Pagina 3 di 4 PrimaPrima 1234 UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 39

Discussione: La battaglia di El Alamein

  1. #21
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Attenzione, Vasquez
    Gli Eroi della II GM non sono caduti per difendere valori e ideali, non tutti - anzi solo una piccolissima parte di loro.
    Sono morti per una cosa molto più semplice, e più complessa: per fare il loro dovere, fino in fondo.
    Vale per i Paracadutisti, che avevano il lucido da scarpe per la parata trionfale in Alessandria, ma non le granate anticarro; per gli Alpini, nella neve del Don con le scarpe di cartone, che sí aggrapparono alla terra e non la cedettero; per i Cavalleggeri che ad Isbutchenko cavalcarono splendidi contro fortificazioni ed artiglieria micidiali. E per tutti coloro che hanno versato il loro sangue per la nostra Bandiera.

    Sono convinto che giovani disposti a fare il loro dovere ne troveremmo ancora moltissimi.

    Fra di loro circostanze oggettive e soggettive sceglieranno i più meritevoli, l'élite, e faranno messe di medaglie. O scarteranno le vittime del caso, morte senza onore e senza gloria, come è inevitabile. Ed ovviamente speriamo che tutto questo non debba ripetersi più.

  2. #22
    Moderatore L'avatar di gagliardi
    Data Registrazione
    Sep 2011
    Località
    je suis partout
    Messaggi
    8,103

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da condoralex Visualizza Messaggio
    Da giovanotto lo dicevo anche io, è nel dna del paracadutista ... .
    io lo dico ancora
    Se sei un nuovo utente, Benvenuto! Ricordati di presentarti QUI

    Prima di aprire nuove discussioni e di postare messaggi, dai un'occhiata al REGOLAMENTO

  3. #23
    Maresciallo L'avatar di Vasquez
    Data Registrazione
    Oct 2013
    Messaggi
    534

    Predefinito

    Hai ragione Wiseman..Ma anche per fare bene il proprio dovere ci si deve credere un po' a volte penso a noi militari di oggi,ci lamentiamo per le destinazioni,per il freddo nelle stanze..Cosa doveva dire un ragazzo di 20 anni che combatteva con un fucile contro un Crusader britannico..Dato che sono cavaliere,scusatemi per l'ot,ma non sono stati da meno i Cavalieri di Savoia Cavalleria nella carica di Isbuscenskij! Anzi sarebbe da aprire un'apposita discussione
    Nec recisa recedit

  4. #24
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Fare (bene, ovviamente: farlo male significa non farlo) il proprio dovere è, per l'appunto cosa semplice e complessa. In una società dove ricordiamo solo i diritti, dove abbiamo imparato a dire "non spetta a me" di qualunque incombenza - che in quanto tale è sgradita, il dovere tende a sfuggire dal campo di attenzione.
    Per questo il topic in un certo senso dovrebbe diventare lettura obbligatoria per tutti gli aspiranti. Almeno per tutti i piccoli rambo, per i sindacalisti in mimetica, per tutti i mangiapane che pure, inevitabilmente, sono più interessati alla 631ma replica della domanda su quali certificati allegare alla domanda di arruolamento o quante paia di pedalini portare al RAV.
    Tanto è, io continuo a confidare che nel bisogno il meglio emergerebbe comunque.

  5. #25
    Maresciallo L'avatar di Vasquez
    Data Registrazione
    Oct 2013
    Messaggi
    534

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Wiseman Visualizza Messaggio
    Fare (bene, ovviamente: farlo male significa non farlo) il proprio dovere è, per l'appunto cosa semplice e complessa. In una società dove ricordiamo solo i diritti, dove abbiamo imparato a dire "non spetta a me" di qualunque incombenza - che in quanto tale è sgradita, il dovere tende a sfuggire dal campo di attenzione.
    Per questo il topic in un certo senso dovrebbe diventare lettura obbligatoria per tutti gli aspiranti. Almeno per tutti i piccoli rambo, per i sindacalisti in mimetica, per tutti i mangiapane che pure, inevitabilmente, sono più interessati alla 631ma replica della domanda su quali certificati allegare alla domanda di arruolamento o quante paia di pedalini portare al RAV.
    Tanto è, io continuo a confidare che nel bisogno il meglio emergerebbe comunque.
    sottoscrivo tutto Wiseman..a volte bisogna guardare il passato e contare fino a 10 quando si fanno certe affermazioni..
    Nec recisa recedit

