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Discussione: Il Terrorismo italiano e Gli anni di Piombo

  1. #11
    Wiseman
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    Un sentito, profondo ringraziamento a tutti gli esponenti delle Forze dell'Ordine che, con il loro sacrificio, hanno contribuito all'affermazione dello Stato e della democrazia nella piccola guerra civile che ha devastato l'Italia per un lungo periodo.
    Mentre molti invocavano Leggi Speciali e punizioni esemplari (io stesso raccolsi firme per la petizione popolare per la reintroduzione della pena capitale) gli investigatori riuscirono, con un lavoro per molti versi ancora oggi ignoto, e troppo spesso vilipeso, criticato (a sproposito) e comunque non apprezzato a sconfiggere quella malattia civile facendo ricorso agli strumenti ordinari della lotta alla criminalità.

    Non senza qualche pagina ancora da chiarire.

    Vorrei però approfittare dell'occasione per introdurre un tema che mi colpisce molto, la diversità comportamentale dei due schieramenti terroristici.

    L'estrema destra, emarginata dal panorama politico del dopoguerra, iniziò la "strategia della tensione" con attentati stragisti, dimostrativi, contro obiettivi "qualsiasi": banche, linee ferroviarie, etc., alla costante ricerca del flirt con i vari servizi in ottica di rovesciamento dell'oridne costituzionale. Mentre venivano percepiti come bombaroli stragisti, essi - senza una vera strategia di comunicazione - facevano passare il messaggio di voler colpire lo Stato come apparato escludente (delle loro posizioni), ma dirispettarne simboli ed istituzioni.
    Successivamente - credo che il confine temporale possa collocarsi con l'eccidio di via Acca Larentia a Roma - una frangia più esagitata, e meno connotata ideologicamente, si staccò dalla "tradizione", smise apparentemente almeno di avere rapporti con gli apparati dello Stato, cessò il ricorso alle bombe e si dette all'aggressione armata contro i simbli dello Stato, Ufficiali e Magistrati, prevalentemente.

    Il fronte opposto iniziò con rapimenti (il Giudice Sossi, a Genova), poi passò alla guerriglia urbana nelle manifestazioni di piazza che imperversavano, dato il difficle momento sociale dell'epoca, e conclusero la loro esperienza in un bagno di sangue, aggressioni, omicidi, sparatorie varie. Il tutto in un profluvio di manifesti, comunicati, volantini vari, che fece addirittura elaborare la nota teoria di Marshall McLuhan (guru della mass communication) di "staccare la spina". I bersagli delle frange terroristiche di sinistra furono i simboli di ciò che battezzarono SIM - Sistema Imperialista delle Multinazionali: quindi esponenti politici, industriali, sindacali. E poi le FFOO che davano loro la caccia.

    Questo per fare una veloce, ed incompleta, rassegna delle loro caratteristiche differenziali.
    Nulla di tutto ciò, però, spiega, a mio modo di vedere, il perché un paio di migliaia di giovani, tra attivisti e fiancheggiatori, gettarono alle ortiche giovinezza e vita stessa per inseguire un ideale così evidentemente bacato con mezzi altrettanto evidentemente improduttivi di effetti.

  2. #12
    Caporale L'avatar di LaAle
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    Citazione Originariamente Scritto da Wiseman Visualizza Messaggio
    Un sentito, profondo ringraziamento a tutti gli esponenti delle Forze dell'Ordine che, con il loro sacrificio, hanno contribuito all'affermazione dello Stato e della democrazia nella piccola guerra civile che ha devastato l'Italia per un lungo periodo.
    Mentre molti invocavano Leggi Speciali e punizioni esemplari (io stesso raccolsi firme per la petizione popolare per la reintroduzione della pena capitale) gli investigatori riuscirono, con un lavoro per molti versi ancora oggi ignoto, e troppo spesso vilipeso, criticato (a sproposito) e comunque non apprezzato a sconfiggere quella malattia civile facendo ricorso agli strumenti ordinari della lotta alla criminalità.

    Non senza qualche pagina ancora da chiarire.

    Vorrei però approfittare dell'occasione per introdurre un tema che mi colpisce molto, la diversità comportamentale dei due schieramenti terroristici.

    L'estrema destra, emarginata dal panorama politico del dopoguerra, iniziò la "strategia della tensione" con attentati stragisti, dimostrativi, contro obiettivi "qualsiasi": banche, linee ferroviarie, etc., alla costante ricerca del flirt con i vari servizi in ottica di rovesciamento dell'oridne costituzionale. Mentre venivano percepiti come bombaroli stragisti, essi - senza una vera strategia di comunicazione - facevano passare il messaggio di voler colpire lo Stato come apparato escludente (delle loro posizioni), ma dirispettarne simboli ed istituzioni.
    Successivamente - credo che il confine temporale possa collocarsi con l'eccidio di via Acca Larentia a Roma - una frangia più esagitata, e meno connotata ideologicamente, si staccò dalla "tradizione", smise apparentemente almeno di avere rapporti con gli apparati dello Stato, cessò il ricorso alle bombe e si dette all'aggressione armata contro i simbli dello Stato, Ufficiali e Magistrati, prevalentemente.

