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Risultati da 121 a 130 di 176

Discussione: Operazioni di P.G. del Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria

  1. #121
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    La maxi operazione contro la 'ndrangheta calabrese che ha portato nei giorni scorsi all'arresto di numerosi esponenti della malavita calabrese di Rosarno, legati al clan Pesce, è stata effettuata grazie anche all'importante ruolo svolto dagli uomini del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.
    E' quanto si apprende dalla lettura dell'orinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
    La complessa attività di indagine ha consentito di acquisire un quadro dimostrativo grazie al quale è stato possibile conoscere gli aspetti strutturali e quelli dinamici della cosca detta “ndrina Pesce” della 'ndrangheta.
    Al N.I.C. è stata affidata un’attività di indagine da effettuarsi principalmente attraverso le attività di acquisizione delle conversazioni intercorse in carcere, dapprima tra il detenuto Pesce Salvatore ed i suoi familiari e, successivamente, nei confronti di altri soggetti detenuti che apparivano essere legati da strette relazioni criminali con l’originario indagato. L’indagine si è anche giovata del sistematico controllo della corrispondenza, disposto dalla Procura di Palmi, dietro autorizzazione di quell’Ufficio G.I.P.
    Le prove si sono arricchite grazie alle dichiarazioni rese dalla convivente di Pesce Salvatore ed alle successive attività di riscontro effettuate dal Commissariato P.S. di Gioia Tauro.
    Tale attività captativa ha consentito di acquisire fondamentali elementi probatori idonei a dimostrare la vasta e capillare attività di estorsione posta in essere dalla cosca Pesce nel territorio di appartenenza. Nel corso dei colloqui in carcere, infatti, Pesce Francesco ha indicato meticolosamente al fratello vittime, quantità e modalità di riscossione delle somme di denaro (prevalentemente assegni bancari), oltre che collaboratori di cui avvalersi di volta in volta per l’espletamento delle attività estorsive.

    Fonte: http://www.polizia-penitenziaria.it
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  2. #122

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    OPERAZIONE DO UT DES

    Dalle prime luci dell’alba di oggi, in Massa Carrara e zone limitrofe, a seguito di complessa attività investigativa durata circa un anno e mezzo, è in corso una vasta Operazione di Polizia Giudiziaria denominata DO UT DES, svolta congiuntamente dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e della Questura di Massa Carrara, Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Massa.
    L'operazione è finalizzata ad eseguire ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Dirigenti e Funzionari pubblici e di persone titolari di aziende private, tutte coinvolte in presunte attività delittuose per reati contro la Pubblica Amministrazione. I dettagli saranno forniti nell’ambito della conferenza stampa odierna.

    fonte: www.polizia-penitenziaria.it
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


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  3. #123

    Predefinito buon lavoro al NIC

    Sono contento che l'Ispettore abbia offerto la sua disponibilità.
    Anch'io appartengo al ruolo "ispettori" e mi rendo disponibile a condividere informazioni riguardanti le attività di P.G..
    Per svolgere tale attività occorrono tre requisiti fondamentali: maturità caratteriale, culturale e professionale.
    Ciao e buon lavoro a tutti!

  4. #124

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    benvenuto fra noi!! C'è sempre bisogno di gente d'esperienza e volenterosa di collaborare all'ambizioso progetto di far conoscere alla gente comune il meraviglioso monso della polizia penitenziaria
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


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  5. #125

    Predefinito solo anni di sezione che mi ha maturato per operare con serietà e dovere

    ......non ho molta esperienza, ma studio con passione l'argomento, in modo da ridurre e prevenire il più possibile gli errori e le insidie che l'ambito operativo riserva a chi lavora con passione e sacrificio.

