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Discussione: Legge 104 - "assistere un familiare portatore di handicap grave"

  1. #1
    Maresciallo L'avatar di tylerdurden81
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    Exclamation Legge 104 - "assistere un familiare portatore di handicap grave"

    Buongiorno ragazzi e colleghi,

    descrivo subito la mia situazione, mia nonna è affetta da alcune patologie fisiche e psicologiche che hanno portato la commissione dell'ASL della mia città a dichiararle lo stato di invalidità al 100% pochi giorni fà con la legge 104.
    La situazione purtroppo è difficile in quanto mio nonno è venuto a mancare 7 anni fà, i suoi figli con relative mogli abitano a circa 20km da casa sua e inoltre lavorano tutti stabilmente, i relativi figli sono al nord per lavoro/università/minorenni - insomma l'unica che ha potuto prendersene cura fino ad ora è la figlia (cioè mia madre) e la mia famiglia i quali fanno a turni per restare a casa a badare a lei, sebbene mia madre lavori, mio padre lavori e le mie due sorelle sono una minorenne e l'altra frequenta l'università. Spesso entrambe saltano le lezioni e i miei il lavoro per tenerla costantemente sotto controllo, e per le visite specialistiche è una continua tragedia in quanto nessuna delle mie sorelle ha la patente.
    Mia nonna si è momentaneamente trasferita a casa dei miei che dista da casa sua 10km e sta vivendo una situazione triste lontana dalla sua abitazione, che restando vacante è a rischio che gli zingari ne prendano possesso in quanto casa popolare (purtroppo dalle mia parti in Calabria succede spesso!!!).
    La residenza di mia nonna dista a 200metri da casa mia, quindi vorrei sapere come fare per il disbrigo delle pratiche per il distacco o trasferimento. Sono già in possesso della documentazione della commissione che attesta quanto segue: "ai sensi della legge 104 la commissione riconosce l'interessato PORTATORE DI HANDICAP (comma 1 art. 3)" e in un'altra pagine c'è scritto: "invalido ultrasessantacinquenne con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni ed i compiti propri della sua età (L.509/88.124/98) grave 100%".

    Grazie a chi saprà indirizzarmi sui prossimi passi da fare per il distacco ad una sede vicino casa così da poterla assistere. Saluti
    Ultima modifica di tylerdurden81; 16-02-13 alle 12: 22

  2. #2

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    Allora, presumendo che la sede attuale di servizio sia in una regione diversa da quella del tuo congiunto devi inoltrare l'istanza di trasferimento per effetto della legge 104 alla direzione dell'istituto corredata da un ulteriore richiesta cartacea con la quale chiedi che la direzione inoltri l'istanza all'autorità competente a decidere che nel caso di specie è la direzione generale personale e formazione. Nell'istanza di trasferimento dovrai specificare che nel caso in cui non sia possibile il trasferimento si richiede in alternativa l'assegnazione temporanea, anche in soprannumero, e senza oneri per l'Amministrazione. Ovviamente l'istanza dovrà essere corredata dalle certificazioni mediche sull'invalidità e dalle autocertificazioni degli altri congiunti che non possono occuparsi del parente invalido.
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


    Stai cercando un vecchio commilitone?

