Pagina 43 di 53 PrimaPrima ... 334142434445 ... UltimaUltima
Risultati da 421 a 430 di 529

Discussione: Raccolta dei racconti dell'ispettore

  1. #421
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 2

    Ventiduesima ed ultima parte.


    Si siede.
    Io mi presento a mia volta.
    O capito.
    Tu sei nu poliziotto e pure brigadiere !
    Complimenti.
    Ma dimmi che ci vieni a fare accà ?
    In Romania intendo.
    Ho una ragazza.
    Pure tu ?
    Perché tu c’è l’hai anche ?
    Gli chiedo.
    Io maggià sposà !
    Ho già presentato tutti i documenti.
    Attendiamo la seconda risposta.
    In che senso Andrea, scusami, la seconda risposta ?
    Vedi Francè.
    La prima volta ti rispondono sempre di no.
    E’ la prassi questa.
    Lo fanno per farti scoraggiare.
    Poi tu fai o ricorso e allora può darsi
    che ti rispondano di si.
    Ma che procedura.
    Spiegati meglio Andrea, visto che
    sei abbastanza ben informato in materia.
    Ma tu per caso tieni intenzioni serie ?
    Certo Andrea.
    No, te lo sto a chiedere siccome se no è inutile
    che ti spiego tutto.
    Mi sembra pure logica la cosa, Andrea.
    Intanto devi farti tutti questi documenti che io
    adesso ti dirò.
    Li fai autenticare dalla Procura della Repubblica.
    Poi li devi portare qui in Romania e farli tradurre dal Notariato di
    Stato.
    Ti darò anche il suo indirizzo qui a Bucarest.
    Una volta che traducono ufficialmente il tutto, te li ridanno
    in lingua Romena.
    Tu allora li devi riportare in Italia e consegnarli
    al Consolato Romeno di Roma, in via Tartaglia
    ai Parioli.
    Poi ti do anche quest’ultimo indirizzo.
    Sei proprio una miniera di informazioni, Andrea.
    Ma da quanto tempo viene qui.
    Da quanto tempo ?
    So appena due anni che faccio avanti e indietro, Francè.
    Caspita.
    E ne vedrai tante anche te, se decidi di farlo.
    Dove stà la tua ragazza ?
    Qui a Bucarest.
    Beh, per lo meno tu non devi fare molta strada.
    C’è l’ahi sul posto.
    E la tua dove la tieni ?
    Glielo spiego.
    Ma la famiglia sua com’’è messa ?
    Sai che se solo c’è uno di loro che
    Tieni cariche politiche o incarichi particolari
    Non hai proprio nessuna speranza.
    Lo stesso dicasi se la ragazza ha fatto l’università
    o a sua volta fa lavori particolari.
    Questo lo so Andrea.
    Ma non siamo assolutamente in queste condizioni.
    Meglio così Francè.
    Allora in un anno se tutto va bouno te la dovresti
    cavare.
    Un anno ?
    Si, Francè.
    La prima volta per come ti dissi, dopo sei mesi
    di dicono subito di no.
    Siccome la tua domanda va al Consiglio di Stato.
    Addirittura ?
    Si Francè.
    Vedi praticamente prendono proprio una decisione politica.
    Poi dipende anche chi sia a fare la domanda.
    Prendono tutte le informazioni su di te, ma visto
    che tu sei poliziotto, da questo punto di vista
    non dovresti avere molti problemi.
    Speriamo.
    Comunque prima di mollarti in questa avventura, ti consiglio
    di pensarci molto seriamente.
    Ci ho già pensato abbastanza Andrea.
    Ti vedo che sei deciso.
    Ti faccio gli auguri allora e ti scrivo i documenti che
    devi fare.
    Tieni, ecco qui.
    Ti ringrazio.
    Dove vai adesso Francè ?
    Torno alla scuola Andrea, a Nettuno.
    Io vado a Napoli.
    Sto vicino a Poggioreale.
    Tengo la macchina all’aeroporto.
    Ti do un passaggio io.
    Ma non ti devi disturbare Andrea.
    Ma figurati.
    Nettuno mi viene per strada.
    Come vuoi, io ti ringrazio.
    E di che Francè.
    Ti do il mio telefono, ci sentiamo.
    Sai, qualche volta possiamo organizzarci ed andare insieme.
    Magari in auto.
    Poi sai per tutte le informazioni che vuoi, sono a disposizione.
    Ti ringrazio ancora Andrea.
    Mi accompagna fin sopra la collina dove è sita la scuola.
    Via santa Barbara.
    Proprio davanti all’ingresso.
    Ti saluto Francè ed auguri per la tua nuova sede.
    Grazie Andrea, grazie davvero di tutto.
    Ci abbracciamo.
    Entrato dentro, borsone a tracolla.
    Faccio rotta verso la palazzina Martini.
    Non appena arrivo in camerata,
    scorgo Marcello ed Efisio Mereu che mi aspettavano al varco.
    Stavano proprio seduti sulla mia brandina.
    Stavamo per partire per venirti a cercare !
    Preoccupare ci stavi facendo.
    Eccomi qui, uomini di poca fede.
    Ci abbracciamo.
    Stasera, si va a fare la mangiata solenne per festeggiare
    Il tuo ritorno ?
    Mi chiede Marcello.
    Certamente !.
    Come hai visto, non è stata l’ultima cena, quella
    che abbiamo fatto prima che io partissi.
    Ci mettiamo a ridere.


    Fine della storia.