  6. #126
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    Gli uomini della diramazione lombarda del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano hanno tratto in arresto CAPANI Mario, CONTE Luciano e CAPRERA Paolo, accusati di aver favorito la latitanza dei fratelli Gioacchino e Pietro MATRANGA, che erano evasi nell’autunno del 2009 per poi rendersi irreperibili fino alla loro cattura, avvenuta sempre ad opera del Nucleo Investigativo Centrale e della Squadra Mobile di Milano.
    I tre sono accusati del reato di procurata inosservanza di esecuzione di pena. In particolare Capani e Conte avrebbero messo a disposizione di Matranga Gioacchino un’abitazione di Milano, da utilizzare come rifugio per sottrarsi alle ricerche e di avergli procurato un’utenza telefonica riservata dalla quale il ricercato intratteneva contatti con la moglie, il tutto per un compenso di 4.000 euro.
    Il Caprera, invece, in concorso con altre persone allo stato non identificate, avrebbe invece favorito la latitanza di Matranga Pietro, mettendogli a disposizione un’autovettura da lui acquistata e favorendo la latitanza del Matranga in territorio spagnolo fino al momento della sua cattura.
    Le indagini che hanno permesso di ricostruire, almeno in parte, la rete di fiancheggiatori che hanno favorito la latitanza dei fratelli Matranga, si sono rivelate particolarmente complesse andando avanti per circa 9 mesi.
    I fratelli Matranga erano considerati i referenti dell’organizzazione criminale in Lombardia, per quanto riguarda il florido mercato dello spaccio di stupefacenti, da sempre una delle principali fonti di reddito della criminalità organizzata.

    FONTE: http://www.polizia-penitenziaria.it
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  7. #127
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    Gli uomini del Reparto di Polizia Penitenziaria di Rimini hanno rintracciato e tratto in arresto il boss mafioso Filippo Riccobono, nato a Palermo il 18 luglio 1960, perchè colpito da Ordine di Carcerazione per espiazione pena, emesso dalla Corte d'Appello di Palermo per scontare una pena di 20 anni di reclusione per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione ed altro.
    Il Riccobono è stato catturato in un residence sul lungomare della cittadina emiliana.

    FONTE: http://www.polizia-penitenziaria.it
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  8. #128
    Mickey
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    Ardea (RM) – Arrestati due pregiudicati dal N.I.C.
    Operazione di P.G. del 27.12.10 portata a termine dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria. Arresto in flagranza di reato di un detenuto semilibero in licenza, concessa il 23/12/2010 con scadenza al 02.01.2011 (A.F., ristretto presso la C.C. di Roma – Rebibbia) e del pluripregiudicato T.A. per i reati di furto, ricettazione e altro.
    Nell’ambito di attività di P.G. delegate, il personale del N.I.C. notava, in Via del Sagittario in Ardea (RM), un uomo di corporatura robusta correre verso un’autovettura, ferma ma con il motore avviato e un uomo alla guida, risultato essere F.A. L’uomo aveva in una mano una borsa da donna e nell’altra un arnese metallico, una volta salito in macchina, l’autovettura partiva repentinamente. Dopo un breve inseguimento, l’autovettura è stata fermata e l’uomo, quello visto correre in strada, è stato identificato in T.A., pluripregiudicato per reati di furto, ricettazione e altro, che aveva una borsa da donna e un mazzo di banconote. La borsa e le banconote erano state rubate poco prima da un’auto in sosta che aveva il vetro dello sportello posteriore destro infranto.
    Il personale del Nucleo Investigativo Centrale ha proceduto all’arresto dei due, ponendoli a disposizione del Magistrato di Turno presso il Tribunale di Velletri, il quale poneva gli arrestati in camera di sicurezza in attesa del processo per direttissima. In data odierna, gli indagati sono comparsi avanti al Tribunale di Velletri che ha convalidato l’arresto e disposta la custodia cautelare in carcere per entrambi presso la Casa Circondariale di VELLETRI.

    Fonte: http://www.polizia-penitenziaria.it/notizie.asp?id=3304

    Napoli - Operazione del N.I.C.
    Il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, ha dato esecuzione ad alcune ordinanze di custodia cautelari in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA partenopea, nei confronti di alcune persone legate al clan dei casalesi e in particolare a quello di Francesco Bidognetti detto “Cicciotto ‘o mezzanotte” già in carcere.
    Gli arresti, tra cui il figlio del boss Gianluca e lo zio Michele, già in carcere ma che all’epoca dei fatti, il 2008, era in stato di libertà, riguardano anche alcuni Pubblici Ufficiali del Comune di Casal Principe che avrebbero attestato il falso stato di convivenza della “fidanzata” con Gianluca Bidognetti e un’altra donna in rapporti con l’altro figlio di Cicciotto, Agnello.
    Tali attestazioni avrebbero potuto permettere alle due donne di fungere da “portaordini” nei confronti della cosca e per conto dei Bidognetti aggirando così le restrizioni del regime di cui all’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario cui sono sottoporti i Bidognetti.
    Le intercettazioni telefoniche e ambientali compiute dal NIC e dalla DIA sono state fondamentali per la riuscita dell’operazione. Il boss, durante i colloqui, ricorreva a vari trucchi compresa la mimica facciale, per impartire gli ordini.
    Fonte: http://www.polizia-penitenziaria.it/notizie.asp?id=3245

