Lunedì 10 marzo 2014, arrivo a Galle in Sri Lanka.
La notte è stata lunga ed insonne per la paura di finire impigliato nelle reti, al sorgere del sole tiro un grosso sospiro di sollievo, almeno ora riuscirò a vedere gli ostacoli. Sorseggiando un tè caldo faccio rotta verso il porto di Galle, mancano solo una 20 di miglia nautiche ed il mare è letteralmente cosparso di barche da pesca. I pescatori che incrocio sono tutti intenti a ritirare le reti per rientrare dopo la notte di pesca.
Sono ormai le 9:30, provo a chiamare qualcuno del porto via radio per avvisare che sto entrando, ma non risponde nessuno.
Un altro paio di pescatori mi passano vicini curiosi, ne approfitto e gli spiego che voglio entrare in porto, ma che nessuno risponde alla radio, ridono e mi fanno capire che a quell’ora tutti dormono.
Con un sorriso m’invitano a seguirli e mi guidano verso il porto.
Sono evidentemente ubriachi devono aver fatto buona pesca e brindato per festeggiarla, fanno fatica a reggersi in piedi. Comunque riescono ad andare abbastanza diritti e in un’ora ci guidano sino all’ancoraggio del porto di Galle.
Getto l’ancora e mi sento sollevato, porgo ai pescatori una bottiglia di rum per ringraziarli della cortesia, danno una sorsata e sembrano gradire e ricambiano il dono porgendomi un sacchetto di calamari freschi freschi con cui mi farò un bel sughetto per il pranzo di oggi.
Ora con più calma debbo pensare ad espletare le pratiche d’ingresso che sono estremamente complicate e laboriose nonostante sia obbligatorio affidarsi alle cure di un agente. Contatterò, come suggeritomi dal buon Felix prima di lasciarmi, il signor Winsdor, a dopo.
Anche la terza tappa di questo viaggio è arrivata a termine, a tutti voi che leggete questo Diario di Bordo, come sempre, BUON VENTO
eccovi l'aggiornamento della mappa: http://www.daftlogic.com/projects-ad...682432dcbbd765
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