  2. #422
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Prima parte

    Io e Carmelo siamo sulla mia Mini Cooper, un bolide
    pazzesco pari solo alla Ferrari di Lauda, diretti da
    Nettuno a Genova.
    Trasferimento, si chiama, tecnicamente.
    La macchina piena di valigie e bagagli vari.
    Percorriamo la litoranea che da Nettuno porta
    a Ostia Lido.
    Improvvisamente un cane randagio attraversa la strada.
    Frena !
    Mi urla Carmelo.
    Io cerco di fare di più cercando anche di scansarlo.
    Ma se uno ha avuto esperienza del genere sa
    bene che l’animale ha la tendenza a sbatterti
    proprio contro.
    Ne senso che tu lo scansi a destra e quello si butta anche lui a destra.
    Come se appunto avesse deciso il suicidio.
    Ed in fatti ci sbatte contro.
    Sbandiamo, ma riesco a controllare l‘auto ed accostarmi sulla destra.
    Scendiamo abbastanza tesi.
    Il cane poveraccio è agonizzante.
    Da un auto ferma vedo scendere un tipo.
    Questi ci si pone davanti tutto furioso.
    Disgraziati !
    Che avete fatto ?
    Lo avete ucciso !.
    Guardi che non l’ho mica fatto apposta.
    Dico allargando le braccia.
    Carmelo guarda il radiatore che è visibilmente
    danneggiato.
    Lui non contento tira fuori dalla tasca un tesserino
    e me lo mostra tutto serio.
    Sono un Appuntato della Polizia !
    Io resto impassibile.
    Tiro dalla mia tasca a mia volta il mio tesserino.
    Azzurro, fresco di stampa.
    Ed io sono un Vice Brigadiere, della Polizia !
    Gli ribatto più serio ancora di lui.
    E se gli dico che non l’ho fatto apposta
    Non l’ho fatto apposta.
    Chiara la cosa ?!.
    Poi stiamo andando alla nuova sede di servizio.
    Ma le pare che me ne vada in giro a divertirmi
    uccidendo cani ?
    Intanto gli si avvicina una donna, anche lei scesa
    dall’auto.
    Lo tira per un braccio.
    Vieni, andiamo via !
    Lui si convince e la segue.
    Ma tu guarda un po’ !.
    Mi scappa di dire.
    Com’è la situazione ?
    Chiedo a Carmelo.
    Dovrebbe andare in moto, ma è meglio farla controllare.
    Ci mancava anche questa !
    E mo’ quando arriviamo a Genova ?!.
    Ciccio Sali dai, diamoci da fare.
    Se no non ci arriveremo mai.
    Mi risponde lui.
    Hai ragione Carmelo.
    Fortuna che troviamo un meccanico poco distante.
    Cambia la mascherina e la rimette a posto.
    Qui i cani randagi sono un grosso problema.
    Ci dice dopo la riparazione.
    Faccio giornalmente lavori del genere.
    Me ne sono accorto.
    Gli dico aprendo il portafoglio per pagare.
    A Genova arriviamo la sera.
    In tempo prima che chiuda il magazzino Veca.
    Ma che fine avete fatto ?.
    Vi sto aspettando da ore !
    Ci urla furibondo il Maresciallo.
    Ci scusi Maresciallo.
    Ma abbiamo avuto un inconveniente….
    diciamo…canesco !.
    Gli alloggi sottufficiali sono tutti occupati.
    E la prima cosa che ci dice.
    Ma nella palazzina della palestra ho delle camere libere.
    Dovete stare con la truppa però.
    Non c’è problema Maresciallo.
    Ci da la roba e ci congeda scappando sene via.
    Doveva essere in notevole ritardo.
    Siamo a gennaio, fa un freddo boia.
    Certo non è la Romania, però non scherza neppure qui.
    Troviamo una cameretta a due posti, con i nostri
    nomi scritti alla porta.
    Il Maresciallo era stato di parola.
    Ci sistemiamo li.
    Le Guardie avevano quelle a sei ed a otto posti.
    Cominciavamo a gustarci i privilegi di Vice Broccolo,
    come veniva scherzosamente definito il Vice Brigadiere.
    In effetti i colleghi della truppa ci guardano un po’ di traverso.
    Ma noi cerchiamo ugualmente di fraternizzare.
    Siete nuovi di nomina ?
    Ci chiede uno di loro.
    Si, veniamo proprio dalla scuola.
    Sa già dove farà servizio ?
    Mi chiede ancora.
    Collega ?
    Dacci pure del tu.
    Guarda che siamo poliziotti come te.
    Come vuoi, mi dice lui allungandomi
    la mano.
    Gliela stringo volentieri.
    Mi vede solo con una coperta.
    Te la presto io un'altra.
    Mi dice.
    Guardate che qui la notte fa freddo.
    Questa palazzina non era destinata ad alloggio.
    Era una palestra.
    Infatti mi ricordavo che l’anno prima qui c’era una palestra.
    Ma siccome di la, alla palazzina principale è tutto pieno,
    allora l’hanno trasformata a palazzina alloggio.
    Ma le pareti sono sottili.
    Infatti ne tocco una.
    Era tutta ghiacciata.
    Dovete pure comprarvi una stufetta.
    Ci dice.
    Io gli indico il termosifone.
    Quello ?
    Mi dice lui ridendo.
    Con quello ci fai solo una pippa !
    Ho capito.
    Domani si provvederà.
    Adesso sai siamo stanchi.
    E ci credo, e da stamattina che viaggiate, vero ?
    Esatto collega.
    Va bene vi lascio riposare allora.
    Tanto visto che alloggiamo qui nello stesso Hotel
    ci si vede.
    Ciao collega e buona notte anche a te.
    Magari !
    Devo montare a mezzanotte di volante !.
    Auguri allora.
    La scuola ormai era lontana.
    Riassaporiamo i servizi reali.


    Fine prima parte.

  3. #423
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Due

    La coperta in più che il collega gentilmente
    mi aveva prestato mi aveva salvato dal sicuro
    assideramento notturno.
    E con tutto ciò mi sveglio ancora infreddolito.
    Urge comprare la stufetta, così come consigliato dal collega.
    Ma questa mattina prima mi aspetta la prima incombenza.
    Il giuramento davanti al Colonnello Comandante
    del Raggruppamento.
    Mi metto la divisa.
    Che sensazione vedere il baffo giallo attaccato al braccio.
    Su di esso lo scudetto della Polizia Giudiziaria,
    la spada con la scritta Lex.
    I gradi che mi avevano dato loro erano di plastica.
    Ma io ho preferito comprarli da me.
    All’Unione Militare, belli e rigorosamente di stoffa.
    Questi !.
    Avevo detto deciso, guardando quelli che mi mostravano.
    Erano precisi a quelli che aveva mio padre in una sua vecchia
    divisa di Sotto Capo della Marina. Militare.
    Divisa che ancora dopo tanti anni dal suo congedo, teneva ancora
    gelosamente in armadio.
    Già il giuramento, penso stando dietro la porta del
    Comandante, il Colonnello Lo Spinoso in attesa di essere chiamato.
    Ma quanti ***** di giuramenti si devono fare ?
    Uno quando sono passato Guardia, un altro adesso
    siccome sono passato Sottufficiale.
    Ma non ne basta uno solo per essere fedele alla Repubblica ?
    Misteri Italici !
    Pensavo aspettando la chiamata.
    Un collega Inglese mi aveva detto una volta che li da loro
    ne fanno uno solo e basta e dura per tutta la loro carriera.
    Altra mentalità.
    Si accomodi Brigadiere.
    Mi dice l’Appuntato che fa da piantone alla porta.
    Mi accomodo.
    Lui mi guarda seduto sulla sua poltrona.
    Io mi esibisco con un marziale saluto militare.
    Si sieda Brigadiere.
    Grazie Signore.
    Prima di procedere alla formalità, le voglio fare una premessa.
    Stia tranquillo Signore, che non organizzerò ne sommosse e
    ne tantomeno rivolte.
    Gli dico anticipandolo.
    Ma lei Brigadiere Di Blasi per caso mi legge nel pensiero ?
    No Signore.
    E che ormai sono abituato che in ogni posto nuovo dove arrivo
    mi fanno sempre lo stesso discorso.

