Quando sei in mezzo al mare sei solo, ma non nel senso che la gente è lontana, ma nel senso che sei proprio solo e quindi gente non ce n'è.
Non c'è nessuno.
Zero.
Ciò è fonte del massimo relax ma anche di agitazione perchè la parola aiuto, quando non c'è nessuno che la sente, non ha senso, e non ci siamo abituati, e ciò crea ansia, anche se non traspare, anche se non lo ammettiamo.
Caro BSK,
quando dormi, il tuo subconscio, cosa ti fa sognare?
Per favore, potresti raccontarci i tuoi sogni?
Non importa se sogni di essere in mutande al ballo delle debuttanti mentre danzi con Wanna Marchi, se fai la ciliegia su una cassata siciliana o se fai i cruciverba scrivendo con una zucchina.
Raccontaci cosa si sogna di notte, da soli, in mezzo al mare.
Io non lampeggio per comunicare la presenza di posti di blocco.
Bsk, mi piaci perchè mi rimandi anche a vecchi articoli di coppiette che hanno venduto casa per vivere, almeno ora che non hanno figli, in pianta stabile entro una barca.
Ma dicci, in dettaglio, come funziona la connessione a internet.
Il Sonno Della Ragione Genera Mostri.
mai sentito parlare di connessione GPS e/o Satellitare ??????
funziona così come per telefonare con un cellulare GPS e/o Satellitare
per essere semplice come con le chiavette portatili rete GPS solo che qui si parla di gestore servizi telefonici satellitari credo di essere stato esplicito se non basta fare una ricerca in rete
ne linko un paio così ti chiarisci le idee:
http://www.intermatica.it/docs/FAQ.pdf
http://www.nomads.it/continua.php?cod=523&pagina=6
io uso il sistema americano che è il più diffuso fra i velisti oceanici quello della KVH Industries
http://www.kvh.com/
buona lettura a te
Ecco finalmente una domanda seria, una cosa che dovrebbe essere fra le prime questioni che nascono nella nostra testa se pensiamo ad un uomo su uno scafo di 12, 16, 20 metri da solo in mezzo allo sconfinato Oceano.
Mi aspettavo che la domanda mi fosse posta prima e da chi di mare non sa nulla ed invece a porre il quesito, anche se con la sua solita vena scherzosa, canzonatoria, uno che la risposta gia un pò la conosce visto che anche lui ama andar per mare anche se magari non in Oceano, non su certe rotte e non da solo.
Ha chiedermi di parlare della solitudine, del dormire, dei sogni e dei pensieri che ha in testa durante una traversata del genere chi la affronta, è un mio compagno, uno del mio equipaggio, sapeste come e quanto mi mancate ragazzi.
Avremo modo di parlarne diffusamente più avanti quando sarò davvero solo e quando sarò davvero immerso nello sconfinato mondo d’acqua che ricopre il nostro pianeta, quando dormirò solo poche ore e solitamente non di notte, in balia delle forze della natura.
Ora sono in Mediterraneo e caro Zoppo come sai bene in questa pozza d’acqua che il nostro Mare non si accusa molto la solitudine ne il senso di pochezza che si prova in Oceano. Qui c’è più traffico che sul raccordo anulare di Roma in ora di punta anche perché sono in rotta per il Canale di Suez, la porta fra Oriente ed Occidente, ed anche se oggi è meno trafficato degli anni scorsi per la pirateria nel golfo di Aden e per le turbolenze geo politiche che lo circondano, è ancora pieno zeppo di ogni genere di natante grande o piccolo.
Per tornare in tema, caro Zoppo, per ora la notte si dorme ancora, alla guida ci pensa il pilota automatico, si esiste anche per le barche e non chiedermi di descriverti come funziona Torcia , e si sogna quello che si sogna a terra nel letto di casa, sempre se si sogna, dipende tutto da come si sta con se stessi.
Se hai problemi, se non sei sereno, ecc. ecc., sarebbe meglio che un viaggio simile non fosse intrapreso, affrontato, non sarebbe portato a termine o se ne uscirebbe folli.
Ora torno sotto coperta a cucinare un po di cena e a vedere bene come e cosa fare per il passaggio del Canale di Suez, più difficoltoso di quello che pensiate.
