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Discussione: DIARIO di BORDO - circumnavigazione del globo fra fantasia e ricordi

  1. #61
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    Lunedì 10 marzo 2014, arrivo a Galle in Sri Lanka.

    La notte è stata lunga ed insonne per la paura di finire impigliato nelle reti, al sorgere del sole tiro un grosso sospiro di sollievo, almeno ora riuscirò a vedere gli ostacoli. Sorseggiando un tè caldo faccio rotta verso il porto di Galle, mancano solo una 20 di miglia nautiche ed il mare è letteralmente cosparso di barche da pesca. I pescatori che incrocio sono tutti intenti a ritirare le reti per rientrare dopo la notte di pesca.

    Sono ormai le 9:30, provo a chiamare qualcuno del porto via radio per avvisare che sto entrando, ma non risponde nessuno.
    Un altro paio di pescatori mi passano vicini curiosi, ne approfitto e gli spiego che voglio entrare in porto, ma che nessuno risponde alla radio, ridono e mi fanno capire che a quell’ora tutti dormono.
    Con un sorriso m’invitano a seguirli e mi guidano verso il porto.
    Sono evidentemente ubriachi devono aver fatto buona pesca e brindato per festeggiarla, fanno fatica a reggersi in piedi. Comunque riescono ad andare abbastanza diritti e in un’ora ci guidano sino all’ancoraggio del porto di Galle.

    Getto l’ancora e mi sento sollevato, porgo ai pescatori una bottiglia di rum per ringraziarli della cortesia, danno una sorsata e sembrano gradire e ricambiano il dono porgendomi un sacchetto di calamari freschi freschi con cui mi farò un bel sughetto per il pranzo di oggi.

    Ora con più calma debbo pensare ad espletare le pratiche d’ingresso che sono estremamente complicate e laboriose nonostante sia obbligatorio affidarsi alle cure di un agente. Contatterò, come suggeritomi dal buon Felix prima di lasciarmi, il signor Winsdor, a dopo.

    Anche la terza tappa di questo viaggio è arrivata a termine, a tutti voi che leggete questo Diario di Bordo, come sempre, BUON VENTO

    eccovi l'aggiornamento della mappa: http://www.daftlogic.com/projects-ad...682432dcbbd765

  2. #62
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    Lunedì 10 marzo 2014, ore 18:00

    Il signor Winsdor, per la modica cifra di 170$, che in Sri Lanka sono un sacco di soldi per la cronaca, mi ha accompagnato nel pomeriggio negli uffici del porto di Galle dove impiegati indolenti e svogliati, mettendoci ore per compilare le solite quattro scartoffie, mi danno il nulla osta.
    Ora capisco le risate dei pescatori stamani quando mi sono rivolto a loro perché alla radio nessuno mi rispondeva.
    Finalmente posso rilassarmi un pò, penserò alla cena e domani vedrò il da farsi per fare provviste prima di riprendere il mare.
    Stanotte devo farmi una bella dormita per recuperare il sonno perso la scorsa notte, passata sveglio per le reti

    BUON VENTO e alla prossima

  3. #63
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    Martedì 11 marzo 2014, ore 21:00

    Finalmente posso rilassarmi, dopo 16 giorni in barca sono di nuovo a terra in un porticciolo e dormo benissimo, tutto un sonno senza sveglie improvvise per strane sensazioni, paure e/o controlli.

    Passo la mattina a sistemare e pulire la barca che dopo tutti quei giorni di navigazione, di cui la metà da solo, ne ha un disperato bisogno

    Nel pomeriggio vado in città per comprare un po’ di frutta fresca e ciò che manca a bordo, a ordinare dei ricambi, il pieno di acqua in bottiglia e di nafta cercando di avere anche un carico extra, almeno 5/10 taniche da 25/50 litri che non si possono caricare per il rischio di incendio a bordo, ma che servono sempre durante un viaggio come il mio, basta pagare un extra, una mancia con le solite sigarette e alcool

    Il primo impatto con Sri Lanka è leggermente traumatico. Un paese che ormai da anni è sotto la morsa del terrorismo, una lotta interna con l’etnia Tamil, che chiede l’indipendenza e dato che non viene concessa le famose Tigri Tamil, continuano a organizzare attacchi suicidi. Per uscire dalla zona portuaria bisogna passare almeno due “check point”, dove militari armati fino ai denti, ti controllano i documenti, le borse e/o gli zaini.