    Starò calmo e se ci sono problemi ne verrò a parlare personalmente
    con lei.
    Ci siamo capiti benissimo Brigadiere.
    Lei era qui a Genova anche da Guardia, giusto ?
    Giusto Signore.
    Allora saprà che qui c’è un pessimo ambiente.
    Ed è ulteriormente peggiorato durante l’anno
    che lei è stato via.
    Sarà perché in Polizia data l’attuale situazione non ci vogliono
    venire in molti, ma quelli che pigliano sono
    proprio tutti mezzi partiti di testa.
    Lei alloggia qui in caserma ?
    Si Signore.
    Voi sottufficiali mi raccomando, dateci una mano nella
    gestione del personale.
    So che lei andrà in Questura, ma quando è qui in caserma
    tenga sott’occhio il personale accasermato.
    Ne combinano di tutti i colori.
    Ogni settimana ne devo mandare a casa due o tre.
    Per non mandarli al carcere militare.
    Specie quelli del Primo Nucleo Servizi.
    Le chiedo troppo ?:
    Farò il mio possibile Signore.
    La ringrazio Brigadiere.
    Tenga firmi qui.
    Mi dice porgendomi un registro.
    Sotto la formula del giuramento.
    Inutile che la legga, lei la sa già vero ?
    Vero Signore !.
    Sorvoliamo queste inutili formali *********.
    La ringrazio Signore.
    Mi aveva risparmiato lo strazio della lettura.
    Può andare, e buon lavoro.
    Altro marziale saluto militare, mi giro ed esco.
    Adesso seconda incombenza.
    Presentarsi in Questura.
    Ma qui lo posso fare in borghese.
    Per cui mi vado a cambiare.
    Dovrei andare al secondo piano.
    Siccome la Digos è li ubicata.
    Ma entrando in Questura, mi viene istintivo
    passare prima dal primo piano.
    Dalla Squadra Mobile.
    Il cuore mi faceva volere questo.
    Apro la porta del corridoio.
    Chi ti vedo proprio nel corridoio ?
    Sasà Gagliano.
    Brigadiere Mo mi movo !.
    Urla vedendomi.
    Maggià mettere sugli attenti ?
    Sasà dillo di nuovo e giuro che non ti saluto più !.
    Ci abbracciamo.
    Gli altri ?
    Chiedo.
    Sono in mezzo ai vicoli, a produrre !
    Così come vuole o’ Dirigente.
    Io stoi accà siccome tengo male a gamba.
    Allora, Mo mi movo, vai in goppa alla Digòs ?
    Si Sasà.
    Mi dispiace tantissimo lasciarvi.
    Non lo dire neppure per scherzo Guaglioncello mio.
    Tu sei uno studente dell’Università.
    Sei sprecato a stare in miezzo ai vicoli a inseguire
    i mariuoli di quattro soldi.
    Quello lo ha già fa la gentaglia come a noi .
    Tu si nu bravo guaglione.
    Ma era divertente, Sasà.
    Guaglio ?
    Mo tu hai fatto o salto i qualità.
    Uno come te proprio in goppa a Digòs deve stà.
    Li cercano proprio quelli come te.
    Studentelli da infiltrare all’Università.
    Li ci vuole l’intelligenza e non *****tti ‘ngoppa a faccia
    per fare o servizio.
    E tu ne tieni abbastanza.
    Sienti a me.
    Poi statti accorto allà.
    Li non tieni a che fa chiù col drogatello o la puttanella del porto.
    E pure i colleghi della Digòs so diversi assai da noi.
    Li ognuno pensa ai cazzicelli suoi.
    Tengono poco spirito di squadra.
    Ti ringrazio per i consigli Sasà.
    Ne farò tesoro, come ho sempre fatto.
    Adesso vado, poi passerò a salutare gli altri.
    Sempre disposizione sua Brigadiè !
    E si mette sugli attenti.
    Lo saluto e con le lacrime agli occhi esco e salgo le scale
    che portano al secondo piano.



    Fine parte. Due.