  6. #26
    Sergente
    Data Registrazione
    Mar 2012
    Messaggi
    301

    Predefinito

    Io non ho gli strumenti storici per giudicare del tutto obiettivamente gli eventi della WW2, e questa è la mia premessa.
    So per certo che non condivido ciò per cui hanno combattuto e perso la vita questi ragazzi, uomini, nel caso lo facessero per valori ed ideali, quindi -direttamente o meno- per quelli che erano i valori e gli ideali di Hitler; non condivido ciò per cui hanno combattuto e perso la vita questi ragazzi, uomini, nel caso lo abbiano fatto senza valori e ideali. Posso solo riconoscere loro l'onore delle armi, quindi del loro coraggio e della forza che hanno avuto, ma non lo scopo per cui l'hanno posta in essere.
    Wiseman, mi permetta un'osservazione: a me fa rabbia chi esegue ordini senza un minimo scrupolo o ideale o valore. Potremmo osannare quindi ufficiali delle SS che massacrarono degli UOMINI eseguendo con freddezza e chirurgica metodicità delle spietatezze? Spero che la vostra risposta non sia affermativa, perché questo si spinge al di fuori degli schieramenti politici e si pone all'orlo del restare umani. Non credo che, pur avendo vinto la guerra, gli Stati Uniti vadano fieri di Hiroshima e Nagasaki...
    Se mi ordinassero di sparare su una folla preferirei prendere lasciare a terra le armi e andarmene piuttosto che eseguire l'ordine.
    Un militare, secondo me, non ha il solo compito di difendere la patria, ma di difendere l'umanità, il mondo. L'Italia da sola non è NULLA, e se l'obiettivo di un soldato è distruggere tutti per mostrare che il proprio Paese è il migliore allora preferisco oppormi fermamente, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti per sopravvivere, non è che noi ci produciamo tutte le risorse in casa nostra e non chiediamo mai nulla. Quindi orgoglio, certo, però l'orgoglio non dovrebbe essere così grande da far dire che gli altri valgono meno o sono addirittura da eliminare per cultura differente, o ideologia, valori, partito ecc.
    Quindi per me il dovere è quello che si esegue quando si è nel giusto, cioè nella preservazione dell'uomo (chiunque esso sia) concorde nel fatto che per farlo a volte ci vuole sacrificio di vite, perché la realtà è quello che è, ma non nell'esecuzione spietata dell'ordine senza il minimo spirito critico. Morire per la patria quando è necessario, cioè per difesa della stessa.
    Per riassumere il concetto che volevo esprimere secondo me un buon militare deve difendere i deboli, chi ne ha bisogno e la propria terra, lontano dalla politica ma con cognizione di causa...
    Se poi invece siete d'accordo con ciò per cui han perso la vita e combattuto e avreste risposto sì alla domanda sulle SS beh... non so cosa dirvi.
    Spero comunque di poter esprimere ciò che penso, e lo dico senza alcuna ostilità, senza infangare la memoria di coloro che sono caduti...

  7. #27
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Baer
    Sono domande interessanti e complesse, che meriterebbero una riflessione più ampia di quella che su può compiere in questa discussione, ai margini dell'ot.
    Sarò lieto di confrontarmi con lei e chiunque altro vorrà intervenire in un thread che la invito ad aprire, magari nella sezione off topic, di interesse generale, per discutere sull'etica della guerra e del'uso legittimo delle armi.

  8. #28
    Moderatore
    Data Registrazione
    Feb 2012
    Messaggi
    4,293

    Predefinito

    A questi Uomini non è stato ordinato di uccidere nessun innocente, e non hanno fatto quello che hanno fatto, non sono morti, perchè accecati dal dovere o da qualche ideale -opinabile o meno- promosso dal Regime.
    A questi Uomini è stato ordinato di tenere la linea. E questo è quello che hanno fatto.
    Ultima modifica di beowuff; 27-10-13 alle 23: 39
    La vita comincia quando non si hanno più certezze

    Se sei un nuovo Utente, ricordati di presentarti nella sezione Benvenuto, Presentati!! e di leggere il Regolamento !

  9. #29
    quantico
    Guest

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da gagliardi Visualizza Messaggio
    La battaglia di El Alamein, in cui la Folgore e l'Ariete combatterono fino al completo annullamento (diversamente da altri reparti), è la realizzazione dello spirito paracadutista, a sua volta erede di quello degli Arditi della Grande Guerra.
    Un cliente storico di mio padre, arzillo novantaduenne che ogni mattina è nella sua ditta e si mette la giacchetta da lavoro "coordinando" il lavoro della giornata, in A.S. è stato un Carrista dell'Ariete, 133a Littorio, ed è reduce di El Alamein.

    Vado a trovarlo due volte all'anno: per gli auguri di Natale e per fargli gli auguri di compleanno, compiuti pochi giorni prima di El Alamein.

    Di El Alamein mi ha raccontato una sola volta, la prima. Io le ho trascritte e in parte le riporto, almeno quello meno personali.

    -"Il 23 Ottobre del 1942 iniziò l'attacco degli inglesi; mi ricordo che erano le sette o le otto di sera. Facevano un bombardamento di cannoni che illuminava tutto il cielo tanto che sembrava giorno. [...] Io non ero di guardia perché ero a riposo a dormire sotto il carro, non sentivo niente; ero in un sonno talmente profondo tanto che per svegliarmi sono dovuti venire tre volte per chiamarmi.

