I "vigili volontari ausiliari", categoria costituita dai militari di leva incorporati nel CNVVF detti "ausiliari" si occupavano di compiti di logistica e supporto di vario tipo ma erano preclusi loro alcuni ruoli, come ad esempio l'accesso alla qualifica di centralinista di soccorso ma solo urbano o di autista in servizio di soccorso. Ad oggi la categoria è di fatto esaurita, poiché le chiamate al servizio militare di leva in Italia sono state sospese e limitate a particolari circostanze.
Con la legge numero 913 del 13 ottobre 1950, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco viene autorizzato a reclutare annualmente volontari ausiliari a domanda, attingendo dai giovani che devono rispondere alla chiamata alle armi per obbligo di leva; incomincerà in questo modo la carriera di molti Vigili del Fuoco permanenti i quali, dopo aver prestato servizio come ausiliari di leva, entreranno nel Corpo Nazionale a seguito di concorsi, talvolta riservati. L'addestramento degli A.V.V.A. avviene alle Scuole Centrali Antincendi di Roma Capannelle: i giovani allievi vengono preparati per quattro mesi, per poi essere inviati ai Comandi e terminare il periodo di leva obbligatorio di diciotto mesi. Alle scuole i ragazzi impareranno l'uso delle varie attrezzature e le tecniche delle manovre antincendi, nonché l'uso delle armi e degli esplosivi; dal 1951 al 2005 si susseguiranno 192 corsi, che ospiteranno alla fine più di 170 mila giovani che incrementeranno gli organici dei comandi provinciali con mansioni dapprima operative (gli ausiliari uscivano insieme alle squadre di permanenti ed erano integrati in tali squadre facendo parte dell'organico effettivo del C.N.VV.F.) e negli ultimi anni solo logistiche o di supporto alle squadre d'intervento, per fare i telefonisti ai distaccamenti o gli autisti di vetture per compiti d'istituto. Sotto la guida dell'allora comandante della scuola A.V.V.A., Ing. Serafino Ferri, incomincia il 10 gennaio del 1951 il primo corso Allievi Vigili Volontari Ausiliari di quattro mesi con 192 militari divisi in 12 squadre; successivamente le unità verranno aumentate e divise non più per squadre ma per 5 compagnie per poi arrivare negli ultimi anni fino a 10 compagnie con oltre 100 uomini ciascuna. Addestramenti all'uso della scale in dotazione al Corpo come quella italiana, la mista e quella a ganci, erano giornalieri e giornalieri erano anche gli esercizi ginnici e psico-motori come la risalita della fune e l'asse d'equilibrio, per sviluppare e mantenere l'efficienza fisica che sarebbe servita, una volta giunti ai Comandi, per poter lavorare insieme ai permanenti. A curare la parte ginnica fu il professor Enrico Massocco che lavorerà 30 anni presso le Scuole per formare questi ragazzi. Inoltre gli allievi venivano istruiti sulle manovre antincendi con l'autopompa utilizzando i castelli di manovra presenti nella struttura e gli automezzi in dotazione e ad uso esclusivo delle Scuole, autoscale comprese, nonché prove di salvataggi, uso di attrezzature come autorespiratori, maschere a filtro, paranchi, argani, martinetti. Vi era poi anche una parte teorica, con lezioni di Elementi di Protezione Civile, Regolamenti di disciplina militare, Antincendio, Pronto Soccorso e Puntellamenti. Alla fine del corso, naturalmente, erano previsti esami finali pratici e orali della durata di una settimana, di fronte ad una commissione di ufficiali ingegneri e geometri delle scuole, che vertevano su materie come educazione fisica, tecnologia applicata alla Protezione Civile, Mezzi in dotazione e manovre, Cultura professionale e tecnica, pronto soccorso, cultura militare: insomma davvero un programma intenso e completo. Ovviamente con il passare degli anni l'addestramento degli allievi si è ammorbidito, complice il fatto che si è ridotto il periodo di permanenza alle scuole ed è aumentato il numero delle unità A.V.V.A., si sono dovute quindi tralasciare alcune discipline per dedicarsi soprattutto alla scala italiana, a ganci e ai saggi ginnico/professionali; anche gli esami di fine corso furono aboliti.
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