    Il fronte opposto iniziò con rapimenti (il Giudice Sossi, a Genova), poi passò alla guerriglia urbana nelle manifestazioni di piazza che imperversavano, dato il difficle momento sociale dell'epoca, e conclusero la loro esperienza in un bagno di sangue, aggressioni, omicidi, sparatorie varie. Il tutto in un profluvio di manifesti, comunicati, volantini vari, che fece addirittura elaborare la nota teoria di Marshall McLuhan (guru della mass communication) di "staccare la spina". I bersagli delle frange terroristiche di sinistra furono i simboli di ciò che battezzarono SIM - Sistema Imperialista delle Multinazionali: quindi esponenti politici, industriali, sindacali. E poi le FFOO che davano loro la caccia.

    Questo per fare una veloce, ed incompleta, rassegna delle loro caratteristiche differenziali.
    Nulla di tutto ciò, però, spiega, a mio modo di vedere, il perché un paio di migliaia di giovani, tra attivisti e fiancheggiatori, gettarono alle ortiche giovinezza e vita stessa per inseguire un ideale così evidentemente bacato con mezzi altrettanto evidentemente improduttivi di effetti.
    Non sono sicura di aver capito bene la spiegazione data nel tuo commento: cioè una frangia del terrorismo nero diventò quello che viene definito terrorismo rosso (lotta armata per le strade etc.)? Magari ho capito male io...

    Guardatevi dentro e scandagliate la vostra anima: lì vi troverete tutte le risposte...

  3. #13
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    Penso che il collega si riferisse ai nar, nuclei armati rivoluzionari, che erano e restarono
    di estrema destra.

  4. #14
    Caporale L'avatar di LaAle
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    Citazione Originariamente Scritto da FRANCODUE Visualizza Messaggio
    Penso che il collega si riferisse ai nar, nuclei armati rivoluzionari, che erano e restarono
    di estrema destra.
    ah ok! Una specie di "distaccamento", da parte di alcuni, dal nucleo principale del terrorismo nero, ma che comunque rimasero di estrema destra.

    Poi c'è il terrorismo rosso (l'estrema sinistra) che viaggia sul fronte opposto.

    Mi auguro di aver capito bene.
    Ultima modifica di LaAle; 05-02-13 alle 16: 55

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  5. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da Brownie Visualizza Messaggio
    Franco se posso chiederti hai fatto servizio qui a venezia? Come venivano individuati i covi delle Br, negli anni 80 non esistevano le intercettazioni ambientali, era veramente difficile operare senza mezzi tecnologici, penso.
    C'erano delle talpe, che parlavano e collaboravano, o i terroristi solitamente preferiscono tenere la bocca chiusa?
    Quindi pedinamenti, appostamenti, duravano anche mesi, indagini, a volte si sbagliava tutto andando a finire col piede sbagliato. E si ricominciava tutto da capo.
    Alle volte la malavita si mescolava al terrorismo, dando soffiate alle forze dell'ordine.
    Penso sia stato cosi.
    In realtà le cose erano assai diverse.
    I terroristi (sia di Destra che di Sinistra) erano una "Comunità Chiusa" e operavano in clandestinità completa,non con una doppia vita come molti di oggi potrebbero credere.
    Quando entravano in clandestinità,scomparivano dalla società e operavano in maniera occulta.
    Il sottobosco che li generava era quello dei gruppi extraparlamentari estremisti,e dopo alcune azioni criminali relativamente modeste,venivano "Reclutati" dalle cosiddette "Cellule" che operavano nelle zone ,e da quel momento entravano in clandestinità.
    Le Cellule erano compartimentate tra di loro,ovvero i componenti di una cellula (anche all'interno della medesima città) non conoscevano i componenti delle altre,ad esclusione dei capi,che per evidenti motivi dovevano mantenere i contatti con le altre e con il Vertice Direttivo.
    Questo avrebbe limitato i "Danni Collaterali" in caso di cattura di alcuni elementi,e avrebbe dato il tempo necessario ai rimanenti,di dileguarsi in tutta fretta (come accadde in più di un'occasione,ad esempio a Genova si fece irruzione in un covo dove si trovarono ancora le sigarette accese nei posacenere e un piatto di minestra sul tavolo,ancora calda)
    Avevano una dotazione di armi e di risorse economiche,per la maggior parte provenienti da rapimenti e rapine per autofinanziarsi,e obbedivano a una rigida gerarchia.
    Non furono rari i casi di tentativi di diserzione tra i terroristi,che terminarono con l'uccisione di colui che tentava di uscirne.
    In altri casi vi furono dei distacchi e delle divaricazioni causati da scontri sulle modalità operative.
    Un esempio su tutti fu il distacco della "Colonna Walter Alasia" dalle Brigate Rosse di Milano,che non ne condividava più la strategia.

