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Discussione: N.O.C.S. - Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza

  1. #101
    Soldato L'avatar di lorenzoN.O.C.S.
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    certo l'ho chiesto solo a scopo informativo...comunque un calciatore per divertirsi guadagna i miliardi e invece quelli che rischiano la vita ogni giorno guadagnano un decimo del loro stipendio!
    "Sicut Nox Silentes"

  2. #102
    Sergente L'avatar di Brad90
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    Anche meno...

  3. #103
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    Citazione Originariamente Scritto da lorenzoN.O.C.S. Visualizza Messaggio
    certo l'ho chiesto solo a scopo informativo...comunque un calciatore per divertirsi guadagna i miliardi e invece quelli che rischiano la vita ogni giorno guadagnano un decimo del loro stipendio!

    però, secondo me, per la passione che li anima si divertono molto di più dei calciatori a fare il loro lavoro!!!
    ( è un concetto volutamente esagerato, non iniziamo a discutere su questo eh...)
    "NON SO SE CI SARA' LA III GUERRA MONDIALE MA SO CHE LA IV LA COMBATTERAMO CON LE CLAVE"


    SEMPER SBORONIS


    "OGNUNO VADA DOVE VUOLE ANDARE
    OGNUNO INVECCHI COME GLI PARE
    MA NON RACCONTARE A ME
    CHE COS'E' LA LIBERTA' "


    "LA MITICITA' NON HA PREZZO E LO STRAVACCO PUO' ASPETTARE"

  4. #104
    Sergente L'avatar di Brad90
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    Ragà arrivati a questo punto vi devo far leggere un'intervista fatta da alcuni operatori NOCS e cosa ne pensano del loro lavoro!!! Leggete qui:



    Nel giro di un minuto dalla telefonata, eccoli qui. Sei uomini, la squadra di pronto intervento dei Nocs. Neppure trafelati. “Eravamo a mensa, abbiamo sentito per radio che il capo ci voleva, eccoci”. Abiti civili, jeans, giubbotti. Dai 26 ai 36 anni, fisici asciutti, capelli come quelli di tutti i giovani d'oggi, chi lunghi, chi cortissimi. Si vede che praticano molto sport. Altre due squadre sono fuori Roma, impegnate in delicati servizi di prevenzione: scorte a personaggi molto esposti, per capirci.
    Un sabato grigio, nel moderno complesso all'estrema periferia di Roma che ospita, con altri reparti della Polizia di Stato, anche questi specialisti. Quanti? “Abbastanza per le necessità”, non si sbilancia il vice comandante che sta con loro da parecchi anni. È un Nocs esemplare, da manuale, il “doc”, come lo chiamano i suoi uomini. Poco più di quarant'anni, sposato, due figli, già campione olimpico di tuffi; adesso paracadutista, rocciatore, subacqueo, esperto in esplosivi, brevetto di guida veloce, tiratore da campionato, esperto in difesa nucleare, batteriologica e chimica (il corso Nbc a Rieti, per imparare a operare anche in ambienti contaminati, lo fanno tutti).
    I giovanotti (nessuna donna, non per preclusione teorica, spiegano, ma perché nessuna ragazza, finora, ha superato le severe prove psicofisiche per l'ammissione) sono tutti plurispecialisti, e lo diventano in sei mesi di corso “basico” e diciotto mesi dedicati alle varie discipline. Poi, Nocs a tutti gli effetti, sono operativi.
    Un lavoro strano: lunghe attese, poi ogni tanto l'intervento che può risolversi con un viaggio in furgone andata e ritorno, e nel quale si può rischiare la vita. “Noi siamo sempre pronti - spiega uno della squadra - Abbiamo studiato e lavorato per esserlo. Non siamo malati per l'azione, ma siamo qui per questo, ci riteniamo professionisti preparati a svolgere bene il nostro dovere”.
    Parlano così. E, per chi le ha, le famiglie? La moglie, i figli? “Le mogli si abituano, non possono fare altro - dice il caposquadra, sposato, due bambini ancora piccoli - Certo, può sembrare strano. Qualche tempo fa eravamo a una festa di matrimonio, è squillato il telefonino di servizio. Devo andare, le ho detto. E lei: e sei contento di andare, si vede. Aveva ragione, ero contento”.

