Apro questo topic dopo che ieri sera l'argomento è stato toccato in un dopocena a casa di amici, con esiti prevedibilmente incandescenti..... La frase virgolettata del titolo è stata per anni l'ultimo biglietto da visita della nuova Polizia di Stato che, seguendo il solco tracciato negli anni Sessanta dall'allora Prefetto Vicari con il motto "La Polizia al servizio del Cittadino", ha continuato a muoversi in un'ottica di avvicinamento alla Cittadinanza.
Fondamentalmente, due sono state le correnti di pensiero tra loro decisamente antitetiche:
1) approvazione: sì, la Polizia deve essere amica del Cittadino. Basta con inutili contrapposizioni, basta col timore reverenziale verso l'Uniforme. Piuttosto, un rapporto da pari a pari in cui il Poliziotto consigli, informi, istruisca, indirizzi, ascolti, risolva e solo infine.....ma proprio infine....punisca;
2) opposizione: il Poliziotto è al servizio del Cittadino, cosa ben diversa dall'essergli amico. Amicizia implica affetto, coinvolgimenti personali e tutta una serie di atteggiamenti che minano la necessaria obiettività di un tutore delle Leggi. Essere al servizio indica invece disponibilità professionale, ma anche una necessaria dose di distacco che deve comunque intercorrere tra un Pubblico Ufficiale e un privato.
Queste, le basi del topic che spero di approfondire con voi. Cosa ne pensate?
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