  4. #424
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Tre

    La Digos si compone di tre sezioni.
    Ci dice il Comandante di Sezione, il Maresciallissimo
    Cavaliere della Repubblica Gavino Larongiu.
    Prima sezione si chiama Informazioni generali.
    Si occupa per lo più di informativa sugli aspiranti
    Poliziotti.
    Seconda sezione invece si occupa dei servizi operativi.
    Pattuglioni in città, posti di blocco, scorte a personalità.
    Terza sezione si occupa di Antiterrorismo.
    Voi sottufficiali siete.
    Ricordare lo dovete.
    Non date molta confidenza alla Guardie.
    Se non poi si prendono troppo la mano e non fanno
    quello che voi dite loro di fare.
    Chiaro il tutto ?
    Chiarissimo Cavaliere.
    Tu, e guarda me, assegnato a seconda sezione sei.
    Prendi servizio da domani.
    Il servizio si scrive qui.
    E ci mostra un registro.
    Questo chiuso in armadio stare deve.
    Chi lo vuole guardare prendere lo deve
    E poi posarlo di nuovo al suo posto.
    Però sappiate che in qualsiasi momento cambiamenti
    esserci possono, per cui ogni pomeriggio
    telefonare dovete per avere conferma.
    Chiarissimo Maresciallo.
    Lo prendo e guardo.
    Brigadiere Di Blasi, ore 07,00/13.00
    Noto servizio zona Castelletto.
    Leggo.
    Chissà cosa vorrà dire ?
    Boh ?
    Ma i colleghi, leggo che siamo in tre, lo sapranno di sicuro.
    Per cui non chiedo lumi al momento.
    Infatti l’indomani mattina chiedo ai colleghi.
    Ma in che consiste questo “noto” servizio ?
    E io che ******* ne so ?!
    Mi risponde uno dei due.
    L’altro dal canto suo scuote la testa.
    Ma scusatemi, io è il primo giorno che sono qui.
    Ma voi ci siete da tempo.
    Ma non lo avete fatto mai sino ad oggi ?
    Silenzio totale dei due.
    Tipo, tu sei Brigadiere, arrangiati.
    Ma i Funzionari quando arrivano ?
    Chiedo di nuovo.
    Quelli ?
    Prima delle nove non arriva nessuno.
    Benissimo.
    Quindi proprio nessuno a cui chiedere.
    Comincio ad innervosirmi.
    Sasà aveva ragione.
    Qui i colleghi sono molto diversi da quelli della Squadra Mobile.
    C’è l’ostruzionismo più totale.
    Lui me lo aveva detto.
    Io pensavo che esagerasse, ma aveva dannatamente ragione invece.
    E’ permesso ?
    Mi giro e vedo un Maresciallo del reparto Celere.
    Chi è il sottufficiale qui ?
    Chiede,
    Lui !
    Dicono decisi i miei due presunti colleghi.
    Tipo, noi non sappiamo un *****.
    Parla solo con lui.
    Lui mi stringe la mano.
    Sei nuovo ?
    Non ti ho mai visto prima.
    Veramente questo è il mio primo giorno.
    Davvero ?
    Si.
    Allora tocca che ci paghi da bere !.
    A disposizione.
    Ma senti, gli dico prendendolo a braccetto e portandolo
    in un'altra stanza.
    Ma in che consiste questo noto servizio ?
    Non lo sai ?
    No.
    Ma i tuoi colleghi non ti hanno detto nulla ?
    No.
    Che stronzi che sono.
    Ma non ci fare caso.
    Vedi io alla Digos ci sono stato per tre anni.
    Poi ho deciso di trasferirmi al Reparto.
    Conosco l’ambiente che c’è qui.
    Guardati bene le spalle.
    Me ne sto rendendo conto.
    Praticamente un vostro pattuglione
    viene affiancato da una nostra squadra del reparto.
    Ogni giorno si indica una zona da sorvegliare.
    Si va sul posto e si effettua un servizio di vigilanza
    Anche facendo posti di controllo volanti.
    Sei stato chiaro.
    Ti chiami ?
    Sperduto.
    Mi risponde lui.
    Detto questo, penso che possiamo andare allora.
    Ritorno nella stanza e guardo i miei due.
    Chi di voi è l’autista ?
    Boh !.
    Rispondono a coro.
    Ma guidate tutti e due ?.
    Si, ma nel servizio non dice chi debba fare
    l’autista, Brigadiere !.
    Mi dice un po’ ironico uno dei due.
    Mi comincio ad incazzare.
    Ho capito, penso.
    Qui adesso si cambia metodo.
    Allora dico puntandone uno.
    Tu.
    Vai giù e prendi una macchina.
    Tu vieni con me.
    Dico all’altro.
    Dove andiamo Brigadiere ?
    Dove dico io !.
    Nella zona Castelletto.
    Chiaro ?
    Chiaro Brigadiere.
    E prendi anche la paletta ed il mitra !.
    Agli ordini brigadiere.
    Guardo il collega maresciallo che sorride sotto
    i baffi, tipo hai capito adesso come devi
    fare con questi.
    Andiamo Sperduto.
    Avanzi una bevuta, a Castelletto ci sono dei buoni bar ?
    Hai voglia !
    Mi risponde lui.
    Allora non li facciamo attendere.

    Fine parte Tre

  5. #425
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Quattro

    E così il ghiaccio era stato rotto.
    Pian piano prendevo confidenza con il mio nuovo ruolo.
    Dovevo ragionare da sottufficiale ormai.
    Mi dovevo dimenticare la mentalità
    da guardiaccia.
    Avere il comando di due o più uomini è
    una bella responsabilità.
    Loro ti guardano, ti studiano.
    Cercano di capire che tipo sei.
    Se sei uno che ci sa fare o se sei
    uno fatto così con i punti dei biscotti.
    E quindi non capisci un *****.
    E si comportano di conseguenza.
    Se ti fai valere e meriti, ti portano
    sincero rispetto.
    Se sei indeciso e ignorante, ti portano
    solo un rispetto solo apparente.
    Di mera facciata.
    Il “noto servizio” andava avanti da settimane.
    Ormai ci avevo fatto il callo.
    Non c’era neppure bisogno di guardare il servizio.
    La mattina sveglia ore 06,00,00.
    Si esce in velocità.
    Tappa d’obbligo al Bar di Bacci a prendersi un caffè
    E poi via sul bus direzione centro città, via
    Armando Diaz, Questura Centrale.
    Ore 06,50,00.
    Si entra in Ufficio della 2° Sezione.
    Trovo quasi sempre i mie due baldi Agenti che già mi aspettano.
    Fortuna che non erano poi alla fine tutti stronzi
    come i due del primo giorno.
    Ragazzi.
    Dove si va di bello a spasso stamattina ?
    Chiedo loro.
    Zona Sampierdarena Brigadiere.
    Benissimo.
    E’ arrivata la Cavalleria ?
    Chiedo ancora riferendomi ai colleghi
    del Reparto Celere.
    Si, stanno già giù ad aspettarci sul blindo.
    Allora tu prendi le chiavi della macchina.
    Dico al primo.
    Tu prendi la paletta ed il mitra e vieni giù con me.
    I sottufficiali del reparto cambiavano quasi tutti
    i giorni.
    Ormai stavo imparando a conoscerli un po’ tutti.
    Stamattina c’era il collega Vassallo
    da Messina, come me.
    Collega Puddaci ti saluto.
    Puddaci è l’appellativo scherzoso con cui vengono chiamati
    I Messinesi.
    Lui scende dal blindato.
    Ciccio stamattina dove si va a fare casino ?
    A Sampierdarena Giorgio.
    Noi andiamo come al solito avanti.
    Voi ci venite dietro.
    D’accordo collega superiore della Difficile.
    Infatti loro erano quasi tutti più anziani di me
    di grado.
    Ma la responsabilità del servizio era assegnata al
    Sottufficiale della Digos.
    Per cui loro doveva fare esattamente quello che
    gli ordinavo io.
    Appena arrivati ci fermiamo a via Cantore.
    E li piazziamo il primo posto di controllo.
    D’accordo collega.
    Arriva la nostra macchina.
    Io salgo su e prendo posto davanti.
    Il terzo con il mitra si sistema dietro.
    Centrale, centrale dalla Delta 77.
    Era la nostra sigla.
    Avanti Delta 77.
    Noi armati di coraggio e di fede ci avviamo
    per il noto servizio.
    Bene Delta 77, mi raccomando di segnalare
    sempre la vostra posizione.
    Non mancheremo di farlo Centrale.
    La Digos lavorava su un altro canale rispetto alla Mobile
    ed alle Volanti.
    Per motivi di riservatezza e d anche perché
    l’altro canale era sempre molto intasato.
    Per prendere la parola alle volte dovevi urlare.
    I celerini erano tutti ragazzini.
    C’era qualche veterano e questo era quello più
    affidabile.
    Gi altri si dovevano tenere d’occhio continuamente.
    Volevano a tutti i costi improvvisarsi poliziotti
    d’assalto senza averne le qualità.
    Il loro sottufficiale li controllava si, ma era meglio
    che li tenessimo sotto sorveglianza anche noi.
    Loro si schieravano così come disposto.
    Mitra sempre spianati.
    Il mio terzo uomo con me a fianco era con la paletta
    In mano.
    Io gli indicavo le macchine da fermare.
    Uno sguardo clinico.
    Una famigliola, padre madre e piccoletti.
    Lasciamoli passare.
    Lui con la paletta gli fa segno loro di continuare.
    Guarda che faccia di ***** hanno quelli su quella macchina.
    Mi dice il collega.
    Li fermiamo Brigadiere?
    Certamente.
    Paletta drizzata ferma in alto e cenno di accostare a destra.
    Non appena si ferma arrivano subito due celerini.
    Li fanno scendere e li perquisiscono.
    Perquisiscono pure la macchina.
    Uno di loro viene e mi porge i documenti dei fermati.
    Li guardo.
    Le fotografie dei documenti erano pari pari
    Alle facce di ******* che aveva realmente.
    Diamoli alla centrale per il controllo, via.
    Lui ci va subito.
    Dopo un po’ ritorna.
    Hanno un sacco di precedenti Brigadiere.
    Che facciamo ?
    Hanno qualcosa in pendenza ?
    No.
    Ed allora cosa vuoi fare li vuoi fucilare ?
    Certo che no, brigadiere !.
    Ridategli i documenti e fateli andare via.
    E si andava avanti così per sei ore filate.