    Quando squilla il cellulare dei “reperibili”, spesso la squadra di pronto intervento si è già mossa. È tutto pianificato: ogni uomo ha nel suo armadietto abbigliamento e armi, i furgoni - con targhe civili - contengono il resto, l'attrezzatura da roccia o da sub, dipende dalle circostanze, gli esplosivi. In molti interventi parte anche la nuova ambulanza super-attrezzata, un centro di rianimazione mobile. Un furgone è attrezzato come una sala operativa. Non si sa mai. Il trucco, spiega il comandante, che viene da un'esperienza di reparti investigativi, consiste nell'essere preparati a tutto, nel prevedere, pianificare. Per dirne una: il colore degli automezzi è stato scelto per farli essere poco visibili anche con i moderni visori a infrarossi. Meglio non farsi notare.
    Così cinque giorni la settimana, c'è l'addestramento in sede: tiro, palestra per la difesa personale, esercitazioni di irruzioni in appartamenti o case. O fuori sede: alpinismo, attività subacquea, esercitazioni su aerei, treni, navi, autobus, poligono all'aperto. Una squadra è sempre pronta a muoversi, gli altri intanto si allenano. Un servizio un po' particolare, ma se lo sono scelto. “Io -dice uno dei ragazzi che ha interrotto il pranzo e sorride - sono entrato in polizia per fare questo”. C'è un'immagine di violenza, intorno a voi: le tute scure, il cappuccio nero che nasconde la faccia, le armi micidiali… “Non violenza, direi - risponde - meglio definirla forza controllata, non ci teniamo a passare per tanti Rambo, e l'addestramento, infatti, è rivolto a trovare e mantenere un equilibrio tra abilità fisiche e controllo psichico”.
    “Il mefisto, il cappuccio nero - aggiunge il “doc” - rispondeva durante la lotta al terrorismo, risponde adesso che abbiamo a che fare con la malavita organizzata e con il terrorismo internazionale, alla possibilità di vendette, a ritorsioni. Il non essere riconoscibili ci permette un po' di serenità quando siamo fuori servizio. Se vogliamo, con il tempo è diventato parte della nostra divisa, ma non è folclore”.
    L'addestramento prende in considerazione la possibilità di ferire, o uccidere un altro uomo. Non fa paura? “Abbiamo dei limiti, è chiaro - è la risposta - noi siamo dalla parte della legge e delle regole, siamo un reparto della Polizia di Stato, ci muoviamo nell'ambito della legalità, su binari precisi, che prevedono la possibilità, per difenderci, di sparare a un uomo. Ma esistiamo, come Nocs, per rispettare la vita degli altri, per salvare gente in pericolo. Siamo professionisti particolari, né meglio né peggio dei colleghi che fanno altri lavori, spesso altrettanto rischiosi”.
    “Nessuno ci ha costretto a venire qui - dice un altro - Non è neppure facile rimanere, ma è una scelta che viene da dentro. Io non vorrei fare altro”. E il pranzo interrotto? “Fa parte del lavoro, ci ha chiamato il capo, siamo venuti di corsa. Magari si trattava di una missione. Non si sa mai. Ecco: noi siamo pronti, questo è quel che conta”. Per questa volta si torna a tavola. Buon appetito, Nocs.

    NUCLEO OPERATIVON CENTRALE DI SICUREZZA

    Il N.O.C.S. è frutto dell' esperienza triennale del Nucleo Anticommando, voluto nel 1974 dal capo dell' Ufficio Antiterrorismo della Polizia di Stato Emilio Santillo ed inquadrato all' interno del Servizio Di Sicurezza (S.D.S.). Creato per arginare la recrudescenza terroristica di quegli anni, l' Anticommando fu costituito selezionando personale particolarmente capace nell' utilizzo delle arti marziali e delle tecniche di difesa personale, prelevandolo direttamente dal gruppo sportivo delle " Fiamme Oro ". I trentacinque candidati vennero addestrati al tiro con armi corte e lunghe, alla guida " operativa ", al tiro di precisione e alle tecniche di assalto, divenendo pienamente operativi nel maggio del 1975, sotto il comando di Andrea Scandurra , ex membro delle Squadriglie Antibanditismo dispiegate sul finire degli anni '60 in Sardegna e nel meridione d' Italia onde contrastare il fenomeno mafioso in tali aree. Le occasioni per testare l' effettiva efficienza del nuovo reparto non tardarono ad arrivare e l' Anticommando si trovò a fronteggiare sia la formazione di estrema sinistra dei N.A.P. (Nuclei Armati Proletari), che il gruppo di estrema destra Ordine Nuovo, operazione quest'ultima che portò all'arresto dei ben noti latitanti Schiavone e Concutelli.




