Le raccomandazioni...mah, ci si è costruito un mondo su, un mondo di favole e castelli in aria. Non metto in dubbio che non siano presenti, anzi, ci sono eccome e specialmente in certi corpi. Ma la raccomandazione dell'amico parente del colonnello x nipote del generale y della serie "sisi tu vai vai me la vedo io" penso che quella sia un'emerita idiozia che oramai appartiene al mondo delle favole e atta solo a prendere per i fondelli il poveretto di turno. La raccomandazione, qualora presente, assume sicuramente altri connotati, molto più "concreti".
Per quanto mi riguarda io, dopo essermi laureato in Informatica, mentre studiavo e lavoravo in azienda ho fatto concorsi su concorsi, non sono mai riuscito ad entrare (sempre idoneo non vincitore), la maggior parte meritatamente, in un caso ho ravvisato davvero una grande "stranezza" (ma proprio grande). Non importa, non è il luogo per parlarne questo e tanto oramai è il passato. La cosa che conta è che poi all'ultima occasione utile ci ho riprovato, ancora una volta senza santi in paradiso e ho realizzato finalmente il mio sogno di indossare un'uniforme. A tutt'oggi, nella mia famiglia, sia da parte materna che paterna, e fino alla generazione di 2° grado, non ho parenti in nessuna FFAA/FFOO, non ho mai avuto conoscenze, mai nulla di nulla. Se qualcuno mi chiede come ho fatto e qual'era la mia raccomandazione, lo faccio accomodare a casa mia, ho uno scatolo di libri logori dallo studio fino alle ore 5 del mattino. Sta lì dentro la mia raccomandazione. Ma credo che la mia raccomandazione più profonda sia stata quella di crederci fermamente, fino alla fine. Credo che questo, lasciando perdere stupidi luoghi comuni, sia l'obiettivo più difficile da raggiungere. E forse le mie parole non possono trasmettere le difficoltà di realizzare questo obiettivo.
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