    In linea di massima non esistevano i delatori,perchè i componenti dei gruppi terroristici erano fortemente politicizzati,ed erano convinti di combattere una guerra in tutto e per tutto,e questo li rendeva abbastanza immuni al doppio gioco.
    Si dovette procedere con un lavoro di infiltraggio lungo e pericoloso,cercando specialmente individui giovani,particolarmente dotati e appena usciti dalle scuole di addestramento (per evitare di usare dei volti già noti e visti con indosso delle divise) che si finsero studenti particolarmente intolleranti e fortemente orientati politicamente.
    Grazie alle immunità concesse dalle allora Leggi Speciali,poterono compiere anche attentati incendiari (con il preciso obbligo di non coinvolgere persone a nessun titolo) e dimostrativi,venendo avvicinati in breve tempo dai "Reclutatori" delle cellule,che erano abituati a pescare nel sottobosco universitario e industriale.
    E lentamente si iniziò a infiltrarli nelle strutture eversive,divenendo gli occhi e le orecchie che riferivano alle Forze dell'Ordine.
    Questo fu la chiave per la successiva efficace azione di contrasto.

    Le intercettazioni ambientali esistevano anche allora.
    I mezzi erano meno sofisticati ma altrettanto efficaci.
    Gli appostamenti invece erano ne più ne meno come quelli di oggi,ovvero di una noia mortale ma assolutamente necessari.

    La malavita ebbe solo un'influenza marginale sui terroristi,perchè oltre ai contatti per procurarsi armi,non ve ne furono di nessun tipo a livello politico e operativo.

    Erano,in ultima analisi,due universi completamente differenti(quello malavitoso e quello terroristico) e ,in un certo qual modo,opposti.
    Ultima modifica di Ippogrifo; 05-02-13 alle 18: 35
    ESSE QUAM VIDERI (Essere,piuttosto che sembrare - Cic.)



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  6. #16
    Caporale L'avatar di LaAle
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    Da uno spunto involontario di FRANCODUE e Wiseman, colgo l'occasione per citare anche un'altro degli episodi più eclatanti degli anni di piombo (non menzionato ad inizio thread per una dimenticanza dovuta alla stanchezza e all'orario in cui è stata aperta la discussione): La Strage di Bologna, che se non mi sbaglio, fu attribuita ai NAR (che erano di estrema destra).

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  7. #17
    Brownie
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    Citazione Originariamente Scritto da Ippogrifo Visualizza Messaggio
    In realtà le cose erano assai diverse.
    I terroristi (sia di Destra che di Sinistra) erano una "Comunità Chiusa" e operavano in clandestinità completa,non con una doppia vita come molti di oggi potrebbero credere.
    Quando entravano in clandestinità,scomparivano dalla società e operavano in maniera occulta.
    Il sottobosco che li generava era quello dei gruppi extraparlamentari estremisti,e dopo alcune azioni criminali relativamente modeste,venivano "Reclutati" dalle cosiddette "Cellule" che operavano nelle zone ,e da quel momento entravano in clandestinità.
    Le Cellule erano compartimentate tra di loro,ovvero i componenti di una cellula (anche all'interno della medesima città) non conoscevano i componenti delle altre,ad esclusione dei capi,che per evidenti motivi dovevano mantenere i contatti con le altre e con il Vertice Direttivo.
    Questo avrebbe limitato i "Danni Collaterali" in caso di cattura di alcuni elementi,e avrebbe dato il tempo necessario ai rimanenti,di dileguarsi in tutta fretta (come accadde in più di un'occasione,ad esempio a Genova si fece irruzione in un covo dove si trovarono ancora le sigarette accese nei posacenere e un piatto di minestra sul tavolo,ancora calda)
    Avevano una dotazione di armi e di risorse economiche,per la maggior parte provenienti da rapimenti e rapine per autofinanziarsi,e obbedivano a una rigida gerarchia.
    Non furono rari i casi di tentativi di diserzione tra i terroristi,che terminarono con l'uccisione di colui che tentava di uscirne.
    In altri casi vi furono dei distacchi e delle divaricazioni causati da scontri sulle modalità operative.
    Un esempio su tutti fu il distacco della "Colonna Walter Alasia" dalle Brigate Rosse di Milano,che non ne condividava più la strategia.

