Avventure all’estero 2
Ventiduesima ed ultima parte.
Si siede.
Io mi presento a mia volta.
O capito.
Tu sei nu poliziotto e pure brigadiere !
Complimenti.
Ma dimmi che ci vieni a fare accà ?
In Romania intendo.
Ho una ragazza.
Pure tu ?
Perché tu c’è l’hai anche ?
Gli chiedo.
Io maggià sposà !
Ho già presentato tutti i documenti.
Attendiamo la seconda risposta.
In che senso Andrea, scusami, la seconda risposta ?
Vedi Francè.
La prima volta ti rispondono sempre di no.
E’ la prassi questa.
Lo fanno per farti scoraggiare.
Poi tu fai o ricorso e allora può darsi
che ti rispondano di si.
Ma che procedura.
Spiegati meglio Andrea, visto che
sei abbastanza ben informato in materia.
Ma tu per caso tieni intenzioni serie ?
Certo Andrea.
No, te lo sto a chiedere siccome se no è inutile
che ti spiego tutto.
Mi sembra pure logica la cosa, Andrea.
Intanto devi farti tutti questi documenti che io
adesso ti dirò.
Li fai autenticare dalla Procura della Repubblica.
Poi li devi portare qui in Romania e farli tradurre dal Notariato di
Stato.
Ti darò anche il suo indirizzo qui a Bucarest.
Una volta che traducono ufficialmente il tutto, te li ridanno
in lingua Romena.
Tu allora li devi riportare in Italia e consegnarli
al Consolato Romeno di Roma, in via Tartaglia
ai Parioli.
Poi ti do anche quest’ultimo indirizzo.
Sei proprio una miniera di informazioni, Andrea.
Ma da quanto tempo viene qui.
Da quanto tempo ?
So appena due anni che faccio avanti e indietro, Francè.
Caspita.
E ne vedrai tante anche te, se decidi di farlo.
Dove stà la tua ragazza ?
Qui a Bucarest.
Beh, per lo meno tu non devi fare molta strada.
C’è l’ahi sul posto.
E la tua dove la tieni ?
Glielo spiego.
Ma la famiglia sua com’’è messa ?
Sai che se solo c’è uno di loro che
Tieni cariche politiche o incarichi particolari
Non hai proprio nessuna speranza.
Lo stesso dicasi se la ragazza ha fatto l’università
o a sua volta fa lavori particolari.
Questo lo so Andrea.
Ma non siamo assolutamente in queste condizioni.
Meglio così Francè.
Allora in un anno se tutto va bouno te la dovresti
cavare.
Un anno ?
Si, Francè.
La prima volta per come ti dissi, dopo sei mesi
di dicono subito di no.
Siccome la tua domanda va al Consiglio di Stato.
Addirittura ?
Si Francè.
Vedi praticamente prendono proprio una decisione politica.
Poi dipende anche chi sia a fare la domanda.
Prendono tutte le informazioni su di te, ma visto
che tu sei poliziotto, da questo punto di vista
non dovresti avere molti problemi.
Speriamo.
Comunque prima di mollarti in questa avventura, ti consiglio
di pensarci molto seriamente.
Ci ho già pensato abbastanza Andrea.
Ti vedo che sei deciso.
Ti faccio gli auguri allora e ti scrivo i documenti che
devi fare.
Tieni, ecco qui.
Ti ringrazio.
Dove vai adesso Francè ?
Torno alla scuola Andrea, a Nettuno.
Io vado a Napoli.
Sto vicino a Poggioreale.
Tengo la macchina all’aeroporto.
Ti do un passaggio io.
Ma non ti devi disturbare Andrea.
Ma figurati.
Nettuno mi viene per strada.
Come vuoi, io ti ringrazio.
E di che Francè.
Ti do il mio telefono, ci sentiamo.
Sai, qualche volta possiamo organizzarci ed andare insieme.
Magari in auto.
Poi sai per tutte le informazioni che vuoi, sono a disposizione.
Ti ringrazio ancora Andrea.
Mi accompagna fin sopra la collina dove è sita la scuola.
Via santa Barbara.
Proprio davanti all’ingresso.
Ti saluto Francè ed auguri per la tua nuova sede.
Grazie Andrea, grazie davvero di tutto.
Ci abbracciamo.
Entrato dentro, borsone a tracolla.
Faccio rotta verso la palazzina Martini.
Non appena arrivo in camerata,
scorgo Marcello ed Efisio Mereu che mi aspettavano al varco.
Stavano proprio seduti sulla mia brandina.
Stavamo per partire per venirti a cercare !
Preoccupare ci stavi facendo.
Eccomi qui, uomini di poca fede.
Ci abbracciamo.
Stasera, si va a fare la mangiata solenne per festeggiare
Il tuo ritorno ?
Mi chiede Marcello.
Certamente !.
Come hai visto, non è stata l’ultima cena, quella
che abbiamo fatto prima che io partissi.
Ci mettiamo a ridere.
Fine della storia.
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