Se la burocrazia Italiana fa venire mal di testa quella Egiziana e di tutti i paesi asiatici in genere fa venire i brividi e passare il Canale ha delle procedure complesse e fisse che poi vi spiegherò.
dopo cena farò quattro chiacchiere con qualche amico e con casa via Skype.
Il tempo è sempre lo stesso, incerto, ma buono e la traversata procede come previsto, dovrei arrivare per le prime ore di giovedì pomeriggio a Porto Faud appunto come preventivato.
Ho sentito di Salvatore e Massimiliano in India e anche da qui il mio pensiero va a loro e alle loro famiglie.
Alla prossima e BUON VENTO a tutti voi
Ma il pilota automatico anche a vela o solo motore?
E come si fa a evitare le collisioni se lo skipper è abbioccato?
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il pilota automatico è un dispositivo meccanico/elettronico che può guidare un veicolo senza assistenza da parte di un essere umano. La maggior parte delle persone associa l'autopilota specificatamente agli aeroplani, ma gli autopiloti per barche e navi sono chiamati allo stesso modo e hanno lo stesso scopo. Funzionano anche in modo simile.
Un autopilota consiste di tre parti principali: un sensore di prua (in genere una bussola), un processore e un’unità di controllo (il cervello dell’autopilota) e l’unità motrice dimensionata proporzionalmente alle dimensioni della timoneria e della barca stessa , che può essere una pompa reversibile collegata al circuito idraulico della timoneria, una ram od un attuatore lineare.
Esiste poi una quarta parte che è la testata di comando.
Attraverso la rete NMEA, la rotta inserita nel sistema cartografico, può essere inviata all'autopilota, affinchè lo stesso possa seguirla.
Sempre attraverso la rete NMEA, l'autopilota può disporre dei vari segnali d'allarme: di bassa profondità, inviati dall'ecoscandaglio, oppure della presenza di ostacoli, provvenienti dal radar.
L'autopilota si rivela fortemente utile al fine di "liberare le mani" di chi conduce l' imbarcazione, specialmente nei lunghi tratti di navigazione, di risparmiare carburante, ottimizzando una rotta e di ritornare ad una determinata posizione memorizzata come waypoint. Pertanto fornisce un aiuto insostituibile per la pesca ed in tutte le situazioni di pilotaggio.
L'AUTOPILOTA NON SOSTITUISCE in alcun modo il BUONSENSO e l'ATTENZIONE del navigatore, ma, come nel caso del plotter cartografico, deve essere considerato come ausilio alla navigazione molto utile per lunghe traversate in solitaria, ma naturalmente deve essere USATO CON INTELLIGENZA e PRUDENZA, evitando di ricorrervi nei tratti ad elevata velocità o con cattive condizioni di mare.
per capirne di più se davvero interessa eccovi un link interessante per approfondire l'argomento:
http://www.windpilot.com/n/pdf/bookita.pdf
L' autopilota deve essere presente sin dall' assemblaggio della barca, o si può aggiungere in seconda istanza anche su barche inizialmente sprovviste?
E circa l' aspetto psicologico già citato da Zoppo, ritieni che per imprese in solitaria come la tua siano utili training autogeno e similari?
Il Sonno Della Ragione Genera Mostri.
NON deve essere assemblato in costruzione è semplice da aggiungere in un secondo momento, ma in tutte le barche da oceanica è uno degli standard presenti dalla progettazione
Ogni marinaio si prepara a modo suo per cose del genere alla mia età e dopo le Mn che ho percorso da quando avevo 13 anni fa parte di me e non mi richiede preparazioni particolari anche perchè questa non è una regata e/o una gara contro il tempo per un nuovo record, in quel caso si, quelle imprese richiedono complesse stesure e pianificazioni a tavolino, in palestra e con persone specialiste in preparazioni psicologiche, lo sanno bene i nostri Soldini e Di Benedetto.
Intanto oggi si intravede un po di sole fra le nuvole che mi accompagnano sempre in questi primi 7 giorni di viaggio, ma il tempo sino a dora è stato clemente e credo proprio che domani pomeriggio sarò in porto. Ora vado che devo rintracciare un paio di persone per organizzare tutto per il passaggio del Canale poi magari con calma vi spiegherò per bene la complessa procedura che richiede superare il Suez
BUON VENTO a tutti
Ultima modifica di bsk; 12-02-14 alle 12: 24
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