con tutta probabilità, ai compagni reclusi nell'istituto di pena cagliaritano. Maria Pistoris, 50 anni, e Tamara Cardia, 25 anni, sono state particolarmente sfortunate: per il gruppo dei cinofili degli agenti penitenziari, istituito da meno di un mese, quello di ieri è stato il primo blitz nell'istituto di pena del capoluogo. I COLLOQUI Sabato è giorno di colloqui nel carcere sul colle. Oltre il portone blindato, centinaia di persone aspettano di poter scambiare quattro chiacchiere con i familiari reclusi. La trafila è quella di sempre, caotica. Al corpo di guardia i poliziotti dietro il vetro vagliano i documenti, i permessi del magistrato e in caso di dubbio chiedono il parere del direttore. Dopo la parte burocratica, chi ha pacchi di cibo o vestiario li consegna a due agenti che li controllano. Prima di superare la soglia che consente l'accesso al piazzale interno bisogna sottoporsi alla perquisizione personale. Metal detector per gli oggetti metallici e poi via nella sala colloqui. IL BLITZ Ma ieri a Buoncammino c'era la sorpresa: i cani antidroga del Corpo. Tra le sbarre, non è un segreto, girano stupefacenti, portati nei modi più disparati: nascosti sotto la lingua e nelle parti intime delle donne. Un bacio, un movimento veloce e la droga passa di mano. Ieri no, Badiane e Zevina, due splendidi esemplari di pastore belga erano appostati, con i loro conduttori Emanuele Pala e Piermattia Puggioni, oltre il cancello d'ingresso. La prima a far andare in fibrillazione gli animali è Maria Pistoris: Badiane le si è avventato in modo inequivocabile. Perquisita, dalle sue tasche sono saltati fuori quasi 5 grammi di hascisc. Manco a dirlo, la droga è stata sequestrata e lei è finita dietro le sbarre. Trascorre neanche un'ora e si ripete lo stesso film, cambia solo il nome della protagonista: Tamara Cardia addosso aveva due involucri contenenti polvere bianca, che l'esame del drop-test ha confermato essere cocaina. Il magistrato di turno, il sostituto procurato Giancarlo Moi, ha convalidato l'arresto per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
ANDREA ARTIZZU (L'Unione Sarda)
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