    Dovevo fare il collegamento radio. [...] Sono salito e c'era il Comandante Piccinini ad aspettarmi. Dovevo collegarmi con il Comandante di Battaglione e con quello di Compagnia e gli altri carri armati. Provai a fare il collegamento, ma non si riusciva a parlare con nessuno; era pieno di interferenze per bloccare le nostre comunicazioni. Andai a fare il collegamento a piedi... sembrava il finimondo. Uscii dal carro e mi ritrovai in mezzo a una pioggia di piombo. Uscii, feci il mio dovere, chiesi informazioni, ritornai indietro senza un graffio.

    Il 25 Ottobre arrivarò l'ordine di attaccare. Per noi fu un colpo duro. Eravamo in 500 ca. contro 1500 carri inglesi. Un proiettile perforante colpì il nostro: entrò dentro al mezzo e lo incendiò. Fortunatamente ero in un angolo e rimasi solo ferito leggermente alle spalle. Aiutai il Signor Capitano e gli altri due carristi ad uscire. Chi pilotava il carro, il Sergente C., era così spaventato che continuava a dire: "Non è colpa mia, non è colpa mia. Mi scusi Signor Capitano. Non è colpa mia. Mi scusi!". Iniziò a piangere e per l'emozioni gli scoppiò il cuore. Morì lì, con il sangue che gli usciva dalla bocca e che diventò subito solido al contatto con la sabbai rovente. Anche il Signor Capitano era ferito, alla gola. Ci incoraggiava. Provai a bloccare l'emorragia con una benda ma fu inutile: dopo poche ore morì anche lui.

    Rimasi solo con l'altro ferito. A poco distanza da noi c'era un accampamento di Paracadutisti; mi diedero qualcosa per medicarlo e dell'"acqua" per bere. A mezzodì trovai l'accampamento dei Bersaglieri e anche loro mi aiutarono. Il mio amico continuava a dirmi: "Andrea, sparami. Non ce la faccio più." Non ho mai trovato il coraggio per farlo.

    Di notte, orientandomi con le stelle, andai a ricercare aiuto. Al ritorno, non lo ritrovai più. Ho rivisto il suo nome, insieme a quello del Sergente e del Signor Capitano, sulle lapidi del Sacrario. [...]

    Il 4 novembe del 1989, insieme a tutti gli ex combattenti, organizzammo una crociera nel Mediterraneo: lo scopo erano andare a El Alamein per onorare i nostri Caduti. [...] All'entrata del Sacrario rividi il nome del mio Comandante che aveva ricevuto la Medaglia d'oro al Valore Militare (Capitano Carrista Piccinini Vittorio); in quel momento mi sono venute le lacrime agli occhi. Entrando e girando un po' ho trovato i nomi dei due compagni che lasciai là in mezzo al deserto. [...] Un'emozione così forte non l'ho mai provata in vita mia."
    -

    Dopo essere stato catturato dagli americani in Tunisia, a Gasfa, fu deportato in Texas e tornò a casa nell'estate del 1945. Ha una stretta di mano d'acciaio e come lui i suoi fratelli, anch'essi tutti reduci combattenti e grandissimi lavoratori. Ancora oggi.
    Ultima modifica di quantico; 27-10-13 alle 23: 46

  10. #30

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da gagliardi Visualizza Messaggio
    Nella Folgore, El Alamein non è soltanto un ricordo glorioso. E' un esempio sempre presente, uno stimolo costante. Una cosa presa veramente sul serio e interpretata letteralmente. Non avete idea di quello che un fuciliere (a volte debitamente stimolato ) scopre di poter fare, soprattutto al Quinto, cioè al 186° Reggimento, che della battaglia porta addirittura il nome...
    Quell'eredità pesantissima si respira come un macigno ancora oggi dentro al piazzale della caserma Bandini di Siena (e probabilmente anche dentro la Vannucci e la Pisacane di Livorno).
    L'osservazione di @gagliardi è attualissima. Per nulla retorica o da esaltato.
    La grandezza della Folgore di oggi è il filo conduttore con il passato.
    Non sono d'accordo invece, a caldo, sulle affermazioni di @baer , ma sono delle chiavi di lettura estremamente interessanti su cui riflettere e discutere magari in un topic apposito.
    "Volevo dirle che nella mia lunga vita militare mai avevo incontrato soldati come quelli della Folgore"

    Generale Huges, C.te 44^ Div. britannica, al Generale Frattini, C.te Div. Folgore - 7 Novembre 1942, El Alamein, Egitto

    ------------------------------------------------

    Nuovo iscritto ? clicca qui per presentarti - Regolamento Militari Forum clicca qui

    Come presentarsi su Militari Forum clicca qui - Il tasto cerca su Militari Forum è GRATIS! clicca qui per usarlo

Pagina 3 di 4 PrimaPrima 1234 UltimaUltima

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •