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Discussione: Indirizzi Url simili a quelli di siti famosi

  1. #1

    Predefinito Indirizzi Url simili a quelli di siti famosi

    Buongiorno a tutti,
    torno dopo un periodo di assenza poiché mi trovo all'estero e solo ora ho finalmente accesso ad internet.
    Poiché per motivi di lavoro resterò per molti mesi qui ho cercato su internet il sito delle poste italiane per vedere se vi era un servizio che mi permettesse di ricevere la posta nel mio attuale domicilio. Ho dunque cercato su Google la parole "poste.it" , nei primi risultati mi ha fornito l'indirizzo corretto " www.poste.it " tuttavia scorrendo i risultati ho visto che vi era l'indirizzo " www-poste.it " , buttando quindi l'occhio sulla tastiera del mio portatile ho visto che il pulsante "." è accando a quello "-" . Ricordando uno dei consigli sulla sicurezza per evitare i siti di phishing ( spero si scriva così) rammento che si suggeriva di scrivere l'indirizzo direttamente sulla barra del browser , ne deduco quindi che più di un utente scrivendo il sito www.poste.it abbia potuto inavvertitamente scrivere www-poste.it .
    Dopo questa premessa vengo al nocciolo ponendo le mie domande:

    1) E' lecito registrare un dominio che sia così simile ad un'altro ?
    2) Secondo voi si dovrebbe segnalare la cosa? Se si, come si fa e a chi?

  2. #2
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    Purtroppo la cosa è legale.
    Qualsiasi avvocato,anche con poca esperienza,potrà dimostrare davanti a un Giudice che il sito è differente,e quindi perfettamente legale.

    Ricordo comunque,che nel caso si accedesse accidentalmente a un sito,è sufficiente evitare di cliccare e uscire immediatamente.
    ESSE QUAM VIDERI (Essere,piuttosto che sembrare - Cic.)



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  3. #3

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    La cosa è assolutamente legale, anche se in alcuni Stati è già stato sollevato il problema da alcune "majors" che hanno avanzato l'ipotesi di concorrenza sleale.
    Per quanto concerne il caso concreto (poste.it, ma anche altri siti che hanno a che fare direttamente o indirettamente con la movimentazione di denaro), l'attenzione dell'utente deve essere se possibile ancora maggiore a causa dei tentativi di truffa messi in piedi da associazioni criminali straniere.
    Ricordo l'ultima in ordine di tempo (e che ha dato parecchio da fare ai colleghi della Postale...): fino a circa l'anno scorso molti computer sono stati bloccati da un trojan che si palesava mediante una schermata davvero ben strutturata e con le intestazioni esatte del Ministero e del Dipartimento della PS. In esso si diceva che l'utente aveva scaricato materiale pornografico e che per evitare denunce e riottenere lo sblocco del computer avrebbe dovuto pagare 100 euro cliccando su un link riportato in calce. Il trojan era così ben fatto (e privo di qualsiasi errore grammaticale, cosa che ci si sarebbe aspettati da un hacker straniero) che metteva addirittura in funzione la cam all'insaputa del proprietario scattandogli una foto che gli veniva poi mostrata!
    Le indagini smascherarono un'associazione criminale internazionale composta da cittadini dell'Est (rumeni soprattutto) e ramificata in tutta Europa: furono individuate e smantellate alcune "cellule" in Spagna, Francia, Romania, Polonia e Germania. Il trucco era semplice: il pagamento veniva fatto su conti corrente fantasma intestati a persone delle quali erano stati carpiti i documenti di identità e che restavano aperti solo pochi giorni (nel caso della Spagna addirittura poche ore...). Una volta fatto il "raccolto", il conto veniva chiuso e i soldi divisi tra i sodali. Si calcola che con questo trucchetto (realizzato al costo di pochi euro...) siano stati raccolti circa 450mila euro.....
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