    In linea di massima non esistevano i delatori,perchè i componenti dei gruppi terroristici erano fortemente politicizzati,ed erano convinti di combattere una guerra in tutto e per tutto,e questo li rendeva abbastanza immuni al doppio gioco.
    Si dovette procedere con un lavoro di infiltraggio lungo e pericoloso,cercando specialmente individui giovani,particolarmente dotati e appena usciti dalle scuole di addestramento (per evitare di usare dei volti già noti e visti con indosso delle divise) che si finsero studenti particolarmente intolleranti e fortemente orientati politicamente.
    Grazie alle immunità concesse dalle allora Leggi Speciali,poterono compiere anche attentati incendiari (con il preciso obbligo di non coinvolgere persone a nessun titolo) e dimostrativi,venendo avvicinati in breve tempo dai "Reclutatori" delle cellule,che erano abituati a pescare nel sottobosco universitario e industriale.
    E lentamente si iniziò a infiltrarli nelle strutture eversive,divenendo gli occhi e le orecchie che riferivano alle Forze dell'Ordine.
    Questo fu la chiave per la successiva efficace azione di contrasto.

    Le intercettazioni ambientali esistevano anche allora.
    I mezzi erano meno sofisticati ma altrettanto efficaci.
    Gli appostamenti invece erano ne più ne meno come quelli di oggi,ovvero di una noia mortale ma assolutamente necessari.

    La malavita ebbe solo un'influenza marginale sui terroristi,perchè oltre ai contatti per procurarsi armi,non ve ne furono di nessun tipo a livello politico e operativo.

    Erano,in ultima analisi,due universi completamente differenti(quello malavitoso e quello terroristico) e ,in un certo qual modo,opposti.
    Si ma quello che suona strano, sulle nuove brigate rosse, smantellate in poco tempo, ho letto da qualche parte c'erano degli individui che cercavano consensi e propaganda nelle università. Tipo a padova dentro c'era anche un professore universitario. Proprio nelle università dovevano cercare personale? Posso capire a scienze politiche, ho visto studenti che si recavano in ateneo di tutto e di piu. Forse è piu in questo indirizzo che si potevano racimolare folli pensieri rivoluzionari.

    E si che a me hanno insegnato che a scuola si va per studiare, non per fomentare odio contro lo Stato e le forze dell'ordine. Da una parte ci sono studenti che lo fanno.
    Ultima modifica di Brownie; 05-02-13 alle 19: 16

  8. #18
    Caporale L'avatar di LaAle
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    Citazione Originariamente Scritto da Brownie Visualizza Messaggio
    Si ma quello che suona strano, sulle nuove brigate rosse, smantellate in poco tempo, ho letto da qualche parte c'erano degli individui che cercavano consensi e propaganda nelle università. Tipo a padova dentro c'era anche un professore universitario. Proprio nelle università dovevano cercare personale? Posso capire a scienze politiche, ho visto studenti che si recavano in ateneo di tutto e di piu. Forse è piu in questo indirizzo che si potevano racimolare folli pensieri rivoluzionari.
    Beh, credo che l'università fosse il modo più facile per trovare tante persone predisposte mentalmente ad apprendere le loro ideologie, soprattutto perché si trattava e si tratta di menti giovani molto più facili da plagiare e formare. Facendo leva anche e soprattutto sulla parte intellettuale che caratterizzava il movimento (questo per quanto riguarda gli estremisti di sinistra).

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  9. #19
    Brownie
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    Beh, credo che l'università fosse il modo più facile per trovare tante persone predisposte mentalmente ad apprendere le loro ideologie, soprattutto perché si trattava e si tratta di menti giovani molto più facili da plagiare e formare. Facendo leva anche e soprattutto sulla parte intellettuale che caratterizzava il movimento (questo per quanto riguarda gli estremisti di sinistra).
    Certo saranno stati anche intellettuali ma a tenere in mano un uzi o un kalashnikov senza un minimo di addestramento o studio parti/smontaggio dell'arma scusami ma erano veramente negati.

    Vuoi mettere i reparti speciali se li mangiano a colazione, questi manco sanno com'è fatto un poligono di tiro.

  10. #20
    Caporale L'avatar di LaAle
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    Certo saranno stati anche intellettuali ma a tenere in mano un uzi o un kalashnikov senza un minimo di addestramento o studio parti/smontaggio dell'arma scusami ma erano veramente negati.

    Vuoi mettere i reparti speciali se li mangiano a colazione, questi manco sanno com'è fatto un poligono di tiro.
    Mah, non credo fossero interessati a trovare tiratori scelti tra i banchi universitari, piuttosto credo che, gli estremisti di sinistra, fossero più interessati ad avere un appoggio culturale per la loro mentalità rivoluzionaria, qualcuno che portasse avanti le loro ideologia e il loro pensiero, così come si rivolsero agli operai per avere un consenso popolare.
    Ultima modifica di LaAle; 05-02-13 alle 19: 46

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