    Catturata dal N.I.C. la latitante Rosa Russo
    E' durata poco la latitanza di Rosa Russo, 42 anni, di Melfi evasa il 19 giugno scorso durante il regime di semilibertà cui era sottoposta nell'istituto penitenziario femminile di Trani. Il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria ha posto fine alla latitanza della donna che scontava la pena dell'ergastolo per l’omicidio, commesso a Melfi il 12 novembre 1988 insieme alle sorelle Maria Altomare e Filomena, di Lucia Montagna, all’epoca quattordicenne, uccisa per ”vendetta trasversale” con 18 coltellate al collo e alle spalle.
    L’evasa è stata catturata dagli uomini del NIC e del Reparto di Polizia Penitenziaria di Trani nella mattinata del 9 dicembre presso il domicilio della sorella, già noto agli investigatori, mentre si accingeva a lasciare Napoli per trasferirsi a Catania.
    La Russo fruiva della misura della semilibertà e, durante il giorno, lavorava presso una cooperativa di Trani, attiva nel settore del reinserimento sociale dei detenuti.
    La sera del 19 giugno scorso, non ha fatto rientro in istituto all’orario previsto dal programma di trattamento, tanto che nella mattinata del 20, allo scadere delle 12 ore previste dalla vigente normativa, il Comando di Polizia Penitenziaria di Trani dava comunicazione alle autorità competenti dell’avvenuta evasione della Russo, avviando nel frattempo le prime ricerche.
    La Procura della Repubblica di Trani delegava alle indagini, il N.I.C. e la Polizia Penitenziaria del Reparto di Trani.
    Erano immediatamente sottoposte a intercettazione le utenze telefoniche dei congiunti e di alcuni conoscenti dell’evasa e, dai risultati delle attività captative è stato possibile restringere immediatamente il campo delle ricerche e orientarle verso la città di Napoli, ove si sono appurati vivesse una sorella dell’evasa.
    Nella città partenopea sono stati attivati numerosi servizi di osservazione e controllo tesi, al rintraccio e all’arresto della latitante e, attraverso un’attenta analisi dei dati raccolti nel corso delle investigazioni, che si sono rivelate particolarmente complesse, è stato possibile appurare con certezza che la latitante si nascondeva a Napoli.
    Rosa Russo è la dodicesima latitante catturata dal Nucleo Investigativo Centrale negli ultimi 15 mesi.
    Fonte: http://www.polizia-penitenziaria.it/notizie.asp?id=3266
    Ultima modifica di Mickey; 30-12-10 alle 00: 18

  9. #129
    Mickey
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    Arrestato in Spagna il latitante Salvatore Marino
    Le indagini che hanno condotto all’arresto del latitante Salvatore Marino sono partite a seguito d’informazioni confidenziali acquisite dalla Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Palermo - Pagliarelli e Referenti di P.G. del Nucleo Investigativo Centrale presso il PRAP di Palermo. Le informazioni sull’esatta posizione del latitante Marino, decisivi per l’esito finale delle indagini, sono state trasmesse all’Autorità Giudiziaria e alla Squadra Mobile di Trapani. L’autorità giudiziaria ha coinvolto nelle indagini il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.
    Un’unità di Polizia Penitenziaria, in servizio presso il PRAP di Palermo alle dipendenze funzionali del NIC, era inviata, in data 27.12.2010, unitamente a personale appartenente alla Squadra Mobile – S. C. O. della Questura di Trapani, del Servizio Centrale operativo della Polizia di Stato (intervenuto in seguito per la missione internazionale) e INTERPOL - in missione presso le Isole Canarie al fine di procedere alle attività operative finalizzate al rintraccio e alla cattura del latitante, già in stato di libertà, che in data 7 giugno 2010 si era reso irreperibile a seguito della sentenza di condanna all’ergastolo emessa nei suoi confronti dalla Corte di Assise di Appello di Brescia, per il “triplice omicidio Cottarelli”.
    In virtù di quanto disposto nella Commissione rogatoria internazionale, chiesta alla competente Autorità Giudiziaria del Regno di Spagna dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Brescia, la predetta P.G. giungeva in località Santa Cruz de Tenerife, prendendo immediati contatti con le Autorità iberiche e in particolare con il Cuerpo Nacional de Policìa – U. D. Y. C. O. (Brigata Provincial Policia Giudiziaria Santa Cruz de Tenerife).
    Alle ore 19.45 del 31.12.2010, in località Playa Paraiso sita nel municipio di Adeje (80 km a sud di Santa Cruz de Tenerife) la P.G. notava il MARINO Salvatore uscire da un complesso residenziale e dirigersi all’interno di un’attività commerciale, dove poco dopo era prontamente bloccato dalle unità di Polizia Iberiche, già presenti sul posto, tratto in arresto e accompagnato presso il Commissariato di Santa Cruz per le formalità di rito e per le successive incombenze riguardanti l’Estradizione dello stesso.
    http://www.polizia-penitenziaria.it/notizie.asp?id=3307

