Originariamente Scritto da
Raiden
In primo luogo non capisco che senso ha equiparare gay e arabofoni, come se fossero delle malattie o delle condizioni particolari che influenzano le capacità del singolo.
In secondo, mi sembra che questa notizia si inserisca nella lunga lista di idee partorite dal ministro di turno per dare un'altra picconata al nostro disgraziatissimo comparto Difesa. Abbiamo un budget per le FFAA sempre insufficiente, i soldati non si addestrano, non c'è carburante per i mezzi... e invece di risolvere questi problemi cosa facciamo? Progettiamo di impiegare personale straniero, interpreti e quant'altro come se dovessimo muovere guerra a tutto il mondo arabo! Ma se ogni volta che si parla di missioni militari il parlamento va in subbuglio e tutti scendono in piazza a manifestare contro la guerra! I nostri militari sono andati in Iraq, in Afghanistan, in Somalia e in innumerevoli altri teatri, e credo che siano sempre riusciti a cooperare con le forze locali senza bisogno di andare a prendere interpreti e aiutanti da chissà dove.
Se il ministro Pinotti, vuole fare qualcosa di buono per le Forze Armate, potrebbe pensare a:
- mandare in pensione migliaia di generali vecchi e con la pancia, che prendono migliaia di euro di stipendio per stare alla scrivania a non fare un *****.
- cancellare quella regola idiota per cui chi vuole entrare in PS o CC deve prima fare un anno da VFP1, che complica la vita sia agli aspiranti soldati che poliziotti.
- tagliare in maniera ragionata il numero di militari, sbarazzandosi di unità ormai inutili e tenendo in servizio una componente operativa, ben addestrata ed equipaggiata.
- impostare l'arruolamento dei volontari su criteri seri e adatti alla selezione: fate fare ai volontari 2-3 giorni di caserma "pesante", invece che scremarli sulla base di chi ha il brevetto di equitazione, la patente nautica o la tessera CONI perchè va a giocare a bridge il giovedi sera.
QUESTE sono le rivoluzioni di cui la Difesa ha bisogno.
Mi sembra un modo assurdo di impostare la convivenza tra culture diverse. In merito al tuo esempio, ti ricordo che le Poste ITALIANE sono in ITALIA. E in Italia si parla ITALIANO. Invece che creare servizi ad hoc per stranieri con sportelli in lingua araba o cinese o quel che è, sarebbe meglio mandarli a fare corsi di italiano ben fatti e sforzarsi di diffondere la lingua e la "cultura di base" nazionale tra gli stranieri. Altrimenti, loro rimarranno sempre chiusi nelle loro comunità e l'integrazione rimarrà sempre parziale e lacunosa. Centinaia di migliaia di italiani ancora oggi vanno a vivere all'estero, e là non trovano certo l'interprete statale che parla italiano. Eppure riescono ad inserirsi nella società. Lo stesso devono fare gli stranieri in Italia. Se tu sei ospite a casa mia sei tu che devi adattarti ai miei costumi, non io ai tuoi. E anche se qualche imbecille lo penserà, questo non è razzismo nè nazionalismo, è semplice buonsenso.
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