    Fine parte 4.

  6. #426
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Cinque

    Ennesimo posto di blocco.
    Me stavo come al solito accanto a quello con la paletta in mano.
    Quello !
    Ferma quello gli dico puntando un auto.
    Lo ferma.
    Come al solito celerini vanno per il controllo.
    Io continuo ad osservare la strada.
    Brigadiere ?!
    Sento urlare ad uno dei celerini.
    Cosa c’è ?
    Gli chiedo.
    Lui mi mostra un mazzo di banconote.
    Mi avvicino.
    Dove li hai trovati ?
    Gli chiedo.
    Sotto il sedile !.
    Prendo le banconote.
    Le guardo.
    Hanno tutte la stessa serie.
    False.
    Mi sfilo le manette e gliele metto.
    Il collega con la paletta si avvicina.
    Hai fatto bene a fermarlo Brigadiere.
    Ci hai visto giusto.
    Sai, ci vuole l’occhio clinico.
    Chiama la centrale.
    Digli di avvisare subito la Squadra Mobile.
    Che venissero che c’è un cliente tutto per loro.
    Ci vado subito.
    Il celerino ancora è tutto meravigliato.
    Guarda tutta la scena incredulo.
    Bravo !.
    Gli dico dandogli una pacca in spalla.
    Appena rientriamo fai la relazione
    E firmi il verbale di arresto.
    E capitava questo ed altro.
    Un'altra volta siamo riusciti a bloccare completamente
    una strada centrale della città.
    D’un tratto mentre con il collega del reparto
    Siamo intenti a fermare tutte le macchine in transito,
    sentiamo una voce alle nostre spalle.
    Il Signor Prefetto vi vuole parlare.
    Mi giro.
    Era il collega della Prefettura.
    Dietro di lui scorgo un distinto signore.
    Vestito elegante con il soprabito bianco.
    Lo riconosco.
    Era il Prefetto Palumbo.
    Era un generale dei Carabinieri che il Presidente della
    Repubblica aveva nominato Prefetto
    per la grave situazione che c’era in città.
    Il collega del reparto si mette sugli attenti e lo saluta
    militarmente.
    Lui si avvicina.
    Dalla Prefettura notavo la strada tutta bloccata.
    Per questo motivo mi sono chiesto, Vai a vedere
    cosa sta succedendo.
    Ci dice.
    Complimenti signori !.
    State facendo un ottimo lavoro.
    Fermate tutti, bloccate tutto.
    Fate casino !.
    Poi ci stringe la mano.
    Grazie Eccellenza !.
    Gli diciamo in coro.
    Poi gira le spalle e se ne va via.
    Poi ogni tanto passava anche l’ispezione.
    Il loro Ufficiale del reparto.
    Era tutti giovani Tenenti freschi ancora
    di accademia.
    Loro controllavano chiaramente solo i loro uomini
    del reparto.
    Noi eravamo di un altro collegio.
    Ma uno di loro un giorno mi guarda.
    Brigadiere ?
    Mi dice a tono di comando.
    Lei deve indossare il corsetto antiproiettile !.
    Io lo guardo serio.
    Tenente ?
    Come capo servizio decido io se metterlo o meno.
    E ho deciso di non indossarlo.
    Sa, sono fatalista.
    Se una cosa deve succedere, corsetto o non corsetto, succede
    Lo stesso.
    Poi sappia che io devo rendere conto del servizio e su come lo
    faccio solo al mio Dirigente e non mi risulta sia lei.
    Lui mi guarda altrettanto serio.
    Non mi risponde.
    Risale sulla sua auto e va via.
    Il collega del Reparto che aveva visto tutta la scena
    Si mette a ridere.
    Certo che voi della Difficile ve lo potete permettere
    Di maltrattare un Ufficiale !.
    Lo facesse uno di noi questo,
    si troverebbe subito al carcere militare di Peschiera
    del Garda.
    Alla fine del servizio ero sempre un po’ frastornato.
    Prima di andare via passavo a riferire le novità al
    Vice Dirigente dell’Ufficio.
    Tutto a posto Brigadiere ?
    Mi fa vedendomi entrare.
    Tutto a posto Dottore.
    Siamo sopravvissuti anche oggi.
    Poi prendevo il bus e me ne tornavo in caserma.
    Uno di questi giorni mi prendo di coraggio e chiedo al Cavaliere
    Larongiu se potrò avere una licenza.
    Pensavo.
    Avevo nostalgia di farmi un altro viaggio.
    E poi mi ero deciso, avevo fatto i documenti
    per il matrimonio.
    Ormai la decisione era stata presa.


    Fine parte 5




























    .

  7. #427
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Sei

    L’Ufficio del Comando Sezione era sito
    proprio al centro della Digos.
    Gaetano mi guarda.
    Allora Franco, deciditi.
    Entri o non entri dentro ?
    Ho deciso Gaetano.
    Entro !.
    Busso alla porta.
    Lorongiu era un Comandante di ferro.
    Era una persona di lunga esperienza, con tanti anni
    di Ufficio Politico alle spalle.
    E si, perché sino a soli due anni prima
    la Digos si chiamava appunto Ufficio Politico.
    E dipendeva dalla Divisione di “Gabinetto” della
    Questura.
    La prima, per l’appunto.
    Poi dopo l’esplosione della violenza politica
    e del fenomeno terroristico,
    si decise di creare una apposita Divisione della
    Questura che si occupasse solo di questo.
    La Digos appunto, quarta Divisione della Questura.
    Parlare con lui, metteva sempre in soggezione.
    Ti guardava con il suo sguardo fiero ed altero
    di uomo duro Sardo.
    Era piccolo di statura come un po’ tutti i sardi.
    Ma molto deciso e determinato nell’agire.
    Lui ormai si occupava solo della gestione del
    personale.
    Infatti quando eravamo militari, il Funzionario
    si occupava solo della direzione dei servizi operativi.
    La gestione del personale era completamente
    a carico delle Sezioni istituite presso ogni Ufficio.
    Le Sezioni erano comandate da un maresciallo anziano.
    Il più alto in grado di tutti.
    Poi non ti potevi permettere di contestargli minimamente
    quello che faceva, specie il servizio giornaliero.
    Una volta gli dissi che avevo fatto due servizi consecutivi
    con orario 19,00/24,00 -.
    Lui mi guardò dritto negli occhi.
    Brigadiere ?
    Vuole essere per caso rilievo questo ?
    Assolutamente no Maresciallo.
    Era solo una mia constatazione, ecco, ci sarà stato magari
    uino sbaglio, un malinteso.
    Lui neppure mi rispose.
    Ma mi mise a fare 19.00/24,00 per una settimana di fila.
    Avevo capito che con lui non si sgarrava.
    Ed il bello era che era pure sindacalista.
    Per cui non potevo fargli proprio nulla.
    E’ Permesso Cavaliere ?
    Dico aprendo pian pianino la porta.
    A Di Blasi !.
    Mi risponde lui scorgendomi.
    Entra pure, entra.
    Cavaliere la posso disturbare ?
    Dimmi pure Brigadiere.
    Premetto che inserito bene ti sei qui in Ufficio.
    Sento i ragazzi parlare bene di te.
    Complimenti ti faccio.
    La ringrazio Maresciallo.
    Le volevo chiedere, sempre se possibile, un po’ di licenza.
    Sa sono mesi ormai che faccio no stop e vorrei
    un po’ distrarmi.
    Esame all’Università fare devi ?
    Quello anche, Cavaliere, ma più avanti.
    Adesso devo andare a trovare la mia ragazza.
    Giù in Sicilia ?
    No Maresciallo, in Romania.
    ******* Di Blasi ?
    Ma chi ***** ti porta lì ??!.
    Sa Maresciallo, il destino alle volte è bizzarro.
    Capito ho.
    Se sei contento te, tutto bene va.
    Per me problemi non ci sono.
    Ma sai che devi chiedere nulla osta pure a Dottore
    Dirigente.
    A lui personalmente ?
    No, basta Vice Dirigente.
    Il Dottor Di Benedetti ?
    Si, proprio lui.
    Poi viene qui e la presenti.
    Ho capito Cavaliere.
    Ci vado subito.
    Infatti quando eravamo militari funzionava
    appunto che oltre alla firma del diretto
    Comandante di Sezione, occorreva correlato il nulla
    osta del Funzionario Dirigente dell’Ufficio.
    E in caso che la chiedevi per andare all’estero, anche
    Il Nulla Osta del Ministero.
    Una trafila casinosa al massimo livello.
    Altra porta.
    Stavolta e quella immediatamente prima
    di quella del Dirigente.
    Che per ovvi motivi è la prima porta dell’Ufficio.
    Quella del Vice Dirigente appunto.
    La seconda porta vuoi per l’ordine gerarchico,
    vuoi perché deve stare a contatto diretto
    con il grande capo supremo.
    I due Uffici hanno infatti una porta interna
    comunicante.
    Busso alla porta.
    Avanti !
    Mi sento rispondere.
    Disturbo Dottore ?
    Di Benedetti era una persona molto
    preparata.
    Si era laureato con il massimo dei voti alla Normale di Pisa
    Da buon Toscano che era.
    Questo era però il suo grande difetto.
    Credeva che tutti fossero giure condisti come lui.
    Una volta mi disse.
    Di Blasi ?
    Lei è solo vittima dell’istruzione obbligatoria !.
    Comunque era un pezzo di pane, una bravissima persona.
    Spesse volte veniva con noi a mangiare alla mensa
    e si sedeva con noi allo stesso tavolo.
    Avanti Brigadiere !
    Entri pure e si accomodi.
    Pochi minuti ed il nulla osta è firmato.
    Benissimo.
    Ottenuta la “sperata regia licenza”,
    adesso tocca fare le dovute telefonate di avviso.
    Ma questo stasera.