    Con una direttiva emanata il 24 ottobre 1977, l' allora Ministro dell' Interno Francesco Cossiga, autorizzava la formazione delle Unità Interventi Speciali ( UN.I.S. ) in seno alle maggiori forze di polizia e dell' Esercito. In forza di tale direttiva, ed al fine di conferire maggiore efficacia alla lotta contro il terrorismo, vengono fondati nel 1978 il S.I.S.Mi. (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare) ed il S.I.S.De. (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica), rispettivamente i servizi di intelligence militari e civili, mentre l' Ufficio Antiterrorismo muta in U.C.I.G.O.S. (Ufficio Centrale per Investigazioni Generali e Operazioni Speciali) , acquisendo il Nucleo Anticommando quale unità tattica sotto la nuova sigla N.O.C.S. (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) e ponendolo sotto il comando del Direttore della 4a Divisione dell' U.C.I.G.O.S..




    Nel 1983, l' U.C.I.G.O.S. viene promosso a Direzione, mutando in D.C.P.P. (Direzione Centrale Polizia di Prevenzione); nello stesso periodo, e fino al 1986, vengono introdotti taluni cambiamenti all' interno del N.O.C.S. che lo porteranno ad includere nei propri compiti i servizi di protezione V.I.P. (Very Important Person) nei confronti dei dignitari di Paesi stranieri in visita in Italia o di personalità a rischio. La D.C.C.P., posta alle dipendenze del Dipartimento di Pubblica Sicurezza (D.P.S.), vede al proprio interno la Divisione Operazioni Speciali (D.O.S.), la quale si avvale del Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza quale unità tattica.




    STRUTTURA


    Il N.O.C.S. è posto sotto il comando di un Vice Questore e risulta esser articolato come segue:

    SEGRETERIA DI SICUREZZA: ha il compito di provvedere agli aspetti amministrativi dell' attività del Nucleo

    SEZIONE DI AUSILIO OPERATIVO: fornisce assistenza per gli operatori in campi che spaziano dal supporto medico a quello investigativo, tramite l' impego di un gabinetto video/informatico

    SEZIONE OPERATIVA: composta come segue

    - due Squadre Operative per le Azioni Speciali delegate, tra gli altri compiti, alle operazioni di salvataggio ostaggi, la riacquisizione di obiettivi in mano a commandos di terroristi, la cattura di pericolosi latitanti o di elementi i quali si sospettino esser armati ed intenzionati a far uso della forza, il supporto ai reparti territoriali della Polizia di Stato. Una delle due squadre è posta in costante stato di allerta onde fronteggiare eventuali crisi con tempi di dispiegamento sensibilmente ridotti

    - una Squadra Operativa di Sicurezza alla quale sono delegati i servizi di protezione V.I.P.

    - un Nucleo Addestramento (costituito da elementi delle squadre operative) il quale cura tanto la selezione degli aspiranti operatori, quanto l' addestramento e l' aggiornamento degli effettivi in forze presso il Nucleo, nonchè lo sviluppo di nuove strategie d' intervento e la sperimentazione dei supporti tecnici da acquisirsi





    SELEZIONE E ADDESTRAMENTO



    Possono partecipare alle selezioni preliminari, tutti gli agenti di Polizia di Stato di sesso maschile i quali svolgano servizio d' istituto da almeno quattro anni e non abbiano compiuto il ventottesimo anno d' età. Dopo lo scrutinio del fascicolo personale del candidato, questo viene sottoposto ad un colloquio con l' ufficiale addestratore del reparto, seguito da due giorni di accertamenti sanitari, fisici e tecnici onde verificare la rispondenza ai requisiti richiesti dall' unità. Solamente durante tale fase di preselezione, l' attrito è del 90%. Tutti gli idonei frequenteranno quindi il corso base della durata di sei mesi, il quale prevede preparazione fisica, impiego di armi lunge e corte, tecniche di arrampicata, familiarizzazione con gli equipaggiamenti speciali, difesa personale, protezione ravvicinata e guida veloce. Al termine del corso, gli agenti sono inseriti all' interno della Squadra Operativa di Sicurezza (cui sono delegati i compiti di protezione V.I.P.). Durante tale periodo (della durata di due anni) vengono valutati quelli che sono gli agenti più adatti ad entrare a far parte delle Squadre Operative per le Azioni Speciali, previa frequentazione di un corso di specializzazione di quattro mesi. Tale specializzazione prevede, tra l' altro, la frequentazione di un corso incentrato sulla storia dell' ideologia terrorista (con particolare attenzione allo studio di vari "case studies" relativi alla risoluzione di crisi da parte di unità di intervento nazionali ed estere), il conseguimento del brevetto di paracadutista T.C.L. (Tecnica Caduta Libera), uso degli esplosivi, Close Quarter Battle (C.Q.B. ), tecniche di intervento, brevetto subacqueo (presso la fortezza del Varignano, sede del COM.SUB.IN.) e la frequentazione di un corso di lingua inglese. I corsi di specializzazione sono normalmente tenuti presso il Centro Addestramento di Abbasanta (Sardegna). E' bene notare come, per tutte i reparti speciali d' intervento, la preparazione e le esercitazioni non abbiano mai termine, ciò al fine di incrementare costantemente le capacità operative degli agenti, in attesa di quella chiamata che vedrà gli uomini del N.O.C.S. intervenire in situazioni ad alto rischio. Gli agenti si trovano quindi ad operare congiuntamente alle migliori unità similari nazionali ed estere, nel corso di esercitazioni specifiche. Hostage Rescue Team dell' F.B.I., R.A.I.D. della Police Nationale francese, S.E.K. della polizia tedesca e YA' MA' M di quella israeliana, sono solo alcune delle unità straniere che si addestrano regolarmente con il N.O.C.S..




