Nella discussione su "problemi di economia nazionale - internazionale" dissi, saranno 2 anni fa, che le recenti modifiche alla Costituzione avrebbero comportanto gravissime ingiustizie, riferendomi ai nuovi articoli che recepiscono l'ordinamento europeo come fonte normativa sovraordinata alla Costituzione stessa e a quelli che sanciscono l'obbligo inderogabile del pareggio di bilancio.
Ecco, ci siamo.
La cosa è passa in sordina, senza tanto clamore. Anzi!: addirittura potrebbe sembrare qualcosa di positivo. Mi riferisco alla sentenza della Consulta dell'altro giorno che dichiara ILLEGITTIMO il blocco stipendiale degli statali.
http://www.tgcom24.mediaset.it/econo...-201502a.shtml
Apparentemente, è una bella notizia. Se non fosse però, che la sentenza non ha valore retroattivo, il che ha un significato che va ben oltre il fatto che chi ha subito un illegittimo mancato guadagno (cioè un furto), non si vede risarcito di ciò che gli è stato indebitamente sottratto. No: le implicazioni sono ben peggiori.
Nell'articolo si legge:
I giudici della Consulta hanno accolto la tesi dell'Avvocatura dello Stato secondo cui l'articolo 81 della Costituzione che prevede l'obiettivo del pareggio di bilancio
in caso contrario, il rimborso sarebbe stato pari a 35 miliardi.
BEH... direi che su questa sentenza, c'è da riflettere, perché è veramente un segno - inquietante - dei tempi!
Io trovo che sia di una gravità inaudita. sarò sincero: avrei preferito DI GRAN LUNGA, che la Consulta avesse dichiarato che il blocco stipendiale degli statali era ed è cosa giusta, buona, doverosa e perfettamente legittima. Sia chiaro che questo non è ciò che penso sulla questione del blocco: ritengo che il blocco sia illegittimo, esattamente come afferma la Consulta!
E allora, dov'è il mio disappunto? semplice: nel fatto che viene stabilita l'illegittimità di un fatto, ma non viene posto in essere un modo per ottenere la giusta riparazione, il giusto risarcimento. insomma: al torto subito, non segue giustizia. a dir la verità, che ad un torto subito non segua giustizia, non sarebbe neanche tanto una novità. la novità è che il torto subito viene giuridicamente riconosciuto come tale, ma a tale riconoscimento giuridico non segue l'atto di Giustizia che dovrebbe permettere all'offeso la riparazione.
In altre parole, si possono fare i seguenti 2 esempi per capire il concetto:
1) Luigi e Gianni sono 2 bambini e giocano nel cortile. Luigi tira un calcio negli stinchi a Gianni. Il calcio è forte, tirato proprio per fare male, in cattiva fede, quando Gianni non se l'aspettava: Luigi ha indubbiamente torto. Interviene la Maestra. La Maestra si avvicina a Gianni e gli dice: "Gianni: tu hai subito un torto illegittimo". Detto questo, se ne va.
Gianni, fa solo a tempo a dire: "ah... grazie dell'info... non ci arrivavo da solo". E poi si becca un altro calcio da Luigi.
2) La famiglia Rossi viene derubata di notte da dei ladri: prendono un sacco di soldi. La famiglia Rossi, senza questi soldi, si trova in serie difficoltà: figli da mantenere, spese, bollette. I ladri poi vengono scoperti. Viene fatto il processo, e si arriva poi alla conclusione che la famiglia Rossi ha subito un torto illegittimo. Però i ladri non devono risarcire la famiglia Rossi, perché se no rimangono senza soldi loro.
Fatti questi 2 esempi, faccio le seguenti domande:
1) Qual è l'utilità della Maestra?
2) A cosa serve il processo?
Di primo acchito, la risposta a questa domanda potrebbe sembrare:
-"BEH: sono importanti! Rappresentano la giustizia e stabiliscono cosa è giusto e cosa è sbagliato.". E d'altra parte, si potrebbe anche aggiungere che si schierano dalla parte "giusta"! Insomma: veramente Gianni e la famiglia Rossi hanno subito un torto e ciò viene doverosamente riconosciuto.
Poi uno ci pensa su un attimo e la risposta in realtà sembra:
-"Non servono assolutamente a niente: a che cosa serve che mi vieni a dire che ho subito un torto, se poi chi l'ha fatto non viene sanzionato e chi l'ha subito non viene risarcito?". ciò sembra suggerire l'inutilità del potere giudiziario.
Ma in fondo, la vera risposta è un'altra:
-"Hai subito un torto, ma te lo prendi nel c...o lo stesso".
Ecco perché è GRAVE questa sentenza della Consulta: stabilisce il principio secondo il quale, anche se hai ragione, è come se non l'avessi. Il che è paradossale.
La medesima cosa si riscontra nella nuova normativa sul lavoro, che stabilisce che, in caso di licenziamento illegittimo, non vi è diritto al reintegro.
E ALLORA A COSA SERVE CHE MI DICI CHE E' ILLEGITTIMO? Se poi non ripari all'ingiustizia?
In altre parole: la Maestra può anche non scomodarsi ad andare da Gianni. Che se ne rimanesse pure a leggere il giornale, per quel che serve!
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