  3. #3
    Sergente L'avatar di vetro
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    Citazione Originariamente Scritto da A_N_T_O_N_Y Visualizza Messaggio
    Allora, presumendo che la sede attuale di servizio sia in una regione diversa da quella del tuo congiunto devi inoltrare l'istanza di trasferimento per effetto della legge 104 alla direzione dell'istituto corredata da un ulteriore richiesta cartacea con la quale chiedi che la direzione inoltri l'istanza all'autorità competente a decidere che nel caso di specie è la direzione generale personale e formazione. Nell'istanza di trasferimento dovrai specificare che nel caso in cui non sia possibile il trasferimento si richiede in alternativa l'assegnazione temporanea, anche in soprannumero, e senza oneri per l'Amministrazione. Ovviamente l'istanza dovrà essere corredata dalle certificazioni mediche sull'invalidità e dalle autocertificazioni degli altri congiunti che non possono occuparsi del parente invalido.
    quoto la risposta fornita dall'amico Antony aggiungendo solo che particolare attenzione deve esser data alle dichiarazioni degli altri familiari, i quali devono manifestare le ragioni della loro indisponibilità a prestare assistenza al malato (nel caso di specie tua nonna).
    Mi permetto di segnalare, inoltre, che però risultando lei residente presso i tuoi genitori, è al quanto difficile sostenere la mancanza di un valido sostegno di un familiare. Ti consiglio, pertanto di valutare l'opportunità di trasferire l'anziana presso la tua residenza, far risultare dagli accertamenti delle competenti autorità l'avvenuta coabitazione fra te e lei, potendo così motivatamente trovare fondamento le ragioni impeditive dei tuoi familiari (mamma, papà e sorelle) a prestare assistenza a tua nonna.
    La pratica della c.d. 104 è notevolmente complessa, articolata e di difficile (ma non impossibile!) accoglimento da parte del DAP. Per tale ragione, concordo con il consiglio fornito da Antony, di provvedere contestualmente all'invio della domanda di trasferimento in questione, di inoltrare anche la domanda di assegnazione temporanea ex art. 7 DPR 254/99, presso uno degli istituti più vicino alla tua residenza, eventualmente anche in sovrannumero rispetto alla previsione degli organici.
    Non so se sono stato sufficientemente chiaro, in caso contrario non hai che da chiedere...!
    Saluti

    Vetro

  4. #4
    Maresciallo L'avatar di tylerdurden81
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    Grazie per la risposta ad entrambi. Vetro la residenza di mia nonna, come detto precedentemente, dista 200 metri da casa mia, mentre dista 10 km da casa di mia madre dove lei non ha la residenza, ma si è solo trasferita momentaneamente per via della malattia.

  5. #5
    Sergente L'avatar di vetro
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    Citazione Originariamente Scritto da tylerdurden81 Visualizza Messaggio
    Grazie per la risposta ad entrambi. Vetro la residenza di mia nonna, come detto precedentemente, dista 200 metri da casa mia, mentre dista 10 km da casa di mia madre dove lei non ha la residenza, ma si è solo trasferita momentaneamente per via della malattia.
    ....capisco.
    In bocca al lupo per la pratica!

  6. #6
    Caporale
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    Citazione Originariamente Scritto da vetro Visualizza Messaggio
    quoto la risposta fornita dall'amico Antony aggiungendo solo che particolare attenzione deve esser data alle dichiarazioni degli altri familiari, i quali devono manifestare le ragioni della loro indisponibilità a prestare assistenza al malato (nel caso di specie tua nonna).
    Mi permetto di segnalare, inoltre, che però risultando lei residente presso i tuoi genitori, è al quanto difficile sostenere la mancanza di un valido sostegno di un familiare. Ti consiglio, pertanto di valutare l'opportunità di trasferire l'anziana presso la tua residenza, far risultare dagli accertamenti delle competenti autorità l'avvenuta coabitazione fra te e lei, potendo così motivatamente trovare fondamento le ragioni impeditive dei tuoi familiari (mamma, papà e sorelle) a prestare assistenza a tua nonna.
    La pratica della c.d. 104 è notevolmente complessa, articolata e di difficile (ma non impossibile!) accoglimento da parte del DAP. Per tale ragione, concordo con il consiglio fornito da Antony, di provvedere contestualmente all'invio della domanda di trasferimento in questione, di inoltrare anche la domanda di assegnazione temporanea ex art. 7 DPR 254/99, presso uno degli istituti più vicino alla tua residenza, eventualmente anche in sovrannumero rispetto alla previsione degli organici.
    Non so se sono stato sufficientemente chiaro, in caso contrario non hai che da chiedere...!
    Saluti