    Dal 2 al 6 giugno 2003, si è svolta in Germania presso Hangelar, sede del G.S.G.9, una competizione tra i reparti d' intervento delle forze dell' ordine di tutto il mondo, denominata C.T.C. (Combat Team Conference) la quale ha luogo con cadenza quadriennale presso la sede del G.S.G.9 tedesco. A rappresentare l' Italia, il G.I.S.dell' Arma dei Carabinieri ed il N.O.C.S., il quale ha ottenuto una formidabile seconda posizione nella classifica finale della competizione.




    ATTIVITà OPERATIVE NOTE

    Nel corso di oltre due decadi di attività fondamentale è stato il contributo del Nucleo alla lotta tanto al terrorismo quanto ai sequestri di persona. Sul finire degli anni '70 ed i primi anni '80, gli operatori del N.O.C.S. hanno posto in essere oltre cento operazioni nei confronti di formazioni terroristiche maggiori, quali le Brigate Rosse, il Nucleo Armato Rivoluzionario e gli esponenti di Prima Linea, interventi questi che hanno portato all' arresto di sanguinari terroristi quali Viscardi, Ronconi e Settepani.



    28 gennaio 1982, Padova, operazione "WINTER HARVEST" : il Nucleo pone in essere la liberazione di James Lee Dozier, Generale NATO e massima autorità statunitense presente in Italia all' inizio degli anni '80. Rapito dal suo appartamento a Verona il 17 dicembre 1981 dalle Brigate Rosse, e tenuto prigioniero in un appartamento di Padova, venne liberato dagli uomini del N.O.C.S. il mese seguente al termine di un' intensa attività investigativa che vide il coinvolgimento della N.S.A. (National Security Agency) statunitense. Per il brillante esito dell' intervento, i dodici operatori che presero parte al blitz vennero insigniti della Medaglia d' Argento dal Governo degli Stati Uniti d' America, mentre il miliardario texano Ross Perot donò a ciascuno una pistola Smith&Wesson recante sulla slitta la dedica " For the rescue of Brigadier General Dozier ": " Per il salvataggio del Generale Dozier " .





    29 luglio/3 agosto 1989: durante le prime ore del mattino del 29 luglio 1989, una squadra del N.O.C.S. rimane coinvolta in un drammatico conflitto a fuoco con i sequestratori dell' industriale fiorentino Dante Belardinelli. Partiti dalla villa dell'industriale nei pressi di Firenze, e sostituitisi ai familiari del rapito per consegnare il riscatto (in realtà sacchi di plastica riempiti di comunissima carta), alle 02:25 circa gli operatori giungono nei pressi dello svincolo San Cesareo della Roma-Firenze a bordo di una vecchia 126 , seguiti da altri due veicoli in incognito. Proprio allora avviene il contatto con i malviventi: la 126 viene affiancata da una Lancia delta con a bordo quattro dei sequestratori, fanno cenno di accostare. Gli agenti fingono di obbedire ma ordinano alle due auto civetta che li seguono di entrare in azione. I malviventi si accorgono dell' inganno ed aprono il fuoco contro una di esse: grazie ad una rapida manovra di uno degli agenti alla guida, i quattro sequestratori hanno la strada sbarrata. La Lancia, per sfuggire al blocco dei N.O.C.S., fa retromarcia tamponando la 126 mentre i tre agenti che la occupavano aprono il fuoco da terra.


