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Discussione: PENA DI MORTE - Discussione ufficiale

  1. #11

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    Quoto VxVendetta, un'analisi molto giusta.
    Il rischio di degenerazione è insito in qualsiasi norma penale soggetta a interpretazione: per lo stesso reato il giudice X adotta una pena lieve, il giudice Y una più dura.
    In linea generale credo più alla prevenzione che al pugno di ferro postumo...
    Ci credevo anche io. Ma qui di reale prevenzione non ne è mai stata fatta. E oggi - piaccia o no - ci troviamo a dover chiudere la porta della stalla dopo che tutti i buoi sono scappati.
    Possiamo discutere sull'introduzione di leggi speciali (che molti della frangia buonista definirebbero liberticide): io non ho nessun problema a rinunciare ad alcune delle mie libertà se questo potesse realmente portare alla sconfitta di queste forme di terrorismo. Ma ormai è tardi e non c'è più tempo per la prevenzione.
    Creazione di martiri? Ho idea che li creeresti anche solo con la detenzione.
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  2. #12
    VxVendetta
    Guest

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    La vera distruzione di queste persone sarebbe pensare e mettere in atto per loro, durante la detenzione, una vera e propria rieducazione...e qui mi darete dello stalinista di sicuro, però sarebbe il vero successo: da un lato li si metterebbe a confronto con gli orrori che hanno causato, dall'altro li si smitizzerebbe agli occhi dei loro ammiratori, sia da noi che da loro. Voi direte eh ma con che metodi...ecchemmefrega rispondo io...questi fanno stragi, pretendono di trasformarci in beduini sgozzatori e di incerare le nostre donne, e io devo preoccuparmi del metodo usato per sradicargli dalla testa certe idee allucinanti?

    E' un po' quello che fecero gli americani quando, preso Geronimo, lo mandarono in Florida: in meno di 15 anni colui che era stato il più feroce ribelle, uccisore, scotennatore era diventato un WASP praticante in giacca, cravatta e bombetta. E non faceva finta.

    Ma qui di reale prevenzione non ne è mai stata fatta
    beh dai in Italia col terrorismo ci sappiamo fare, mi sembra sia cosa riconosciuta e per ora, anche considerato che siamo noi la frontiera d'Europa, direi che teniamo bene: io sono fierissimo della gestione di Jesi e di Firenze, per esempio.

  3. #13

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    Credo che con QUESTA forma di terrorismo nessuno ci sappia fare! Chiuso OT.
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  4. #14
    Caporale
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    116

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    Io sono contrario,non serve a niente,più utili sarebbero i lavori forzati.

  5. #15
    Sergente
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    A un terrorista, di base, credo freghi ben poco della pena capitale, anzi. Tenendo anche conto che è molto difficile catturare un terrorista, quando si parla del tipo di terrorismo che è avvenuto a Parigi; vogliono morire come martiri, catturarli vivi non è poi molto semplice. Tenuto conto di questi due punti vi pongo la questione: "a cosa servirebbe la pena capitale?" Io provo a rispondermi da solo, e la mia risposta è "A appagare il sentimento di vendetta dei cittadini di un determinato paese, colpito da tale atto". La funzione deterrente in queste circostanze è assolutamente nulla, sono fondamentalisti che uccidono a sangue freddo, non sono cittadini comuni, non temono la morte nel e dopo il compimento dei loro atti.
    Per quanto mi riguarda una risposta del genere da parte di uno Stato non la accetto, lo Stato è superiore al sentimento dei cittadini, lo stato è integerrimo e morigerato, e tale deve rimanere. Secondo la mia opinione la pena di morte è barbaria, barbaria non necessaria. Lo Stato è superiore ai sentimenti dei suoi appartenenti, nel contesto della giurisdizione, altrimenti perché non linciare o lapidare? Bene, non accetto che lo stato si abbassi al loro livello per rispondere al terrorismo, non è il modo giusto per farlo.
    Arginare l'incapacità del sistema giudiziario di un paese uccidendone i condannati è ammissione dell'incapacità stessa, e della sua debolezza.
    Il nostro è uno Stato che non è fondato su questo tipo di principi e vorrei ch'essi rimanessero tali, il diritto alla vita è insandacabile per quanto mi riguarda. Se una persona è stata catturata VIVA tale deve rimanere, se muore durante il tentativo di cattura allora così è. Ma non uccidere attraverso un'esecuzione, un'esecuzione in piena regola non è meno efferata di una di quelle esecuzioni che vediamo ormai giornalieralmente nei video solo perché senza propaganda. Rimaniamo civili anche quando il crimine arriva all'esatto contrario, rispondere con i loro stessi mezzi non fa altro che avvicinarci a quello che loro stessi sono.
    Questa è la mia opinione morale sull'argomento, senza però dimenticare l'incipit, e cioè che secondo la mia modesta opinione l'uccisione di queste persone sarebbe un'uccisione fine a sé stessa.