    Vetro
    Con rispetto, ma non sono del tutto convinto della risposta. Intanto la ex Legge 104/92 è stata modificata in maniera sostanziale nel tempo . La Legge 183/2010, per ultima, ha abrogato la vicinorietà e l'esclusività alla persona da assistere dando la possibilità della scelta alla persona con handicap di poter scegliere chi deve assisterla.
    Pertanto decade tutta la trafila dei familari congiunti e prossimi che risultano nei vari nuclei familiari . L'unica cosa da fare è dichiarare che tutti questi parenti fino al 2° grado non si occupano/occuperanno della persona abbisognevole di assistenza (104/92 art. 33 comma 3°) nel periodo che se ne sta occupando la nipote, in questo caso "tylerdurden81".. In sintesi il legislatore ha allargato la possbilità e la scelta ad altri familiari che non siano necessariamente residenti nella stessa abitazione e che non siano per forza figli, fratelli, sorelle ect, ma ancher nipoti.
    Ovviamente, come già detto in precedenza, l'importante è dichiarare che altri non se ne stanno occupando. Non può l'amministrazione obbligare e scegliere chi deve assistere la persona con handicap .
    Spero di essere stato esaustivo cordialmente

  7. #7
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    salve,mi trovo in una situazione un po' critica, vi spiego subito la mia situazione sperando che qualcuno possa aiutarmi.
    io da quasi 3 anni vivo con il mio prozio, cioè il fratello di mio nonno,il quale per una stupida ernia cervicale si trova in una sedia rotelle.
    Io sono un agente della polizia di stato ed ho chiesto all'amministrazione di poter usufruire dei tre giorni al mese per poterlo accompagnare a fare esami e terapie varie,e mi è stato dato esito negativo,preciso che il familiare non ha moglie e figli,ha soltanto dei nipoti che per motivi di lavoro non possono assisterlo, vorrei chiedere un aggregazione perche' dovrebbe fare un ciclo di terapie, per non peggiorare la situazione in cui si trova,qualcuno potrebbe indicarmi la prassi da seguire senza andare a sbattere contro un muro,cosa che mi è successa fino ad oggi.ho sentito che mi spettano i 3 giorni,aggregazioni,trasferimento, solo che quando inoltro una domanda mi rispondono sempre con parere negativo.se qualcuno conosce una persona a cui potrei rivolgermi ne sarei grato

  8. #8
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    salve,mi trovo in una situazione un po' critica, vi spiego subito la mia situazione sperando che qualcuno possa aiutarmi.
    io da quasi 3 anni vivo con il mio prozio, cioè il fratello di mio nonno,il quale per una stupida ernia cervicale si trova in una sedia rotelle.
    Io sono un agente della polizia di stato ed ho chiesto all'amministrazione di poter usufruire dei tre giorni al mese per poterlo accompagnare a fare esami e terapie varie,e mi è stato dato esito negativo,preciso che il familiare non ha moglie e figli,ha soltanto dei nipoti che per motivi di lavoro non possono assisterlo, vorrei chiedere un aggregazione perche' dovrebbe fare un ciclo di terapie, per non peggiorare la situazione in cui si trova,qualcuno potrebbe indicarmi la prassi da seguire senza andare a sbattere contro un muro,cosa che mi è successa fino ad oggi.ho sentito che mi spettano i 3 giorni,aggregazioni,trasferimento, solo che quando inoltro una domanda mi rispondono sempre con parere negativo.se qualcuno conosce una persona a cui potrei rivolgermi ne sarei grato

  9. #9

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    Salve vorrei capire bene come funziona questa legge in quanto uno dei miei genitori è affetto da una malattia degenerativa.
    Le mie curiosità sono :
    •i parametri per l'invio della domanda?
    •Se è possibile chiedere contemporaneamente sia il trasferimento che il distaccamento in modo da cercare di avere uno dei due? ;
    • se in distaccamento si maturano i punteggi per un ' eventuale trasferimento negli anni a seguire?

  10. #10

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    Molto sinteticamente:
    1. Non devono essrerci altri familiari che posdono prendersi cura del malato;
    2. Il trasferimento oggi non lo danno più;
    3. Maturi il punteggio relativo alla permanenza in sede solo se il distacco non supera i sei mesi all'anno.
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


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