Originariamente Scritto da
8izilop
Per comprendere questa storiella che mi accingo a raccontare devo fare una premessa per i non addetti ai lavori, di solito in Polizia Penitenziaria i Sovrintendenti sono impiegati come “Capo Posto” ossia responsabili di un reparto o di un attività, per la cronica mancanza di personale il Capo Posto è spesso responsabile di più reparti e/o attività e quindi è quasi sempre non rintracciabile da parte del personale addetto alle sezioni.
Dopo 30 di servizio muore un Sovrintendente della Polizia Penitenziaria e sale in Paradiso, si presenta davanti a San Pietro, il quale apre subito le porte per farlo entrare. Prima di varcare la soglia il Sov.te chiede a San Pietro: - “posso essere messo assieme ai miei colleghi, sà, dopo 30 anni di servizio ormai sono molto legato a loro”.
- “ si” risponde San Pietro “dimmi il lavoro che svolgevi e ti mettiamo assieme ai tuoi colleghi”.
- “io ero un Sovrintendente della Polizia Penitenziaria”.
Quindi San Pietro spulcia nella lettera “S” della rubrica del Paradiso, ma non trova nessun Sov.te, allora desolato dice: - “mi dispiace, ma qui non abbiamo nessun Sov.te, forse sono ancora in Purgatorio”.
Il Sov.te allora chiede a San Pietro se anche lui può andare in Purgatorio pur di stare assieme ai suoi colleghi.
San Pietro ci pensa un pò, poi si consulta con altri Santi e assieme decidono di accordare la richiesta del Sov.te e gli indicano la strada per il Purgatorio.
Arrivato in Purgatorio il custode del cancello, già avvertito da San Pietro, guarda il Sov.te e gli chiede: - “mi scusi è lei il Sov.te di Pol. Pen che viene dal Paradiso?”.
E il Sov.te con u po’ di emozione risponde: - “si sono io! Quanti miei colleghi ci sono in Purgatorio?”.
Il custode risponde: - “no, mi dispiace ma neanche qui abbiamo Sov.te della Pol. Pen., sicuramente saranno tutti all’Inferno!”.
Il povero Sov.te, sconvolto dalla notizia che tutti i colleghi con cui ha diviso anni di duro lavoro sono all’Inferno, decide di andare all’Inferno pure lui, quindi inizia a scendere le scale per recarsi da Lucifero.
Arrivato al cospetto di Satana dice: - “Salve, sono un Sov.te della Polizia Penitenziaria e volevo stare con i miei colleghi, siccome mi hanno detto che sia in Paradiso che in Purgatorio non ce ne è nemmeno uno, ho preso la decisione di venire anch’io all’Inferno per stare con loro”.
Allora Satana, prende la rubrica dell’Inferno e cerca nella lettera “S”, dopo 1 ora di ricerca guarda il Sov.te e dice: - “la hanno informata male, qui non abbiamo nessun Sov.te della Pol. Pen., sicuramente avranno guardato male al Purgatorio o al Paradiso.
Ne nasce una discussione animata ed accorre un condannato all’inferno che aveva passato buona parte della sua vita terrena nelle patrie galere e chiede che cosa sia successo, Satana gli spiega tutto senza però specificare il lavoro che il Sov.te aveva fatto da vivo, quindi chiede al Sov.te: - “lei che lavoro faceva in vita?”.
E il Sov.te risponde: - “Ero un Sov.te di Pol. Pen.”
- “Ma lei era un Capo Posto?”.
- “Si ero un Sov.te della Pol. Pen. e facevo il Capo Posto”.
Quindi il condannato con un gran sorriso sulla faccia dice: - “ma lei cerca i Capo Posto? ……………………………………… ho capito, ho capito! .......................... ma non sono qua! …………………………… quelli, ………………….. quelli, li trova tutti allo spaccio (il bar interno agli Istituti Penitenziari)”.
Segnalibri