  6. #16

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    Grazie, @BAER, per la tua lucida analisi.
    "a cosa servirebbe la pena capitale?" Io provo a rispondermi da solo, e la mia risposta è "A appagare il sentimento di vendetta dei cittadini di un determinato paese, colpito da tale atto".
    Questa è una risposta molto sensata che non cade lontana dalla verità.
    Con ciò che abbiamo visto in questi giorni è davvero molto difficile mantenere una visione sobria e "decontestualizzata" sulla faccenda.
    Devo dire che ogni volta che l'argomento sulla pena capitale torna alla ribalta, ciò avviene dopo che uno Stato viene colto impreparato, col fianco scoperto, quasi "colpito-e-affondato", per usare un termine di Battaglia navale...
    D'altro canto mi rendo conto di come gli Stati europei siano assolutamente ed endemicamente incapaci di fornire una risposta davvero forte al problema-terrorismo, soprattutto a QUESTO tipo di terrorismo. Anche in Francia - e Orange potrà essere più preciso su questo - non sono andati al di là dell'appello all'unità nazionale. Salvo che in Belgio le squadre speciali nella serata di ieri hanno raso al suolo un gruppo di integralisti che si apprestavano a fare un'altra strage definita "di grandi proporzioni".
    Qualcuno ha suggerito la prigionia stile Guantanamo. Non è nella nostra indole, troppo buonista e garantista di diritti verso TUTTI. Anche verso chi non meriterebbe alcun diritto civile.
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  7. #17

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    Buonasera,scusate l'assenza!
    Ho visto le risposte pubblicate e comunque sono degne di essere rispettate,nonchè sono davvero brillanti!
    Mi limito a rispondere a:
    Kojak: Il sistema penale da me delineato non è tanto utopia!Basterebbe che le leggi le lasciassero fare a gente che del diritto penale è specializzato!Oggi le leggi sono fatte da gente veramente ignorante,che non sà neanche dei principi posti a fondamento delle varie discipline,non solo di d.penale.
    Ovviamente il sistema perfetto non esiste,ma quello da me indicato potrebbe essere attuato,seppur con delle falle.Infatti responsabili sono anche le Procure che non sempre,seppur sussistono i presupposti,esercitano l'azione penale.ma questo può essere giustificato anche dalla carenza del personale,che andrebbe risolta....
    Vx Vendetta: Mi è piaciuto il tuo intervento sia sulla degenerazione delle norme penali che sul cyberspazio...tuttavia non sarebbe possibile applicare un guerra nel cyberspazio,monitorando e censurando certi soggetti...Perchè l' Architettura della nostra rete,così impostata(cioè impostata sulla libertà di espressione,talmente tutelata che non si tutelano gli utenti di minori età che posso incontrare materiale illecito,nonchè non si tutelano i diritti d'autore!E il diritto posto a risolvere tali situazioni ha fatto piu danni o comunque non ha potuto prevedere misure più stringenti)non lo permetterebbe,bisognerebbe cambiarla...Ma qui si pone la questione poi(posta anche da kojak)saremo disposti a rinunciare ai nostri diritti?

    Rimango dell'idea che l'idea che la pena di Morte non possa essere applicata,perchè la vita è il bene piu prezioso e nessuno ha il diritto di toglierla neanche all'uomo più malvagio!Anche perchè poi Chi effettivamente si candiderebbe per togliere la vita a qualcuno?Auspico per tanto per i terroristi l'isolamento e il lavoro forzato,servendo quello stato,quelle persone che avevano intenzione di eliminare!

    N.B :rispetto tutte le opinioni espresse,che sono validissime a mio avviso!Ho solo voluto rispondere!

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Kojak Visualizza Messaggio
    .....................
    Qualcuno ha suggerito la prigionia stile Guantanamo. Non è nella nostra indole, troppo buonista e garantista di diritti verso TUTTI. Anche verso chi non meriterebbe alcun diritto civile.
    Il problema è proprio questo, cioè l'avere leggi ed il contrario delle leggi stesse.