    La prima impressione di Galle non è buona, strade molto sporche con le fogne a cielo aperto, le immancabili mucche libere di circolare dove e come vogliono, il traffico caotico, rumoroso e puzzolente e passeggiare non è certo piacevole e rilassante. Per non parlare poi di chi ti ferma in continuazione per offrirti di tutto o chiedere una moneta, insomma come una qualsiasi via di una qualsiasi città italiana quando ti fermi al semaforo o esci da un grande supermercato e/o centro commerciale

    Una delle culture del posto sono le piantagioni di cocchi il cui scopo non è la raccolta del cocco, ma quella di un liquido che la palma produce quando ha il fiore. Da questo liquido ricavano le due bevande alcoliche più famose in Sri Lanka: il toddy che è prodotto facendo fermentando il liquido raccolto e raggiunge la gradazione alcolica di una birra, e l’arrak che invece si ottiene distillando il liquido ed è una specie di acquavite.

    Il riso al curry resta il piatto principale dell'isola. La cucina è piuttosto piccante e naturalmente sono numerosi i piatti a base di cocco. Ottime le zuppe che spesso sono a base di lenticchie. Per quanto riguarda la carne, quelle più utilizzate sono la carne di pollo e di capra. Anche il pesce è molto presente visto che siamo su un’isola ed abbiamo anche una vasta scelta di frutta fresca come banane, papaia, cocco, ananas e mango.

  4. #64
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    Mercoledì 12 marzo 2014

    In Italia sono le 14.31 mentre qui a Galle sono le 19:01 siamo a +05:30 come fuso orario, giornata completa di pace e riposo.
    La lista con le cose che servono a bordo è stata consegnata all’agente portuale e dovremmo ricevere tutto nella mattinata di venerdì, mentre aspetto, mi riposo e cerco di scoprire il posto.

    Galle fin dai tempi più remoti era un importante scalo commerciale già noto al mondo greco-romano. Frequentato per lo più da mercanti arabi. La leggenda vuole che Galle sia quella Tarsis di cui parla la Bibbia, quella terra da cui le navi di Re Salomone portavano oro, argento, avorio, pavoni e scimmie.
    Si dice anche che al loro arrivo i portoghesi udirono un gallo cantare dalla sommità di una roccia e ribattezzarono quel luogo e quel porto appena conquistato “galo”. Altri invece sostengono che il nome derivi dalla parola cingalese “galo” che significa “rocce” e, infatti, non a caso, la città di Galle è circondata da rocce e scogli. Quale sia la versione più attendibile, non lo so.

    Durante il periodo coloniale olandese Galle conobbe un notevole sviluppo. Nel 1663 le mura costruite dai Portoghesi furono rinforzate così come i suoi molti bastioni. Negli anni del successivo dominio britannico la città decadde in quanto, i nuovi dominatori, preferirono ampliare il porto di Colombo.

    La parte più interessante e affascinante di Galle è la città antica racchiusa tra le mura e il mare. Galle Fort appunto.
    Costruito dai Portoghesi nel 1588, fortificato dagli Olandesi intorno alla metà del 1600 e nuovamente modificato leggermente dagli inglesi che ne presero possesso nel 1796. Ha resistito a tutta una serie di eventi infausti accaduti nel corso degli anni e oggi è uno dei più importanti esempi di fortificazione coloniale del diciassettesimo secolo, nonché di urbanistica in stile europeo.
    Nel 1988 L'UNESCO inseriva per questo Galle nella lista dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità.

    Se la città nuova è una sinfonia stockhauseniana di clacson, motori e rumore urbano: è la stridente sala macchine della regione, vibrante di vita, ma difficilmente il punto più suggestivo della costa.
    La città vecchia di Galle, però, è una prospettiva ben più invitante.
    Pulita, tranquilla fatta apposta per i turisti e gli occidentali, è quasi rilassante perdersi tra le viette, incontrare il venditore di thambili, sbirciare tra le finestre dei negozietti, fermarsi a guardare le donne che lavorano al tombolo creando merletti e incrociare il venditore di pannocchie.
    Qualcuno potrebbe anche fermarsi a conoscervi, a chiedervi da dove venite iniziando subito a raccontarvi aneddoti sulla città, sulle sue origini e proponendosi di farvi da guida.

