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Discussione: Soffro di attacchi di panico, non so cosa fare...

  1. #11

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    Il problema semmai è come far conciliare il lavoro con questo problema e nello specifico sapere cosa fare con l'ufficio. Nel senso: mi butto malato e faccio scrivere sopra "stati d'ansia"? E a quel punto che succede? Che mi devo aspettare? Ospedale militare, ritiro pistola e messa in aspettativa o peggio?
    La risposta è fin troppo ovvia: se ti metti malato e comunichi la diagnosi "stati d'ansia", l'aspettativa è inevitabile. E con essa il momentaneo ritiro del tesserino e della pistola. Questo vale per tutti ed è mirato alla salvaguardia del singolo fino alla risoluzione del suo problema. Peggio? E che ti può capitare, il licenziamento?? Ma dai....
    Cerca di curarti nel modo più giusto. Questo per te, prima che per gli altri. Il lavoro viene molto...ma molto....dopo!
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  2. #12
    Vittoriosa
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da tomraz Visualizza Messaggio
    . E' quello quindi che chiedo qui è proprio questo: a cosa vado incontro secondo voi? Mi cacceranno via come l'ultimo degli arrivati? Passerò al ruolo civile? Mi licenzieranno e saluti e baci? Perchè non posso continuare a far finta di nulla in quanto questo problema mi blocca seriamente nel mio lavoro. Non posso avere una scadenza da portare avanti se mi blocco preso dall'ansia o dal panico e di scadenze del mio lavoro ce ne sono un'infinità.

    Diventa difficile gestire una situazione così. Spesso ci sono riuscito ma non senza sacrifici e dolore, tornando a casa esausto e sfinito come se avessi fatto migliaia di chilometri a piedi, con l'animo di chi il giorno dopo dovrà iniziare tutto da capo.

    Insomma, non è la condizione migliore per lavorare..
    Citazione Originariamente Scritto da tomraz Visualizza Messaggio
    Cioè è questo che mi preoccupa più di tutte poi il problema come l'ho superato in passato lo supererò pure adesso, ma per farlo devo mettermi in stand by dall'ufficio altrimenti non potrò dedicarmici come vorrei.

    Antony, conosco già degli specialisti, grazie per l'aiuto...
    Mi è chiaro che le risposte che cerchi sono legate alle ripercussioni ed ai rischi che corri in ambito lavorativo, e posso assicurarti che aumenteranno e peggioreranno nel tempo, se non deciderai di dare una svolta alla tua condizione attuale. Io non presto servizio in Pol. Pen. e non conosco, di fatto, le leggi che regolamentano questo tipo di situazione, e lascio ai più esperti il compito di prospettarti i provvedimenti e le decisioni possibili che l'Amministrazione può mettere in atto.
    Diverso è cio che voglio dirti io. Non puoi e non devi aspettare. Non crogiolarti nella convinzione che tanto i periodi buoni e quelli cattivi si alternano, perché non è una soluzione. Devi assolutamente iniziare una psicoterapia con un uno specialista che, preso atto delle tue esigenze lavorative, riesca trovare un accordo con te e riceverti lo stesso.Sei un poliziotto, ma ancor prima sei un uomo. Prenditi cura di te e vedrai che continuerai con successo a servire la tua Amministrazione. Non puoi fare il ragionamento contrario e tutelare solo il lavoro, quello è un singolo elemento della tua vita, possibilmente quello che adesso affronti con più fatica, ma a lungo andare se lasci tutto così com'è, potrebbero essere altri aspetti della vita familiare e sociale a impensierirti e farti stare male.
    Mi dispiace dirtelo, ma l'idea-desiderio di lasciare il lavoro (momentaneamente) per poterti meglio curare e avere più tempo, a me non sembra altro che un sintomo di evitamento, connesso al progredire della malattia. Le condotte di evitamento fobico sono altamente invalidanti e non devono essere alimentate. Ad ogni modo l'idea dell' aspettativa, prospettata da Kojak, non deve spaventarti e potrebbe essere utile.
    Non devi provare vergogna, tu non hai colpa, non hai scelto di soffrire, ma devi decidere che è ora di fare di tutto per stare bene. Ciò vuol dire che la terapia non va mollata appena i sintomi regrediscono ed hai la sensazione di stare meglio.
    Ho capito che non cerchi consigli relativi al trattamento, e che conosci già chi è in grado di aiutarti, ma permettimi ugualmente di consigliati, sempre in accordo con lo psicoterapeuta e-o psichiatra, di provare ad assumere dei farmaci, anche per un periodo limitato. Più inizierai a stare bene (minore presenza di sintomi ansiogeni e crisi di panico), più sarà facile andare avanti con il percorso terapeutico.
    Se smetterai di avere le crisi non dovrai sopportare la stanchezza fisica e mentale che ne conseguono e potrai avere forze ed energie da utilizzare per lavorare e vivere la tua vita fuori dal lavoro.
    e' il momento di decidere... sii forte, anche se credi di non averne abbastanza.
    In bocca al lupo!
    Ultima modifica di Vittoriosa; 12-03-14 alle 20: 07