    Il conflitto a fuoco avviene ora a distanza ravvicinata: dalla Lancia uno dei banditi spara contro gli agenti con un fucile a canne mozze, le armi delle teste di cuoio eruttano fuoco e lo abbattono. Lo scontro durerà pochi minuti, a terra resteranno due dei malviventi, un sottufficiale del N.O.C.S. rimarrà in coma per diverse settimane, altri due riporteranno ferite non gravi, ed i due sequestratori, catturati e interrogati, daranno una svolta alle indagini che porteranno, alle prime luci dell'alba del 3 agosto , alla liberazione di Dante Belardinelli.



    1991: il Nucleo pone in essere la liberazione del piccolo Augusto De Megni da una banda di sequestratori.



    1994, Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci, Fiumicino: liberati 134 ostaggi all' interno di un velivolo dirottato e fermo sulle piste dell' Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino.



    20 / 22 luglio 2001, Genova, Vertice G8: nell' ambito del dispositivo di sicurezza predisposto per il vertice degli otto Paesi maggiormente industrializzati al mondo, il Nucleo è chiamato a rivestire il ruolo di squadra salvataggio ostaggi.






    28 maggio 2002, Pratica di Mare (Roma), Vertice N.A.T.O.-RUSSIA: in occasione della storica firma del trattato di Roma, che sancisce ufficialmente l' entrata della Russia nella N.A.T.O. (North Atlantic Treaty Organization) , eccezionali misure di sicurezza vengono adottate a difesa della base militare di Pratica di Mare, luogo adibito ad ospitare il summit. A garantire la sicurezza dei cieli è stato predisposto un Gruppo Campale di Comando e Controllo (G.C.C.C.) dell' Aeronautica Militare, al quale un aereo radar Awacs ha costantemente inviato i dati dello spazio aereo sovrastante in tempo reale. In caso di minaccia aerea, le informazioni sarebbero state inviate al Comando Operativo Forze Aeree di Poggio Renatico ( Ferrara ) per poi rimbalzare alla situation room allestita a Pratica di Mare all' interno della quale un team di sette persone, guidato dal Capo di stato maggiore dell' Aeronautica Sandro Ferracuti, avrebbe ordinato l' eventuale abbattimento tramite la squadra aerea costituita da due coppie di Tornado ed F-104. In caso di minaccia da parte di un apparecchio sensibilmente più piccolo o di un ultra leggero, l' intervento sarebbe spettato rispettivamente agli MB 339 o agli elicotteri armati HH3F. Quale ultima difesa sono state disposte batterie di missili Spada, Aspide e Hawk, nonchè l' intervento missilistico grazie alle unità della Marina presenti entro 15 miglia dalla costa laziale. Queste ultime sono state impiegate quale piattaforma operativa dal G.O.I. del COM.SUB.IN., il quale sembra aver dispiegato per l' occasione la propria flottiglia di mezzi subacquei speciali, onde contrastare le attività di gruppi di sabotatori provenienti dal mare (eventualità paventata nei giorni precedenti al summit dalla stessa F.B.I. statunitense). I team di ispezione del Reggimento San Marco erano inoltre presenti sulle unità navali al fine di effettuare eventuali abbordaggi ed investigazioni di vascelli sospetti.






    Data la distanza tra il litorale e la base, risulta probabile che ulteriori distaccamenti di forze speciali siano stati dispiegati sulla terra ferma unitamente ai reparti territoriali delle forze dell' ordine a cavallo ed appiedati. In caso poi di pericolo imminente per le venti delegazioni straniere, sono stati predisposti piani di evacuazione aerea tramite apparecchi ad ala rotante in assetto S.A.R. (Search And Rescue), mentre la sicurezza nel sottosuolo è stata assicurata da squadre presenti nel complesso fognario sottostante l' obiettivo (non escludiamo che la Francia abbia contribuito tramite lo SNIO, un corpo di circa 15 uomini in grado di operare in tali ambienti). Copertura assicurata anche in caso di attacco chimico o batteriologico grazie agli operatori N.B.C. dell' Esercito Italiano e qualora fossero stati rinvenuti ordigni convenzionali per mezzo di nuclei E.O.D.. Per ciò che concerne la protezione ravvicinata delle personalità presenti, G.I.S. e N.O.C.S. hanno operato probabilmente a stretto contatto con i reparti stranieri distaccati a seguito delle delegazioni. Almeno a giudicare dalle immagini diffuse dai media nazionali, sembrerebbe inoltre che uomini dei sopra citati reparti fossero presenti a bordo delle auto del corteo presidenziale di George W. Bush, in veste di "counter attack teams" misti, in tandem con gli agenti dello United States Secret Service (U.S.S.S.) armati di lancia razzi spalleggiabili terra-aria Stinger. Notevoli anche le misure di sicurezza nella Capitale e sui 30 chilometri di arterie stradali che separano questa da Pratica di Mare: la corsia centrale della Cristoforo Colombo è stata per l' occasione riservata ai mezzi diretti verso la base, mentre numerosi sono stati i posti di blocco istituiti dalle forze dell' ordine. Un totale di 15.000 uomini ha assicurato che il primo importante vertice del nuovo millennio si svolgesse in assoluta, sicurezza fornendo uno splendido esempio di professionalità e senso del dovere.






    5-6 maggio 2003, via Mosè Bianchi, Milano: sono da poco passate le 15:00 di lunedì 5 maggio 2003, quando Andrea Calderini, un trentunenne con gravi problemi psichici, uccide a colpi d' arma da fuoco un' anziana vicina di casa per poi barricarsi nel proprio appartamento e far nuovamente fuoco contro tre passanti che cadono a terra feriti. Decine di volanti delle forze dell' ordine accorrono sul posto, isolando la zona. A cercare di far arrendere lo squilibrato (il quale è nell' appartamento con la giovane moglie) anche il questore di Milano Vincenzo Boncoraglio, assieme alla madre e al padre dell' uomo. Mentre il team di negoziazione si mette al lavoro per arrivare ad un epilogo incruento della vicenda, viene tagliata la fornitura di gas alla zona, onde evitare che il sospetto faccia saltare in aria lo stabile in un ultimo gesto di follia. Quando le chiamate telefoniche dei negoziatori non ottengono più risposta, si decide, intorno alle 17:00, di far arrivare da Roma gli uomini del N.O.C.S., che giungeranno alle 20:00 a Milano. Alle 23:00 circa, gli operatori prendevano posizione intorno all' obiettivo, mentre alle 00:20 la squadra d' assalto entrava nello stabile da due entrate distinte. Il blitz ha avuto luogo alle 00:55 circa, e si è svolto (come da consuetudine) in pochi secondi, dopo che alcuni operatori si sono calati sul balcone dell' appartamento del Calderini. All' interno dell' obiettivo, gli agenti hanno rinvenuto il cadavere della moglie di Calderini e lo stesso sospetto, suicidatosi con un colpo di pistola in bocca (entrambi i decessi sarebbero avvenuti alle 16:00 circa). L' operazione avrebbe coinvolto in tutto una ventina di uomini del N.O.C.S., i quali avrebbero anche fatto uso di una piccola carica esplosiva (forse applicata alla porta d' ingresso dell' appartamento). Tra le armi impiegate, le pistole mitragliatrici Heckler&Koch MP5-K in 9mm.. Interessante, a margine della tragica vicenda, la considerazione espressa dal sindaco di Milano, Gabriele Albertini, sulla necessità di disporre di reparti d' intervento rapido dislocati su tutto il territorio nazionale: "Bisogna tener presente che Milano e la Lombardia sono territori molti grandi, popolati e complessi. Anche statisticamente questo è un territorio dove possono accadere delle emergenze e non dimentichiamo che, al di là della tragedia di lunedì a Milano e in Lombardia, esiste il problema, oltre che della criminalità, anche del terrorismo islamico e quello delle brigate rosse".







    Domenica 18 maggio 2003, Roma: il N.O.C.S. in servizio protezione VIP per l' ex Presidente degli Stati Uniti d' America George Bush, in visita a Roma ed ospite dell' Ambasciatore francese in Italia. Bush si è recato, tra gli altri, presso lo Stadio del Tennis (località Foro Italico), ove ha potuto assistere alla finale del torneo di tennis Telecom Masters Series 2003, circondato da un folto gruppo di agenti del N.O.C.S. e dello United States Secret Service (U.S.S.S.), ovviamente in abiti civili. Da segnalarsi un piccolo fuori programma, costituito dall' improvvisa comparsa di un cartello ingiurioso all' indirizzo Mr Bush e ad opera di un provocatore presente sugli spalti dello stadio. L' elemento è stato immediatamente allontanato dalle forze dell' ordine e fra gli applausi del pubblico, evidentemente infastidito dalla presenza dell' esagitato.