    I robusti bastioni, che disegnano una penisola che domina il vecchio porto, rimasero fermamente in piedi contro lo tsunami del 2004, mentre la maggior parte della città fuori le mura veniva distrutta; di conseguenza, l’opera di restauro di molti dei vecchi caseggiati e degli edifici amministrativi olandesi all’interno del forte è andata avanti senza ostacoli e alcuni sono ritornati al loro precedente fasto.
    Passeggio lentamente per le comode strade del forte, ammirando qua e là i restauri eccellenti dal punto di vista storico, ma anche le vecchie facciate fatiscenti che non sono state toccate per secoli.

    Il forte è una comunità funzionante, fiorente e colorata, con negozi, musei, scuole e luoghi di culto.
    Light House Street, Church Street e Pedlars Street sono le strade principali, il cuore del Fort. È qui che si affacciano abitazioni, negozi di gemme preziose, di alimentari, chiese e gallery cafè dal gusto retrò.
    Seguo un sentiero che costeggia le antiche mura fino a dove un faro art deco degli Anni Trenta si erge sul Point Utrecht Bastion.
    Da lì continuo lungo Hospital Street per il National Maritime Archaeology Museum, che è stato recentemente riaperto in seguito a una generosa donazione da parte del governo olandese. Fra timoni a vecchie bussole, il museo presenta una gran quantità di reperti recuperati dalle molte navi naufragate che circondano il promontorio di Galle.

    Oggi, la maggior parte delle famiglie che vive all’interno della città vecchia affonda le proprie radici tra le sue mura.
    Sono famiglie i cui antenati sono stati testimoni di quel crocevia di culture e di mercanti provenienti da ogni parte del mondo.
    Ogni stradina racconta qualcosa, ogni angolo riporta a tempi lontani e in una cittadella di così piccole dimensioni è incredibile come si possa trovare una chiesa Olandese, una chiesa Anglicana e una Moschea quasi a suggerire che vivere rispettando “l’altro” è ancora tutt’oggi possibile.
    Una specie di mondo da favola che vorresti fosse possibile incrociare ovunque, anche nelle nostre città, anche a casa nostra, peccato che noi si sappia bene che non è così.

    Con un pò di tristezza e malinconia che mi mettono questi pensieri torno a bordo, non senza aver gustato un fresco succo di lime dal chioschetto all’angolo.

    Domani sarà un altro giorno, da dedicare alla rotta che vorrò intraprendere col VAGABONDO quando lascerò di nuovo il porto.
    Via in Oceano verso???????
    Domani vedrò.

    BUON VENTO a tutti voi che mi leggete.

  5. #65
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    Giovedì 13 marzo 2014

    Giornata passata interamente in ozio in attesa del materiale ordinato per il VAGABONDO ed a ricontrollare le dotazioni a bordo ed il loro stato d’uso.
    Poi a decidere dove andrò appena lasciato lo Sri Lanka, le mappe nautiche davanti e scelte da fare.

    Ci sono la Malesia, l’Indonesia, il Vietnam, il Mar della Cina a portata di prua, oppure il salto diretto verso l’Australia o, tutto ribaltato, e inversione di rotta verso l’Africa ed il Capo di Buona Speranza, che sarebbe la cosa più pazza da farsi vista l’idea madre del viaggio che avevo in Italia

    Per ora guardo le mappe e aspetto che arrivi cio che ho chiesto all’agente marittimo al quale ho anche confermato che, se tutto arriverà come promesso nel pomeriggio di domani, sabato mattina, alle prime luci dell’alba, salperò.
    Così ha gia inoltrato la richiesta di uscita alle Autorità Portuali di Galle a cui poi comunicherò la rotta che intenderò seguire, la burocrazia è imperante anche fuori dal nostro paese.

    Oggi pranzo in una bettola del porto con cibo locale, mi sa che col piccante avrò problemi visto come lo usano qui
    Stasera invece pensavo di andare di nuovo nella città vecchia e mangiare vicino al faro a base di pesce e zuppe di verdure

    Ora torno alle mappe ed al mio ozio, BUON VENTO a tutto il Forum che legge queste righe.

  6. #66
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    Venerdì 14 marzo, ore 18.45 (in Italia sono le 13:15)

    L’agente marittimo ha consegnato tutto il materiale richiesto, comprese le batterie di riserva per le apparecchiature del VAGABONDO.
    Ogni attrezzatura elettronica a bordo è collegata alla rete elettrica della barca alimentata sia dai pannelli solari che dal motore diesel ed ha delle doppie batterie che si collegano automaticamente in caso di bisogno mettendo in carica automatica quella che è andata in riserva e segnalando ogni piccola anomalia.

    Ne abbiamo caricate gia in Italia alcune di scorta, come ricambi, e qui ne abbiamo richieste altre seguendo un suggerimento datoci dal buon FELIX che ci ha consigliato un modello alternativo al nostro, un made in Cina che sarà più semplice da riparare in caso di bisogno, meno costose e più semplici da reperire in giro per il mondo, come del resto tutto il materiale cinese

    Intanto ho deciso la prossima destinazione, ho scartato il Mar della Cina almeno per ora ed ho deciso di puntare la prua del VAGABONDO verso le Isole Cocos o Keeling, terra Australiana nel profondo Oceano Indiano.
    Sono due atolli e ben 27 isole coralline che si trovano esattamente a metà strada fra lo Sri Lanka e l’Australia, esattamente dovrò fare 1.500 Mn. per raggiungerle, circa una o due settimane di viaggio a seconda delle condizioni meteo e del vento che incontrerò, rammentate che viaggio a vela.

    I siti turistici nella rete dicono di loro:
    Ultimo paradiso incontaminato dell'Australia, si trovano nelle acque azzurre dell'Oceano Indiano, baciate dal sole e accarezzate dagli alisei profumati.
    Offrono spettacolari snorkelling, di classe mondiale d’immersione, ottima la pesca e l'adrenalina-corsa di kitesurf.
    Le Isole Cocos Keeling sono anche un luogo di vacanza profondamente tranquilla. Potrete rilassarvi sulle spiagge vuote, visitare isole disabitate in canoa, guardare spettacolare avifauna o prendere il traghetto e scoprire la cultura e le tradizioni dei Cocos, gli indigeni di origine malese che sono la gente di queste terre e che popolano una delle due isole più grandi.
    Sono situate a 2.750 km a nord ovest di Perth, Western Australia, le Cocos Islands Keeling sono un gruppo di isole coralline che formano due atolli. Solo due delle 27 isole sono abitate - il resto sono in attesa di voi per farsi esplorare.


    Poi approfondiremo le cose, ora devo sistemare a bordo tutte le cose arrivate, per ora il solito BUON VENTO a tutti voi.

  7. #67
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    Sabato 15 marzo 2014

    Sono le 7:15, in Italia sono le 01:45 di notte e starete tutti o quasi dormendo o in giro per locali i più giovani.
    Qui pare che il tempo si voglia intristire per la nostra partenza , cielo nuvoloso e minaccia pioggia, anche se il termometro segna sempre 24 gradi, vento debole sui 3 nodi da OwestSudOwest ed il meteo dice che si andrà verso il peggio, staremo a vedere.

    Intanto abbiamo mollato gli ormeggi e detto ciao allo Sri Lanka con destinazione Australia o almeno il suo territorio più vicino a noi nel cuore dell’Oceano Indiano, le Isole Cocos Keeling.
    Ci aspetta, a me ed al VAGABONDO, un viaggio di una o due settimane per fare le 1.500 Mn che ci separano da loro, poi una volta li deciderò la prossima destinazione, un passo alla volta, come sempre.

    Stanotte mi sono venute in mente alcune cose, giorni sepolti nel passato remoto, direi remotissimo o almeno credevo fossero sepolte.
    Erano circa 40 anni fa, esattamente l’autunno del 1974, quando la mia vita che pareva già scritta e definita subì una svolta epocale che avrebbe fatto di me ciò che sono oggi e che sono stato nella mia vita, nel bene e nel male e che sarebbe costata ad altri parecchie delusioni.

    Che cosa succede ad avere tempo da passare solo, senza tv o altro a distrarti, guardando magari delle carte nautiche. Ricordi che affiorano dai meandri della tua memoria, pagine che credevi sepolte e dimenticate e che invece sono sempre lì e non può essere altrimenti visto che sono parte integrante di te.
    Ho passato quest’ultima notte in Sri Lanka in loro compagnia, con una buona bottiglia di Schoth da sorseggiare tassativamente senza ghiaccio, moda barbara degli americani di bere annacquandolo

    I ricordi e l’alcool mettono tristezza, ma suscitano anche dei sorrisi.
    Quanti volti ho rivisto nella mia testa, di molti non so nemmeno che fine abbiano fatto, altri invece so bene, dove sono oggi, cosa fanno e loro sanno, dove sono io e che combino.
    Come sempre alcuni m’invidiano, come fecero allora, altri condividono, altri non hanno capito allora e non comprendono ancor di più oggi, ma questa appunto è la vita.
    Una vita che non sono ancora pronto a svelare a voi che leggete queste pagine, ma di cui forse più avanti capiterà che lascerò trapelare qualcosa.

    Per ora se mi scusate tengo ancora per me quei ricordi, per me e per chi con me li ha condivisi, tutti o in parte, in quei giorni lontani, dico solo:
    ELEUTHEROS “LIBERO” e chi può comprenderà!!!

    BUON VENTO a tutti voi di MF. e appuntamento alla prossima pagina.

  8. #68
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    Buon Vento a te Vecchio che con le tue pagine mi metti si malinconia ma anche tanta voglia di fare , di conoscere e soprattutto ...di dare!
    ..ognuno è fabbro della propria fortuna....

  9. #69
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    DOMENICA 16 marzo 2014

    sono le 03:15 in Oceano Pacifico, in Italia sono le 21:45.
    Dopo 38 giorni di navigazione piove!!!!!
    Stanotte è la prima volta da quando sono partito per questo viaggio che il tempo da sul brutto.
    Devo essere onesto fa un caldo boia, il termometro segna 23 gradi, umidità del 54%, vento a 3,5 nodi OvestSudOvest, ma piove copiosamente da almeno un ora.
    Il cielo è coperto, niente stelle ne luna, ma per il resto è calma piatta, mare una tavola, vento dolce come vi ho detto, non è certo una notte di tempesta e statene certi che più avanti ne arriveranno e tante.
    Siamo andati piano visto il poco vento e da stamattina abbiamo percorso solo una 50 di Mn. delle 1.500 che ci separavano dalla nostra meta le Isole Cocos di questo passo ci vorrà molto di più delle 2 settimane preventivate per raggiungerle, speriamo che vada meglio.

    Intanto per la cronaca parliamo del passaggio dell'Equatore una delle cose che tutti i velisti vogliono fare nella vita e farlo in tutti e tre gli Oceani che egli attraversa, Indiano, Pacifico, Atlantico.
    Fra poco circa altre 450 Mn. lo passerò col vagabondo per la prima volta in questo viaggio e lo farò appunto in Oceano Indiano.

    Un chiarimento per tutti, ricordate che gli Oceani non solo tre come erroneamente si dice sempre, ma cinque ci sono anche l'Oceano Antartico e quello Artico che non sono dei Mari come sempre si dice sbagliando, ma dei veri e proprio Oceani geograficamente parlando.

    Rammentate per Oceano si intende una grande massa di Acqua non chiusa, delimitata da terre vicine (per noi uomini del mare l'Oeano è solo uno diviso in 5 parti geograficamente parlando con diverse correnti e climi), mentre il Mare è una piccola massa di acqua delimitata dalle coste delle terre emerse su tutti e quattro i lati, poi ci sono i mari aperti e quelli chiusi, il Mediterraneo è un mare chiuso (noi velisti quelli così li chiamiamo pozze)