    Il primo stato ad abolire la pena di morte fu il Gran Ducato di Toscana.
    Abolire la pena capitale non volle dire concedere ogni sorta di beneficio ai condannati, ma metterli in quella condizione di "sofferenza" che gli faccia provare, riflettere e capierel a sofferenza che causavano agli altri.

    Avevamo delle leggi severe sulla detenzione, che col passare del tempo, e a causa dei buonisti, sono state viste e riviste, tanto da renderle leggi talmente blande che quasi conviene "ammazzare", tanto poi lo stato ci mantiene e con tanto di diritti inviolabili.

    Se andassimo a rispolverare le leggi fatte dai "vecchi", che avevano una saggezza derivata dall'esperienza pratica, e non da tante teorie, per non dire masturbazioni, mentali, probabilmente una angusta cella con una piccola finestra in alto, pane ed acqua condito solo con tanto lavoro forzato, forse sarebbe ancora l'alternativa giusta alla pena capitale............... A tale legge, aggiungerei un alticolo, che applica la pena capitale a chi si permette di contestare quel tipo di trattamento . In fondo sono loro, che con il loro buonismo, "permettono" agli altri di uccidere, e questultimi possono avere anche una ragione, condivisa o meno, per farlo; è solo questione di punti di vista.

    Si torna sempre lì, con il discorso: certezza della pena - di una pena concreta che sia d'esempio a chi si appresta ad uccidere, o meglio, a compire qualsiasi reato, fino ad arrivare comportamento incivile, come buttare la carta per terra.

    Nel caso della Francia, l'applicare la pena di morte ai terroristi, non sortirebbe alcun effetto, tanto quelli sono comunque votati alla morte. Per loro essere uccisi subito o dopo un processo, non fa alcuna differenza, tanto sono sempre martiri per la loro causa.

  9. #19

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    Avevamo delle leggi severe sulla detenzione, che col passare del tempo, e a causa dei buonisti, sono state viste e riviste, tanto da renderle leggi talmente blande che quasi conviene "ammazzare", tanto poi lo stato ci mantiene e con tanto di diritti inviolabili.
    Credo che siamo arrivati a toccare il nocciolo della questione. O, se non altro, ad arrivarci molto vicino.
    Domandiamoci QUANDO uno Stato è ricorso all'uso della pena capitale. Quasi sempre in due grossi contesti storici: come risposta alle emergenze sociali ritenute insormontabili; per garantire il potere al dittatore di turno. Non per niente, nell'area Europea e Asiatica sono ormai pochissimi gli Stati in cui questa pena è ancora in vigore.
    L'evoluzione dello Stato di Diritto ha quindi portato progressivamente all'eliminazione della sanzione estrema, soppiantata da pene alternative tra le quali l'ergastolo (che da noi ha funzionato abbastanza bene anche come deterrente).
    L'inizio della fine cominciò con quanto bene evidenziato da basilischio: la progressiva demolizione dell'impianto penale e di esecuzione penale che lo facesse transitare in un'ottica più "politica" e meno giudiziaria. Quando la riforma del cpp introdusse la nuova figura del patteggiamento, i giuristi di allora esclusero dall'ammissibilità a questo nuovo rito "tutti i reati sanzionabili con la pena dell'ergastolo o con la reclusione non inferiore nel minimo ad anni 24". E la cosa aveva la sua logica: se da un lato si mirava allo snellimento dei processi per i reati c.d. "minori", dall'altro si ribadiva la necessaria intransigenza per tutti i reati particolarmente gravi che per loro natura non potevano essere ammessi allo sconto di pena. Poi, ci si mise di mezzo la politica con i consueti movimenti trasversali di opinione spesso ancora ammorbati dal fumo degli spinelli fumati nel Sessantotto. E tanto fecero che si arrivò all'ammissione al rito anche per i reati inizialmente esclusi: di fatto, oggi in Italia l'ergastolo è una pena che è rimasta sulla carta. Questa "corsa al ribasso", questo masochistico istinto all'autocastrazione è arrivato ai giorni attuali in cui chi delinque lo fa nella quasi certezza di poterla fare franca, in un modo o in un altro. Ecco quindi che da un lato il sistema si sta nutrendo di se stesso; dall'altro si ritorna a parlare di pena di morte.
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  10. #20
    Maggiore
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    contrario alla pena di morte.

    favorevole all'ergastolo senza possibilità di liberazione anticipata per determinati tipi di reati (es. un uomo che sequestra, stupra e poi uccide una bambina).
    quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare,vi è un prezzo da pagare,ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare

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