    Qualche articolo che potrebbe interessare...
    http://www.associazioneandromeda.org...le_3_10_05.pdf
    http://www.associazioneandromeda.org...le_3_10_06.pdf
    Ultima modifica di Brad90; 13-09-08 alle 13: 56

  5. #105

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    Citazione Originariamente Scritto da Brad90 Visualizza Messaggio
    Nel giro di un minuto dalla telefonata, eccoli qui. Sei uomini, la squadra di pronto intervento dei Nocs. Neppure trafelati. “Eravamo a mensa, abbiamo sentito per radio che il capo ci voleva, eccoci”. Abiti civili, jeans, giubbotti. Dai 26 ai 36 anni, fisici asciutti, capelli come quelli di tutti i giovani d'oggi, chi lunghi, chi cortissimi. Si vede che praticano molto sport. Altre due squadre sono fuori Roma, impegnate in delicati servizi di prevenzione: scorte a personaggi molto esposti, per capirci.
    Un sabato grigio, nel moderno complesso all'estrema periferia di Roma che ospita, con altri reparti della Polizia di Stato, anche questi specialisti. Quanti? “Abbastanza per le necessità”, non si sbilancia il vice comandante che sta con loro da parecchi anni. È un Nocs esemplare, da manuale, il “doc”, come lo chiamano i suoi uomini. Poco più di quarant'anni, sposato, due figli, già campione olimpico di tuffi; adesso paracadutista, rocciatore, subacqueo, esperto in esplosivi, brevetto di guida veloce, tiratore da campionato, esperto in difesa nucleare, batteriologica e chimica (il corso Nbc a Rieti, per imparare a operare anche in ambienti contaminati, lo fanno tutti).
    I giovanotti (nessuna donna, non per preclusione teorica, spiegano, ma perché nessuna ragazza, finora, ha superato le severe prove psicofisiche per l'ammissione) sono tutti plurispecialisti, e lo diventano in sei mesi di corso “basico” e diciotto mesi dedicati alle varie discipline. Poi, Nocs a tutti gli effetti, sono operativi.
    Un lavoro strano: lunghe attese, poi ogni tanto l'intervento che può risolversi con un viaggio in furgone andata e ritorno, e nel quale si può rischiare la vita. “Noi siamo sempre pronti - spiega uno della squadra - Abbiamo studiato e lavorato per esserlo. Non siamo malati per l'azione, ma siamo qui per questo, ci riteniamo professionisti preparati a svolgere bene il nostro dovere”.
    Parlano così. E, per chi le ha, le famiglie? La moglie, i figli? “Le mogli si abituano, non possono fare altro - dice il caposquadra, sposato, due bambini ancora piccoli - Certo, può sembrare strano. Qualche tempo fa eravamo a una festa di matrimonio, è squillato il telefonino di servizio. Devo andare, le ho detto. E lei: e sei contento di andare, si vede. Aveva ragione, ero contento”.
    Quando squilla il cellulare dei “reperibili”, spesso la squadra di pronto intervento si è già mossa. È tutto pianificato: ogni uomo ha nel suo armadietto abbigliamento e armi, i furgoni - con targhe civili - contengono il resto, l'attrezzatura da roccia o da sub, dipende dalle circostanze, gli esplosivi. In molti interventi parte anche la nuova ambulanza super-attrezzata, un centro di rianimazione mobile. Un furgone è attrezzato come una sala operativa. Non si sa mai. Il trucco, spiega il comandante, che viene da un'esperienza di reparti investigativi, consiste nell'essere preparati a tutto, nel prevedere, pianificare. Per dirne una: il colore degli automezzi è stato scelto per farli essere poco visibili anche con i moderni visori a infrarossi. Meglio non farsi notare.
    Così cinque giorni la settimana, c'è l'addestramento in sede: tiro, palestra per la difesa personale, esercitazioni di irruzioni in appartamenti o case. O fuori sede: alpinismo, attività subacquea, esercitazioni su aerei, treni, navi, autobus, poligono all'aperto. Una squadra è sempre pronta a muoversi, gli altri intanto si allenano. Un servizio un po' particolare, ma se lo sono scelto. “Io -dice uno dei ragazzi che ha interrotto il pranzo e sorride - sono entrato in polizia per fare questo”. C'è un'immagine di violenza, intorno a voi: le tute scure, il cappuccio nero che nasconde la faccia, le armi micidiali… “Non violenza, direi - risponde - meglio definirla forza controllata, non ci teniamo a passare per tanti Rambo, e l'addestramento, infatti, è rivolto a trovare e mantenere un equilibrio tra abilità fisiche e controllo psichico”.
    “Il mefisto, il cappuccio nero - aggiunge il “doc” - rispondeva durante la lotta al terrorismo, risponde adesso che abbiamo a che fare con la malavita organizzata e con il terrorismo internazionale, alla possibilità di vendette, a ritorsioni. Il non essere riconoscibili ci permette un po' di serenità quando siamo fuori servizio. Se vogliamo, con il tempo è diventato parte della nostra divisa, ma non è folclore”.
    L'addestramento prende in considerazione la possibilità di ferire, o uccidere un altro uomo. Non fa paura? “Abbiamo dei limiti, è chiaro - è la risposta - noi siamo dalla parte della legge e delle regole, siamo un reparto della Polizia di Stato, ci muoviamo nell'ambito della legalità, su binari precisi, che prevedono la possibilità, per difenderci, di sparare a un uomo. Ma esistiamo, come Nocs, per rispettare la vita degli altri, per salvare gente in pericolo. Siamo professionisti particolari, né meglio né peggio dei colleghi che fanno altri lavori, spesso altrettanto rischiosi”.
    “Nessuno ci ha costretto a venire qui - dice un altro - Non è neppure facile rimanere, ma è una scelta che viene da dentro. Io non vorrei fare altro”. E il pranzo interrotto? “Fa parte del lavoro, ci ha chiamato il capo, siamo venuti di corsa. Magari si trattava di una missione. Non si sa mai. Ecco: noi siamo pronti, questo è quel che conta”. Per questa volta si torna a tavola. Buon appetito, Nocs.
    NUCLEO OPERATIVON CENTRALE DI SICUREZZA
    Però, che vita!
    Per aspera sic itur ad astra (Seneca - Hercules Furens)