    Per evitare che qualcuno dica che sono impreparato sul tema Oceani eccovi la citazione da Wikipedia:
    Col termine oceano si intende una vasta distesa d'acqua salata presente sulla superficie terrestre.
    Il termine oceano viene anche utilizzato, in senso figurato, per indicare una vasta distesa, una enorme quantità oppure qualcosa di profondo e di oscuro.
    Secondo la definizione del 1953 dell'International Hydrographic Bureau, Ufficio idrografico internazionale, vi è un solo Oceano diviso in tre/cinque bacini:
    Oceano Pacifico, 180 000 000 km²
    Oceano Atlantico, 106 000 000 km²
    Oceano Indiano, 75 000 000 km²
    In questi si possono individuare mari mediterranei e mari marginali.
    Secondo l'Organizzazione Idrografica Internazionale va considerato come Oceano anche il Mare Glaciale Artico (con il nome di "Oceano Artico"), alcuni autori (specialmente anglosassoni) vi includono anche l'insieme dei mari che costeggiano l'Antartide (con il nome di Oceano Antartico).
    Ultima modifica di bsk; 16-03-14 alle 11: 59

  10. #70
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    Domenica 16 marzo 2014

    ore 03:40 la notte continua..............

    Dopo questa divagazione sul tema geografico torniamo alla notte che scorre.
    Una tavola nera davanti agli occhi, stimola ancor di più i pensieri e i ricordi di giorni e notti simili che riaffiorano dal passato.
    Sarà anche colpa del vino rosso che mi fa compagnia, del silenzio assordante che mi circonda, non sapete come possa far male tanto silenzio peggio di mille clacson in ora di punta.
    La malinconia dei ricordi affiora incontrollabile, chi sa perchè i ricordi, in momenti simili, sono sempre malinconici.
    Nemmeno le vele fanno rumore sotto la fievole spinta del poco vento che c'è, la radio è muta e non si sentono nemmeno i fraseggi dei pesci con l'acqua.

    Mi rammento che la prima volta che passai una notte simile avevo solo 11 anni, un ragazzetto che non era alla sua prima navigazione, ma che per la prima volta era solo in coperta, di guardia nella notte buia e silenziosa.
    La paura di sbagliare, di non essere all'altezza, pronto a svolgere il compito affidatomi in quella notte così calma e silenziosa mi facevano stare male, mai avuto dolori simili.
    Lo stomaco mi si torceva, mi mancava il fiato, ogni respiro mi bruciava la gola ed i polmoni.
    scrutavo in tutte le direzioni senza tregua e sosta, alla fine della nottata io miei occhi saranno rossi e gonfi e lacrimeranno per giorni.
    Mille pensieri mi frullavano nella testa, vedevo mostri enormi che potevano affiorare dalle nere acque e distruggerci, rocce che emergevano improvvise davanti alla barca, turbini d'acqua e vento che dal nulla ci sollevavano in aria per poi distruggerci in un battito di ciglia, ed io solo a dover fronteggiare tutto questo.

    Sarà la notte più lunga della mia vita, certo ne avrò di mille davvero brutte e pericolose dopo quella, ma come quella per il ragazzetto di allora non ce ne saranno più.
    All'alba, vedendo sorgere il sole all'orizzonte, mi sentirò cresciuto, degno del compito che avevo avuto e felice di averlo assolto bene, sarò cresciuto e il mio VECCHIO di allora mi darà il berretto da Marinaio.
    Da quella notte smetterò di essere il "mezzo mozzo e, per me stesso e per tutti a bordo, sarò un Marinaio come tutti gli altri della ciurma. Quando tornerò a terra, alla fine di quell'estate, sarò un uomo vero che aveva superato la prova della sua notte di guardia sul ponte.

    Poi col tempo capirò che durante quella fatidica notte non ero solo, che con me, a vegliare su di me più che sulla barca, c'erano, nel silenzio della notte, tutti io miei compagni di allora e che all'alba loro erano più felici di me che avessi superato il mio battesimo, che fossi ora un Marinaio.

    Vedete che succede in mare durante una notte così, con la complicità della vecchiaia e del vino, si sparla. Vado a dormire un pò, tanto ora so che i mostri non ci sono in fondo al mare, che esistono solo nella testa di noi uomini e che ci possono fare del male solo perchè siamo noi a permetterglielo.

    Buona Notte e BUON VENTO a tutti voi che avete ancora la forza di leggermi.

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