Originariamente Scritto da
Baer
Su che basi la funzione rieducativa del carcere "non esiste"? Non è un dato di fatto. Sicuramente non funziona sempre, ma esiste, dipende anche dal carcere.
Come ha detto Iker, se uno è condannato a 5 anni per reati di mafia, di sicuro non avrebbe comunque la pena di morte. E se è condannato per reati di mafia che, per assurdo, dovrebbero prevedere la pena di morte, allora a quel punto nel nostro codice odierno avrebbe in ogni caso l'ergastolo ostativo in regime di 41 bis (ergastolo ostativo significa scontare in carcere il resto dei propri giorni). Quindi, se per i reati più gravi è già previsto l'ergastolo ostativo, a cosa mi serve introdurre la pena di morte? E se gli altri reati tanto non la prevederebbero lo stesso, a cosa mi serve introdurla?
Se vi interessa gli U.S. hanno una popolazione carceraria di circa 700 detenuti ogni 100k abitanti. In Italia ne abbiamo qualcosa come 94 ogni 100k (e siamo uno dei paesi con più alto tasso di utilizzo della pena detentiva in tutta Europa). Se si vanno a vedere paesi come Germania, Danimarca, Olanda, Inghilterra e Norvegia (per dirne alcuni) la popolazione carceraria si aggira tra i 57 e 80 detenuti ogni 100k abitanti. In molti casi la pena detentiva potrebbe essere sostituita da sanzione pecuniaria, ad esempio.
Detto ciò non capisco proprio che problemi possa risolvere la pena di morte? Problemi seri intendo, come il sovraffollamento delle carceri, piuttosto che la loro efficienza in modo che possano garantire, appunto, la rieducazione del detenuto.
Segnalibri