    Alfano ringrazia la polizia penitenziaria per l’arresto di Marino.
    4 gennaio 2011 - Alfano ringrazia la Polizia Penitenziaria per l’arresto di Salvatore Marino, condannato all’ergastolo per una strage commessa a Brescia.
    “Esprimo soddisfazione nell’apprendere che la professionalità del Corpo di Polizia Penitenziaria, sia emersa nell’arresto, in Spagna, di Salvatore Marino, condannato all’ergastolo e latitante dal giugno scorso”.
    Il latitante di 50 anni, nipote del boss mafioso di Paceco Girolamo Marino detto “Mommo ‘u nanu”, è stato arrestato nell’isola spagnola di Tenerife. Un arresto importante, reso possibile solo dalla memoria e dall’impegno della polizia penitenziaria. E quindi degno di elogi ed encomi.
    http://oltrelostretto.blogsicilia.it/alfano-ringrazia-la-polizia-penitenziaria-per-larresto-di-marino/24624/

    Mafia: Alfano elogia Polizia Penitenziaria per arresto Salvatore Marino
    Roma, 3 gen. – (Adnkronos) – “Esprimo soddisfazione nell’apprendere che la professionalità del Corpo di Polizia Penitenziaria, sia emersa nell’arresto, in Spagna, di Salvatore Marino, condannato all’ergastolo e latitante dal giugno scorso”. Lo afferma il ministro della Giustizia AngelinoAlfano, in riferimento all’arresto in Spagna del mafioso latitante, Salvatore Marino. Il guardasigilli elogia la “straordinaria capacità d’intervento” dimostrata dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, “che ha condotto, insieme allo S. C. O. e alla squadra mobile di Trapani questa delicata operazione che ha visto la collaborazione dell’INTERPOL e della polizia iberica”. “Auspico che il risultato della missione sia di esempio per tutti gli appartenenti al Corpo, consapevole che il lavoro quotidiano e il sacrificio degli uomini della Polizia Penitenziaria costituiscono parte delle solide basi su cui si regge l’onesta società di questo Paese”.
    http://www.ultimenotizie.tv/notizie-di-cronaca/mafia-alfano-elogia-polizia-penitenziaria-per-arresto-salvatore-marino.html
    Ultima modifica di Mickey; 04-01-11 alle 20: 54

  10. #130

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    Salve volevo sapere un cosa, amo la penitenziaria per quello che fa...e per il modo che ha nel gestire le situazioni...mi auguro un giorno di riuscire a diventare un commissario di questo stimato corpo...è un mio grande sogno maturato cn il tempo, più passano i giorni è più la fiama dentro di me si accende. Spero di poter lavorare e indossare la divisa di questo corpo, sembra strano per molti quando lo dico, ma sn quelle persone forse che nn capiscono, cosa significa magari sognare e credere anche nella classe B (come viene considerata la P.P. anche se per me è tt altro che B è da champion ;-)...)...il punto era: nutro da un pò di tempo grande interesse per il N.I.C., amo i momenti adrenalinici, amo investigare su casi delicati, mi piacerebbe sapere come si entra a far parte di quest'ultimo?? vi è un corso interno? una selezione?qualcuno sa stendermi la strada?? grazie di cuore e ricordate sempre pro veritate

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