Originariamente Scritto da
Parafuera
E' quantomeno singolare che un Paese come l'Italia ed i suoi cittadini conosciuti nel mondo proprio per la pressoché totale strafottenza delle leggi, per trovare sempre un modo di aggirare le regole ed oggi più che mai alle prese con i problemi che tale sub-cultura ha creato, trovi anche spazio per dire che chi viene qui "deve rispettare le leggi e la cultura". Ci piace pensare che noi Italiani siamo esenti da certi discorsi e che abbiamo "esportato" chissà quale grande cultura ad esempio nei Paese appena citati (Canada e Auistralia). Ebbene proprio quei due Paesi sono stati e sono tutt'ora, sede delle più grosse comunità Italiane all'estero ed in particolare di Calabresi. Guarda caso, proprio a Lamezia Terme vi è l'International Airport quasi esclusivamente dedicato ai voli per Toronto e Sidney e guarda caso, proprio lì vi sono i più importanti, storici e consolidati nuclei dell' 'ndrangheta.
Prendo da Wikipedia ma è di dominio pubblico: "Durante la Seconda guerra mondiale l'immigrazione cessò ma gli italo-canadesi subirono pesanti discriminazioni insieme ai tedeschi, una parte di loro fu arrestata, molti altri, cittadini canadesi a tutti gli effetti, furono internati nei campi militari e qui privati della loro libertà e dei loro diritti";
"L'immigrazione si ridusse notevolmente durante la seconda guerra mondiale, periodo durante il quale, gli italiani d'Australia subirono grosse discriminazioni e molti di loro vennero addirittura internati in campi di detenzione per quelli che erano considerati nemici di guerra, come italiani e tedeschi. In questi campi venivano impiegati soprattutto come contadini o come fattori."
Stiamo parlando di Paesi che hanno obiettivamente più di qualche gradino in più di noi almeno relativamente alla civilizzazione. Noi che non riusciamo a far indossare nemmeno un casco in moto o a far rispettare un limite di velocità. Paesi che proprio per la nostra Italica presenza, hanno adattato con tempestività, leggi di contrasto alla criminalità organizzata di cui non conoscevano nemmeno l'esistenza. Discorso valido anche per la Germania dove guarda caso, anche lì a ondate ancora oggi sostenute, "invadiamo" il loro territorio. Un Paese che si è definitivamente reso conto del radicamento di organizzazioni criminali italiane appena dopo la strage di Duisburg. Colleghi del BKA sono venuti in più riprese qui in Italia, per studiare il fenomeno ed introdurre il concetto associativo nella loro legislazione.
Conclusione; nascondersi dietro un dito facendo demagogici ragionamenti e vaticinando su come si deve comportare chi "viene qui", significa ancora una volta fare gli Italiani aggirando il problema vendendo fumo.
Ogni società di qualunque cultura, religione, colore sia (e ribadisco che per me è solo un valore aggiunto), deve e può solo far rispettare le proprie leggi, in primis per tutelere gli appartenenti stessi. Se non è in grado, l'unico errore più grande che può fare, è addossare la colpa ad altri e lamentarsi di come male vadano le cose. Qui l'Italia ripeto, sale in cattedra.
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