  3. #13
    Caporale
    Data Registrazione
    Dec 2013
    Messaggi
    153

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    Ciao..non sono una poliziotta ma volevo ugualmente lasciarti un mio messaggio
    Volevo dirti innanzittutto che non devi vergognarti proprio di nulla..l'ansia è una nostra
    risposta fisiologica ad uno stimolo che avvertiam come pericoloso e pertanto è
    anche indispensabile alla vita, persone non ansiose quindi non ce ne sono..
    Ci sono casi , come è capito a te, in cui queste risposte eccedono e si presentano
    anche indipendentemente da uno stimolo esterno , dando un senso di estrema angoscia
    con cui si spiega la fatica anche fisica che percepisci..E ti assicuro che non sei il solo
    ma in farmacia gli ansiolitici per esempio sono uno dei farmaci più venduti.
    Sicuramente un supporto psicologico potrà darti l'aiuto necessario, ma considera che
    può esserci anche il più bravo specialista del mondo, ma se non siamo noi pazienti i primi
    a voler affrontare con convinzine questa situazione , non ce ne faremo nulla dello specialista..
    Con quest voglio dirti che il primo passo da fare comincia da sè stessi..evitare di guardare
    il proprio lavoro come una "minaccia" dalla quale difendersi stando a casa...ma di guardarlo
    con lo stesso entusiasmo che hai avuto nel momento in cui hai scelto di diventare poliziotto..
    Riscoprendo quell'entusiasmo, troverai anche il piacere di andare a lavorare tranquillamente
    e magari riuscirai così a vincere la prima grande paura...
    Nel post hai riportato di soffrire di Disturbo da attacchi di panico che differisce dal Disturbo
    d'ansia generalizzato, in quanto l'attacco di panico si presenta davvero estenuante e ha una componente somatica davvero marcata come tachicardia, tacnipnea, vertigini...condizione che poi ti porta a sentirti stanchissimo visto che a livello fisiologico quello che succede è un alterazione dei livelli dei nostri neurotrasmettitori come l'adrenalina, la serotonina e la dopamina...Il farmaco ansiolitico agisce proprio sulle manifestazioni dell'ansia, per cui è vero che non cura il problema di fondo ma ne riduce appunto
    i sintomi, per cui se lo specialista riterrà opportuno una terapia farmacologia, non escluderla.. ti aiuterà a sentirti meglio e ridarti quella sicurezza di te che potrà poi portarti a vivere più serenamente tutte le normali attività quotidiane...

    In bocca al lupo...
    Ultima modifica di qwertyy; 13-03-14 alle 17: 40

  4. #14

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    Ho avuto lo stesso problema, alla fine ho risolto con delle pillole magiche: NPMNF alias .... N Poc M N Fott !!!

    Ma se vuoi fare qualche "stampella", allora incomincia a dialogare con qualche terapeuta in gamba, non mangiasoldi ... e poi associa letture (tipo Anthony de Mello) e pratica un po di sport.

    Vedi tu, ma l'importante è SAPERE che è una cosa che passerà, ripetitelo sempre e nel giro di pochi mesi starai già meglio.

    Ciao.

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