    Fine parte 6

  8. #428
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Sette

    Via XX Settembre.
    E’ il cuore della città della Lanterna.
    Va da via Cadorna a Piazza De Ferrari
    Con la sua inconfondibile fontana centrale.
    Il salotto buono della città, insomma.
    Al centro della stessa all’epoca c’era
    il posto telefonico pubblico.
    Ricordo che allora le comunicazioni erano
    alquanto problematiche.
    Per chiamare la Romania, dovevo per forza
    di cose andare li.
    Infatti c’era una cabina apposita che consentiva
    di fare il numero diretto senza passare
    dall’operatore.
    Certo però che prendere la linea era un’impresa.
    Primo tentativo, quello dalle 40 iarde,
    fallito.
    Secondo, quello dalle trenta iarde, fallito pure.
    Terzo tentativo, quello dalle 20 iarde.
    Idem con patate.
    Al quarto tentativo, quello dalle 10 iarde
    finalmente lo sento suonare dall’altro lato.
    Mi risponde lei.
    Dopo un rapido scambio di convenevoli
    le dico che l’andrò a trovare a breve,
    La sento molto contenta della cosa.
    Poi le butto giù il carico da 11 punti.
    Porto i documenti per sposarci !
    Sento qualche secondo di silenzio.
    Bellissimo Gianni !.
    Io volere questo.
    Alla fine aveva deciso.
    O forse mi aveva visto troppo sicuro
    e questo le aveva dato la necessaria fiducia.
    Forse stavolta vengo in auto con un amico mio.
    Dobbiamo organizzarci.
    Io aspettare te !
    Va bene Vale, ti saluto adesso.
    Richiudo ed esco.
    Posso avere una cabina tradizionale adesso ?
    Chiedo all’operatrice.
    Questa infatti dove ero stato serviva solo
    Per le linee internazionali e c’era sempre un po’ di fila.
    La dovevo liberare.
    Lei mi indica una cabina libera.
    La due.
    Si può accomodare li.
    Grazie signora.
    Prefisso 090.
    Chiamiamo la famiglia.
    Ciao Madre..
    Gianfranco !.
    Come va il lavoro ?
    Mi chiede.
    Naturalmente le avevo come al solito spudoratamente
    imbrogliato che mi avevano assegnato all’Ufficio Stranieri
    e che stavo in ufficio a fare i fogli di soggiorno.
    Potevo dirle che tutte le mattine ero per strada
    a fermare macchine con la paletta e la pistola in mano ?
    Non ci avrebbe più dormito la notte.
    Tutto bene madre.
    Ma quando vieni qui giù a casa ??
    Non ti vediamo da una vita.
    Passerò presto madre.
    Prima devo andare in un posto.
    In Romania !.
    Mi urla lei.
    Da quando hai conosciuto a quella non ti
    ho più visto qui.
    Madre, stai tranquilla.
    E poi “quella” potrebbe diventare pure mia moglie.
    Naturalmente non le dico che presento i documenti
    Perché mi sarebbe svenuta al telefono.
    Figlio mio, ma sei pazzo, sei pazzo !
    Madre so quello che faccio stai tranquilla.
    E adesso passami a papà.
    Naturalmente lui sapeva esattamente cosa facevo.
    Stai attento al lavoro.
    Mi dice subito.
    Lassù si spara troppo facilmente.
    Padre stai tranquillo che va tutto bene.
    Ma sei sicuro di quello che vuoi fare ?
    Lui aveva capito le mie intenzioni.
    La conosci appena.
    Padre, sono sicurissimo.
    Stanne tranquillo..
    Allora fallo pure figliolo.
    Grazie della tua benedizione padre.
    Salutatemi Massimo.
    Come al solito non era in casa.
    Riattacco.
    Altro prefisso.
    Chiamate Napoli 081, diceva una famosa canzone
    dell’epoca.
    Mi risponde una donna.
    Cerco Andrea, sono un suo amico.
    Tu sei o Brigadiere, chillo
    chi fa o‘ Poliziotto a Genova ?
    Si signora, sono io.
    Glielo passo subito.
    Ehi brigadiere, come stai ?
    Bene grazie Andrea.
    Senti un po’ Andrea.
    Da dopodomani sono in licenza.
    Veramente me lo dici ?
    Sicuro.
    Allora partiamo per la Romania.
    Aggià comprato la macchia nuova.
    Una Fiàt Ritmo.
    Facimmo accussi.
    Tu vieni qui a Napoli e partiamo poi
    da qui.
    Ma tu la strada la sai ?
    Certamente Francè.
    Sono già andato altre volte con amici miei.
    Immo a Bari, pigliamo o vapore e sbarchiamo
    a Bar, in Montenegro.
    Poi puntiamo sulla Bulgaria passata quella
    sbuchiamo in Romania da Sud.
    Da li dritti fino a Bucarest.
    Vedo che hai le idee chiare.
    Allora io sarò a Napoli dopodomani in mattinata.
    Prenderò un treno che passa da qui proveniente da
    Torino.
    Va buono Francè.
    Se ci saressero novità fammi assapè.
    Non mancherò di farlo Andrea, se non chiamo più
    restiamo così.
    Ciao.
    Riattacco.
    Fine delle telefonate.
    E ora, andiamo a pagare.
    E sarà sostanziosa la pagata !.

    Fine parte sette.

  9. #429
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Otto

    Napoli Centrale.
    Stazione di Napoli Centrale.
    Annuncia l’altoparlante
    Scendo da treno con il mio immancabile borsone
    Da viaggio.
    Siamo nel mese di giugno, per cui roba leggera
    Al seguito.
    Mentre percorro la banchina, osservo quella che è
    la stazione ferroviaria più incasinata d’Italia.
    Gli scugnizzi sono dappertutto a vendere la qualsiasi.
    Chi acqua verosimilmente minerale, chi un improbabile
    caffè espresso.
    Poi ci sono quelli più raffinanti.
    Falsissimi Rolex spacciati per autentici e così via.
    Scorgo Andrea in fondo al binario che mi aspetta.
    Ehi Brigadiere !
    Mi fa cenno con la mano.
    Mi ha visto anche lui.
    Ci abbracciamo.
    Come va Francè, tutto buono ?
    Diciamo di si, Andrea.
    Tengo tutto pronto.
    Dobbiamo solo passare dall’assicurazione
    o fare o foglio verde.
    Senza quello all’estero non ci si può
    ire.
    Mo ci passiamo subito.
    Come vuoi te, Andrea.
    Ti piace ?
    Mi indica una fiat Ritmo nuova fiammante.
    Bellissima Andrea.
    Laggiù ritirata la settimana scorsa.
    Usciti da Piazza Garibaldi, si dirige verso la zona del porto.
    O meglio, si vorrebbe dirigere.
    Non si cammina.
    Lui si butta improvvisamente in senso unico.
    Ma che fai ?
    Francè, lascia fare a me.
    Tu non lo sai come si usa accà..
    In effetti quella spericolata manovra
    ci consente di guadagnare molta strada.
    Poi un nuovo blocco del traffico.
    Lui sente una sirena di una ambulanza.
    Non appena passa a tutta velocità
    gli si mette subito dietro.
    Questo ci fa giungere rapidamente
    fino all’ingresso della zona del centro.
    Ma tu non impazzisci a guidare qui ?
    Gli chiedo.
    Je su pazzu !
    Mi risponde deciso, bruciano un semaforo color
    rosso fuoco.
    A Genova è pure così Francè ?
    Il traffico c’è ma i segnali li rispettano.
    Ma queli segnali e segnali.
    Chilli so messi solo per abbelire la via !.
    Poi vede il varco portuale.
    La tieni la tessera di Poliziotto ?
    Certo Andrea.
    Allora cacciala fuori.
    Giunti alla barriera della dogana si
    avvicina un collega Finanziere.
    Fagliela vedere, Francè.
    Siamo della Polizia collega.
    Gli dico esibendo la tessera.
    Prego passate pure.
    Questa mossa strategica ci permette di sbucare dal porto
    direttamente nella centralissima Piazza Plebiscito.
    Siamo arrivati Francè.
    Ecco l’assicurazione sta accà.
    Tu aspettami qui che siamo in divieto
    di sosta con zona rimozione.
    Se viene a guardia caccia fuori la tua tessera.
    Io faccio presto.
    D’accordo Andrea.
    Ma ci sarà qualcosa che fanno di legale qui ?
    Pensavo.
    In effetti tepo dieci minuti e ritorna
    Con un foglio verde in mano.
    Ora siamo proprio pronti Francè.
    Mo immo a casa mia, così ti dai una rinfrescata.
    Poi mangiammo e pomeriggio si parte.
    Teniamo la nave stasera alle otto.
    Vedo che hai già tutto calcolato.
    Francè ?
    Stai tranquillo che con me vai sul sicuro.
    Arrivare a casa sua è una avventura
    vera e propria.
    Lui gimcana a suo agio nell’infernale
    traffico cittadino.
    Ma qui è sempre cosi ?
    Gli chiedo.
    Lui è tutto teso alla guida
    Mentre sale sul marciapiede per saltare la consueta fila
    immobile davanti a noi.
    Pure peggio Francè.
    Accà è proprio nu casino da marronna.
    Me ne sono accorto.
    Ecco.
    Chillo è o carcere i Poggioreale.
    Siamo quasi arrivati.
    Non appena si ferma tiro un respiro
    di sollievo.
    Come se avessi finito una prova della Parigi – Dakar.
    Siamo arrivati Francè.
    La sua casa è piccola ma ordinata e carina.
    Sua madre sta sulla sedia a rotelle.
    Lui me la presenta.
    Piacere signora.
    Vedi guagliò.
    Due anni fa ebbi un terribile incidente
    d’auto.
    Io restai così, mio marito invece
    non c’è la fece.
    Mi dispiace molto.
    Le rispondo.
    Non me lo aveva mai detto che era orfano
    di padre.
    Francè ?
    Mo ti farò mangiare le nostre specialità Napulitane.
    Vieni pure, accomodati a tavola.
    In effetti mangiamo davvero bene.
    Ora se vuoi, ti riposi na poco.
    Mi dice alla fine del pranzo.
    Stasera ceniamo a bordo.
    Quando hai intenzione di partire ?
    Alle quattro.
    Tempo due ore e siamo a Bari.
    Tu si la strada.
    Mi affido a te.


