Secondo voi, dopo questa abbiamo sbracato del tutto come società, o no?
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/...era-1.11010996
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"Sole che sorgi libero e giocondo sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma."
certa propaganda quest'oggi ha sminuito la vicenda parlando di "parità di genere" e "campagna contro la violenza sulle donne", che devo ancora capire cosa c'entri. Andando invece nel merito delle attività nelle quali si vorrebbe coinvolgere i bambini, leggo:
A far saltare sulla sedia alcuni genitori sono i giochi proposti nel progetto e alcune frasi riportate nelle schede di gioco contenute nel kit distribuito negli istituti che hanno aderito all’iniziativa e che forniscono alle insegnanti indicazioni su come svolgere i giochi stessi. Uno di questi prevede che la maestra, dopo aver fatto fare ai piccoli alunni un po’ di attività fisica, faccia notare che le sensazioni e le percezioni provate dai piccini sono uguali. «Per rinforzare questa sensazione - si legge nel manuale a disposizione delle insegnanti - i bambini/e possono esplorare i corpi dei loro compagni, ascoltare il battito del cuore a vicenda o il respiro». «Ovviamente - si legge ancora - i bambini possono riconoscere che ci sono differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell’area genitale». Le ideatrici del progetto rilevano quanto sia «importante confermare loro che maschi e femmine sono diversi in questo aspetto e nominare senza timore i genitali maschili e femminili» spiegando che tali differenze non condizionano il modo di sentire, provare emozioni, comportarsi con altri. Tra i giochi proposti c’è pure quello del “Se fossi” durante il quale i bambini utilizzando dei costumi si travestono. «I bambini e le bambine - scrivono le schede informative - potranno indossare dei vestiti diversi dal loro genere di appartenenza e giocare così abbigliati».
Alla luce di queste righe, credo il titolo sia calzante.
Che orrore.
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Anche secondo me.
Io non ci trovo niente di orrendo o scandaloso. I bambini, sopratutto all'asilo, non conoscono la malizia e non vedono questi giochi come li potremmo vedere noi adulti...che troviamo il sesso ovunque.
A quell'età i bambini capiscono ciò che si può fare e cosa non è possibile mostrare in pubblico e questo lo imparano soprattutto dall'osservazione degli atteggiamenti delle persone adulte che vivono vicino a loro.Questa è un'età nella quale esiste già il concetto di sessualità, ma non quello di malizia.
Quindi per loro questo è SOLO un gioco è da questo possono imparare molto.
Le cosiddette sentinelle in piedi vadano nelle scuole cattoliche e la smettano di interferire nelle scuole pubbliche.
Educazione sessuale? Qua in Italia? Ma che si credono di essere, Scandinavi?
Di sto passo, con opportune modifiche legate all' età, c'è il rischio che facciano educazione sessuale anche alle scuole medie e superiori come in tutti i Paesi decentemente attenti ai giovani... che tragedia.
Il Sonno Della Ragione Genera Mostri.
Un giorno mi si verrà a spiegare, tra i tanti modelli superiori al nostro esistenti al mondo, cosa l'Italia ha da trarre dalla scandinavia statalista e geopoliticamente periferica, ma nel frattempo sorvolo.
"Educazione sessuale", locuzione magica per forzare l'accettazione di qualunque cosa, pena l'etichetta di "bigotto", è un termine generico, non descrive cosa si voglia insegnare nello specifico in quest'asilo, in materia sessuale. Chi ha avuto la pazienza di leggersi i dettagli, avrà notato come il pensiero di fondo delle attività sia sempre lo stesso: insegnare che il genere sessuale è un artificio della società, e che è in realtà interscambiabile semplicemente scambiandosi d'abito. Teoria già smentita dalla tragica sorte di David Reimer, delle cui vicende consiglierei a tutti lo studio. Quello che sembrerebbe un innocuo giochino da villaggio turistico, che abbiamo probabilmente fatto tutti a 15 o 20 anni, è molto più pericoloso per un bambino di 3 anni, per il quale certi concetti sono molto meno chiari.
La mia impressione generale è che, forse incapaci di insegnare ai bambini che la parità tra esseri umani esiste a prescindere dalle innumerevoli e splendide differenze tra i sessi, si stia ripiegando sull'insegnare che tali differenze non esistano affatto.
Il pensiero cattolico sulla sessualità, qualunque cosa ciò possa significare (molto poco in verità, tranne "Non lo fo per piacer mio ma per dare figli a dio"), non c'entra una ceppa: qua stiamo parlando di psicologia dell'età evolutiva, e la differenza di genere è frutto sia di ontogenesi sia di filogenesi. Ma soprattutto un percorso di crescita individuale in cui si esplica la libertà della persona (che, giova ricordarlo, prima derlla maggiore età gode già di tutti i diritti, escluso quello elettorale). Un intervento del genere è, bio-etologicamente parlando, una boiata pazzesca oltre che un autentico orrore. E' anche segno d'una mentalità gretta, ignorante e tirannica, particolarmente odiosa perché prende di mira i bambini.
Maxima debetur puero reverentia, si deve al fanciullo il massimo rispetto diceva Quintiliano. In primo luogo lasciandogli la libertà di decidere, nel tempo e col tempo, il suo orientamento di genere, senza subire violenza psicologica in tenera età proprio nell'ambito di una struttura scolastica.
Orrore e raccapriccio.
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