  6. #106
    Sergente L'avatar di Brad90
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    Vero, i GIS saranno i migliori, però neanche i NOCS sono niente male! Se solo avessero a disposizione i giusti finanziamenti! Peccato che un corpo d'elité così famoso in tutto il mondo e così specializzato deve stare legato ai vincoli della burocrazia...
    E meno male che prende gli ordini direttamente dal Ministero dell'Interno!!!

  7. #107
    Soldato L'avatar di lorenzoN.O.C.S.
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    semplicemente bellissimo...di questi tempi però sono un po demotivato perchè mio padre vuole che io mi iscriva in medicina...va be che ancora è presto però io voglio fare quello che mi piace...
    "Sicut Nox Silentes"

  8. #108
    Sergente L'avatar di Brad90
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    Citazione Originariamente Scritto da lorenzoN.O.C.S. Visualizza Messaggio
    semplicemente bellissimo...di questi tempi però sono un po demotivato perchè mio padre vuole che io mi iscriva in medicina...va be che ancora è presto però io voglio fare quello che mi piace...
    E DEVI FARE QUELLO CHE TI PIACEEEE!!!!!!!!!
    No, seriamente, una volta un vero amico con molta esperienza su questo campo mi disse che devo andar dove mi dice il cuore e seguire le mie passioni e i miei sogni, solo così riuscirò a realizzarmi, stare in pace con me stesso e vivere felice...
    Puoi accettare i consigli dagl'altri, ma la vita è tua e la dovresti gestire come ritieni al meglio!
    Anche a mio padre piacerebbe che io facessi il dentista o roba simile, ma sono qua a prepararmi per quello che un domani sarà il mio futuro!
    Non dimenticare mai queste parole...
    Sinceramente, Brad90
    Ultima modifica di Brad90; 14-09-08 alle 00: 13

  9. #109
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    Citazione Originariamente Scritto da Brad90 Visualizza Messaggio
    E DEVI FARE QUELLO CHE TI PIACEEEE!!!!!!!!!
    No, seriamente, una volta un vero amico con molta esperienza su questo campo mi disse che devo andar dove mi dice il cuore e seguire le mie passioni e i miei sogni, solo così riuscirò a realizzarmi, stare in pace con me stesso e vivere felice...
    Brad90
    che parole sdolcinate, chi è questo?!
    complimenti x la tua "promozione" a sergente!!!
    "NON SO SE CI SARA' LA III GUERRA MONDIALE MA SO CHE LA IV LA COMBATTERAMO CON LE CLAVE"


    SEMPER SBORONIS


    "OGNUNO VADA DOVE VUOLE ANDARE
    OGNUNO INVECCHI COME GLI PARE
    MA NON RACCONTARE A ME
    CHE COS'E' LA LIBERTA' "


    "LA MITICITA' NON HA PREZZO E LO STRAVACCO PUO' ASPETTARE"

  10. #110
    Sergente L'avatar di Brad90
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    Mah.....Chissà...

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