    Fine parte 8

  10. #430
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Avventure all’estero 3

    Nove

    A differenza della città dove non
    si cammina neppure se ti metti a piangere,
    l’autostrada invece e dritta e scorrevole.
    Andrea pigia l’acceleratore quasi a tavoletta.
    Guida alla Niki Lauda.
    Visto che il viaggio e lungo, naturalmente
    ci alterniamo alla guida.
    Gli dico.
    Francè ?
    Per il lavoro che faccio, o rappresentante di commercio
    sono abituato a stare giornate sane a guidare.
    Non ti creare problemi.
    Andrea ?
    Come vuoi te, ma sappi che se ti senti stanco
    basta solo dirlo.
    Francè, mannaggia a morti.
    Se ti dico che posso guidare fino a Pechino
    senza fermarmi, tu ma già credere.
    D’accordo Andrea, come dici tu.
    Se Parigi avesse lu meri sarebbe proprio come a Beri !
    Dice non appena siamo alla città del Levante.
    Qui dicono così, sai ?
    Mi dice ridendo.
    Non lo sapevo, Andrea.
    Puntiamo dritti al porto.
    Il collega Finanziere della dogana ci ferma per il controllo.
    Tiro fuori la tessera e gliela faccio vedere.
    Passate pure colleghi.
    Ci dice lui.
    Francè ?
    Me la già procurare na tessera di queste pure a me !
    Andrea ?
    Questa tessera è buona si per passare avanti,
    ma ti assicuro che il suo contorno
    non è affatto conveniente.
    Meno male che ci sei te.
    Tengo sotto o sedile 10 stecche di
    sigarette i contrabbando.
    Andrea ?
    Ma se eri solo come avresti fatto ?
    Francè ?
    Ma o’ sapevo che c’eri te !.
    Immo appresso non facciamo supposizioni.
    La nostra nave si chiama Sveti Stefan.
    Più che una nave mi sembra un residuo di
    antiquariato dell’archivio navale.
    E’ molto vecchia infatti.
    Bandiera Jugoslava con la stessa rossa
    centrale che sventola a bella vista.
    Ci mettiamo in fila per l’imbarco.
    Scorgo dei ragazzi che si avvicinano.
    Fratelli Italiani.
    Noi chiedere voi un aiuto.
    Che tipo di aiuto ?
    Gli chiedo.
    Voi all’arrivo in Jugoslavia
    non controllati come noi.
    Se potere portarci questi sacchi di abbigliamento Jaens,
    noi ringraziare voi.
    Slavo ?
    Carica appresso !
    Gli risponde Andrea aprendo il bagagliaio.
    Grazie fratelli Italiani.
    Noi ci vedere sulla nave.
    Offrire noi da magiare.
    A disposizione, Slavo.
    Risponde Andrea.
    Era la solita storia che già avevo
    visto nel mio primo viaggio sul treno alla
    frontiera di Trieste.
    Bari essendo l’interfaccia naturale dall’altra
    parte dell’Adriatico era come Trieste
    Una meta per loro per comprare generi di consumo
    rari da trovare dalle loro parti, per poi rivenderli
    li al mercato nero.
    Vedo in fatti uno di loro che si imbarca
    appiedato portandosi a spalla una gigantesca
    televisione a colori.
    Altro controllo prima dell’imbarco.
    Stavolta è la Polizia.
    Passaporti, prego.
    Tiro fuori come al solito la tessera.
    Dove vai di bello collega Brigadiere ?
    Mi chiede l’Appuntato.
    In Romania.
    Allora fai buon viaggio.
    Grazie Appuntato.
    Fatti pure un buon lavoro.
    Saliti a bordo saliamo in coperta.
    Anche al suo interno, l’imbarcazione è molto
    vetusta.
    Ma c’è la farà questa carretta a fare la traversata ?
    Tranquillo Francè.
    E’ super collaudata.
    Sarà una vita che fa questa tratta.
    Beh Andrea, questo lo si vede dalla sua età.
    Tranquillo francè che domattina alle nove saremo
    A Bar.
    C’è ne mette però di tempo.
    Visto che partiamo alle otto.
    Ed alle otto in punto, salpiamo.
    La nave prende subito il largo.
    Il pilota portuale che ha fatto da guida
    per l’uscita dal porto, improvvisamente dopo aver salutato
    lo vedo saltare dal parapetto del ponte
    E lanciarsi sotto, come se si tuffasse a mare.
    Ma che fa quello ?
    Mi chiedo.
    Poi mi sporgo dal parapetto e lo vedo su una lancia
    che fa rotta indietro verso il porto.
    Ammazza che paura che mi ha fatto prendere quello.
    Che vuoi farci Francè.
    Sarà una vita che farà questo mestiere.
    Fratelli Italiani ?
    Sentiamo dirci alle spalle.
    Ci giriamo.
    Erano gli Slavi che ci avevano
    dato la loro roba per fargliela passare al
    controllo doganale allo sbarco in Jugoslavia.
    rano stati di parola.
    Ci dirigiamo verso il salone ristorante e
    prendiamo posto a tavola con loro.
    Hai visto Francè ?
    Stasera teniamo a cena pagata !.
    Buon appetito allora.
    Forza cameriere, porta na’ poco di schifezze ! che
    teniamo na poco di fame.

    Fine parte 9

    Ps.
    Il Cavaliere vi augura buon fine settimana e vi rimanda
    Per il seguito della storia a Lunedì.

Pagina 43 di 53 PrimaPrima ... 334142434445 ... UltimaUltima

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •